Home » Dettaglio Deliberazione del Consiglio Regionale
Materia: Geologia, cave e miglioramenti fondiari
Deliberazione del Consiglio Regionale n. 56 del 10 novembre 2004
Programma speleologico per il 2004. Legge regionale 8 maggio 1980, n. 54. (Proposta di deliberazione amministrativa n. 160).
Il Consiglio regionale del Veneto(omissis)
delibera
1) di approvare il Programma speleologico annuale per il 2004 così come risulta dall'allegato A); 2) di dare mandato alla Giunta regionale per l'attuazione dello stesso.
"ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE CONSILIARE N. 56 DEL 10 NOVEMBRE 2004 Relativo a: PROGRAMMA SPELEOLOGICO PER IL 2004. LEGGE REGIONALE 8 MAGGIO 1980, N. 54. ALLEGATO A 1) ATTIVITA' SVOLTA DAI GRUPPI SPELEOLOGICI NEL 2003 L'attività svolta nel 2003 dai 28 gruppi aderenti alla Federazione Speleologica Veneta sia per quanto riguarda la ricerca che l'esplorazione delle zone più significative del territorio è stata, come sempre, notevole. Tralasciando l'attività che si è svolta in altre zone d'Italia e all'estero, i vari gruppi che contano in totale 880 persone iscritte, hanno effettuato nel 2003 circa 3100 uscite ed hanno organizzato 15 campi di esplorazione e moltissime uscite in "campagna" confermando così l'impegno profuso soprattutto nei fine settimana. I campi tenuti sia durante il periodo estivo che in quello invernale, sono stati 14: 9 nelle Dolomiti, 2 sull'altipiano di Asiago, 1 sul monte Grappa , 1 nei Lessini e 1 ad Oliero. A conferma dell'impegno dimostrato dagli aderenti nell'attività di ricerca e di studio nelle aree carsiche del Veneto, si sono scoperte 167 nuove cavità e si è continuato nella esplorazione e documentazione di quelle esistenti. Nel sistema dei Piani Eterni, sono continuate le esplorazioni ed il rilievo delle cavità "V.35" e "PE10" ed è iniziato anche il rilevamento delle grotte esistenti in una vicina area, la Val Scortegada. Nei Lessini Veronesi, grazie al lavoro di vari grupppi, sono arrivate delle sorprese dalla Spluga della Preta. Mentre si pensava che la cavità avesse esaurito ogni potenzialità esplorativa, sono invece venute alla luce nuove gallerie e pozzi ed un salone, con un volume stimato di 300.000 metri cubi. Sulla Tofana di Mezzo, in accordo con il Parco delle Dolomiti Ampezzane, è iniziata l'esplorazione di un profondo pozzo, individuato in seguito al ritiro del ghiacciaio della Tofana, esplorato, per il momento, fino a 70 metri, a causa delle condizioni climatiche avverse. Sempre nell'ambito delle attività dei gruppi, sull'altipiano del Faedo Casaron è stato finalmente individuato il passaggio di congiunzione fra il Buso della Rana ed un'altra cavità e si sono rilevati altri 1500 metri di nuovi ambienti ipogei. Sull'altipiano di Asiago è continuata poi l'esplorazione della grotta Vludermaus Kuvela , dove i nuovi pozzi scoperti, hanno permesso di raggiungere la profondità di 600 metri A Ponte Subiolo è stato allestito un campo per l'esplorazione della sorgente dell'Elefante Bianco, cui hanno partecipato speleosubacquei di fama mondiale. Alcune immagini delle esplorazioni sono state trasmesse in televisione nel corso della trasmissione "Superquark". La sorgente precedentemente esplorata fino ad una profondità di 139 metri, grazie a questa campagna, è ora giunta sino a quella considerevole di 162 metri. In totale, nel 2003, le grotte esplorate sono state 177, quelle rilevate e catastate 167. Per le cavità artificiali si sono aggiunte circa una cinquantina di nuove schede a quelle già censite. Le aree di lavoro sono concentrate principalmente nelle province di Belluno, Treviso e Vicenza , documentando cavità di tipo militare e antiche opere estrattive. Tra le varie attività annuali, si sono organizzati inoltre, 22 corsi di speleologia di cui 2 a livello nazionale e a questi corsi, ove si ricerca una sempre maggiore preparazione sia per quanto attiene la sicurezza che la formazione tecnica e scientifica , hanno partecipato 220 allievi. Molti consensi hanno inoltre riscosso le visite guidate alle antiche mura di Treviso, ove in tutto hanno partecipato circa 1600 persone Oltre ai citati corsi, tenuti secondo le direttive delle scuole nazionali , sono stati organizzati altri corsi con tematiche diverse quali: archeologia, biologia, fisica, rilievo, soccorso, fotografia e perfezionamento tecnico. Nell'ambito poi delle varie attività, molti gruppi speleologici veneti hanno aderito al I° Convegno Nazionale sulla Speleologia in Area Dolomitica, tenutosi, con il patrocinio del Parco delle Dolomiti Bellunesi, a maggio 2003, ad Agordo, che ha fatto il punto sulle ricerche finora effettuate nelle Dolomiti. Oltre a questo in dicembre 2003 si è tenuto presso il Museo di Storia Naturale di Verona, l'incontro sul tema " La tutela delle acque carsiche" durante il quale è stata presentata l'attività della Federazione Speleologica. Nel corso del 2003 sono stati poi stampati e distribuiti, gli atti del convegno " Montello 2002 " tenutosi a Nervesa della Battaglia , allestite 8 mostre fotografiche in varie città del Veneto e effettuato più di settecento , tra proiezioni e conferenze. Nell'ambito poi dell'attività della Federazione è continuato anche per il 2003 l'impegno dei gruppi presso il Museo di speleologia e carsismo di Oliero ove si è avuta una affluenza di circa 17.579 visitatori tra cui 3808 studenti di scuole di ogni livello. Lo stesso impegno è continuato presso i vari laboratori sotterranei didattici, visitati da 1700 persone e, durante i periodi di apertura stagionali, nelle grotta turistica di Monte Capriolo, ove sono state registrate circa 3600 presenze. Oltre questo impegno, si è avviato il progetto " Idrogeologia del Complesso carsico dei Piani Eterni" ove, in collaborazione con l'Ente Parco delle Dolomiti Bellunesi, si prevede di effettuare uno studio approfondito dell'area carsica con rilievi esterni, campionamenti di roccia in grotta, il tracciamento delle acque d il monitoraggio di alcune sorgenti. Sempre in campo idrogeologico, a settembre del 2003, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Ferrara, è stato condotto un esperimento di tracciamento delle acque sotterranee del Montello, che ha confermato il collegamento tra una importante cavità carsica ed una sorgente prossima al fiume Piave. Nell'ambito poi, delle attività della Federazione sono continuate anche nell'anno 2003, le operazioni di pulizia delle grotte che spesso sono oggetto di scarichi abusivi di rifiuti e il monitoraggio delle acque sotterranee, previsto nel progetto IN.AC. Di tutte queste attività, uscite studi, e convegni si ritrova traccia, ampiamente illustrata, nel Notiziario della F.S.V. "Speleologia Veneta", giunto al volume n. 11 e allegato alla documentazione prodotta dai gruppi e distribuito in Italia in 1300 copie. Per ultimo è appena il caso di ricordare che sono sempre in attività anche le quattro squadre del Soccorso Speleologico, che operano, ove si rende necessario, in collaborazione con la Protezione Civile ed altri Enti preposti. 2) ATTIVITA' FEDERAZIONE SPELEOLOGICA DEL VENETO 2003 Gruppi Aderenti 28 _ soci 880
(segue allegato)
Torna indietro