Menu veloce: Pagina iniziale | Consultazione | Filtri di selezione | Contenuto
Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 74 del 05 settembre 2008


Materia: Sicurezza pubblica e polizia locale

Deliberazione della Giunta Regionale n. 2350 del 08 agosto 2008

Approvazione definitiva del "Piano di zonizzazione della Regione del Veneto per la gestione in forma associata del servizio di polizia locale" - attuazione della D.G.R.V. n. 73 del 22.01.2008.

L'Assessore alla Polizia locale e Sicurezza, Massimo Giorgetti, di concerto con l'Assessore alle Politiche degli Enti Locali e del Personale, Flavio Silvestrin, riferisce quanto segue.

Con l'approvazione della D.G.R.V. n. 73 del 22.01.2008 si è inteso dare avvio ad un confronto sui contenuti della proposta di organizzare più efficacemente le strutture di Polizia Locale presenti sul territorio regionale, attraverso una iniziale previsione di "distretti", suddivisi per provincia, entro cui i Comuni possano confluire per gestire in forma associata il servizio di Polizia locale; veniva così proposta una mappatura del territorio avuto riguardo alla considerazione di alcuni criteri che brevemente si richiamano: entità della popolazione residente, omogeneità territoriale dei comparti individuati e articolazione organizzativa territoriale dell'Arma dei Carabinieri.

Questi elementi conoscitivi di partenza hanno sancito l'inizio di una discussione sul tema, è stata data infatti la possibilità agli Enti Locali di far pervenire osservazioni, entro 90 giorni dalla pubblicazione della citata delibera di giunta, rispetto agli ambiti territoriali così come delimitati dai "distretti", al fine di assumere più opportune determinazioni in merito e quindi giungere ad approvare con la più ampia condivisione da parte degli Enti Locali il piano di zonizzazione in via definitiva.

In seguito si è provveduto alla diffusione dei contenuti del provvedimento, presentandolo innanzitutto ai Prefetti del Veneto perché il confronto con le forze dell'ordine è ineludibile quando si intende ragionare in termini di interoperabilità e di sinergia fra gli apparati preposti alla tutela della sicurezza, con l'obiettivo di costruire logiche di intervento che siano integrabili tra gli attori coinvolti e che quindi garantiscano una razionale ed opportuna presenza delle forze dell'ordine sul territorio.

Si è registrata, infatti, una proficua condivisione e disponibilità istituzionale alla collaborazione, soprattutto laddove è emersa da subito la necessità di garantire alle costituende gestioni associate del servizio di polizia locale referenti univoci tra le forze dell'ordine, anche quando negli ambiti territoriali dei "distretti" si incrociano diverse competenze territoriali della stessa Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato. Sul punto, anche in sede di perfezionamento del "Piano", vi è stata da parte dei rappresentanti delle forze dell'ordine una seria disponibilità a porre in essere tutti gli adempimenti necessari a definire gli opportuni raccordi, in particolar modo rispetto alle compagnie dell'Arma dei Carabinieri.

Sono stati poi effettuati incontri in ogni provincia del Veneto dedicati alla discussione della proposta ed a cui hanno partecipato i rappresentanti degli Enti Locali ed i relativi comandanti di Polizia Locale, nonché gli esponenti delle forze dell'ordine, così da ottenere un quadro d'insieme delle diverse istanze del territorio regionale, rivelando importanti e peculiari aspetti e necessità locali strettamente collegate alle logiche di settore e che si intende sviluppare in materia di polizia locale.

Al fine di rendere tale "Piano" non solo razionale da un punto di vista operativo ma anche, e soprattutto, concretamente attuabile poiché condiviso dalle realtà locali, sono state attentamente valutate tutte le osservazioni giunte nonché gli spunti di riflessione raccolti a seguito degli incontri: un'istruttoria complessa dato che ha portato ad analizzare istanze relative a 405 Comuni pari quindi al 70 % circa dei Comuni del Veneto.

In generale nelle osservazioni giunte è espresso un grande interesse per la tematica e viene dato merito alla proposta di zonizzazione che stabilire una modalità organizzativa del servizio di polizia locale consentirà di assistere a notevoli incrementi in termini di professionalità e soprattutto di coerenza di azione, favorendo la specializzazione delle competenze e l'estensione del servizio in termini di copertura spazio-temporale, attraverso la possibilità concreta di dotarsi di più uomini e mezzi razionalmente organizzati sul territorio.

Nello specifico, a seguito della puntuale istruttoria e verifica compiuta su ogni singola segnalazione, risulta opportuno accogliere una serie di istanze dei Comuni rispetto al "Piano" proposto e ciò almeno per due ordini di ragioni: preliminarmente considerare le forme associative già esistenti sul territorio, specie quelle che hanno il carattere della stabilità in quanto trattasi di Unioni, Comunità Montane o Consorzi di Polizia Locale radicati sul territorio; secondariamente considerare alcune problematiche legate alle vie di comunicazione tra i Comuni facenti parti di un distretto.

Non possono essere sottaciute inoltre alcune preoccupazioni emerse nella maggior parte delle osservazioni giunte, nelle quali non si contesta l'iniziativa quanto piuttosto si esprime la preoccupazione del "come" associarsi e con quali "modalità operative".

Rispetto alla prima preoccupazione va ribadito che, con l'approvazione del "Piano" non viene compressa in nessun modo la facoltà dell'Ente locale di scegliere quale sia la forma associativa più idonea per avviare un percorso di gestione associata del servizio di polizia locale; la scelta non può che essere guidata dal rispetto di quanto stabilito dalle leggi nazionali e regionali in materia di Enti Locali e si segnala comunque l'opportunità di iniziare a ragionare in termini di qualità e standardizzazione dei servizi da offrire alla cittadinanza, evitando quindi iniziative di associazioni "improvvisate" perché legate a contingenze e necessità temporanee, quanto piuttosto concentrarsi nella progettualità dell'organizzazione del servizio offerto affinché questo abbia margini di sviluppo e stabilità nel tempo.

Sulle modalità operative, ovvero sulla preoccupazione di come organizzare il servizio, va detto che rientra anche questa scelta nelle piene facoltà dell'Ente Locale ed è condizionata alle concrete necessità dei singoli territori; con il "Piano" si individuano delle estensioni territoriali ottimali entro cui organizzare il servizio appunto il "distretto", all'interno di queste aree il presidio del territorio potrà avvenire con le modalità ritenute più idonee tra cui si segnala quella del "distaccamento territoriale del distretto"; con tale struttura si potrebbe garantire la visione d'insieme che vede accentrate a livello di "distretto" la gestione associata ed a titolo esemplificativo le competenze di amministrazione come gestione del personale e dotazioni strumentali, di programmazione e progettazione, di rappresentanza e di relazione con gli altri interlocutori istituzionali, lasciando flessibilità all'articolazione sul territorio di più distaccamenti che garantiscano la tempestività degli interventi e la prossimità al cittadino attraverso una organizzazione differenziata dei servizi di pattugliamento, vigilanza notturna ecc.

Tutto ciò premesso, tenuto conto delle osservazioni ed avuto riguardo alle rassicurazioni giunte dai rappresentanti delle forze dell'ordine, si ritiene di poter procedere all'approvazione del "Piano di zonizzazione della Regione del Veneto per la gestione in forma associata del servizio di polizia locale" in via definitiva.

Si propone inoltre di stabilire quale termine ultimo per l'adesione, anche programmatica, al Piano di zonizzazione da parte degli Enti Locali fissato al 31 gennaio 2009, entro tale termine questi provvederanno a trasmettere alla Struttura Regionale competente per materia la scheda di adesione al Piano di Zonizzazione, così come prevista dall'Allegato B, ed ogni atto relativo alla costituenda forma associativa:

  • se la forma associativa viene costituita entro tale termine il Rappresentante dell'Ente costituito o dell'Ente Capofila se trattasi di convenzione, dovrà trasmettere l'atto costitutivo, lo statuto ed il regolamento di polizia locale e comunque ogni atto utile a chiarire la tipologia di gestione scelta, i Comuni aderenti, il distretto di riferimento rispetto al Piano di zonizzazione, il numero totale degli operatori di polizia locale ed il nominativo del soggetto individuato quale referente del distretto;
  • se la forma associativa è in fase di costituzione, il rappresentante di ciascun Ente Locale, dovrà trasmettere ogni atto di programmazione deliberato che sia in grado di rilevare la tipologia di gestione che si prevede di scegliere, i Comuni che hanno manifestato la volontà di aderire, il distretto di riferimento rispetto al Piano di zonizzazione, il numero totale degli operatori di polizia locale che si prevede di impiegare ed il nominativo del soggetto individuato quale referente pro-tempore per il distretto od in mancanza quale sia l'Ente promotore della forma associativa.

Tali indicazioni saranno funzionali sia alla definizione delle opportune politiche da adottare in materia sia in quanto elemento conoscitivo indispensabile alla predisposizione dei criteri per l'assegnazione dei contributi regionali previsti a norma della L.R. n. 9/2002 e della L.R. 40/1988.

In relazione alle gestioni associate del servizio di Polizia Locale sarà possibile accedere ai finanziamenti regionali stanziati con la D.G.R.V. n. 1429 del 06.06.2008 con la quale è stato emanato il bando 2008 per il cofinanziamento dei progetti integrati nel campo della legalità e della sicurezza, così come previsto dalla L.R. n.9 del 7 maggio 2002, art.3.

Rinviando per il dettaglio agli atti appena richiamati, si sottolinea che nell'ambito di tale bando la "stabilizzazione ed estensione territoriale ottimale dei servizi associati di polizia locale" viene individuata quale obiettivo strategico regionale, che in quanto tale ha carattere obbligatorio per le forme associative e che in tale contesto viene specificamente parametrato in relazione al grado di:

  • stabilità delle Forme associative;
  • adeguatezza dell'estensione territoriale delle Forme associative;
  • possibilità di allargamento stabile.

Al fine di consentire il concreto raggiungimento di livelli ottimali di stabilizzazione ed estensione delle forme associative sarà auspicabile che gli Enti Locali compiano apposite valutazioni e studi sulle caratteristiche richieste alla gestione associata del servizio di polizia locale anche analizzando attentamente le variabili dei costi e dei benefici, nonché dei risultati attesi, sulla guida di priorità imposte dalle peculiarità di ciascun territorio.

Risulta opportuno che la Regione contribuisca anche economicamente a tale sforzo, consapevoli che tali attività spesso necessitano di veri e propri studi di fattibilità e considerato che le Strutture Regionali di riferimento non sono competenti a rilasciare pareri o consulenze in relazione al merito di scelte organizzative dell'Ente Locale, ma solo pareri in ordine alla legittimità degli atti da questi compiuti così come disposto dalla Circolare del Presidente della Giunta Regionale n. 4 dell'8 maggio 2003 "Legge Regionale n. 3 del 14/01/2003, art. 4. Disciplina dell'esercizio della funzione di consulenza a favore degli Enti Locali".

Si prevede perciò di assegnare un rimborso spese forfetario per l'adesione al Piano perciascuna forma associativa che entro il 31 gennaio 2009, unitamente alla scheda di adesione di cui all'Allegato B, trasmetta apposita richiesta allegando una sintetica relazione sulle attività di studio e verifica compiute per aderire al Piano e quindi consentire la costituzione o l'allargamento della forma associativa così come prevista dallo stesso.

A tale onere, per una somma di previsione massima complessiva pari a 280.000 euro, si prevede di far fronte con le disponibilità di bilancio per l'esercizio finanziario 2009 che saranno destinate ad incentivare le gestioni associate del servizio di Polizia Locale, dando atto che il rimborso forfetario verrà assegnato proporzionalmente al numero di abitanti e sarà composto da una somma fissa pari a 2.000 euro fino a 20.000 abitanti e per la parte eccedente di popolazione verrà riconosciuta una somma variabile calcolata sulla base di proporzione 1.000 euro ogni 20.000 abitanti.

Per il settore delle Politiche degli Enti Locali si rinvia invece alle D.G.R.V. n. 1334, n.1335 e n.1336 del 26.05.2008, che definiscono i Criteri e le modalità per l'assegnazione e l'erogazione di contributi in c/investimento a favore dei Comuni per le gestioni associate svolte con le modalità previste dagli art. 28, 30, 31, 32 dal decreto legislativo n. 267 del 18 agosto 2000 e dalle rispettive leggi regionali di riferimento.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

Udito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 33, 2° comma dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;

Vista la legge n. 65 del 7 marzo 1986 "Legge quadro sull'ordinamento della Polizia Municipale";

Visto il D.Lgs. n. 267 del 18 agosto 2000 e successive modificazioni "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali";

Vista la legge regionale n. 40 del 9 agosto 1988 "Norme in materia di polizia locale";

Vista la legge regionale n. 35 del 29 novembre 2001 "Nuove norme sulla programmazione";

Vista la legge regionale n. 9 del 7 maggio 2002, "Interventi regionali per la promozione della legalità e della sicurezza";

Vista la D.G.R.V. n. 73 del 22.01.2008 "Legge Regionale 7 maggio 2002, "Interventi regionali per la promozione della legalità e della sicurezza", n. 9 e L.R. n.40 del 9 agosto 1988 "Norme in materia di polizia locale". Piano di zonizzazione dei servizi associati di polizia locale"

Vista la Circolare del Presidente della Giunta Regionale n. 4 dell'8 maggio 2003 "Legge Regionale n. 3 del 14/01/2003, art. 4. Disciplina dell'esercizio della funzione di consulenza a favore degli Enti Locali";

delibera

  1. di approvare con le premesse, quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, l'Allegato A "Piano di zonizzazione della Regione del Veneto per la gestione in forma associata del servizio di polizia locale";
  2. di approvare l'Allegato B "Scheda di adesione al Piano di Zonizzazione" e di indicare agli Enti Locali interessati che il termine ultimo per la sua trasmissione è il 31 gennaio 2009, unitamente agli atti ad essa relativi e conseguenti come espresso in premessa, indirizzandola a:
    • U.P. Sicurezza Urbana e Polizia Locale, Sede G.B. Giustinian - 1454 Dorsoduro, 30123 Venezia.
  3. di approvare l'Allegato C "Disciplinare e modulo di richiesta del rimborso forfetario per l'adesione al Piano di Zonizzazione" e di indicare agli Enti interessati che il termine ultimo per la sua trasmissione è il 31 gennaio 2009, rinviando a proprio successivo provvedimento l'indicazione delle modalità con cui verranno rese disponibili le somme per la copertura degli oneri effettivamente derivanti dall'adesione al Piano, nonché l'assegnazione del rimborso agli effettivi richiedenti, subordinatamente alla verifica delle disponibilità finanziarie previste per l'anno 2009;
  4. di dare mandato al Dirigente della Struttura Regionale Competente per l'attuazione del presente provvedimento, ponendo in essere tutti gli atti e gli adempimenti inerenti e conseguenti.

(seguono allegati)

2350_AllegatoA_208840.pdf
2350_AllegatoB_208840.pdf
2350_AllegatoC_208840.pdf

Torna indietro