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Bur n. 65 del 11 agosto 2009


Materia: Ambiente e beni ambientali

Decreto DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO n. 143 del 28 luglio 2009

"Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico del Porto di Caorle" - Dlgs n. 182/2003 "Attuazione della direttiva 2000/59/CE relativa agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi ed i residui del carico" - art. 5. Rilascio dell'intesa regionale ai sensi del comma 4 dell'articolo 5 del Dlgs n. 182/2003.

Il Presidente

Visto il Dlgs n. 182 del 24 giugno 2003 con il quale l’Italia ha recepito la direttiva comunitaria 2000/59/CE relativa agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico;

Visto che, ai sensi dell’art. 5, comma 1, del succitato Dlgs n. 182/2003, relativamente ai porti dello Stato in cui è competente l’Autorità portuale, la stessa Autorità è tenuta, previa consultazione delle parti interessate e, in particolare, degli enti locali, dell’ufficio di sanità marittima e degli operatori dello scalo, ad elaborare un Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico;

Visto che, ai sensi dell’art. 5, comma 4, del medesimo Dlgs n. 182/2003, nei porti in cui l’Autorità competente è l’Autorità marittima, il Piano di cui sopra deve essere predisposto da quest’ultima ed adottato, d’intesa con la Regione competente, con ordinanza;

Visto il Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico del Porto di Caorle predisposto dalla competente Autorità Marittima istituita presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Caorle ed anticipato via e-mail – nella versione definitiva - agli Uffici della Direzione Tutela Ambiente in data 23 luglio 2009;

Vista la relazione istruttoria predisposta dagli Uffici della competente Direzione Tutela Ambiente, che si allega al presente decreto (Allegato A) e dalla quale risulta che il suddetto Piano risulta in linea generale conforme a quanto previsto dal Dlgs n. 182/2003 ed alla normativa nazionale e regionale vigente in materia di rifiuti, nonché alla pianificazione regionale di settore;

Considerato che, sulla base degli esiti della relazione istruttoria di cui sopra, non si sono rilevati elementi ostativi al rilascio dell’intesa prevista dal comma 4 dell’art. 5 del suddetto Dlgs n. 182/2003 sul Piano di cui trattasi, fatta salva la necessità di predisporre, ai sensi della Dgr n. 3173 del 10 ottobre 2006, un apposito studio di incidenza ambientale relativamente alle aree Sic/Zps interessate dalle operazioni previste dal medesimo Piano, nonché fatto salvo il rispetto delle prescrizioni riportate nelle conclusioni della relazione;

Vista la nota n. 13973/UL del 16.06.2009 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – Ufficio Legislativo in materia di Valutazione di INCidenza Ambientale (Vinca);

Viste le direttive comunitarie 92/43/CEE, 2000/59/CE e 2001/42/CE;

Visto il Dpr n. 357/1997;

Vista la Lr 21 gennaio 2000, n. 3;

Visto il Dlgs 24 giugno 2003, n. 182 e smi;

Visto il Dlgs 3 aprile 2006, n. 152 e succ. modifiche;

Viste le Ddgr n. 192/2006, 740/2006, 3262/2006, 3173/2006 e 3752/2006.

Decreta

1.      Di prendere atto dell’apposita relazione istruttoria predisposta dagli Uffici della competente Direzione Tutela Ambiente, che si allega al presente decreto (Allegato A), di cui costituisce parte integrante e sostanziale;

2.      Di prendere atto che il Piano di cui trattasi risulta in linea generale conforme a quanto previsto dal D.lgs n. 182/2003 ed alla normativa nazionale e regionale vigente in materia di rifiuti, nonché alla pianificazione regionale di settore;

3.      Di rilasciare, ai sensi del comma 4 dell’articolo 5 del Dlgs n. 182/2003 l’intesa regionale sul Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico del Porto di Caorle - predisposto dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Caorle, anticipato via e-mail – nella versione definitiva - agli Uffici della Direzione Tutela Ambiente in data 23 luglio 2009 – fatta salva la necessità di predisporre, ai sensi della Dgr n. 3173 del 10 ottobre 2006, un apposito studio di incidenza ambientale relativamente alle aree Sic/Zps interessate dalle operazioni previste dal medesimo Piano, nonché fatto salvo il rispetto delle prescrizioni riportate nelle conclusioni della succitata relazione istruttoria predisposta dagli Uffici della competente Direzione Tutela Ambiente ed allegata al presente decreto (Allegato A);

4.      Di prendere atto che il presente provvedimento non comporta alcuna spesa a carico regionale;

5.      Di trasmettere il presente provvedimento all’Ufficio Circondariale Marittimo di Caorle, alla Provincia di Venezia, ai Comuni di Caorle, Eraclea, San Michele al Tagliamento e San Stino di Livenza ed al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio.

(segue allegato)

Allegato A

 

Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico del porto di Caorle Dlgs 24 giugno 2003, n. 182 - art. 5

 

Relazione istruttoria

 

 

Premessa

Con il Dlgs n. 182 del 24 giugno 2003 l’Italia ha recepito la direttiva comunitaria 2000/59/CE relativa agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico.

Obiettivo del decreto è ridurre gli scarichi in mare, in particolare quelli illeciti, dei rifiuti e dei residui del carico prodotti dalle navi che utilizzano porti situati nel territorio dello Stato, nonché di migliorare la disponibilità e l’utilizzo degli impianti portuali di raccolta per i suddetti rifiuti e residui.

In particolare, ai sensi dell’art. 5 del Dlgs n. 182/2003, relativamente ai porti dello Stato in cui è competente l’Autorità portuale, la stessa Autorità è tenuta, previa consultazione delle parti interessate e, in particolare, degli enti locali, dell’ufficio di sanità marittima e degli operatori dello scalo, ad elaborare un Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico.

L’Autorità portuale è tenuta altresì a dare immediata comunicazione del Piano alla Regione competente per territorio che valuta ed approva lo stesso piano, integrandolo, per gli aspetti relativi alla gestione, con il piano regionale di gestione dei rifiuti di cui all’art. 22 del decreto legislativo n. 22/97 (abrogato dall’art. 264, comma 1, lettera i) del Dlgs n. 152/2006 e sostituito nel merito dall’art. 199 del medesimo decreto legislativo).

Nei porti in cui l’Autorità competente è l’Autorità marittima, le prescrizioni di cui al comma 1 del medesimo articolo 5 sono adottate, d’intesa con la regione competente, con ordinanza che costituisce piano di raccolta.

I Piani di cui trattasi devono essere predisposti sulla base delle prescrizioni contenute nell’allegato I al citato Dlgs n. 182/2003 e devono comprendere, tra l’altro, le seguenti tematiche:

         la tipologia e la quantità dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico ricevuti e gestiti;

         la descrizione dettagliata delle procedure di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico;

         la descrizione della tipologia e della capacità degli impianti portuali di raccolta;

         la valutazione del fabbisogno di impianti portuali di raccolta;

         l’indicazione dell’area portuale riservata alla localizzazione degli impianti esistenti e di quelli nuovi previsti dal Piano, nonché l’indicazione delle aree non idonee;

         la stima di massima dei costi degli impianti e la descrizione del sistema delle tariffe.

Nella Regione del Veneto è stata istituita una sola Autorità Portuale - quella di Venezia – e sono altresì presenti tre Autorità Marittime istituite presso la Capitaneria di Porto di Chioggia e presso gli Uffici circondariali marittimi di Caorle e di Jesolo.

In data 22 aprile 2008 l’Ufficio circondariale marittimo di Caorle ha trasmesso alla Regione del Veneto – Direzione Tutela Ambiente il “Piano di raccolta e gestione dei rifiuti prodotti da navi e dei residui del carico” relativo al proprio ambito di giurisdizione, acquisito agli atti della Direzione Tutela Ambiente con protocollo n. 228611/57.01 del 30 aprile 2008.

Precedentemente si erano svolti due incontri di coordinamento, in data 13 ottobre 2005 e 26 gennaio 2006, convocati dalla Direzione Tutela Ambiente e finalizzati ad approfondire alcuni aspetti specifici dei piani di cui trattasi, alla quale partecipavano, tra gli altri, rappresentanti dell’Autorità Marittima di Caorle.

Relativamente ai Piani previsti dall’art. 5 del Dlgs n. 59/2005, i competenti Uffici della Direzione Tutela Ambiente hanno nel frattempo ritenuto di effettuare alcuni approfondimenti relativamente agli eventuali adempimenti da ottemperare ai sensi della normativa vigente in materia di valutazione ambientale strategica e di valutazione di incidenza ambientale sui siti della rete Natura 2000.

A tal proposito, con nota n. 560900/45.06 del 2 ottobre 2006, la Direzione Valutazione progetti e investimenti, in risposta all’apposito quesito avanzato dalla Direzione Tutela Ambiente, ha evidenziato che la direttiva 2001/42/CE distingue tra piani e/o programmi che necessariamente sono da sottoporre a Vas e quelli che, invece, a discrezione dell’Amministrazione sono sottoposti a Vas in quanto possono avere effetti significativi sull’ambiente.

Richiamando, inoltre, quanto contenuto nelle linee guida per le Vas, adottate dalla Giunta regionale con Dgr n. 2988 del 1 ottobre 2004 – ovvero che in ogni caso il criterio per l’applicazione della direttiva è “la questione se il piano o programma potrebbe avere effetti significativi sull’ambiente”, la citata nota n. 560900/45.06 del 2 ottobre 2006 conclude che si rende necessario un esame preliminare dei piani di cui trattasi per verificare se gli stessi determinino tali effetti significativi.

Sulla base di quanto sopra, nel caso dei Piani elaborati dall’Autorità Portuale di Venezia e dall’Autorità Marittima di Chioggia, gli stessi sono stati sottoposti all’esame della competente Commissione Regionale Vas – istituita con Dgr n. 3752/2006 - che rispettivamente con parere n. 2 del 15 febbraio 2007 e n. 95 del 18 dicembre 2007 ha ritenuto di non assoggettarli alle procedure Vas sulla base di quanto previsto dalla direttiva 2001/42/CE e per il fatto che la loro attuazione non produce effetti significativi sull’ambiente.

Al contrario, sia sulla base delle considerazioni espresse dalla Commissione regionale Vas nel corso dell’esame dei succitati Piani dell’Autorità Portuale di Venezia e dell’Autorità Marittima di Chioggia, sia sulla base degli approfondimenti fatti con la competente Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi, è emersa la necessità di ottemperare a quanto previsto dalla Dgr n. 3173 del 10 ottobre 2006 per i Sic/Zps eventualmente interessati dalle operazioni previste dai medesimi Piani mediante la predisposizione di uno specifico studio di incidenza ambientale.

La richiesta dello studio di cui sopra è stata poi formalizzata con nota del Segretario regionale all’Ambiente e Territorio n. 309182/57.01 del 12 giugno 2008 che faceva seguito ad uno specifico incontro sull’argomento tenutosi con le Autorità Marittime in data 13 maggio 2008.

Successivamente, in data 21 maggio 2009, è stato effettuato un ulteriore incontro di approfondimento presso gli Uffici regionali, a seguito del quale - con nota n. 291110/57.01 del 27 maggio 2009 - l’Autorità Marittima di Caorle è stata invitata, tra l’altro, a trasmettere quanto prima agli Uffici regionali una versione aggiornata del Piano di propria competenza – già trasmesso in data 22 aprile 2008 - tenuto conto di alcune osservazioni istruttorie.

In data 23 luglio 2009, l’Ufficio Circondariale Marittimo di Caorle ha anticipato via e-mail il Piano di competenza aggiornato sulla base di quanto emerso nella succitata riunione, nonché apposita comunicazione con la quale si dichiara che il medesimo Piano, analogamente ai Piani redatti dalle Autorità Marittime di Chioggia e di Jesolo, può essere escluso dalle procedure di Vas, in ragione dei seguenti specifici motivi:

1.      tipologia del traffico, caratterizzato prevalentemente da unità da pesca professionale e da diporto peraltro con rilevanza stagionale e quindi non assimilabile a categorie di porti commerciali nel senso proprio del termine, ove cioè vi è traffico merci mercantile;

2.      particolarità degli accosti e dei punti di approdo, ai quali si accede da foci fluviali non attrezzate e non costituiti da aree banchinate insistenti sul demanio marittimo ma caratterizzati soprattutto da darsene gestite da soggetti privati in concessione e non o dalle Amministrazioni locali che, in alcuni casi, le affidano a soggetti terzi;

3.      limitato quantitativo e tipologia di rifiuti prodotti che, dall’esame complessivo effettuato, non determina l’esigenza di implementare strutture ricettive quali “impianti di raccolta”.

Pertanto si evidenzia - che sulla base di quanto argomentato dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Caorle nella succitata comunicazione - si ritiene ragionevole ritenere che, in analogia quanto puntualmente valutato relativamente ai Piani dell’Autorità Portuale di Venezia e dell’Autorità Marittima di Chioggia, anche il Piano relativo all’ambito portuale di Caorle possa essere escluso dalle procedure di valutazione ambientale strategica.

Data la specificità della costa veneta ed, in particolare, dell’ambito lagunare si ritiene invece di confermare la necessità della predisposizione di un apposito studio di incidenza ambientale sui siti della rete Natura 2000 prossimi all’area portuale, studio che, a tutt’oggi, non risulta ancora pervenuto agli atti della Direzione Tutela Ambiente.

A tal proposito si evidenzia che con nota n. 13973/UL del 16.06.2009 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Ufficio Legislativo ha comunicato di ritenere che la predisposizione dello studio previsto dal comma 2 dell’art. 5 del Dpr n. 357/1997 (ossia lo studio di incidenza ambientale) – nei casi previsti dall’art. 5, comma 4 del Dlgs n. 182/2003 - costituisca una competenza devoluta alla Regione.

 

Struttura del piano

Il Piano predisposto dall’Autorità Marittima di Caorle si compone dei seguenti cinque capitoli:

-        Capitolo 1 - Introduzione;

-        Capitolo 2 - Lo stato di fatto;

-        Capitolo 3 - Organizzazione del Servizio (di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi);

-        Capitolo 4 - Stima dei costi relativi al trattamento ed allo smaltimento dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico e descrizione del sistema tariffario;

-        Capitolo 5 - Gestione del piano, scambio di informazioni e procedure consultative.

 

Scopo del piano ed ambito territoriale di riferimento

L'obiettivo primario del Piano è quello di ridurre gli scarichi in mare, in particolari quelli illeciti, dei rifiuti e dei residui del carico prodotti dalle navi che scalano nel porto, cercando di prevenire l'inquinamento dell'ambiente marino e migliorando la disponibilità e l’utilizzo degli impianti portuali di raccolta.

Tra gli obiettivi specifici che l’Autorità Marittima di Caorle si prefigge con l’attuazione del Piano rientrano tra gli altri:

1.       fornitura di un servizio completo alle navi, che preveda tutto il ciclo di gestione dei rifiuti assimilati agli urbani e speciali di ogni genere e tipo sia solidi che liquidi: ritiro, sterilizzazione ove prevista, trasporto, trattamento, recupero o smaltimento, in modo da scoraggiare il ricorso alla discarica in mare;

2.       organizzazione di un sevizio che risponda a criteri di facilità di accesso, efficienza ed economicità, attraverso l'affidamento, previa procedura ad evidenza pubblica, ad un soggetto concessionario di comprovata esperienza e dotato delle necessarie risorse umane e materiali;

3.       attuazione della raccolta differenziata dei rifiuti, in accordo agli obiettivi indicati dalla pianificazione di settore vigente;

4.       approntamento di adeguati strumenti di controllo per il monitoraggio del rispetto degli standard qualitativi del servizio.

L’ambito territoriale di riferimento è quello ricadente sotto la giurisdizione dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Caorle, che risulta individuato dai seguenti approdi nei diversi territori comunali interessati:

1.      In Comune di Caorle:

-        Darsena Marina 4 di Porto Santa Margherita situata sulla sponda occidentale del Fiume Livenza, circa 400 m dalla foce, avente una disponibilità di n. 414 posti barca per unità da diporto, di cui 40 in transito, che si riducono del 30% circa nel periodo invernale;

-        Darsena dell’Orologio situata nel Canale omonimo confluente nel Fiume Livenza, avente una disponibilità di circa n. 451 posti barca per unità da diporto di cui 40 in transito, che si riducono del 30% circa nel periodo invernale;

-        Porto peschereccio situato al centro del paese nella parte finale del Canale dell’Orologio, nel quale ormeggiano n. 58 unità da pesca;

-        Località Sansonessa raggiungibile proseguendo all’interno del Fiume Livenza, nel quale ormeggiano circa n. 25 unità da pesca;

-        Porto Falconera, approdo turistico, situato nell’ultimo tratto del Fiume Lemene, nel quale stazionano n. 7 unità da pesca ed ha una disponibilità di circa n. 35 posti barca per unità da diporto, che si riducono del 75% nel periodo invernale.

2.      In Comune di Eraclea:

-        Località Eraclea Mare: si tratta della riviera della città di Eraclea ove, in prossimità della Laguna del Mort è situato un approdo turistico in concessione denominato Mariclea Club, con una disponibilità di circa n. 190 posti barca per unità da diporto, di cui 20 in transito, che si riducono del 20% circa nel periodo invernale;

-        Località Brian: Il borgo di Brian si trova nel territorio della bonifica caprulana, nel punto in cui la Livenza Morta, che arriva da nord, confluisce nel canale Largon, che corre parallelo al mare. In prossimità della Porta Brian (porta “Vinciana”) - una grande chiusa che serve ad impedire all'acqua salmastra di mescolarsi a quella dolce durante i periodi di siccità in cui l'acqua della Livenza Morta viene pescata per irrigare i campi creati con la bonifica - è situato un porticciolo turistico in concessione, il quale ha una disponibilità di circa n. 45 posti barca per unità da diporto;

-        Località Torre di Fino: si trova all’incrocio del canale Ongaro con il canale Revedoli, lungo il corso del predetto canale si incontra un porticciolo turistico in concessione, il quale ha una disponibilità di circa n. 55 posti barca per unità da diporto di lunghezza da 4 a 18 metri.

3.      In Comune di San Michele al Tagliamento:

-        Località Bibione: lungo il canale dei Lovi sulla sponda orientale a circa 600 metri dall’imboccatura di porto Baseleghe, è situata una darsena turistica di cui prende il nome dell’omonima Laguna, in concessione, avente disponibilità di circa n. 400 posti barca, per unità da diporto di lunghezza da 4 a 18 metri, di cui 20 in transito, che si riducono del 60% circa nel periodo invernale.

4.      In Comune di San Stino di Livenza:

-        Località La Salute di Livenza: sulla sponda orientale del Fiume Livenza è situato un porticciolo turistico con una disponibilità di circa n. 40 posti barca per unità da diporto di lunghezza da 4 a 12 metri, che si riducono del 75% circa nel periodo invernale.

La particolare orografia del territorio ricadente sotto il Circondario Marittimo di Caorle, caratterizzata dalla presenza di bassi fondali e foci dei fiumi di modeste dimensioni, ha creato una naturale selezione del tipo di traffico che può usufruire delle strutture ricettive (porti e darsene) al punto che il traffico di tipo mercantile è del tutto inesistente.

Pertanto le tipologie di unità che insistono lungo il litorale di giurisdizione sono, allo stato attuale, così distribuite:

-        Nr. 40 unità da pesca aventi stazza media di circa 12,10 Tsl, con sistema di pesca a strascico stazionati presso il porto peschereccio del Comune di Caorle;

-        Nr. 18 unità da pesca aventi stazza media di circa 3,88 Tsl, con sistema di pesca – attrezzi da posta – stazionati presso il porto peschereccio del Comune di Caorle;

-        Nr. 25 unità da pesca aventi stazza media di 9,60 Tsl, con sistema di pesca a draga idraulica (turbo soffiante) stazionati presso la località Sansonessa del Comune di Caorle;

-        Nr. 7 unità da pesca aventi stazza media di 3,23 Tsl, con sistema da pesca – attrezzi da posta – stazionati presso porto Falconera del Comune di Caorle;

-        Nr. 1590unità da diporto di cui nr. 827 di lunghezza fino a 10 metri, il restante di lunghezza compresa tra 12 e 24 metri dislocate presso le darsene;

-        Nr. 4 unità da passeggeri con servizio non di linea operanti ordinariamente nel periodo estivo e stazionati nr. 2 presso porto peschereccio di Caorle, nr. 1 presso porto Falconera di Caorle e nr. 1 in prossimità della foce del Fiume Livenza.

 

Tipologia, quantitativi e dei rifiuti prodotti

Per quanto riguarda la tipologia e quantità di rifiuti prodotti generalmente da navi da pesca e diporto in tutto il Circondario Marittimo di Caorle, il Piano riporta il seguente prospetto riepilogativo dei quantitativi medi annuali calcolati con riferimento ai dati del triennio 2006, 2007 e 2008, così come comunicati dalle ditte che si occupano della raccolta, del trasporto, del recupero o smaltimento degli stessi rifiuti:

 

Rifiuti e residui del carico oleosi comprese le acque di sentina

Scarti di olio sintetico per motori, ingranaggi e lubrificazione

Kg. 16500

Altre emulsioni

Kg. 14500

 

Rifiuti assimilabili agli urbani

Carta e cartone

Kg. 2100

Metallo

Kg. 2000

Rifiuti urbani misti (non differenziati)

Kg. 20000

Imballaggi in materiale misto

Kg. 16000

 

Rifiuti speciali particolari

Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze

Kg. 1400

Filtri dell'olio

Kg. 2100

Batterie ed accumulatori di cui alle voci 16 06 01, 16 06 02 e 16 06 03 nonché batterie ed accumulatori non suddivisi contenenti tali batterie

Kg. 10500

 

Con riferimento al tipo di unità navali, la produzione di rifiuti risulta così articolata, sempre con riferimento ai quantitativi medi annuali calcolati con riferimento ai dati del triennio di riferimento:

 

Unità di pesca:

PESCA

Batterie esauste al piombo                  (n. in un quadriennio)

Oli esausti

(kg)

Emulsioni oleose

(kg)

Garbage e materiale marinaresco

(Kg)

Filtri

(Kg)

Rifiuti speciali

- contenitori vernici -

(Kg)

180

6480

108000

900

324

180

 

Unità da riporto

DIPORTO

Batterie esauste al piombo

(n. in un quadriennio)

Oli esausti

(kg)

Garbage e materiale marinaresco

(Kg)

Filtri

(Kg)

Rifiuti speciali

- contenitori vernici -

(Kg)

16

110

85

15

86

 

Unità passeggeri

PASSEGGERI

Batterie esauste al piombo

(n. in un quadriennio)

Oli esausti

(kg)

Emulsioni oleose

(kg)

Garbage e materiale marinaresco

(Kg)

Filtri

(Kg)

Rifiuti speciali

- contenitori vernici -

(Kg)

6

340

1400

60

12

36

 

Pertanto, la gran parte dei rifiuti prodotti nell’ambito territoriale del Porto di Caorle sono dovuti al naviglio da pesca e a quello da diporto.

 

Organizzazione del servizio di gestione rifiuti e procedure di raccolta

Il servizio di raccolta viene suddiviso a seconda delle diverse tipologie di rifiuto, come di seguito specificato:

-     rifiuti garbage(rifiuti assimilabili agli urbani, alimentari e altri, non pericolosi):

Carta e cartone

Imballaggi in materiali misti

Vetro

Plastica

Metallo

Rifiuti biodegradabili di cucina e mensa (FOOD WASTE)

Olii e grassi commestibili (VEGETABLE OIL WASTE)

Rifiuti urbani non differenziati

Abbigliamento

 

Per quanto riguarda la raccolta dei suddetti rifiuti, le unità navali devono procedere alla raccolta differenziata dei rifiuti di bordo e conferirli, opportunamente confezionati, presso gli idonei cassonetti/contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e/o assimilabili, posizionati in prossimità degli approdi o in ambito portuale, come di seguito specificato:

 

LOCALIZZAZIONE

COMUNE DI CAORLE

TIPOLOGIA RIFIUTI

NUM.

DESCRIZIONE

Porto Peschereccio

Strada Riva dei Bragozzi

Rifiuti urbani

4

Cass. a carico laterale lt. 2400

Rifiuti urbani

2

Bidoni da lt. 240

Carta

2

Cass. a carico laterale lt. 2400

Vetro/Plastica

2

Cass. a carico laterale lt. 2400

Porto Peschereccio

Strada Nuova

Rifiuti urbani

6

Cass. a carico laterale lt. 2400

Rifiuti urbani

3

Bidoni da lt. 240

Carta

1

Cass. a carico laterale lt. 2400

Vetro/Plastica

1

Cass. a carico laterale lt. 2400

 

 

 

 

 

Località Sansonessa

Rifiuti urbani

3

Cass. a carico laterale lt. 2400

Rifiuti urbani

1

Bidoni da lt. 240

Carta

1

Cass. a carico laterale lt. 2400

Vetro/Plastica

1

Cass. a carico laterale lt. 2400

Porto Falconera

Rifiuti urbani

4

Cass. a carico laterale lt. 2400

Rifiuti urbani

2

Bidoni da lt. 240

Carta

1

Cass. a carico laterale lt. 2400

Vetro/Plastica

1

Cass. a carico laterale lt. 2400

 

LOCALIZZAZIONE

COMUNE S. STINO DI LIVENZA

TIPOLOGIA RIFIUTI

NUM.

DESCRIZIONE

Località La Salute di Livenza margine Fiume Livenza Strada L. Ariosto

Rifiuti urbani

2

Bidoni da lt. 240

Carta

1

Bidoni da lt. 240

Vetro/Plastica

1

Bidoni da lt. 240

 

-        rifiuti speciali pericolosi e non:

TIPOLOGIE RIFIUTI

Pericoloso/non pericoloso

Imballaggi contenti residui di sostanze pericolose o contaminate da tali sostanze

Rifiuto pericoloso

 

Imballaggi metallici contenti matrici solide porose pericolose (ad esempio amianto), compresi i contenitori a pressione vuoti

Rifiuto pericoloso

 

batterie al piombo

Rifiuto pericoloso

Batterie al Nichel-Cadmio

Rifiuto pericoloso

Batterie contenenti mercurio

Rifiuto pericoloso

Batterie e accumulatori diversi da quelli di cui alla voce 200133*

Rifiuto non pericoloso

Rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni

Rifiuto pericoloso

Medicinali citotossici e citostatici

Rifiuto pericoloso

batterie ed accumulatori di cui alle voci 16 06 01*, 16 06 02* e 16 06 03* nonché batterie ed accumulatori non suddivisi contenenti tali batterie

Rifiuto pericoloso

RIFIUTI OIL

 

Scarti di oli minerali per motori, ingranaggi per lubrificazioni clorurati

Rifiuto pericoloso

Scarti di oli minerali per motori, ingranaggi per lubrificazioni non clorurati

Rifiuto pericoloso

Altri oli di sentina della navigazione

Rifiuto pericoloso

Oli prodotti dalla separazione olio acqua (OIL SLUDGE)

Rifiuto pericoloso

Assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell’olio non specificati altrimenti), stracci, indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose

Rifiuto pericoloso

Solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri

Rifiuto pericoloso

Soluzioni di sviluppo e attivanti a base acquosa

Rifiuto pericoloso

Soluzioni di sviluppo a base di solventi

Rifiuto pericoloso

 

Per il ritiro di rifiuti speciali pericolosi e non, gli stessi sono oggetto di prelievo da parte di Ditta specializzata nel settore a seguito di chiamata da parte della cooperativa di pesca di appartenenza dell’unità che li produce.

Nel caso di rifiuti liquidi, il servizio per il trasbordo si svolge utilizzando un autocarro con cisterna, munita di bacino di contenimento settato per ogni tipologia di rifiuto pericoloso; i liquidi possono essere pompati direttamente dal bordo della nave o dai mezzi della ditta concessionaria, secondo le seguenti modalità:

-        Quando i liquidi sono pompati direttamente dal bordo della nave, gli operatori della ditta devono prendere in consegna la manichetta o le manichette e collocarla/e al bocchettone della cisterna. Una volta che la cisterna si è riempita, gli operatori addetti al controllo del livello del liquido nella cisterna fanno interrompere le operazioni di pompaggio a bordo della nave, riconsegnano la/e manichette e chiudono il bocchettone della cisterna.

-        Quando i liquidi sono pompati dai mezzi della ditta concessionaria, l’intervento viene eseguito dall’operatore con l’utilizzo di una motopompa con manichetta/e per aspirare i rifiuti liquidi dalla nave. L’operatore dovrà stendere la/e manichetta/e fino al punto di raccolta della nave e collegarla/e al bocchettone della cisterna, accendere la motopompa, controllare le operazioni di carico e una volta riempita la cisterna spegnere la motopompa e togliere la/e manichetta/e dal bocchettone.

Le cisterne/contenitori/serbatoi devono essere provvisti di sistemi di chiusura, accessori e dispositivi atti ad effettuare, in condizioni di sicurezza, le operazioni di riempimento, travaso e svuotamento; tali sistemi devono riservare un volume residuo di sicurezza pari al 10% e devono essere dotati di dispositivi anti-traboccamento o di tubazioni di troppo pieno. Devono inoltre prevedere indicatori di livello e sfiati captati ed abbattuti da un idoneo sistema di abbattimento.

 

Valutazione del fabbisogno di impianti portuali

In considerazione del limitato quantitativo e delle tipologie dei rifiuti prodotto, del volume e delle tipologie del naviglio e del traffico che si svolgono nell’ambito della Giurisdizione Marittima di Caorle, gli estensori del Piano dichiarano di non ritenere necessaria l’implementazione di nuovi impianti di raccolta e di smaltimento rifiuti.

Nel Piano viene specificato che tali considerazioni sono naturalmente suscettibili di nuove valutazioni nel caso in cui dovessero nel tempo variare le condizioni oggettive attuali.

 

Stima di massima dei costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti prodotti

Nel Piano viene fornita una stima di massima dei costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti prodotti basata sulle indicazioni fornite dalle diverse ditte/società che operano nell’ambito portuale.

A tal proposito si precisa che tali costi potranno essere rivisti nel momento in cui il servizio verrà affidato in concessione alla Ditta vincitrice della prevista gara ad evidenza pubblica, da espletare successivamente all’approvazione del Piano.

Si riporta di seguito la tabella riepilogativa degli oneri annui di attuazione del Piano, come elaborata dall’Ufficio circondariale Marittimo di Caorle:

A)

Costi di gestione del Piano (al netto di IVA)

92.237,00

B)

Costi di gestione dei servizi a chiamata

/

C)

Costi di smaltimento/trattamento rifiuti (al netto di IVA)

75.560,00

 

TOTALE

167.797,00

Nei costi di cui alla voce A) sono compresi, tra gli altri, i costi di raccolta e trasporto dei rifiuti e le spese generali ed amministrative legate all’organizzazione del servizio.

La stima dei costi di cui alla voce B) viene posta pari a zero in quanto viene precisato che i servizi a chiamata devono considerarsi rari e/o occasionali nella realtà del Porto di Caorle e che, pertanto, gli stessi sono in linea generale a totale carico delle unità navali che avessero la necessità di attivarli.

 

Descrizione del sistema tariffario

Il Piano richiama i criteri generali previsti dall’art. 8 del Dlgs n. 182/2003 e dall’Allegato IV al medesimo dispositivo.

Viene poi precisato che, poiché nelle aree di interesse non hanno mai attraccato navi mercantili, né si presume che per il prossimo futuro possa essere istituito e/o consentito tale tipo di traffico navale, non sono state all’attualità predisposte e/o considerate particolari pianificazioni/programmazioni e/o criteri generali per l’applicazione delle tariffe relative alle predette unità navali, anche per la contestuale assenza di previsione nel Piano, di una nuova e/o futura implementazione di “impianti di raccolta” specifici per i rifiuti prodotti dal naviglio in questione.

Per quanto riguarda invece le unità da pesca, da diporto e del naviglio minore viene previsto di strutturare il piano tariffario con tariffe standard, non correlate alla quantità di rifiuti, determinate in modo che il 40% del ricavo complessivo venga attribuito alle unità da pesca ed al naviglio minore ed il restante 60% alle unità da diporto.

Si prevede che tale ripartizione potrà essere oggetto di rivisitazione dopo il primo anno di monitoraggio.

E’ prevista inoltre una diversificazione delle tariffe da attribuire alle unità da pesca ed al naviglio minore in funzione dei seguenti parametri: a) lunghezza fuori tutto dell’unità (che peserà per il 25%); b) potenza in cavalli (Hp) del motore (che peserà per il 50%); c) numero membri dell’equipaggio (che peserà per il 25%).

Per quanto riguarda le unità da diporto, la diversificazione della tariffa verrà invece effettuata sulla base della sola lunghezza fuori tutto dell’unità.

 

Gestione del piano, scambio di informazioni e procedure consultative

Il Piano prevede che, a seguito della gara ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio di raccolta rifiuti, verranno individuati uno o più funzionari qualificati della società vincitrice sotto la vigilanza dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Caorle in qualità di responsabili della gestione del Piano.

Il Piano evidenzia a questo punto i compiti del gestore del servizio di raccolta rifiuti ed in particolare i seguenti:

  1. Documentare il conferimento rilasciando al soggetto conferitore di rifiuti una ricevuta di certificazione del conferimento stesso. Il documento dovrà essere redatto in duplice copia, di cui una deve essere trattenuta da parte del gestore ed una deve essere consegnata al soggetto che conferisce; inoltre ciascuna copia dovrà essere datata e firmata congiuntamente dal soggetto conferitore e dal gestore o dal suo delegato addetto al ricevimento dei rifiuti.

Il documento di conferimento dovrà riportare le seguenti informazioni:

• Dati identificativi del produttore dei rifiuti

• Quantità conferita

• Ora e data di conferimento

Tale documento sostituisce, nel solo caso della movimentazione all’interno dell’area portuale, il formulario previsto dalla normativa vigente in materia.

  1. Consegnare a chi effettua il conferimento il modulo per la segnalazione dei disservizi e delle inadeguatezze (che viene allegato al Piano);
  2. Predisporre, in tutti gli altri casi dove non si configura la movimentazione all’interno dell’area portuale, il documento di accompagnamento dei rifiuti (formulario di identificazione), secondo le modalità ed i termini previsti dalla vigente normativa di settore;
  3. Provvedere agli adempimenti relativi alla comunicazione annuale (Mud), ed alla tenuta dei registri previsti dalla vigente normativa di settore;
  4. Distribuire materiale informativo sull’organizzazione del servizio di raccolta rifiuti in ambito portuale. A tal proposito dovrà essere predisposto un “documento informativo” che contenga:

a) una sintesi dell’organizzazione sulla gestione dei rifiuti portuali;

b) una descrizione sintetica dei servizi portuali di gestione rifiuti garantiti;

c) l’indicazione dei punti di contatto per usufruire del servizio;

d) le modalità di conferimento;

e) l’indicazione delle tariffe.

L’elaborazione, la verifica e l’aggiornamento del Piano di gestione dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico sono effettuati previa consultazione della Autorità Marittima con le parti interessate individuate ai sensi del Dlgs n.182/2003.

Le riunioni saranno indette su proposta dell’Autorità Marittima ovvero delle parti interessate.

 

Descrizione modalità di registrazione dei quantitativi dei rifiuti prodotti dalle navi e conferiti

Le informazioni relative alle tipologie ed ai quantitativi di rifiuti conferiti dalle navi sono registrate:

·        Nel modulo di notifica di cui all’art. 6, comma 1, del Dlgs n. 182/2003 trasmesso dal Comandante della nave all’Ufficio Circondariale Marittimo di Caorle;

·        Nel “documento di conferimento” consegnato dal gestore del servizio e compilato dal Comandante della nave all’atto del conferimento;

·        Nelle ricevute dei rifiuti raccolti dalle navi (“Memorandum” – “Service Note” – “Registro rifiuti conferiti”);

·        Nei formulari, registri di carico/scarico e Mud, compilati dal gestore del servizio di raccolta in ottemperanza a quanto disposto dalla vigente normativa in materia di rifiuti;

·        Nel Resoconto trimestrale consegnato al termine di ogni trimestre dal gestore del servizio di raccolta all’Ufficio Circondariale Marittimo di Caorle.

Il modulo di notifica, utilizzato dalle navi in arrivo, comprende le seguenti informazioni:

·        i quantitativi di rifiuti e di residui del carico che intendono conferire;

·        i quantitativi di rifiuti e di residui del carico che intendono trattenere a bordo e, conseguentemente, la quantità di rifiuti che intendono conferire presso il successivo porto di scalo;

·        la quantità di rifiuti che saranno prodotti tra la notifica e il successivo porto di scalo (solo se la nave intende avvalersi della possibilità di conferire tutti i rifiuti al successivo porto di scalo).

Tali documenti consentono di effettuare, in via preventiva, la quantificazione giornaliera dei rifiuti e dei residui del carico che le navi intendono conferire presso il Porto di Caorle.

I dati provenienti dalle Notifiche non comprendono quelli relativi ai rifiuti prodotti da pescherecci e da imbarcazioni da diporto omologate per un massimo di dodici passeggeri, che non sono soggetti all’obbligo di notifica.

I moduli “Service note” e “Memorandum” sono documenti interni del gestore del servizio di raccolta, il cui scopo è quello di documentare il servizio anche ai fini della corretta imputazione dei costi per l’utenza.

Il “registro” è invece un documento a disposizione dell’Ufficio Circondariale Marittimo ove il gestore vi deve registrare, per ciascuna nave che conferisca rifiuti: il nome della nave, la data e l’ora di inizio/fine attività presso la nave, la tipologia e la quantità dei rifiuti conferiti.

Il resoconto trimestrale di cui sopra deve comprende informazioni sulla tipologia, sulle quantità e sulle caratteristiche qualitative (effettuata mediante analisi merceologiche su campioni di rifiuti) dei rifiuti raccolti nel corso del trimestre di riferimento; le informazioni devono essere rese per ciascuna tipologia di traffico (passeggeri, commerciale, industriale).

I dati così forniti all’Autorità Marittima sono custoditi e rielaborati su base annua ai fini dell’efficienza e dell’efficacia del Piano di Gestione dei rifiuti.

 

Conclusioni

Alla luce di quanto sopra illustrato, il Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico predisposto dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Caorle risulta in linea generale conforme a quanto previsto dal Dlgs n. 182/2003 ed alla normativa nazionale e regionale vigente in materia di rifiuti, nonché alla pianificazione regionale di settore.

In conclusione, non si sono rilevati elementi ostativi al rilascio dell’intesa prevista dal comma 4 dell’art. 5 del suddetto Dlgs n. 182/2003 sul Piano di cui trattasi, fatta salva la necessità di predisporre, ai sensi della Dgr n. 3173 del 10 ottobre 2006, un apposito studio di incidenza ambientale relativamente alle aree Sic/Zps interessate dalle operazioni previste dal medesimo Piano, nonché fatto salvo il rispetto delle seguenti prescrizioni:

1.      Il Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico del Porto di Caorle dovrà essere aggiornato, ai sensi dell’art. 5, comma 6 del Dlgs n. 182/2003, almeno ogni tre anni - a partire dalla data di emanazione dell’ordinanza di cui al medesimo articolo 5, comma 4 del decreto - e, comunque, in presenza di significativi cambiamenti operativi nella gestione del porto o quando se ne ravvisi la necessità;

2.      Qualora nel corso dell’attuazione del Piano emerga la necessità di realizzare nuovi impianti portuali di gestione dei rifiuti, la proposta di aggiornamento del medesimo dovrà essere trasmessa ai competenti Uffici regionali, corredata dalla necessaria documentazione tecnica, anche al fine di sottoporre la stessa alle procedure di valutazione ambientale strategica disciplinate dalla parte II del Dlgs n. 152/2006;

3.      Al termine delle concessioni in essere relative ai servizi portuali di raccolta e smaltimento dei rifiuti, la nuova gara ad evidenza pubblica per l’affidamento dei medesimi servizi dovrà essere indetta in conformità alla legislazione nazionale e comunitaria vigente;

4.      A seguito della gara di cui al punto precedente, dovranno essere determinate le tariffe previste dagli art. 8 e 10 del Dlgs n. 182/2003 in conformità ai criteri stabiliti dall’allegato IV al medesimo decreto legislativo;

5.      Ai sensi della lettera m) dell’Allegato I al Dlgs n. 182/2003 dovranno essere individuate una o più persone responsabili dell’attuazione del Piano nell’ambito del personale in servizio presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Caorle;

6.      L’Autorità Marittima di Caorle è tenuta ad inviare a cadenza annuale alla Regione del Veneto – Direzione Tutela Ambiente - una relazione sullo stato di attuazione del Piano comprensiva almeno delle seguenti informazioni:

-        Tipologie e quantitativi di rifiuti conferiti dalle navi che approdano nel Porto di Caorle e dei residui del carico;

-        Informazioni relative alla caratterizzazione qualitativa dei rifiuti conferiti sulla base dei campionamenti e delle relative analisi previste dal Piano;

-        Esenzioni rilasciate ad alcune tipologie di navi ai sensi dell’art. 9 del Dlgs n. 182/2003;

-        Resoconto delle principali inadeguatezze segnalate dalle navi e relative al sistema di raccolta dei rifiuti in ambito portuale;

-        Informazioni relative alle consultazioni permanenti con gli utenti del porto, con i gestori degli impianti e con le altre parti interessate;

-        Resoconto delle attività informative rivolte agli utenti del porto ai fini dell’individuazione di corrette forme di gestione dei rifiuti prodotti e conferiti nell’ambito del Compartimento Marittimo di Caorle;

-        Informazioni relative agli eventuali cambiamenti operativi della gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti conferiti in ambito portuale.

 

 

Giancarlo Galan

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