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Scarica versione stampabile Decreto

Bur n. 86 del 23 novembre 2010


Materia: Protezione civile e calamità naturali

Decreto DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO n. 236 del 02 novembre 2010

Eccezionali avversità atmosferiche dal 31 ottobre al 2 novembre 2010 per tutto il territorio regionale. Lr 11/2001 art. 106: Dichiarazione dello "Stato di crisi".

Il Presidente

Visto i rapporti Arpav che evidenziano come per i giorni dal 31 ottobre al 2 novembre 2010 il transito di una vasta depressione si approfondisce sul Mediterraneo centro occidentale fino alle coste africane, determinando un intenso e persistente flusso meridionale di aria calda e instabile, che ha portato piogge molto significative soprattutto sulla fascia prealpina/pedemontana.

In particolare precipitazioni diffuse e persistenti si sono manifestate dalla mattinata di domenica sulle zone centro-settentrionali, a partire da ovest, con fenomeni a tratti intensi e con locali forti rovesci. Quantitativi di pioggia abbondanti, sono caduti sulle zone prealpine e pedemontane, in particolare quelle centro occidentali. Sulla costa e sulla pianura sud orientale i fenomeni sono stati più discontinui e meno consistenti, mentre i venti di scirocco hanno investito la costa in modo rilevante.

Lunedì mattina si sono manifestate ancora precipitazioni estese e persistenti soprattutto sulle zone centro settentrionali, mentre piogge più consistenti sono cadute sulle prealpi e sulle zone pedemontane, con fenomeni anche a carattere di forte rovescio o locale temporale.

Nella seconda parte della giornata i fenomeni si sono spostati sulle zone orientali e costa nord orientale dove si sono manifestate precipitazioni piuttosto intense accompagnate da venti di scirocco.

Martedì ulteriori precipitazioni significative hanno interessato le zone centro orientali della regione.

I quantitativi cumulati dall’inizio dell’evento indicativamente sono stati: 15-50 mm circa su pianura meridionale e costa, 30-100mm su pianura centro-settentrionale e Dolomiti settentrionali con locali massimi di 75-125mm, 150-400 mm su gran parte delle zone montane (Dolomiti meridionali e Prealpi) e pedemontane, con massimi di: 482mm a Valpore (Valle di Seren), 443mm a Cansiglio (Tramedere), 433mm a Castana (Arsiero), 428mm a Turcati Recoaro, 413mm a Recoaro La Guardia.

Dato attoche a seguito degli eventi meteo sopra descritti si sono verificate alcune situazioni di emergenza, causate soprattutto dalle intense piogge anche a carattere di nubifragio.

Sono stati rilevati livelli di criticità di molti corsi d’acqua nei tratti pedemontani e di pianura sia nel reticolo principale che secondario. In particolare hanno oltrepassato i livelli di guardia: Bacchiglione-Brenta, Monticano, Piave e Livenza. A Vicenza il livello del Bacchiglione ha comportato in città una situazione particolarmente critica. L’onda di piena del Bacchiglione ha interessato successivamente i territori della provincia di Padova, dove si sono registrati allagamenti in zone golenali (Paltana) e a Casalserugo.

Diversi fenomeni franosi sono stati segnalati in varie zone del vicentino e del bellunese anche a causa dell’elevata saturazione dei terreni.

Anche i corsi d’acqua della pianura orientale sono stati interessati da livelli idrometrici elevati. In particolare i livelli del Piave e del Livenza. Anche il fiume Muson e Tagliamento sono stati interessati da ondate di piena. L’elevato livello di marea non ha permesso il normale deflusso delle acque.

Alla sala opertiva di protezione civile regionale sono giunte diverse segnalazioni.

In particolare la provincia di Verona è stata interessata da una rotta arginale sul torrente Alpone, presso il ponte Lessinia, che ha determinato la chiusura dell’autostrada; da una rotta arginale sul torrente Alpone, in corrispondenza degli Impianti di Costalunga (loc Brognolino) alla confluenza col torrente Fiumicello; da una rotta arginale sul torrente Tramigna a Soave, con allagamento di buona parte del centro abitato; una rotta arginale in sinistra torrente Aldega’, località Ponte San Vito; dalla tracimazione del torrente Alpone, a San Bonifacio, all’altezza della strada statale.

La provincia di Vicenza è stata interessata: dall’esondazione del fiume Bacchiglione all’altezza del Comune di Dueville al confine del Comune di Caldogno; dall’esondazione del fiume Bacchiglione nella città di Vicenza, con allagamenti diffusi che hanno interessato il centro abitato.

La provincia di Padova è stata interessata: dalla rottura arginale del fiume Frassine all’altezza del confine tra Ospedaletto e Saletto, località Prà di Botte, da allagamenti nei Comuni di Vigodarzere, Lozzo Atestino e Bovolenta.

Particolarmente critica è stata la situazione di emergenza che ha investito il territorio del comune di Soave (Vr), dove sono state evacuate oltre 1.000 persone, per le quali si è altresì predisposto quanto necessario per il pernottamento fuori casa. Nel comune di San Bonifacio è stato allestito un Centro Unico di Raccolta, con circa mille posti disponibili per accogliere le popolazioni sfollate dai Comuni di Soave-San Bonifacio- Montebello. Inoltre è stata attivata una cucina da campo per circa 1000 pasti/giorno in comune a San Bonifacio.

L’autostrada A4 è stata chiusa in coincidenza di S.Bonifacio. Anche il traffico ferroviario è stato interrotto all’altezza di Vicenza, chiudendo le tratte Vicenza-Schio e Vicenza-Treviso.

Preso atto che sulle zone colpite dal fenomeno sono immediatamente intervenute le Istituzioni, il Sistema di Protezione Civile, i Vigili del Fuoco e le Forze dell’Ordine per portare i primi soccorsi alle popolazioni e per garantire la sicurezza del territorio e la pubblica incolumità;

Vistele note, fino ad oggi pervenute, da parte dei comuni di: Falcade (Bl), Recoaro Terme (Vi), Arzignano (Vi), Villaverla (Vi), Caldogno (Vi), nonché della Prefettura di Vicenza, con cui vengono segnalati danni al patrimonio pubblico e privato, causati dagli eventi meteorici sopra descritti, e richiesta la dichiarazione dello Stato di Crisi, ai sensi della Lr 11/01;

Ritenuto necessario, pertanto, attivare, secondo la normativa vigente, le procedure necessarie per fronteggiare l’emergenza al fine di affrontare con mezzi e risorse adeguate le situazioni di rischio causate dagli eventi sopra descritti;

Visto, l’art. 106, comma 1, lettera a), della Lr 11/2001, con cui si dispone che, al verificarsi di eventi calamitosi di rilevanza regionale, il Presidente provvede alla dichiarazione dello Stato di Crisi per calamità ovvero per eccezionali avversità atmosferiche, allo scopo di attivare le componenti utili per interventi di protezione civile;

Vistoanche l’art. 105, comma 1, della medesima Lr 11/2001, con cui si stabilisce che, per interventi urgenti in caso di crisi determinata da eventi calamitosi, si procede anche con opere di pronto intervento, secondo le modalità della Lr 58/84 e successive modifiche ed integrazioni;

Vista la Lr 58/84 e successive modifiche ed integrazioni;

Vista la L 225/92;

Visto il Dlgs112/98;

Vista la Lr 11/04;

Decreta

1.                  E’ dichiarato lo Stato di Crisi per gli eventi meteorici critici verificatesi per i giorni dal 31 ottobre al 2 novembre 2010 per tutto il territorio regionale.

2.                  Lo Stato di Crisi, ai sensi della Lr 11/2001 art. 106, comma 1, lettera a), costituisce declaratoria di evento eccezionale.

3.                  E’ riconosciuta l’attivazione delle componenti professionali e volontarie del Sistema Regionale di Protezione Civile per garantire il coordinamento e l’assistenza agli Enti Locali per l’intervento di soccorso e superamento dell’emergenza.

4.                  Vengono attivati e garantiti i benefici per il personale volontario attivato, come definito dalla Lr 11/2001, art. 106, comma 1, lettera d).

5.                  La Segreteria Regionale per l’Ambiente – Unità di progetto Protezione Civile - è autorizzata a ricorrere alle risorse cui al “Fondo regionale di Protezione civile” nei limiti delle disponibilità di bilancio al fine di:

a)                  consentire l’attivazione del Volontariato, ove necessario, in affiancamento all’opera delle strutture periferiche regionali nonché delle Amministrazioni provinciali e comunali;

b)                  consentire l’esecuzione di interventi di carattere urgente;

c)                  acquisire, con procedure d’urgenza, eventuali attrezzature e mezzi necessari per fronteggiare situazioni di emergenza.

6.                  Si fa riserva di trasmettere, ai sensi della Lr 11/2001 art. 106, comma 1, lettera c), il presente decreto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri al fine di attivare eventuali assegnazioni di risorse finanziarie occorrenti.

Luca Zaia

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