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Bur n. 5 del 18 gennaio 2011


Materia: Protezione civile e calamità naturali

Decreto DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO n. 290 del 30 dicembre 2010

Eccezionali avversità atmosferiche dal 23 al 26 dicembre 2010 per i territori delle province di Belluno, Padova, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza. Lr 11/2001 art. 106: Dichiarazione dello "Stato di crisi".

Il Presidente

Vistoil rapporto Arpav che evidenzia come da giovedì 23 tutto il territorio del Veneto sia stato interessato dall’intensificarsi delle precipitazioni, i cui quantitativi variano da pochi millimetri nella zona del delta del Po, ai 75 mm della pedemontana, Prealpi veronesi e Dolomiti occidentali, fino a punte massime di 198 mm a Castana (Vi), di 210 mm sul Cansiglio (Bl) e 296 mm a Valpore (Bl).

In particolare:

·                    nelle giornate di giovedì 23 e venerdì 24 sono proseguite precipitazioni frequenti su tutto il Veneto, con accumuli significativi;

·                    nella giornata di sabato 25 persistono precipitazioni estese e frequenti, ma sempre meno consistenti, fino al mattino di domenica 26, dove le precipitazioni assumono un andamento debole e non persistente.

In sintesi, alla fine della perturbazione:

·                    in pianura le precipitazioni hanno avuto un andamento crescente da sud a nord, circa dai 30-40 mm delle zone meridionali ai 100-150 mm delle zone pedemontane;

·                    in montagna, sulle Prealpi veronesi e sulle Dolomiti settentrionali, si sono accumulati prevalentemente 75-150 mm, mentre sulle Prealpi tra Vicenza, Treviso e Belluno sono stati superati diffusamente i 150 mm, con varie zone sopra i 200 mm e punte, sul Bellunese, di 308 mm a S. Antonio di Tortal, 319 mm a Tambre-Col Indes e 395 mm a Cansiglio-Tramedere.

Dato attoche a seguito degli eventi meteo sopra descritti si sono verificate alcune situazioni di emergenza, conseguenti sia alle frequenti e consistenti precipitazioni determinate dal’evento sopra descritto, sia per l’indebolimento della tenuta degli argini dei vari corsi d’acqua e della capacità di drenaggio del suolo, già saturi a seguito dell’evento alluvionale del 31 ottobre – 2 novembre u. s..

In particolare, si sono verificate numerose frane, smottamenti, e cedimenti arginali principalmente nel Trevigiano, con l’evacuazione di alcuni cittadini, e nel Bellunese, con interruzioni ed impraticabilità di tratti stradali.

Dalle segnalazioni ricevute dalla sala operativa regionale, gli interventi numericamente più rilevanti hanno riguardato allagamenti ed evacuazioni di persone.

Infatti, a causa della criticità verificatasi, nei Comuni di Battaglia Terme, Correzzola e Polverara sono stati istituiti appositi centri per le persone evacuate. Anche a Recoaro Terme, sono state attivate le apposite sirene per la frana del monte Rotolon, determinando, così, l’evacuazione di alcune famiglie. A Montegalda è stata predisposta l’evacuazione preventiva della Casa di Ricovero e nel Trevigiano e Veronese, alcune frane e smottamenti hanno portato all’evacuazione di alcuni cittadini.

Tali eventi hanno lesionato, in modo significativo, anche abitazioni e fabbricati rurali in Comune di Mel e Tambre.

Allagamenti hanno interessato anche la viabilità stradale ed abitazioni in numerosi Comuni del Padovano, del Veronese, del Vicentino, del Veneziano e del Bellunese.

Le operazioni di soccorso sono consistite in particolare nell’attivazione di soccorsi alle famiglie allagate, alle operazioni di sgombero ed al monitoraggio dei fiumi e dei corsi d’acqua che, in alcuni casi, hanno superato i limiti raggiunti dalla recente alluvione. Impianti idrovori sono stati utilizzati per il prosciugamento delle campagne e degli scantinati. E’ stato necessario realizzare il tamponamento con sacchi a terra di zone lungo corsi d’acqua interessati da tracimazioni, esondazioni e sifonamenti, al fine di evitare ulteriori danni alle strutture arginali ed allagamenti;

Preso atto che sulle zone colpite dal fenomeno sono immediatamente intervenute le Istituzioni, il Sistema di Protezione Civile, i Vigili del Fuoco e le Forze dell’Ordine per portare i primi soccorsi alle popolazioni e per garantire la sicurezza del territorio e la pubblica incolumità;

Ritenuto necessario, pertanto, attivare, secondo la normativa vigente, le procedure necessarie per fronteggiare l’emergenza al fine di affrontare con mezzi e risorse adeguate le situazioni di rischio causate dagli eventi sopra descritti;

Visto,l’art. 106, comma 1, lettera a), della Lr 11/2001, con cui si dispone che, al verificarsi di eventi calamitosi di rilevanza regionale, il Presidente provvede alla dichiarazione dello Stato di Crisi per calamità ovvero per eccezionali avversità atmosferiche, allo scopo di attivare le componenti utili per interventi di protezione civile;

Vistoanche l’art. 105, comma 1, della medesima Lr 11/2001, con cui si stabilisce che, per interventi urgenti in caso di crisi determinata da eventi calamitosi, si procede anche con opere di pronto intervento, secondo le modalità della Lr 58/84 e successive modifiche ed integrazioni;

Vista la Lr 58/84 e successive modifiche ed integrazioni;

Vista la L 225/92;

Visto il Dlgs112/98;

Vista la Lr 11/04.

Decreta

1.                  E’ dichiarato lo Stato di Crisi per gli eventi meteorici critici verificatesi per i giorni dal 23 al 26 dicembre 2010 per i territori delle province di Belluno, Padova, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza.

2.                  Lo Stato di Crisi, ai sensi della Lr 11/2001 art. 106, comma 1, lettera a), costituisce declaratoria di evento eccezionale;

3.                  E’ riconosciuta l’attivazione delle componenti professionali e volontarie del Sistema Regionale di Protezione Civile per garantire il coordinamento e l’assistenza agli Enti Locali per l’intervento di soccorso e superamento dell’emergenza.

4.                  Vengono attivati e garantiti i benefici per il personale volontario attivato, come definito dalla Lr 11/2001, art. 106, comma 1, lettera d).

5.                  La Segreteria Regionale per l’Ambiente – Unità di progetto Protezione Civile - è autorizzata a ricorrere alle risorse cui al “Fondo regionale di Protezione civile” nei limiti delle disponibilità di bilancio al fine di:

a)                  consentire l’attivazione del Volontariato, ove necessario, in affiancamento all’opera delle strutture periferiche regionali nonché delle Amministrazioni provinciali e comunali;

b)                  consentire l’esecuzione di interventi di carattere urgente;

c)                  acquisire, con procedure d’urgenza, eventuali attrezzature e mezzi necessari per fronteggiare situazioni di emergenza.

6.                  Si fa riserva di trasmettere, ai sensi della Lr 11/2001 art. 106, comma 1, lettera c), il presente decreto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri al fine di attivare eventuali assegnazioni di risorse finanziarie occorrenti.

Luca Zaia

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