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Bur n. 63 del 04 agosto 2009


Materia: Ambiente e beni ambientali

Decreto DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO n. 138 del 23 luglio 2009

"Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico del Porto di Jesolo" - Dlgs n. 182/2003 "Attuazione della direttiva 2000/59/CE relativa agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi ed i residui del carico" - art. 5. Rilascio dell'intesa regionale ai sensi del comma 4 dell'articolo 5 del Dlgs n. 182/2003.

Il Presidente

Visto il Dlgs n. 182 del 24 giugno 2003 con il quale l’Italia ha recepito la direttiva comunitaria 2000/59/CE relativa agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico;

Visto che, ai sensi dell’art. 5, comma 1, del succitato Dlgs n. 182/2003, relativamente ai porti dello Stato in cui è competente l’Autorità portuale, la stessa Autorità è tenuta, previa consultazione delle parti interessate e, in particolare, degli enti locali, dell’ufficio di sanità marittima e degli operatori dello scalo, ad elaborare un Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico;

Visto che, ai sensi dell’art. 5, comma 4, del medesimo Dlgs n. 182/2003, nei porti in cui l’Autorità competente è l’Autorità marittima, il Piano di cui sopra deve essere predisposto da quest’ultima ed adottato, d’intesa con la Regione competente, con ordinanza;

Visto il “Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico del Porto di Jesolo” predisposto dall’Autorità Marittima di Jesolo istituita presso l’Ufficio Circondariale Marittimo di Jesolo e depositato presso gli Uffici della Direzione Tutela Ambiente con nota del 10 dicembre 2007 (acquisita agli atti con protocollo n. 715934/57.01 del 28 dicembre 2007);

Visto l’ “Addendum al Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico del Porto di Jesolo” trasmesso agli Uffici della Direzione Tutela Ambiente con nota del 26 maggio 2009 (acquisita agli atti con protocollo n. 290612/57.01 del 27 maggio 2009);

Vista la relazione istruttoria predisposta dagli Uffici della competente Direzione Tutela Ambiente, che si allega al presente decreto (Allegato A) e dalla quale risulta che il suddetto Piano risulta in linea generale conforme a quanto previsto dal D. Lgs. n. 182/2003 ed alla normativa nazionale e regionale vigente in materia di rifiuti, nonché alla pianificazione regionale di settore;

Considerato che, sulla base degli esiti della relazione istruttoria di cui sopra, non si sono rilevati elementi ostativi al rilascio dell’intesa prevista dal comma 4 dell’art. 5 del suddetto Dlgs n. 182/2003 sul Piano di cui trattasi, fatta salva la necessità di predisporre, ai sensi della Dgr n. 3173 del 10 ottobre 2006, un apposito studio di incidenza ambientale relativamente alle aree Sic/Zps interessate dalle operazioni previste dal medesimo Piano, nonché fatto salvo il rispetto delle prescrizioni riportate nelle conclusioni della relazione;

Vista la nota n. 13973/Ul del 16.06.2009 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – Ufficio Legislativo in materia di Valutazione di INCidenza Ambientale (Vinca);

Viste le direttive comunitarie 92/43/CEE, 2000/59/CE e 2001/42/CE;

Visto il Dpr n. 357/1997;

Vista la Lr 21 gennaio 2000, n. 3;

Visto il Dlgs 24 giugno 2003, n. 182;

Visto il Dlgs 3 aprile 2006, n. 152 e succ. modifiche;

Viste le Ddgr n. 192/2006, 740/2006, 3262/2006, 3173/2006 e 3752/2006.

Decreta

1.          Di prendere atto dell’apposita relazione istruttoria predisposta dagli Uffici della competente Direzione Tutela Ambiente, che si allega al presente decreto (Allegato A), di cui costituisce parte integrante e sostanziale;

2.          Di prendere atto che il Piano di cui trattasi risulta in linea generale conforme a quanto previsto dal Dlgs n. 182/2003 ed alla normativa nazionale e regionale vigente in materia di rifiuti, nonché alla pianificazione regionale di settore;

3.          Di rilasciare, ai sensi del comma 4 dell’articolo 5 del Dlgs n. 182/2003 l’intesa regionale sul “Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico del Porto di Jesolo” - predisposto dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Jesolo, depositato presso gli Uffici della Direzione Tutela Ambiente con nota del 10 dicembre 2007 (acquisita agli atti con protocollo n. 715934/57.01 del 28 dicembre 2007) ed integrato con l’Addendum trasmesso con nota del 26 maggio 2009 (acquisita agli atti con protocollo n. 290612/57.01 del 27 maggio 2009) – fatta salva la necessità di predisporre, ai sensi della Dgr n. 3173 del 10 ottobre 2006, un apposito studio di incidenza ambientale relativamente alle aree Sic/Zps interessate dalle operazioni previste dal medesimo Piano, nonché fatto salvo il rispetto delle prescrizioni riportate nelle conclusioni della succitata relazione istruttoria predisposta dagli Uffici della competente Direzione Tutela Ambiente ed allegata al presente decreto (Allegato A);

4.          Di prendere atto che il presente provvedimento non comporta alcuna spesa a carico regionale;

5.          Di trasmettere il presente provvedimento all’Ufficio Circondariale Marittimo di Jesolo, alla Provincia di Venezia, ai Comuni di Jesolo e Cavallino-Treporti ed al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio.

(segue allegato)

Allegato A

 

Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico del porto di Jesolo

Dlgs 24 giugno 2003, n. 182 – art. 5

 

Relazione istruttoria

 

 

Premessa

Con il Dlgs n. 182 del 24 giugno 2003 l’Italia ha recepito la direttiva comunitaria 2000/59/CE relativa agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico.

Obiettivo del decreto è ridurre gli scarichi in mare, in particolare quelli illeciti, dei rifiuti e dei residui del carico prodotti dalle navi che utilizzano porti situati nel territorio dello Stato, nonché di migliorare la disponibilità e l’utilizzo degli impianti portuali di raccolta per i suddetti rifiuti e residui.

In particolare, ai sensi dell’art. 5 del Dlgs n. 182/2003, relativamente ai porti dello Stato in cui è competente l’Autorità portuale, la stessa Autorità è tenuta, previa consultazione delle parti interessate e, in particolare, degli enti locali, dell’ufficio di sanità marittima e degli operatori dello scalo, ad elaborare un Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico.

L’Autorità portuale è tenuta altresì a dare immediata comunicazione del Piano alla Regione competente per territorio che valuta ed approva lo stesso piano, integrandolo, per gli aspetti relativi alla gestione, con il piano regionale di gestione dei rifiuti di cui all’art. 22 del decreto legislativo n. 22/97 (abrogato dall’art. 264, comma 1, lettera i) del Dlgs n. 152/2006 e sostituito nel merito dall’art. 199 del medesimo decreto legislativo).

Nei porti in cui l’Autorità competente è l’Autorità marittima, le prescrizioni di cui al comma 1 del medesimo articolo 5 sono adottate, d’intesa con la regione competente, con ordinanza che costituisce piano di raccolta.

I Piani di cui trattasi devono essere predisposti sulla base delle prescrizioni contenute nell’allegato I al citato Dlgs n. 182/2003 e devono comprendere, tra l’altro, le seguenti tematiche:

          la tipologia e la quantità dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico ricevuti e gestiti;

          la descrizione dettagliata delle procedure di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico;

          la descrizione della tipologia e della capacità degli impianti portuali di raccolta;

          la valutazione del fabbisogno di impianti portuali di raccolta;

          l’indicazione dell’area portuale riservata alla localizzazione degli impianti esistenti e di quelli nuovi previsti dal Piano, nonché l’indicazione delle aree non idonee;

          la stima di massima dei costi degli impianti e la descrizione del sistema delle tariffe.

Nella Regione del Veneto è stata istituita una sola Autorità Portuale - quella di Venezia – e sono altresì presenti tre Autorità Marittime istituite presso la Capitaneria di Porto di Chioggia e presso gli Uffici circondariali marittimi di Caorle e di Jesolo.

Con nota del 10 dicembre 2007 l’Ufficio circondariale marittimo di Jesolo ha trasmesso alla Regione del Veneto – Direzione Tutela Ambiente il “Piano di raccolta dei rifiuti prodotti da navi e dei residui del carico” relativo al proprio ambito di giurisdizione, acquisito agli atti della Direzione Tutela Ambiente con protocollo n. 715934/57.01 del 28 dicembre 2007.

Si evidenzia che l’Ufficio “locale” marittimo di Jesolo è stato elevato ad Ufficio “circondariale” marittimo con Decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 1 febbraio 2006 ed ha assunto, pertanto, solo a partire da tale data, le competenze di un’Autorità Marittima.

Relativamente ai Piani previsti dall’art. 5 del Dlgs n. 59/2005, i competenti Uffici della Direzione Tutela Ambiente hanno nel frattempo ritenuto di effettuare alcuni approfondimenti relativamente agli eventuali adempimenti da ottemperare ai sensi della normativa vigente in materia di valutazione ambientale strategica e di valutazione di incidenza ambientale sui siti della rete Natura 2000.

A tal proposito, con nota n. 560900/45.06 del 2 ottobre 2006, la Direzione Valutazione progetti e investimenti, in risposta all’apposito quesito avanzato dalla Direzione Tutela Ambiente, ha evidenziato che la direttiva 2001/42/CE distingue tra piani e/o programmi che necessariamente sono da sottoporre a Vas e quelli che, invece, a discrezione dell’Amministrazione sono sottoposti a Vas in quanto possono avere effetti significativi sull’ambiente.

Richiamando, inoltre, quanto contenuto nelle linee guida per le Vas, adottate dalla Giunta regionale con Dgr n. 2988 del 1 ottobre 2004 – ovvero che in ogni caso il criterio per l’applicazione della direttiva è “la questione se il piano o programma potrebbe avere effetti significativi sull’ambiente”, la citata nota n. 560900/45.06 del 2 ottobre 2006 conclude che si rende necessario un esame preliminare dei piani di cui trattasi per verificare se gli stessi determinino tali effetti significativi.

Sulla base di quanto sopra, nel caso dei Piani elaborati dall’Autorità Portuale di Venezia e dall’Autorità Marittima di Chioggia, gli stessi sono stati sottoposti all’esame della competente Commissione Regionale Vas – istituita con Dgr n. 3752/2006 - che rispettivamente con parere n. 2 del 15 febbraio 2007 e n. 95 del 18 dicembre 2007 ha ritenuto di non assoggettarli alle procedure Vas sulla base di quanto previsto dalla direttiva 2001/42/CE e per il fatto che la loro attuazione non produce effetti significativi sull’ambiente.

Al contrario, sia sulla base delle considerazioni espresse dalla Commissione regionale Vas nel corso dell’esame dei succitati Piani dell’Autorità Portuale di Venezia e dell’Autorità Marittima di Chioggia, sia sulla base degli approfondimenti fatti con la competente Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi, è emersa la necessità di ottemperare a quanto previsto dalla Dgr n. 3173 del 10 ottobre 2006 per i Sic/Zps eventualmente interessati dalle operazioni previste dai medesimi Piani mediante la predisposizione di uno specifico studio di incidenza ambientale.

La richiesta dello studio di cui sopra è stata poi formalizzata con nota del Segretario regionale all’Ambiente e Territorio n. 309182/57.01 del 12 giugno 2008 che faceva seguito ad uno specifico incontro sull’argomento tenutosi con le Autorità Marittime in data 13 maggio 2008.

Successivamente, in data 21 maggio 2009, è stato effettuato un ulteriore incontro di approfondimento presso gli Uffici regionali, a seguito del quale – con nota n. 291110/57.01 del 27 maggio 2009 sono state richieste, tra l’altro, alcune integrazioni al Piano depositato dall’Autorità Marittima di Jesolo in data 10.12.2007.

Con fax n. 01.06.38/E231 del 21 maggio 2009, l’Ufficio Circondariale Marittimo di Jesolo – sulla base di quanto discusso nella succitata riunione – comunicava di ritenere che il Piano di propria competenza, analogamente ai Piani redatti dalle Autorità Marittime di Chioggia e di Venezia, possa essere escluso dalle procedure di Vas, in ragione dei seguenti specifici motivi:

-        ridotte dimensioni dell’ambito portuale che si articola nelle due sole realtà del porto di Cortellazzo e del Porto di Piave Vecchia, entrambe costituite dall’alveo di due strette foci fluviali con passaggio limitato e, per loro natura e caratteristiche fisiche, non inquadrabili nella categoria dei porti commerciali nel senso proprio e comune del termine, in quanto non vi è la presenza di banchine per l’accosto di navi, non vi scalano navi commerciali di alcun tipo, né vi transitano alcun tipo di merce e di passeggeri (imbarcati da alcune motonavi solo direttamente dalle spiagge del litorale);

-        le altrettanti limitate, esigue dimensioni e tipologie di traffico portuale presenti, fondamentalmente concentrate in unità da diporto che usufruiscono degli ormeggi presenti all’interno di 6 darsene ricedenti nell’ambito demaniale marittimo posto sotto la giurisdizione del Comando dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Jesolo nonché alcuni ormeggi che ospitano circa una ventina di pescherecci di piccolo tonnellaggio, operanti esclusivamente durante il periodo estivo, per trasporto turisti in gite giornaliere, di andata e ritorno, per la città di Venezia, tutte caratteristiche che fanno appunto del porto di Jesolo, un porto attrezzato, quasi esclusivamente, per il turismo nautico;

-        limitato quantitativo e tipologia di rifiuti prodotti che, in ragione dell’altrettanto limitato volume e della tipologia del naviglio e del traffico che si svolge in ambito portuale, non ha comportato l’esigenza di implementare né di prevedere/pianificare ed inserire nel Piano già depositato, particolari strutture ricettive quali “impianti di raccolta”.

Con nota n. 01.06.38/2834 del 26 maggio 2009 l’Ufficio Circondariale Marittimo di Jesolo ha provveduto infine a trasmettere uno specifico “Addendum al Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico del porto di Jesolo” con le informazioni aggiuntive richieste con la succitata nota n. 291110/57.01 del 27 maggio 2009.

Da ultimo si evidenzia – che sulla base di quanto argomentato dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Jesolo nel fax del 21 maggio 2009 - si ritiene ragionevole ritenere che, in analogia quanto puntualmente valutato relativamente ai Piani dell’Autorità Portuale di Venezia e dell’Autorità Marittima di Chioggia, anche il Piano relativo all’ambito portuale di Jesolo possa essere escluso dalle procedure di valutazione ambientale strategica.

Data la specificità della costa veneta ed, in particolare, dell’ambito lagunare si ritiene invece di confermare la necessità della predisposizione di un apposito studio di incidenza ambientale sui siti della rete Natura 2000 prossimi all’area portuale, studio che, a tutt’oggi, non risulta ancora pervenuto agli atti della Direzione Tutela Ambiente.

A tal proposito si evidenzia che con nota n. 13973/Ul del 16.06.2009 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – Ufficio Legislativo ha comunicato di ritenere che la predisposizione dello studio previsto dal comma 2 dell’art. 5 del Dpr n. 357/1997 (ossia lo studio di incidenza ambientale) – nei casi previsti dall’art. 5, comma 4 del Dlgs n. 182/2003 - costituisca una competenza devoluta alla Regione.

 

Struttura del piano

Il Piano predisposto dall’Autorità Marittima di Jesolo si compone dei seguenti sei capitoli e di otto allegati, oltre all’Addendum trasmesso in data 26.05.2009:

-        Capitolo 1 - Introduzione;

-        Capitolo 2 – Ambito operativo;

-        Capitolo 3 – Organizzazione del Servizio;

-        Capitolo 4 - Descrizione del sistema tariffario;

-        Capitolo 5 – Gestione del Piano, scambio di informazioni e procedure consultative.

 

Scopo del piano ed ambito territoriale di riferimento

Scopo del Piano è quello di garantire una maggiore tutela dell’ambiente marino mediante la riduzione degli scarichi in mare dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico.

Tra gli obiettivi specifici che l’Autorità Marittima di Jesolo si prefigge con l’attuazione del Piano rientrano tra gli altri:

-        la fornitura di un servizio completo alle navi che preveda tutto il ciclo di gestione di tutte le tipologie di rifiuti di bordo, sia liquidi che solidi, dal ritiro al trasporto e fino al definitivo recupero o smaltimento;

-        l’attuazione della raccolta differenziata di detti rifiuti.

L’ambito territoriale di riferimento è unicamente quello ricadente sul demanio marittimo del Compartimento marittimo di Jesolo, che risulta così individuato:

1.      Porto di Cortellazzo, sito sulla foce del fiume Piave e suddiviso in:

-        Darsena per diporto nautico “Nautica Boat service”: posti barca 50;

-        Ormeggio della motonave rientrante nel naviglio minore “Moby Dick II” adibita al trasporto di turisti durante la stagione estiva per brevi gite giornaliere a Venezia. L’ormeggio è costituito da un pontile sito all’interno di uno specchio acqueo in concessione alla ditta armatrice della moto nave.

2.      Porto di Piave Vecchia, sito sulla foce del fiume Sile e ricadente nel territorio comunale di Jesolo relativamente alla sponda sinistra e nel territorio comunale di Cavallino – Treporti relativamente alla sponda destra. In tale ambito di competenza dell’Autorità Marittima di Jesolo ricadono le seguenti strutture:

-        Darsena per diporto nautico “Porto Turistico di Jesolo Spa”: posti barca 488;

-        Darsena per diporto nautico “Marina di Jesolo Snc di Dal Vì Franco & C.”: posti barca 285;

-        Darsena per diporto nautico “International”: posti barca 74;

-        Darsena per diporto nautico “Marina del Cavallino Srl”: posti barca 350;

-        Darsena per diporto nautico “Marina del Faro Srl”: posti barca 100.

Sulle sponde del fiume Sile sono poi siti due punti di ormeggio per pescherecci (circa 20 unità da pesca di piccolo tonnellaggio), anche in questo caso costituiti da pontili in legno posizionati all’interno di specchi acquei assentiti in concessione alle cooperative di pesca.

Infine vi sono gli ormeggi (specchi acquei con pontili di attracco concessionari alla ditte armatrici) per tre motonavi appartenenti al naviglio minore e per la motonave di piccolo tonnellaggio “Azzurra seconda” n. 24 delle matricole di Monfalcone: tali unità sono adibite al trasporto passeggeri, che si svolge esclusivamente durante la stagione estiva con l’effettuazione di brevi gite turistiche di andata e ritorno per Venezia.

 

Tipologia, quantitativi e procedure di raccolta dei rifiuti prodotti

Il Piano riporta i dati relativi alle tipologie ed ai quantitativi di rifiuti prodotti a seconda delle tipologie di imbarcazioni di provenienza, come di seguito dettagliato.

 

Rifiuti del naviglio da diporto

ANNO

TIPO DI RIFIUTO

QUANTITA’ (kg)

2004

Oli esausti

5.874

Batterie

7.950

Filtri

1.620

2005

Oli esausti

3.037

Batterie

10.141

Filtri

988

2006

Oli esausti

4.865

Batterie

8.180

Filtri

723

2007*

Oli esausti

4.237

Batterie

9.210

Filtri

858

2008*

Oli esausti

4.975

Batterie

9.154

Filtri

824

*Dati forniti nell’Addendum al Piano presentato in data 26 maggio 2009

I dati sopra riportati sono stati forniti su richiesta dell’Ufficio circondariale marittimo di Jesolo dagli stessi soggetti concessionari.

Nel piano viene evidenziato che non sono disponibili dati relativi ai rifiuti del “garbage” (rifiuti solidi per lo più assimilabili agli urbani come rifiuti alimentari, carta, stracci, vetro, imballaggi, tessuti …) in quanto il conferimento di tale tipologia di rifiuto avviene presso i cassonetti per la raccolta differenziata presenti nell’ambito delle darsene stesse o nelle aree site nelle immediate vicinanze.

In via meramente presuntiva vengono stimati i quantitativi di rifiuti prodotti dalle unità che faranno scalo o stazioneranno presso le darsene esistenti per i prossimi 2 anni, anche alla luce delle prospettive di incremento di numero dei posti barca (ampliamento della darsena “Porto Turistico Spa”):

ANNO

TIPO DI RIFIUTO

QUANTITA’ (kg)

2009

Oli esausti

5.500

Batterie

9.500

Filtri

1.500

2010

Oli esausti

6.000

Batterie

10.000

Filtri

2.000

Per quanto riguarda le unità da diporto, il sistema attuale di smaltimento rifiuti è basato sulla presenza all’interno di ciascuna darsena di un congruo numero di contenitori per la raccolta degli oli esausti, che sono periodicamente prelevati da parte di ditta specializzata mediante automezzo idoneo allo scopo dotato di cisterna per la successiva consegna ad impianto di smaltimento autorizzato.

Analogamente esiste un sistema di raccolta differenziata per le altre tipologie di rifiuti (filtri, batterie, vetro, plastica, carta), realizzato tramite appositi cassonetti collocati all’interno delle darsene stesse il cui prelievo avviene sempre ad opera di ditte specializzate per la consegna ad impianto di smaltimento autorizzato.

Inoltre, vi sono dei cassonetti per la raccolta differenziata posizionati dal servizio pubblico di ritiro dei rifiuti anche nelle aree site nelle immediate vicinanze delle darsene.

Pertanto, tenuto conto del ridotto quantitativo di rifiuto prodotto da tali unità e che il sistema di gestione ha ben risposto alle esigenze del settore, gli estensori del Piano ritengono opportuno conservare l’attuale organizzazione lasciando che i soggetti concessionari delle darsene provvedano alla raccolta dei rifiuti per il loro successivo smaltimento tramite soggetto idoneo e debitamente autorizzato per la raccolta, il trasporto, il recupero ed il conferimento a discarica di tutti i rifiuti prodotti dagli utenti degli approdi turistici.

 

Rifiuti del naviglio da pesca

Il Piano evidenzia che non vi sono dati storici in ordine alla produzione di rifiuti da parte del naviglio da pesca; gli operatori del settore si sono sempre serviti per le proprie esigenze dei cassonetti installati dal servizio pubblico di ritiro dei rifiuti urbani per i rifiuti di natura “garbage”, mentre oli, filtri e batterie sono oggetto di prelievo da parte di ditta specializzata dietro chiamata da parte della cooperativa di pesca di appartenenza.

Tenuto conto del numero di pescherecci presenti nel porto di Jesolo, nell’ipotesi che mediamente un’imbarcazione da pesca di ca. 10 Tsl con motore da 100 Hp con due persone a bordo produce annualmente 50 Kg di scarti di materiale marinaresco e 100 Kg di oli esausti, nonché 1 batteria ogni 3/5 anni, il Piano fa la seguente stima dei quantitativi rifiuti prodotti annualmente:

TIPO DI RIFIUTO

QUANTITA’ (kg)

Rifiuti assimilabili agli urbani

500

Scarti materiale marinaresco

1.000

Oli esausti

2.000

Acque di sentina

200

Numero filtri

40

Batterie al piombo

12

Altre tipologie

80

Tale prospetto viene ritenuto valido anche come previsione di “domanda globale” di servizi attinenti il conferimento rifiuti del naviglio da pesca per il medio futuro (prossimi 2-3 anni).

Anche in questo caso gli estensori del Piano ritengono di conservare l’attuale organizzazione di raccolta e smaltimento dei rifiuti prodotti dal naviglio da pesca.

 

Rifiuti del naviglio trasporto passeggeri

Le unità destinate al trasporto passeggeri sono operanti, come detto in precedenza, solo nel periodo estivo; pertanto la quantità di rifiuti prodotta è nulla nel periodo invernale e comunque molto esigua durante il periodo di operatività.

Sulla base dei dati raccolti, i quantitativi di rifiuto prodotti nel triennio di riferimento sono i seguenti:

ANNO

TIPO DI RIFIUTO

QUANTITA’ (kg)

2004

Oli esausti

420

Batterie

120

2005

Oli esausti

450

Batterie

120

2006

Oli esausti

480

Batterie

180

Tali quantitativi vengono ritenuti validi anche per i prossimi anni a meno di variazioni strutturali nella consistenza e nell’organizzazione della flottiglia del naviglio trasporto passeggeri che porterebbero ad una completa revisione del Piano.

La produzione di rifiuti di tipo “garbage” è modestissima dal momento che i periodi di permanenza a bordo sono molto brevi viste le tratte effettuate; tale tipologia di rifiuto viene conferita attualmente presso i cassonetti per la raccolta differenziata del servizio pubblico.

Per quanto riguarda le altre tipologie di rifiuto (filtri, batterie, oli esausti), esse vengono prelevate periodicamente da ditte specializzate del settore con mezzi idonei, dietro chiamata amatoriale in base alla necessità che intervengono durante il periodo di operatività delle unità, per essere avviate alla consegna presso impianti di smaltimento autorizzati.

Vista l’attitudine dell’attuale sistema organizzativo a soddisfare pienamente le esigenze del settore, vengono confermate le vigenti modalità di raccolta e smaltimento dei rifiuti senza l’introduzione di ulteriori elementi di innovazione.

 

Rifiuti liquidi

Relativamente ai rifiuti oil, acque di sentina ed acque nere delle motonavi adibite al trasporto passeggeri, il Piano non riporta alcun dato quantitativo.

Il servizio di gestione di tali tipologie di rifiuti avviene utilizzando un mezzo tipo autocarro con cisterna, nella quale i liquidi possono essere pompati direttamente dal bordo delle navi o dalla ditta concessionaria.

Quando i liquidi sono pompati direttamente dal bordo della nave, gli operatori della ditta prendono in consegna la manichetta e la collocano al bocchettone della cisterna; una volta terminata l’operazione di pompaggi, gli operatori addetti al controllo del liquido nella cisterna interrompono le operazioni e riconsegnano la manichetta.

Al termine delle operazioni l’operatore fa compilare il documento di conferimento dal Comandante o Delegato della nave specificando l’esatta quantità asportata.

Quando i liquidi sono pompati dai mezzi della ditta concessionaria, l’intervento viene eseguito dall’operatore con l’utilizzo di una motopompa con manichetta per aspirare i rifiuti liquidi dalla nave; in questo caso, l’operatore dovrà stendere la manichetta fino al punto di raccolta della nave e collegarla al bocchettone della cisterna, accendere la motopompa, controllare le operazioni di carico e una volta terminate spegnere la motopompa e togliere la manichetta dal bocchettone.

A questo punto, in analogia a quanto sopra, l’operatore fa compilare il documento di conferimento dal Comandante o Delegato della nave specificando l’esatta quantità asportata.

 

Valutazione del fabbisogno di impianti portuali

In considerazione del limitato quantitativo e tipologia di rifiuto prodotto, del volume e della tipologia del naviglio e del traffico che si svolge presso il Porto di Jesolo, il Piano evidenzia che non è necessaria la realizzazione di impianti di rifiuti, valutando come preferibili le specifiche procedure di raccolta già praticate.

 

Stima di massima dei costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti prodotti

Nell’Addendum al Piano trasmesso in data 26 maggio 2009 viene fornita una stima di massima dei costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti prodotti basata sulle indicazioni ed i preventivi forniti dalle diverse ditte/società che operano nell’ambito portuale.

A tal proposito si precisa che tali costi potranno essere rivisti nel momento in cui il servizio verrà affidato in concessione alla Ditta vincitrice della prevista gara ad evidenza pubblica da espletare successivamente all’approvazione del Piano.

Si riporta di seguito la tabella riepilogativa degli oneri annui di attuazione del Piano, come elaborata dall’Ufficio circondariale Marittimo di Jesolo:

A)

Costi di gestione del Piano (al netto di IVA)

75.002,04

B)

Costi di gestione dei servizi a chiamata

/

C)

Costi di smaltimento/trattamento rifiuti (al netto di IVA)

57.204,16

 

TOTALE

132.206,56

Nei costi di cui alla voce A) sono compresi, tra gli altri, i costi di raccolta e trasporto dei rifiuti e le spese generali ed amministrative legate all’organizzazione del servizio.

La stima dei costi di cui alla voce B) viene posta pari a zero in quanto viene precisato che i servizi a chiamata devono considerarsi rari e/o occasionali nella realtà del Porto di Jesolo e che, pertanto, gli stessi sono in linea generale a totale carico delle unità navali che avessero la necessità di attivarli.

 

Descrizione del sistema tariffario

La quantificazione delle specifiche tariffe del servizio, in ottemperanza al disposto degli artt. 8 e 10 del Dlgs n. 182/2003, viene rinviata dopo l’espletamento della gara ad evidenza pubblica per l’affidamento del medesimo servizio.

Il Piano si limita a richiamare i criteri generali previsti dall’Allegato IV al Dlgs n. 182/2003.

Nell’Addendum al Piano trasmesso in data 26 maggio 2009 si precisa che dal momento che nel Porto di Jesolo non hanno mai attraccato, né si presume che per il prossimo futuro possa essere istituito e/o consentito tale traffico navale, non sono state all’attualità predisposte particolari pianificazioni/programmazioni per l’applicazione delle tariffe alle predette unità navali.

Per quanto riguarda invece le unità da pesca, da diporto e del naviglio minore viene previsto di strutturare il piano tariffario con tariffe standard, non correlate alla quantità di rifiuti, determinate in modo che il 60% del ricavo complessivo venga attribuito alle unità da pesca ed al naviglio minore ed il restante 40% alle unità da diporto.

Si prevede che tale ripartizione potrà essere oggetto di rivisitazione dopo il primo anno di monitoraggio.

E’ prevista inoltre una diversificazione delle tariffe da attribuire alle unità da pesca ed al naviglio minore in funzione dei seguenti parametri: a) lunghezza fuori tutto dell’unità (che peserà per il 25%); b) potenza in cavalli (Hp) del motore(che peserà per il 50%); c) numero membri dell’equipaggio (che peserà per il 25%).

Per quanto riguarda le unità da diporto, la diversificazione della tariffa verrà invece effettuata sulla base della sola lunghezza fuori tutto dell’unità.

 

Gestione del piano e procedure consultative

Il Piano prevede che, a seguito della gara ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio di raccolta rifiuti, verranno individuati uno o più funzionari qualificati della società vincitrice sotto la vigilanza dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Jesolo in qualità di soggetti responsabili alla “gestione” del Piano.

Nell’Addendum trasmesso in data 26 maggio 2009 viene poi precisato che il responsabile dell’attuazione del Piano è individuato nel titolare dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Jesolo, che sarà coadiuvato dal Capo Sezione Tecnica-Operativa/Amministrativa del predetto Ufficio marittimo.

Il Piano evidenzia a questo punto i compiti del gestore del servizio di raccolta rifiuti ed in particolare i seguenti:

1.      Documentare il conferimento rilasciando al soggetto conferitore di rifiuti una ricevuta di certificazione del conferimento stesso (che viene allegato al Piano). Il documento dovrà essere redatto in duplice copia, di cui una deve essere trattenuta da parte del gestore ed una deve essere consegnata al soggetto che conferisce; inoltre ciascuna copia dovrà essere datata e firmata congiuntamente dal soggetto conferitore e dal gestore o dal suo delegato addetto al ricevimento dei rifiuti.

Il documento di conferimento dovrà riportare le seguenti informazioni:

• Dati identificativi del produttore dei rifiuti (nome della nave, porto di provenienza, luogo di ormeggio)

• Quantità e qualità dei rifiuti conferiti

• Data ed orario di prelevamento

Tale documento sostituisce, nel solo caso della movimentazione all’interno dell’area portuale, il formulario previsto dalla normativa vigente in materia.

2.      Consegnare a chi effettua il conferimento il modulo per la segnalazione dei disservizi e delle inadeguatezze (che viene allegato al Piano);

3.      Predisporre, in tutti gli altri casi dove non si configura la movimentazione all’interno dell’area portuale, il documento di accompagnamento dei rifiuti (formulario di identificazione), secondo le modalità ed i termini previsti dalla vigente normativa di settore;

4.      Provvedere agli adempimenti relativi alla comunicazione annuale (Mud), ed alla tenuta dei registri di carico/scarico previsti dalla vigente normativa di settore;

5.      Distribuire materiale informativo sull’organizzazione del servizio di raccolta rifiuti agli utenti del porto. A tal proposito dovrà essere predisposto un “documento informativo” che contenga:

a) una sintesi dell’organizzazione sulla gestione dei rifiuti portuali;

b) una descrizione sintetica dei servizi portuali di gestione rifiuti garantiti;

c) l’indicazione dei punti di contatto per usufruire del servizio;

d) le modalità di conferimento;

e) l’indicazione delle tariffe.

L’elaborazione, la verifica e l’aggiornamento del Piano di gestione dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico sono effettuati previa consultazione della Autorità Marittima con le parti interessate individuate ai sensi del Dlgs n.182/2003.

Le riunioni saranno indette su proposta dell’Autorità Marittima ovvero delle parti interessate.

Relativamente all’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti in ambito portuale, nell’Addendum al Piano trasmesso in data 26 maggio 2009, vengono riportate anche le procedure operative per la predisposizione e l’aggiudicazione della prevista gara ad evidenza pubblica.

 

Descrizione e modalità di registrazione dei quantitativi dei rifiuti prodotti dalle navi e conferiti

Le informazioni relative alle tipologie ed ai quantitativi di rifiuti conferiti dalle navi sono registrate:

·        Nel modulo di notifica di cui all’art. 6, comma 1, del Dlgs n. 182/2003 trasmesso dal Comandante della nave all’Ufficio Circondariale Marittimo di Jesolo (e conforme all’Allegato A dell’Ordinanza n. 01/2007 datata 20.01.2007);

·        Nel “documento di conferimento” consegnato dal gestore del servizio e compilato dal Comandante della nave all’atto del conferimento;

·        Nelle ricevute dei rifiuti raccolti dalle navi (“Memorandum” – “Service Note” – “Registro”);

·        Nei formulari, registri di carico/scarico e Mud, compilati dal gestore del servizio di raccolta in ottemperanza a quanto disposto dalla vigente normativa in materia di rifiuti;

·        Nel Resoconto trimestrale consegnato al termine di ogni trimestre dal gestore del servizio di raccolta all’Ufficio Circondariale Marittimo di Jesolo.

I moduli “Service note” e “Memorandum” sono documenti interni del gestore del servizio di raccolta, il cui scopo è quello di documentare il servizio anche ai fini della corretta imputazione dei costi per l’utenza.

Il “registro” è invece un documento a disposizione dell’Ufficio Circondariale Marittimo ove il gestore vi deve registrare, per ciascuna nave che conferisca rifiuti: il nome della nave, la data e l’ora di inizio/fine attività presso la nave, la tipologia e la quantità dei rifiuti conferiti.

Il resoconto trimestrale di cui sopra deve comprende informazioni sulla tipologia, sulle quantità e sulle caratteristiche qualitative (effettuata mediante analisi merceologiche su campioni di rifiuti) dei rifiuti raccolti nel corso del trimestre di riferimento; le informazioni devono essere rese per ciascuna tipologia di traffico (passeggeri, commerciale, industriale).

I dati così forniti all’Autorità Marittima sono custoditi e rielaborati su base annua ai fini dell’efficienza e dell’efficacia del Piano di Gestione dei rifiuti.

 

Conclusioni

Alla luce di quanto sopra illustrato, il Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico predisposto dall’Ufficio Circondariale Marittimo di Jesolo risulta in linea generale conforme a quanto previsto dal Dlgs n. 182/2003 ed alla normativa nazionale e regionale vigente in materia di rifiuti, nonché alla pianificazione regionale di settore.

In conclusione, non si sono rilevati elementi ostativi al rilascio dell’intesa prevista dal comma 4 dell’art. 5 del suddetto Dlgs n. 182/2003 sul Piano di cui trattasi, fatta salva la necessità di predisporre, ai sensi della Dgr n. 3173 del 10 ottobre 2006, un apposito studio di incidenza ambientale relativamente alle aree Sic/Zps interessate dalle operazioni previste dal medesimo Piano, nonché fatto salvo il rispetto delle seguenti prescrizioni:

1.      Il “Piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico del Porto di Jesolo” dovrà essere aggiornato, ai sensi dell’art. 5, comma 6 del Dlgs n. 182/2003, almeno ogni tre anni – a partire dalla data di emanazione dell’ordinanza di cui al medesimo articolo 5, comma 4 del decreto - e, comunque, in presenza di significativi cambiamenti operativi nella gestione del porto o quando se ne ravvisi la necessità;

2.      Qualora nel corso dell’attuazione del Piano emerga la necessità di realizzare nuovi impianti portuali di gestione dei rifiuti, la proposta di aggiornamento del medesimo dovrà essere trasmessa ai competenti Uffici regionali, corredata dalla necessaria documentazione tecnica, anche al fine di sottoporre la stessa alle procedure di valutazione ambientale strategica disciplinate dalla parte II del Dlgs n. 152/2006;

3.      Al termine delle concessioni in essere relative ai servizi portuali di raccolta e smaltimento dei rifiuti, la nuova gara ad evidenza pubblica per l’affidamento dei medesimi servizi dovrà essere indetta in conformità alla legislazione nazionale e comunitaria vigente;

4.      A seguito della gara di cui al punto precedente, dovranno essere determinate le tariffe previste dagli art. 8 e 10 del Dlgs n. 182/2003 in conformità ai criteri stabiliti dall’allegato IV al medesimo decreto legislativo;

5.      L’Autorità Marittima di Jesolo è tenuta ad inviare a cadenza annuale alla Regione del Veneto – Direzione Tutela Ambiente - una relazione sullo stato di attuazione del Piano comprensiva almeno delle seguenti informazioni:

-        Tipologie e quantitativi di rifiuti conferiti dalle navi che approdano nel Porto di Jesolo e dei residui del carico;

-        Informazioni relative alla caratterizzazione qualitativa dei rifiuti conferiti sulla base dei campionamenti e delle relative analisi previste dal Piano;

-        Esenzioni rilasciate ad alcune tipologie di navi ai sensi dell’art. 9 del Dlgs n. 182/2003;

-        Resoconto delle principali inadeguatezze segnalate dalle navi e relative al sistema di raccolta dei rifiuti in ambito portuale;

-        Informazioni relative alle consultazioni permanenti con gli utenti del porto, con i gestori degli impianti e con le altre parti interessate;

-        Resoconto delle attività informative rivolte agli utenti del porto ai fini dell’individuazione di corrette forme di gestione dei rifiuti prodotti e conferiti nell’ambito del Compartimento Marittimo di Jesolo;

-        Informazioni relative agli eventuali cambiamenti operativi della gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti conferiti in ambito portuale.

 

 

Giancarlo Galan

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