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Bur n. 109 del 17 novembre 2017


Materia: Agricoltura

COMMISSIONE TECNICA REGIONALE PER LA ZOOTECNIA

Deliberazione n. 3 del 27 settembre 2017

Tariffe di fecondazione artificiale e monta naturale bovina: determinazione per il periodo 2017/2018.

Il Presidente delegato, dott. Zannol, prende la parola illustrando il punto 3 dell’ OdG e precisando che  il presente punto deve essere collegato ad un argomento oggetto di trattazione al punto successivo “varie ed eventuali”. E’ intenzione della Direzione Agroalimentare illustrare una “proposta di modifica e accorpamento tariffe di FA per la specie bovina”, in quanto nella scorsa riunione tenutasi nel corso del 2015, la Commissione aveva incaricato il segretario di procedere alla semplificazione del quadro tariffario. Pertanto, continua il Presidente, il segretario ha provveduto a:

  • aggiornare le attuali tariffe di FA e FN secondo la tabella di inflazione annua ISTAT dell’ultimo anno (+ 1,2%);
  • proporre l’eliminazione della tariffa di FA in abbonamento, in vigore solo per la provincia di Treviso, in quanto non sussistono più le condizioni peculiari territoriali che avevano giustificato tale riconoscimento risalente al lontano 1994;
  • accorpare le vigenti tariffe di FA, ove sussistano gli stessi importi, con la sola distinzione tra zona di pianura e zona montana.

Il segretario illustra ai componenti i motivi che hanno portato all’attuale suddivisione delle varie zone tariffarie.

Interviene il  dott. Barberio il quale afferma che tutte le zone montane dovrebbero essere equiparate alla “zona A” della provincia di Belluno, evidenziando che attualmente alle zone di montagna delle province di Treviso, Verona e Vicenza sono state attribuite delle tariffe inferiori ad alcune zone di pianura;

il dott. Furegon concorda con Barberio, denotando il fatto che la provincia di Venezia ha le stesse tariffe, per esempio, dell’altopiano di Asiago;

il dott. Zanola interviene spiegando ai presenti che le tariffe fatte per la zona feltrina (“zona A” prov. di Belluno) sono dovute non tanto alla zona disagiata, ma alla cronica mancanza di veterinari ivi operanti;

il dott. Barberio ritiene che non si debba diminuire le tariffe della zona A di Belluno, ma equiparare  le altre zone montane a  quest’ultima;

il sig. Cobalchini interviene facendo notare che, in questo modo, si penalizzano però le aziende agricole delle zone montane interessate all’aumento;

il dott. Salvadori, considerando che qualsiasi aumento delle tariffe non attrarrà ulteriori veterinari in  montagna, è favorevole allo “status quo” delle attuali tariffe: affermazione che trova d’accordo il sig. De Franceschi, che non reputa utile gravare con ulteriori aumenti gli allevatori, stante la crisi perdurante del settore lattiero caseario.

Alla domanda del sig. Cobalchini riguardante l’obbligatorietà delle tariffe, da far rispettare soprattutto da parte degli operatori laici che lavorano per ditte multinazionali che offrono un pacchetto completo (controllo calori, fecondazioni, vendita del seme) alle maggiori aziende che producono latte, il segretario risponde che tali tariffe, essendo obbligatorie, dovrebbero essere adottate e rispettate sia dai veterinari che dagli operatori pratici che esercitano  in  aziende di terzi.  

La discussione prosegue su aspetti specifici per i quali vengono forniti  chiarimenti in merito:

-  alla non negoziabilità della tariffa prefissata dalla CTRZ;
-  all’onere della competenza dei controlli fiscali relativi all’effettivo rispetto delle tariffe in vigore (la LR n. 44/86 all’art. 23, richiamata dal segretario, affida la vigilanza di tutti gli adempimenti previsti dalla legge suddetta, comprese le tariffe di FA, al Nucleo Ispettori di Vigilanza e al settore veterinario delle ULSS);
-  alla numerosità degli interventi di FA eseguiti da veterinari od operatori pratici in zona montana.

Ritenuto esaurito l’approfondimento sul punto 3 in discussione il Presidente propone alla Commissione  di equiparare le tariffe di FA delle zone montane di Treviso, Verona e Vicenza alla “zona A” della provincia di Belluno, accettando nel contempo le altre modifiche proposte in precedenza dal segretario e riportate nel documento programmatico illustrato  alla Commissione.

LA COMMISSIONE TECNICA REGIONALE PER LA ZOOTECNIA, all’unanimità,

DELIBERA

  1. di aggiornare, per le motivazioni elencate in premessa, le attuali tariffe di monta naturale bovina, sulla base  dell’inflazione annua ISTAT relativa all’ultimo anno (+ 1,2%), secondo quanto sotto riportato:

 

Periodo: 1 settembre 2017 - 30 agosto 2018

- servizio della stazione di monta

€. 11.35

- servizio elaborazione dati dell’ARAV

€.   1.81

Totale

€. 13.16

trasporto vacca effettuato dal tenutario

€.   5.67

 

  1. di eliminare la tariffa di F.A. in abbonamento della provincia di Treviso, riguardante la specie bovina, approvata da precedente deliberazione della Commissione tecnica regionale della zootecnia, n. 21 del 7 dicembre 1994;
  2. di uniformare le tariffe di FA riguardanti la specie bovina, attualmente vigenti per le zone montane delle province di Treviso, Verona e Vicenza a quelle previste per la “zona A” della provincia di Belluno, con gli importi e per il periodo indicati nell’Allegato A), che forma parte integrante del presente provvedimento;
  3. di aggiornare le attuali tariffe di FA, riguardanti la specie bovina, secondo la tabella di inflazione annua ISTAT dell’ultimo anno (+ 1,2%) e di accorpare le stesse negli importi e nel periodo secondo lo schema indicato nell’Allegato A), che forma parte integrante del presente provvedimento.

 

Il  Presidente delegato dott. Alberto Zannol

Il Segretario p.a. Michele Chiarentin

(seguono allegati)

Allegato_A-commissione_zootecnia_357053.pdf

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