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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 108 del 09 agosto 2021


Materia: Sanità e igiene pubblica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1117 del 09 agosto 2021

Aggiornamento del Piano di Sanità Pubblica di cui alla D.G.R. n. 727 del 8 giugno 2021 e alla D.G.R. n. 805 del 22 giugno 2021.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento si intende procedere all’aggiornamento delle indicazioni per l’effettuazione di test per la ricerca di SARS-CoV-2 contenute nel Piano di Sanità Pubblica approvato con D.G.R. n. 727 del 8 giugno 2021 e successivamente integrato con D.G.R. n. 805 del 22 giugno 2021. Il presente provvedimento non comporta spesa a carico del bilancio regionale.

L'Assessore Manuela Lanzarin riferisce quanto segue.

Con la D.G.R. n. 344 del 17 marzo 2020 la Giunta Regionale ha approvato il primo Piano di Sanità Pubblica, denominato “Epidemia COVID 19: interventi urgenti di sanità pubblica”, contenente le indicazioni operative garantite sotto il coordinamento dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende ULSS del Veneto, in relazione all’emergenza COVID-19. Con l’evoluzione dello scenario epidemiologico e delle indicazioni di livello internazionale e nazionale, il Piano è stato progressivamente aggiornato e integrato con successivi provvedimenti, tra i quali la D.G.R. n. 1104 del 6 agosto 2020, D.G.R. n. 1422 del 21 ottobre 2020 e più recentemente con la D.G.R. n. 727 del 8 giugno 2021 e D.G.R. n. 805 del 22 giugno 2021.

L’attuale contesto epidemiologico, caratterizzato da una ripresa dei casi positivi per SARS-CoV-2, seppur con impatto limitato sui servizi ospedalieri (area critica e area non critica), parallelamente all’avanzamento della campagna vaccinale anti-COVID19 si osserva una progressiva ripresa delle attività ricreative, culturali e sociali, del turismo, dei viaggi nazionali ed internazionali. A seguito di tale intensificazione della socializzazione e degli spostamenti risulta aumentato il rischio di sviluppo e diffusione di varianti SARS-CoV-2 (VOC - Variant Of Concern), come la variante VOC B.1.617.2 (Delta), nonché di insorgenza di eventuali focolai ad esse correlati.

D’altra parte, le recenti disposizioni normative di livello nazionale di cui al decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, recante “Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche” rendono necessaria una rimodulazione delle modalità di offerta dei test per la ricerca di SARS-CoV-2 nei diversi contesti. In particolare, il citato decreto-legge 105/2021 ha disposto, a decorrere dal 6 agosto 2021, che l’accesso ai servizi e attività ivi definiti sia limitato esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi COVID-19 di cui al decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, convertito con modificazioni dalla legge 17 giugno 2021, n. 87.

Le certificazioni verdi COVID-19 attestano una delle seguenti condizioni:

  • avvenuta vaccinazione anti-SARS-CoV-2, al termine del prescritto ciclo;
  • avvenuta guarigione da COVID-19, con contestuale cessazione dell’isolamento prescritto in seguito ad infezione da SARS-CoV-2, disposta in ottemperanza ai criteri stabiliti con le circolari del Ministero della Salute;
  • effettuazione di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo al virus SARS-CoV-2.

Con il medesimo provvedimento, sono state altresì adottate misure a livello nazionale per agevolare la somministrazione di test antigenici rapidi, attraverso la definizione di un protocollo d’intesa tra Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19, Ministro della Salute e associazioni rappresentative delle farmacie.

Inoltre, il recente decreto-legge 6 agosto 2021, n. 111, ha disposto l’estensione dell’impiego delle certificazioni verdi COVID-19 a decorrere dal 1 settembre 2021 anche all’ambito scolastico (per il personale) e universitario (per il personale e per gli studenti), nonché per l’accesso e l’utilizzo dei mezzi di trasporti ivi specificati.

Per le ragioni sopra espresse, tali recenti disposizioni normative nazionali e i sopravvenuti criteri di priorità e di contribuzione alla spesa rendono necessaria una rimodulazione delle modalità di offerta dei test nei diversi contesti, al fine sia di rendere sostenibile l’attività di ricerca di SARS-CoV-2 da parte delle strutture del Servizio Sanitario Regionale, sia di rafforzare l’invito alla vaccinazione anti-COVID19, anche finalizzata al rilascio di una certificazione verde COVID-19.

Pertanto, in linea con gli obiettivi definiti nell’ultimo aggiornamento del Piano di Sanità Pubblica, è stata rimodulato il Piano di Sanità Pubblica limitatamente all’individuazione dei contesti e dei soggetti per i quali l’effettuazione dei test presso le strutture del Servizio Sanitario Regionale avviene senza oneri a carico del cittadino e dei contesti e dei soggetti per cui il test viene somministrato con oneri a carico del cittadino. Si evidenzia in particolare la necessità che: siano gratuiti i test antigenici rapidi richiesti dai soggetti esclusi per età dalla campagna di vaccinazione (allo stato attuale <12 anni) o esenti sulla base di certificazione medica rilasciata dall’Azienda ULSS territorialmente competente; siano a pagamento i test antigenici rapidi richiesti dai soggetti non ricompresi nel citato Protocollo d’intesa nazionale.

Tali indicazioni sono contenute nel documento “Piano di Sanità Pubblica - aggiornamento indicazioni Test e screening per SARS-CoV-2” che si propone all’approvazione della Giunta Regionale quale Allegato “A” al presente provvedimento, di cui costituisce parte integrante e sostanziale. In particolare, il suddetto documento riafferma l’importanza delle attività di sorveglianza epidemiologica e di screening, ridefinendo le modalità di offerta dei test nei diversi contesti, al fine di monitorare opportunamente la circolazione virale di SARS-CoV-2 e di intercettare tempestivamente eventuali casi positivi, anche asintomatici

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTI l'art. 2, comma 2 e l'art. 4 della L.R. del 31 dicembre 2012, n. 54;

VISTE la D.G.R. n. 344 del 17 marzo /2020, la D.G.R. n. 1104 del 06 agosto 2020, la D.G.R. n. 1422 del 21/10/2020, la D.G.R. n. 727 del 08 giugno 2021 e la D.G.R. n. 805 del 22 giugno 2021;

VISTO il D.L. 23 luglio 2021, n. 105 e il D.L. 6 agosto 2021, n. 111;

delibera

  1. di approvare le premesse quale parte integrale e sostanziale della presente deliberazione;
  2. di approvare, con efficacia decorrente dalle ore 24 del giorno 9 agosto 2021, il “Piano di Sanità Pubblica - aggiornamento indicazioni Test e screening per SARS-CoV-2”, contenuto nell’Allegato “A” al presente provvedimento, di cui costituisce parte integrante e sostanziale;
  3. di dare atto che il presente provvedimento non comporta spese a carico del bilancio regionale;
  4. di incaricare la Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria e la Direzione Programmazione Sanitaria all'esecuzione del presente atto per gli aspetti di competenza;
  5. di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.

(seguono allegati)

Dgr_1117_21_AllegatoA_455092.pdf

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