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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 121 del 07 settembre 2021


Materia: Agricoltura

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1147 del 17 agosto 2021

Approvazione progetto denominato "Verifica della riduzione dell'impatto ambientale in viticoltura attraverso l'adozione di diverse tipologie varietali - studio del caso del Biodistretto Bio Venezia" e dello schema di convenzione con l'Agenzia Veneta per l'innovazione nel settore primario (Veneto Agricoltura) - Art. 4, l.r. n. 32/1999.

Note per la trasparenza

Con il presente atto, si approva il progetto presentato dall'Agenzia Veneta per l’innovazione nel settore primario (Veneto Agricoltura) denominato “Verifica della riduzione dell’impatto ambientale in viticoltura attraverso l’adozione di diverse tipologie varietali – studio del caso del Biodistretto Bio Venezia”; considerata la tipologia di attività prevista, le fasi progettuali vengono affidate alla medesima agenzia mediante sottoscrizione di apposita convenzione il cui schema è parte integrante del presente atto.

L'Assessore Federico Caner riferisce quanto segue.

La viticoltura continua ad essere l’attività maggiormente impattante sull’ecosistema agricolo europeo ed italiano nonostante gli sforzi profusi dalle Istituzioni e alla sempre maggiore diffusione di modelli di gestione più attenti e mirati nell’utilizzo delle risorse naturali non rinnovabili. In particolar modo, la gestione fitosanitaria del vigneto diviene snodo cruciale per perseguire una sostenibilità ambientale di lungo periodo in grado di preservare le risorse e garantire una pacifica convivenza con la pratica viticola. È dato di fatto inoltre che, oramai da diversi anni, il mercato delle produzioni vinicole ha posto al centro la tematica della sostenibilità quale elemento in grado di indirizzare le scelte di un consumatore sempre più rivolto alle tematiche ambientali e sociali per le quali viene messa in campo una disponibilità a pagare superiore rispetto a prodotti concorrenti che derivano da metodi di produzione tipicamente convenzionali.

Per tutto quanto sopra, ad oggi, la viticoltura migra sempre più verso i due modelli di difesa fitosanitaria maggiormente sostenibili per l’ambiente ovvero: la viticoltura integrata volontaria e la viticoltura biologica.

La difesa integrata volontaria, che rappresenta uno step ulteriore in termine di sostenibilità rispetto alla difesa integrata obbligatoria prevista dal PAN (Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari), fonda la sua natura in speciali norme tecniche ed indicazioni fitosanitarie vincolanti (stabilite da specifici disciplinari di produzione di difesa integrata adottati dalle singole regioni), comprendenti pratiche agronomiche oltre che limitazioni nella scelta dei prodotti fitosanitari da utilizzare e nel numero dei trattamenti.

L'agricoltura biologica invece, basa la difesa fitosanitaria delle colture, prioritariamente sull'adozione di modelli aziendali e sistemi colturali che garantiscono una elevata resilienza e sui principi dell'ecologia agraria; la gestione del sistema produttivo è pertanto finalizzata a garantire un alto livello di biodiversità, la creazione e il mantenimento di infrastrutture ecologiche e la salvaguardia degli organismi utili per il controllo delle specie nocive. È evidente quindi che, con una gradualità diversa, si mira in entrambi i casi all’ottenimento di un sistema globale di gestione della produzione basato sull’interazione tra le migliori pratiche agronomiche ed ambientali, un alto livello di biodiversità e la salvaguardia delle risorse non rinnovabili.

Tra le sopramenzionate pratiche agronomiche sostenibili che negli ultimi anni hanno trovato una sempre maggiore applicazione per la riduzione dell’incidenza della gestione fitosanitaria in vigneto, un ruolo di rilievo è stato assunto dall’utilizzo delle ormai note “varietà resistenti” ("pilzwiderstandsfähig" o semplicemente PIWI in tedesco) alle principali malattie fungine della vite (peronospora e oidio) in grado di garantire una riduzione del numero di trattamenti fitosanitari e al contempo di garantire un prodotto enologico sufficientemente qualitativo rispetto agli standard richiesti dal mercato; tali varietà di vite (che derivano da complessi incroci tra diverse specie del genere Vitis) costituiscono una novità degli ultimi dieci anni e molte di loro, oltre ad essere inserite nel Registro nazionale delle varietà, rientrano anche negli elenchi provinciali della Regione che ne permettono coltivazione e commercializzazione dei relativi prodotti vinicoli derivati. Selezioni di “varietà resistenti” non ancora autorizzate sono invece oggetto di studio in diversi vigneti sperimentali realizzati nel territorio regionale dai principali Enti di ricerca in campo agrario e sotto la supervisione della Regione del Veneto che ne autorizza l’impianto e ne coordina la gestione.

Diverse sperimentazioni tra quelle menzionate, hanno già permesso di escludere alcune delle varietà PIWI da quelle consigliabili alla coltivazione a causa della loro scarsa adattabilità al contesto o comunque di una loro bassa propensione a generare vini di rilievo; altre varietà PIWI hanno invece prodotto risultati soddisfacenti suscitando sempre maggiore interesse presso i viticoltori più intraprendenti e facendo registrare superfici dedicate sempre in crescita negli ultimi anni.

È fisiologico che tali vigneti innovativi abbiano trovato maggiore diffusione in quelle realtà territoriali dove risulta maggiormente consolidata una coscienza ecologica ed una intraprendenza imprenditoriale in grado di coniugare redditività dell’impresa e sostenibilità ambientale e sociale secondo un approccio alla tematica che non può che essere di tipo integrato; tra queste realtà, una posizione di rilievo a livello regionale è sicuramente quella caratterizzata dal Biodistretto della produzione e della comunità del biologico della Venezia centro-orientale (Biodistretto – Bio Venezia) nato dalla spinta propulsiva di quella base produttiva maggiormente sensibile al dibattito sulla sostenibilità e fortemente coinvolta anche emotivamente nella creazione di un modello di sviluppo ecosostenibile.

Se da un lato però si è indagato e si continua ad indagare sull’adattabilità al contesto regionale di queste nuove varietà PIWI (anche in virtù di una ricerca pubblica e privata che, grazie alle perfezionate tecniche di miglioramento genetico, continua a proporre sempre più insistentemente nuove selezioni), una linea di ricerca che richiede un maggiore approfondimento è quella volta a misurare in maniera analitica l’effettiva riduzione dell’impatto ambientale che le varietà PIWI maggiormente promettenti potrebbero garantire rispetto alle varietà tradizionalmente coltivate anche a confronto con i diversi modelli di viticoltura attualmente impiegati nel territorio ovvero: la viticoltura convenzionale (integrata obbligatoria), quella integrata volontaria ed infine la viticoltura biologica.

In tale contesto è stata quindi avanzata dall’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario (Veneto Agricoltura) una proposta progettuale volta ad indagare la tematica sopracitata che si prefigge appunto l’obiettivo di fornire utili indicazioni di confronto sui reali input medi annui in termini di utilizzo di prodotti fitosanitari e di concimi che le specifiche combinazioni “modello colturale-varietà impiegata” necessitano per l’ottenimento di una produzione commerciabile in grado di soddisfare le esigenze del mercato; per le motivazioni citate in premessa, la proposta progettuale avanzata da Veneto Agricoltura pone quale scenario di indagine quello appunto interessato dal Biodistretto – Bio Venezia con il quale viene prevista una attiva cooperazione al fine di individuare le realtà aziendali che rappresentano i contesti ideali di indagine rispetto agli obiettivi perseguiti e presso le quali concentrare le attività di campo attraverso sopralluoghi in loco, verifiche documentali ed interviste di approfondimento.

La medesima progettualità prevede inoltre una fase di elaborazione al fine di evidenziare e quantificare le principali differenze esistenti nell’ambito dei parametri misurati fra i diversi raggruppamenti di vigneti sondati ed una successiva fase divulgativa caratterizzata dall’attivo coinvolgimento della filiera viticola interessata. La Regione, tenuto conto della portata della tematica trattata e delle potenziali ricadute positive per la collettività, ritiene quindi di supportare detto progetto proposto dall’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario (Veneto Agricoltura). Per l’attuazione del progetto di massima, individuato nell’Allegato A, si propone quindi una previsione di spesa di euro 20.000,00 che trova copertura nel capitolo di spesa n. 12600 “Interventi regionali per favorire la ricerca e la sperimentazione nel settore primario - trasferimenti correnti (art. 4, l.r. 09/08/1999, n.32)” del bilancio regionale per l’esercizio finanziario 2021-2023.

In considerazione dei compiti istituzionali attribuiti all’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario (Veneto Agricoltura) dalla Legge regionale n. 37 del 28/11/2014, che assegna all’Agenzia un’attività di supporto alla Giunta Regionale e che prevede che la medesima svolga la funzione di ricerca applicata e sperimentazione finalizzate al collaudo e alla diffusione in ambito regionale delle innovazioni tecnologiche e organizzative volte a migliorare la competitività delle imprese delle filiere produttive, la sostenibilità ambientale, nei comparti agricolo, agroalimentare, forestale e della pesca (art. 2 comma 1, lett. a), si propone che le attività del progetto (Allegato A) siano svolte direttamente dall’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario (Veneto Agricoltura) considerato che è ente strumentale della Regione del Veneto e opera come “longa manus” della stessa perseguendo l’interesse pubblico e formando un tutt’uno con l’amministrazione regionale, da cui emana e viene controllata. Le modalità di attuazione del progetto di cui all’oggetto sono delimitate nello schema di convenzione, Allegato B del presente provvedimento, alla cui sottoscrizione risultano incaricati, il Direttore della Direzione Agroalimentare della Regione del Veneto e il Direttore dell’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario (Veneto Agricoltura).

Le spese del progetto sostenute dall’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario (Veneto Agricoltura), saranno riconosciute a fronte di rendicontazione e relazione sui risultati ottenuti ed analizzati conformemente al progetto approvato.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTA la legge regionale 29/11/2001, n. 39 “Ordinamento del bilancio e della contabilità della regione”;

VISTA la legge regionale 28/11/2014, n. 37 "Istituzione dell’Agenzia veneta per l’innovazione del settore primario” che è subentrata all’Azienda regionale Veneto Agricoltura, quale ente strumentale della Regione del Veneto che svolge attività di supporto alla giunta regionale nell’ambito delle politiche che riguardano i settori agricolo, agroalimentare, forestale e della pesca;

VISTO il progetto, denominato “Verifica della riduzione dell’impatto ambientale in viticoltura attraverso l’adozione di diverse tipologie varietali – studio del caso del Biodistretto Bio Venezia”, presentato da Veneto Agricoltura con prot. regionale n. 345090 del 03/08/2021;

VISTA la legge regionale n. 41 del 29/12/2020 – Bilancio di previsione 2021/23;

VISTO l’art. 2 comma 2 della legge regionale n. 54 del 31/12/2012;

delibera

  1. di approvare le premesse parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
  2. di approvare il progetto “Verifica della riduzione dell’impatto ambientale in viticoltura attraverso l’adozione di diverse tipologie varietali – studio del caso del Biodistretto Bio Venezia” presentato dall’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario (Veneto Agricoltura) così come integrato dalla Regione del Veneto, di cui all’Allegato A parte integrante del presente provvedimento;
  3. di affidare all’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario (Veneto Agricoltura) la realizzazione del progetto di cui al punto 2;
  4. di approvare l’Allegato B, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, quale schema di convenzione del progetto di cui al punto 2, incaricando il Direttore della Direzione Agroalimentare della Regione del Veneto alla sottoscrizione della stessa;
  5. di determinare in euro 20.000,00, l’importo massimo delle obbligazioni di spesa per l’attività dell’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario (Veneto Agricoltura), alla cui assunzione di impegno e liquidazione provvederà con propri atti il Direttore della Direzione Agroalimentare, entro il corrente esercizio, disponendo la copertura finanziaria sul capitolo di spesa n. 12600 “Interventi regionali per favorire la ricerca e la sperimentazione nel settore primario - trasferimenti correnti (art. 4, l.r. 09/08/1999, n.32 del bilancio regionale per l’esercizio finanziario 2021-2023;
  6. di dare atto che la Direzione Agroalimentare, a cui è stato assegnato il capitolo di cui al precedente punto, ha attestato che il medesimo presenta sufficiente capienza;
  7. di stabilire che compete alla Direzione Agroalimentare la gestione tecnico-amministrativa del progetto di cui al punto 2, nonché delle eventuali modifiche non sostanziali della convenzione, (Allegato B);
  8. di dare atto che trattasi di spesa di natura non commerciale;
  9. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’art. 23, del D.lgs n. 33 del 14/03/2013;
  10. di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione.

(seguono allegati)

Dgr_1147_21_AllegatoA_455767.pdf
Dgr_1147_21_AllegatoB_455767.pdf

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