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Materia: Urbanistica
Deliberazione della Giunta Regionale n. 3901 del 03 dicembre 2004
Comune di Castel d'Azzano (VR). Piano Regolatore Generale _ Variante Generale. Approvazione con modifiche d'ufficio. Art. 45 - L.R. 27/6/1985, n. 61. Approvazione con proposte di modifica. Art. 46 _ L.R. 27/6/1985, n. 61.
L'Assessore alle Politiche per il Territorio, Antonio Padoin, riferisce: "Il Comune di Castel d'Azzano (VR), è dotato di Piano Regolatore Generale, approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 2123 del 10.04.84, successivamente modificato. Con deliberazione di Consiglio n. 11 del 06.05.2002, esecutiva a tutti gli effetti, il Comune ha adottato una Variante Generale al Piano Regolatore Generale, trasmessa per la superiore approvazione con nota n. 21503 del 16.12.2002. La pubblicazione ed il deposito del progetto sono regolarmente avvenuti ed a seguito di essi sono pervenute n. 95 osservazioni nei termini, sulle quali il Comune si è espresso con deliberazione di Consiglio Comunale n. 31 del 05.12.2002. La variante è stata sottoposta all'esame della Commissione Tecnica Regionale, la quale si è espressa con parere n. 250 del 07.10.2004, con 13 voti unanimi favorevoli dei presenti aventi diritto al voto, ed il voto di consultivo di astensione del Rappresentante del Comune." L'Assessore alle Politiche per il Territorio, Antonio Padoin, conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta Regionale, il seguente provvedimento.La Giunta regionaleUDITO il relatore Assessore competente, incaricato dell'istruttoria dell'argomento in questione ai sensi del II° comma dell'art. 33 dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica; VISTE le leggi 17.8.1942, n. 1150, 6.8.1967, n. 765, nonché la Legge Regionale 27.6.1985, n. 61 e le loro modifiche ed integrazioni;
delibera
1) di approvare la Variante Generale al Piano Regolatore Generale del Comune di Castel d'Azzano (VR), con modifiche d'ufficio, ai sensi dell'art. 45 della L.R. 61/1985, ad esclusione delle proposte da approvare con proposte di modifica ai sensi dell'art. 46 della L.R. 61/1985, facendo proprie le considerazioni e conclusioni contenute nell'allegato parere della Commissione Tecnica Regionale, che si allega quale parte integrante del presente provvedimento, come composta da: - Regolamento Edilizio; - Norme di Attuazione; - Tav. 13.1/26 - INTERO TERRITORIO COMUNALE - sc.1:5.000; - Tav. 13.3.1/28 - ZONE SIGNIFICATIVE - sc.1:2.000; - Tav. 13.3.2/29 - ZONE SIGNIFICATIVE - sc.1:2.000; - Tav. 13.3.3/30 - ZONE SIGNIFICATIVE - sc.1:2.000. 2) Di ricordare al Comune, che in caso di inerzia, il decorso del termine di cui al 3° comma dell'art. 46 della L.R. 61/85, comporta l'automatica introduzione nel Piano delle modifiche proposte. 3) Di stabilire che il menzionato automatismo, qualora si verificassero i predetti presupposti, sarà accertato con apposita deliberazione di questa Giunta.
"Allegato alla DGR n. 3901 del 3 dicembre 2004 Regione del Veneto Comitato Tecnico Regionale "Sezione Urbanistica" Argomento n. 250 in data 07.10.2004 (omissis) parere Comune di Castel d'Azzano (VR). Piano Regolatore Generale _ Variante Generale. PREMESSE - Il Comune di Castel d'Azzano (VR), è dotato di Piano Regolatore Generale, approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 2123 del 10.04.84 e successivamente modificato. ¿ Con deliberazione n.11 del 06.05.2002, esecutiva a tutti gli effetti, il Consiglio Comunale ha adottato la Variante Generale al Piano Regolatore Generale, trasmessa per la superiore approvazione con nota n. 21503 del 16.12.2002, Prot. Reg. n. 8369 del 16.12.2002, successivamente integrata con note n.1464 del 28.01.2003 e n.1824 del 09.02.2004. ¿ La procedura di pubblicazione e deposito del progetto è regolarmente avvenuta, come si evince dalla documentazione prodotta, e a seguito di essa sono pervenute n° 95 osservazioni nei termini, debitamente elencate e numerate in apposito elenco, alle quali il Consiglio Comunale ha controdedotto con deliberazione n. 31 del 05.12.2002. ¿ Direttamente in Regione sono pervenute n. 7 osservazioni, come di seguito elencate: ¿ 1RV- Ditta Baetta Lucio, composta da 4 note riguardanti tutte il medesimo argomento, nota n. 1 del 02.05.2003, nota n. 2 del 10.06.2003, nota n. 3 del 30.09.2003, nota n. 4 del 25.03.2004. All'ultima nota è allegato anche un esposto alla Procura della Repubblica di Verona; ¿ 2RV- Ditta Baetta Lucio, nota del 23.01.2003; ¿ 3RV- Ditta Bertuzzi Bruna, nota del 15.04.2003; ¿ 4RV- Ditta Sterzi Maria, nota del 19.12.2003; ¿ 5RV- Ditta Sterzi Amelia, nota del 10.12.2003; ¿ 6RV- Ditta Olioso Sergio e Chesini Luigina, nota del 08.01.2004; ¿ 7RV- Ditte varie, n.14 firme, con altrettante note, riguardanti tutte il medesimo argomento; ¿ Inoltre con nota n. 5694/47.01 del 06.10.2003, la Direzione Regionale Urbanistica e Beni Ambientali su richiesta dell'arch. Alfonsino Dolci ha emesso un parere interpretativo in merito alle prescrizioni impartite dalla Regione con il parere della CTR n. 578 del 22.12.1983, allegato alla DGR n. 2123 del 10.04.84, con la quale è stato approvato il PRG vigente. - In adempimento a quanto richiesto dalla CTR nella seduta del 07.07.04 il Comune ha inoltre prodotto una Relazione Integrativa, in merito alla compatibilità del progetto della Variante Generale rispetto alle disposizioni contenute nel P.A.Q.E.. - Successivamente, sono inoltre pervenute in Regione Veneto altre n. 6 comunicazioni - osservazioni relative ai contenuti del PRG. VISTI GLI ELABORATI TRASMESSI La Variante Generale al P.R.G. consiste sostanzialmente nell'aggiornamento dei contenuti del PRG vigente, confermandone le linee di indirizzo e approfondendo nel contempo il grado di analisi e conoscenza del territorio. Sintesi dei contenuti della Variante Generale al Piano Regolatore Generale Per quanto riguarda le aree di espansione residenziale previste dal P.R.G. vigente, si rileva che sono quasi totalmente interessate da processi edificatori che in alcuni casi risultano già completamente conclusi. Vi sono inoltre dei Piani di Lottizzazione già approvati, che condizionano il dimensionamento delle nuove aree residenziali. Per quanto riguarda la localizzazione delle future espansioni, è anch'essa vincolata dalla necessità di mantenere i Piani di Lottizzazione approvati e convenzionati, che assorbendo la quasi totalità del fabbisogno, necessariamente le limitano. Senza dubbio l'impostazione urbanistica data dal P.R.G. vigente e praticata fino ad oggi, condiziona profondamente qualsiasi scelta urbanistica. Tuttavia lo sviluppo raggiunto dai centri abitati di Castel d'Azzano può essere visto in positivo, nel senso che si può cominciare seriamente a pensare ad un assetto urbano complessivo del tessuto abitativo, organizzando i centri residenziali tradizionali come quartieri di un unico organismo urbano. Forse è ancora presto per proporre una saldatura consistente fra i nuclei esistenti, ma un'indicazione in questo senso può già essere data, in modo da creare una tendenza destinata con il tempo a consolidarsi. La presente Variante Generale si qualifica proprio come primo momento di una riorganizzazione globale dell'aggregato urbano, certamente a partire dalle condizioni esistenti e consolidate, ma incentivando tutti quegli elementi che possono avere un ruolo unificante. In questa prospettiva, particolare considerazione è stata riservata al Castello e alla zona che lo circonda. Confidando sulla forza che hanno i monumenti di qualificare un ambiente urbano e di porsi come elementi generatori di forma urbana, si ritiene che un loro recupero e, quando possibile, una riutilizzazione, sia estremamente importante per dare un nuovo indirizzo alla vita organizzata di un aggregato. Nel Castello si sono già trasferiti gli uffici comunali ed è in corso la predisposizione di un progetto di restauro. Oltre alle funzioni amministrative, nel contenitore storico è previsto l'inserimento di funzioni culturali e sociali in modo che diventi il centro più qualificato e più rappresentativo del Comune. Quanto alla grande area agricola che lo circonda, caratterizzata dalla presenza di antiche depressioni e dall'affiorare delle acque di falda (le risorgive sono un altro elemento unificante e caratteristico del Comune), è stato individuato all'interno della stessa un grande ambito soggetto a particolari misure di salvaguardia e tutela, in base alle quali è stata indicata la necessità di procedere ad un accurato Piano di Dettaglio finalizzato alla valorizzazione e alla fruizione della zona. Verso Nord il parco si ricollega con la zona P.E.E.P. e in particolare con la Piazza del mercato e, ad Est, con il centro sociale e culturale previsto nel restauro della vecchia Chiesa parrocchiale di Beccacivetta, ora in grave stato di degrado. Al di sopra del grande asse che collega Azzano con Beccacivetta, Via Marconi, il complesso dei servizi, che ora comprende le scuole elementari e medie e l'inizio degli impianti sportivi, viene potenziato con l'inserimento di una nuova piazza e con il previsto completamento degli edifici scolastici. Questa spina ampia e diversificata di servizi ed attrezzature diviene così il nuovo centro di servizi per lo sviluppo urbano previsto, che ricade prevalentemente nella fascia di collegamento fra i due centri attuali maggiori di Azzano e Beccacivetta. La proposta di nuove zone a servizi non poteva limitarsi all'occupazione di aree in senso generico. Perciò si è studiato anche un inizio di maglia stradale, sfruttando per quanto possibile i percorsi esistenti e dando indicazioni per quella che sarà la viabilità dei piani attuativi, in modo da ottenere in tempi brevi i primi tronchi dei nuovi collegamenti. In tal modo tutti i nuclei del paese risulteranno meglio collegati con la nuova grande area a servizi. Anche nel campo della viabilità generale la Variante modifica sensibilmente il P.R.G.. La differenza più appariscente è l'eliminazione della previsione di una nuova strada di "circonvallazione" di Beccacivetta, in considerazione della sua scarsa funzionalità e del forte impatto ambientale sul sistema delle zone umide e sulle coltivazioni agricole. In alternativa però la Variante agisce su tracciati esistenti o ricomposti dalle nuove urbanizzazioni, con l'intento di creare o potenziare tutti i possibili percorsi alternativi all'asse centrale. Quanto alle aree residenziali, la Variante conferma in sostanza quelle del P.R.G., del resto già in esecuzione, contenendo le tendenze ad ulteriori sfrangiamenti lungo le strade e inserendo a volte nelle nuove zone di espansione previste aree a servizi in più rispetto agli standard minimi stabiliti dalla LR 61/85. Consistenti zone di nuova espansione sono state inserite nell'area centrale a conclusione dell'edificazione e per un opportuno raccordo con la grande zona a servizi. Altre aree di espansione residenziale sono state concesse alle frazioni minori: Scopella, S. Martino, La Rizza, e Scuderlando. Peraltro alcune delle zone di espansione comprendono anche ampie aree a verde attrezzato. Preso atto del rapido completamento delle zone industriali e artigianali previste dal P.R.G sono stati inseriti degli ampliamenti, determinati anche dalla crescente richiesta di ampliamento degli impianti produttivi maggiori (Bauli, Index) ed anche per concludere e migliorare la maglia viaria interna e al contorno. Nel contempo la zona artigianale di Salarino, a sud di Beccacivetta, è stata completata e riorganizzata contenendone l'espansione verso il nucleo abitato di San Martino, dotandola inoltre degli standard di verde e parcheggi di cui era carente. E' stata invece eliminata completamente la zona produttiva prevista dal P.R.G. vigente a Nord - Ovest dell'abitato di Azzano. Si è così liberato il paese dal pericolo reale di una zona produttiva posta a ridosso delle case e del parco pubblico, e oltretutto non servita da strade. Il sistema viario A partire dalla constatazione dei flussi di traffico che attualmente attraversano i centri di Beccacivetta e Azzano, per la viabilità primaria il progetto studia delle soluzioni che, in prospettiva, potranno agganciarsi a più importanti assi stradali di connessione territoriale esterni al territorio di Castel D'Azzano, quale ad esempio il nuovo tracciato della S.S. 12 (dell'Abetone e del Brennero) già prevista dal P.T.P. ad est di Beccacivetta (vedi scheda W33 del P.T.P.), ed indicato in cartografia con tratteggio in colore rosso. Per Beccacivetta è prevista una circonvallazione ad est ottenuta gran parte completando la viabilità esistente mediante la realizzazione delle nuove zone residenziali previste. Per Azzano viene egualmente prevista una circonvallazione ad ovest, in questo caso, soltanto in parte realizzata a carico delle nuove zone residenziali previste. Un'ulteriore circonvallazione viene individuata anche ad est, anche in questo caso ottenuta in gran parte mediante la realizzazione delle nuove zone residenziali previste. Anche per Rizza viene individuata una circonvallazione a sud e ad est, la quale, per quanto riguarda il nuovo tronco a sud dell'abitato, risolve anche il problema di un esteso impianto di floricoltura attualmente servito soltanto dalla viabilità interna alle zone residenziali. Tale viabilità è prevista totalmente a carico delle nuove zone di espansione, in parte produttive ed in parte residenziali. La viabilità interna è stata potenziata mediante un percorso di gronda, che fa anche da margine alle espansioni urbane, con la funzione di raddoppiare il collegamento fra Azzano e Beccacivetta e collegare direttamente tutti i principali nuclei residenziali con la maggiore zona produttiva a Scuderlando, costituendo anche percorso alternativo all'asse centrale. Un ulteriore percorso viario parallelo a quest'ultimo viene previsto più a nord, oltre al cimitero attraversando in senso est-ovest, tutto il Parco Rurale. Il nucleo più consistente sulla strada della Scopella, viene collegato a Beccacivetta, mediante un breve tratto a completamento di strade esistenti. Rettifiche e ampliamenti sono infine previsti per vari tratti della viabilità interna. Le zone residenziali La presente Variante non sviluppa il tema dei Centri Storici e delle Corti Rurali di pregio, limitandosi ad individuarne gli ambiti in cartografia. Tuttavia rispetto alla individuazione dei nuclei antichi fatta dal P.R.G., ed anche rispetto a quella dell'Atlante Regionale dei centri storici, le zone A sono state in parte ridotte e in parte ampliate. In merito alla ridefinizione delle zone A, si evidenzia che sono stati stralciati degli isolati di case costruite in questo dopoguerra e qualche complesso ritenuti incongruenti con la classificazione di Zona A, riclassificandoli come zone B di completamento residenziale. E' considerata Centro Storico, ancorché sorga isolata e se ne preveda una destinazione a servizi, anche la vecchia Chiesa su Via Marconi. Le zone residenziali B di completamento ricalcano sostanzialmente quelle del Piano in vigore, salvo piccole aggiunte che vanno a riconoscere frange comunque edificate. Le zone di completamento sono disaggregate in quattro categorie a seconda della densità edilizia o della tipologia prevalente: gli indici di edificabilità dipendono per lo più da quelli delle lottizzazioni di P.d.F. o di P.R.G. da cui le zone stesse derivano. Le zone di espansione residenziale sono distinte, come richiesto dalla L.R. 61/85, in zone C1 di espansione integrativa e zone C2 di espansione nuova. Le prime riguardano pochi isolati in parte già edificati, ma non completati nelle opere di urbanizzazione, tuttavia già tracciate o comunque suggerite da quelle esistenti. Pur attuandosi per intervento diretto, qui viene richiesta la stipula di una convenzione per il completamente delle opere. Si tratta di pochi casi, tutti riguardanti aree di piccola dimensione. Le zone C2 previste sono di tre tipi, distinti a seconda della densità ammessa, variando l'indice di edificabilità territoriale da 1,3 a 1,0 mc/mq.. La dislocazione delle Zone C2 di espansione residenziale è fatta soprattutto in funzione di rafforzare l'ambito di collegamento fra i due centri maggiori di Azzano e Beccacivetta, ambito interessato anche dalle maggiori aree a servizi e inteso a divenire il nuovo nucleo centrale dell'intero aggregato urbano. Altre zone C2 di espansione sono collocate a nord ed a sud di Beccacivetta lungo la Provinciale per Vigasio a completamento dell'abitato esistente favorendo nel contempo il miglioramento della distribuzione viaria. Inoltre altre zone C2 di espansione sono state collocate in posizione marginale ed esterna ai nuclei di Azzano e la Rizza, mentre nella frazione di Scopella sono stati inseriti dei nuovi ambiti di espansione a completamento del nucleo stesso classificandoli C1. Le zone produttive La Variante Generale conferma le zone industriali e artigianali esistenti come zone di completamento, che peraltro sono da tempo sostanzialmente esaurite. Fra la zona industriale di Scuderlando e l'abitato lungo la strada omonima, il Piano inserisce un ampliamento della zona produttiva con destinazione D4-commerciale-direzionale. Gli impianti sono previsti distanziati dalla residenza mediante una articolata fascia di verde, classificata come Zona Filtro, con funzione di filtro tra le diverse destinazioni d'uso. Inoltre un ulteriore ampliamento è previsto verso ovest e verso nord con classificazione D2a-industriale artigianale di espansione. La riorganizzazione della zona artigianale a sud di Beccacivetta (Salarino) consiste in una trasposizione di aree dal fronte ovest al fronte sud, in maniera da poter realizzare l'accesso principale alla zona in corrispondenza con il tronco stradale di collegamento con la nuova S.S. 12. Dal centro di Azzano la Variante Generale stralcia la zona produttiva prevista dal P.R.G. vigente che ricadeva a ridosso dell'abitato e avrebbe provocato una ulteriore dispersione di zone produttive sul territorio, con le relative conseguenze sui già consistenti problemi del traffico e dell'inquinamento. A nord-ovest della frazione di Azzano è stata individuata una nuova Zona D6-Ricettivo alberghiera. Non sempre è stato possibile indicare il trasferimento per gli impianti produttivi isolati, in quanto già consolidati e in considerazione che in genere di tratta di laboratori artigianali a servizio diretto delle zone residenziali. Per alcuni il Comune aveva provveduto allo studio di una Variante Parziale ai sensi della LR 11/87, attribuendo a ciascuno una quota di ampliamento e identificando le aree da riservare a verde e parcheggi mediante apposita schedatura. La Variante Generale conferma tale provvedimento, e pertanto sulle tavole 13.1.1, 13.3.1, 13.3.2, 13.3.3 sono riportate con numerazione le zone interessate e in allegato le relative schede informative e progettuali. Sono state poi classificate come zona D3-Industrie isolate, alcune attività esistenti. Altre attività produttive esistenti sono state invece individuate come Attività produttiva da bloccare e/o trasferire, in quanto collocate in ambiti non idonei ad ospitare questo tipo di attività. E' stata altresì classificata come Zona D5-Commerciale florovivaistica un'ampia area a sud del centro abitato di Rizza, già in parte occupata da un'importante attività florovivaistica. Infine sono state individuate, con apposita zonizzazione, tre aree da destinare a Parcheggio per i camion. La zona agricola La zona agricola in considerazione della sostanziale omogeneità delle sue caratteristiche e della esiguità della sua estensione, è stata definita Sottozona rurale E2 e normata di conseguenza, mentre gli insediamenti presenti al suo interno, indipendentemente dalle loro caratteristiche, sono stati classificati come Sottozona rurale E4. Le corti agricole con valore storico - ambientale, in conformità all'art. 10 della LR 24/85, sono state individuate senza tuttavia provvedere ad una idonea schedatura. Si tratta di sei complessi che ancora consentono di leggere l'impianto originario e che conservano almeno in parte i caratteri dell'edilizia rurale tradizionale. La cartografia individua anche gli elementi non più funzionali alla conduzione del fondo, anche in questo caso senza tuttavia adottare le idonee schede prescritte dal secondo comma dell'art. 4 della LR 24/85. All'interno della zona agricola sono stati inoltre individuati due grandi ambiti territoriali con specifica normativa di tutela, l'ambito del "Parco Rurale" posto a nord dell'asse urbano centrale e l'ambito dell'"Area di salvaguardia ambientale e paesaggistica" posto intorno al Castello. Trattazione del territorio aperto Per quanto riguarda il territorio aperto oltre la suddivisione in Sottozone rurali vengono evidenziati i beni culturali e i vincoli di carattere ambientale. Sono inoltre indicati: i percorsi pedonali e ciclabili, le alberature d'alto fusto proposte, i nuclei rurali con valore storico ed ambientale, la viabilità, gli impianti produttivi isolati trattati con la LR 11/87, le strutture non più funzionali alla conduzione dei fondi non comprese nelle corti rurali. Le zone per attrezzature e servizi urbani Già il P.R.G. vigente prevedeva sufficienti aree per l'istruzione e negli anni della sua applicazione sono state completate le strutture scolastiche in progetto. La Variante Generale prevede ora l'inserimento di una nuova scuola materna a completamento del servizio pubblico e, al fine di raggiungere la dotazione minima pro capite prevista dalla vigente normativa regionale, individua una nuova zona per l'istruzione in adiacenza all'ambito per gli impianti sportivi. Si sottolinea che la frazione di Rizza utilizza le strutture scolastiche presenti nella frazione stessa ma poste in comune di Villafranca; la frazione di S. Martino utilizza le strutture scolastiche della frazione confinante di Forette posta in Comune di Vigasio. Per le strutture scolastiche di grado superiore gli studenti utilizzano quelle di Verona e Villafranca che distano cinque chilometri e sono servite da mezzi pubblici. Le attrezzature di interesse generale sono concentrate nella zona del Castello, dove già si sono trasferiti gli uffici amministrativi comunali e dove è prevista la creazione anche di un centro socio - culturale con Sala Civica, sedi delle Associazioni, biblioteca ed altri servizi di interesse collettivo. La Variante Generale prevede inoltre il recupero della vecchia Chiesa sulla Via Marconi con destinazione ad auditorium - sala convegni ecc. Una zona destinata a strutture per l'accoglienza e l'assistenza delle categorie più deboli è prevista in località Scopella. Le Chiese sono di recente costruzione e nell'ambito delle Parrocchie sono state allestite aree e strutture di tipo ricreativo ed assistenziale. Il progetto ne prevede il completamento. E' stata anche individuata con apposita simbologia, all'interno della Zona F3 Aree attrezzate parco gioco sport, in prossimità del campo sportivo e delle scuole, un'area specifica per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, detta "Isola Ecologica". Gli attuali campi sportivi comunali sono confermati nell'area in cui sorgono; rispetto al P.R.G. vigente la zona è stata notevolmente ampliata per permetterne il completamento, con riguardo al campo da calcio, piscina coperta e scoperta, palestra e campi per l'atletica. Campi sportivo - ricreativi minori sono inseriti negli ambiti parrocchiali. Nell'individuare le zone a verde attrezzato la Variante Generale ha privilegiato le aree interessate dalla presenza delle risorgive e nelle zone di espansione residenziale ha creato una continuità di spazi verdi adatti anche al collegamento ciclabile fra i centri. Entro la grande area di tutela del Castello è prevista una zona F3 per la creazione del parco urbano, che si spinge fino al centro di Azzano e valorizza la zona umida esistente. Anche le zone produttive sono dotate di cospicue aree a verde intese a migliorare la qualità dell'ambiente. Ad Azzano è stato ampliato il verde in continuità con il campo sportivo; è stata inserita un'area a verde e a parcheggi centrale riducendo una prevista espansione, è stata ampliata l'area a disposizione delle scuole ed infine il paese è stato collegato con il grande parco urbano che si spinge fino al Castello. A Beccacivetta sono state sostanzialmente confermate le zone a servizi previste dal P.R.G., con l'aggiunta di una fascia a verde pubblico lungo la fossa che fa da margine est al paese, e l'ampliamento del parco giochi alle sorgenti della fossa Baldona, al duplice scopo di valorizzare lo straordinario ambiente naturale di queste risorgive e di bloccare i primi tentativi di invasione anche di questo ambito da parte dell'edilizia residenziale magari sotto forma di residenza agricola. Anche l'abitato di Scopella è stato servito con un'ampia area a verde pubblico, sempre in corrispondenza del fontanile che scorre alle spalle della Frazione attestata su un proprio asse stradale. Con questi interventi sono stati valorizzati gli ambiti d'acqua che caratterizzano il territorio, sfruttandone la presenza per creare parchi e zone verdi. Dove questo non era possibile od opportuno, i corsi d'acqua, ancorché non presenti negli elenchi della Legge Galasso, sono stati protetti con la definizione di una apposita normativa di tutela e di riqualificazione. Alla Rizza le zone pubbliche sono limitate a due verdi di quartiere in considerazione del fatto che per la frazione nel suo complesso (divisa fra Castel d'Azzano, Verona e Villafranca) è in attuazione un progetto d'impianti sportivi in Comune di Villafranca, mentre la Chiesa ed altri servizi si trovano nel settore sotto Verona. A S. Martino, invece, essendo la Chiesa in territorio di Castel D'Azzano, si è prevista intorno ad essa un'ampia zona a servizi che si raccorda a confine con quella prevista dal comune di Vigasio. Al ruolo fondamentale riservato alla zona del Castello si è più volte accennato. Il P.R.G. vigente si limita a richiamare il puro vincolo monumentale, mentre il voto della Regione richiede, stante com'è il Piano, un Piano Particolareggiato. L'area agricola esterna alla "Zona F3 del Parco Urbano" è stata definita come "Area di salvaguardia ambientale e paesaggistica", con limitazione degli interventi di cui alla LR 24/1985 per le zone agricole, all'interno di quest'ultima, due strutture incompatibili sono state previste in trasferimento. Il nucleo di case di fronte all'ingresso al Castello è stato definito come zona B2 e B4, mentre le residenze rurali annesse al Castello costituiscono una zona di Centro Storico. Al Castello infine è stata data la funzione di centro amministrativo, culturale e rappresentativo. I parcheggi sono distribuiti lungo gli assi urbani maggiori e in corrispondenza delle principali attrezzature pubbliche e commerciali. Le zone residenziali sono sufficientemente servite da parcheggi interni. Dimensionamento della Variante Generale La Variante Generale ha una validità di 10 anni. Pertanto le zone residenziali dovranno permettere il riutilizzo e l'edificazione di un numero di vani sufficiente al fabbisogno dovuto all'aumento della popolazione previsto nel decennio. Seguendo la tendenza più moderata degli ultimi anni, è stata ipotizzata una crescita intorno al 3% annuo, vale a dire, a fronte di una popolazione di 10.248 abitanti al 31 Marzo 2002, si è stimato un fabbisogno abitativo corrispondente ad un aumento di 3.524 abitanti, per un totale presunto, alla fine del periodo di validità temporale della presente Variante Generale, di 13.772 abitanti complessivi. Il dimensionamento esposto nelle tabelle allegate al Piano fornisce una stima sulla effettiva capacità insediativa delle nuove previsioni di zona basata su parametri diversi da quelli indicati dalla L.R. 61/85. In particolare si evidenzia che da una valutazione analitica effettuata in merito alle volumetrie residenziali esistenti nel comune di Castel D'Azzano, la media dei metri cubi utilizzati per ogni abitante è risultata pari a 242,39 mc/ab. Conseguentemente il dimensionamento della capacità insediativa teorica delle varie zone è stato calcolato utilizzando tale parametro anziché quello dei 150 mc/ab indicato dalla L.R. 61/85. Inoltre, al fine di garantire una valutazione analitica sull'effettivo utilizzo della volumetria esistente, è stato sottratto dalla stessa un volume pari a 30.686,70 mc. corrispondente ad attività commerciale insediate ai piani terra dei fabbricati insistenti nelle zone A e B. Il conto finale dei nuovi abitanti, come risulta dalla tabella posta all'inizio del fascicolo "Verifica Dimensionale", è stato effettuato detraendo dalla somma degli abitanti insediabili, all'interno delle varie zone edificabili, pari a n. 3.758 nuovi abitanti (calcolati utilizzando il parametro di 242,39 mc/ab), n. 204 abitanti corrispondenti al volume che all'interno delle Z.T.O. "A" e "B" è utilizzato per attività commerciali. 3.758 _ 204 = 3.554. Con questo tipo di impostazione la Tav. 14 del dimensionamento evidenzia che il numero di vani, teoricamente recuperabili o edificabili e il numero degli abitanti teorici insediabili, risulta pari a 3.554 nuovi abitanti. Esponendo come dato finale un totale di 13.802 abitanti complessivi derivante dalla somma di 10.248 abitanti insediati con i 3.758 abitanti futuri, detratti 204 abitanti, equivalenti al volume attualmente destinato ad attività commerciali in zona residenziale. 10.248 + 3.758 _ 204 = 13.802 Si evidenzia inoltre che l'aumento di capacità insediativa dipende in buona misura dalle zone B di completamento, con 1.821 nuovi abitanti insediabili su 3.554. Conseguentemente la capacità insediativa esposta per le zone C1 e C2, è pari a 1.841 abitanti, sempre calcolata in base al succitato parametro di 242,39 mc/ab. La zona agricola, come si è visto nel paragrafo sulle abitazioni, è rimasta da decenni in equilibrio con gli stessi abitanti, pertanto può essere trascurata nel calcolo della capacità insediativa. Con questo metodo di calcolo si ottiene una capacità insediativa teorica di 3.554 nuovi abitanti, che risulta di poco superiore a quella indicata come fabbisogno abitativo calcolato nella previsione decennale, pari a 3.524 nuovi abitanti. Tuttavia va precisato che effettuando il dimensionamento del Piano conformemente a quanto stabilito dalla L.R. 61/85 e dalle Grafie Regionali Unificate i dati esposti variano in questo modo:
(segue Allegato)
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