Home » Dettaglio Deliberazione della Giunta Regionale
Materia: Formazione professionale e lavoro
Deliberazione della Giunta Regionale n. 1463 del 08 ottobre 2019
Programma Operativo Regionale - Fondo Sociale Europeo 2014/2020 - Obiettivo generale "Investimenti in favore della crescita e l'occupazione - Reg. 1304/2013 - Asse I Occupabilità. Approvazione dell'Avviso pubblico "Innovazione e ricerca per un Veneto più competitivo - Assegni di ricerca Anno 2019" e della Direttiva per la presentazione di proposte progettuali.
Con il presente provvedimento si approva l’Avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali per la realizzazione di percorsi di ricerca applicata, a carattere altamente innovativo, centrati su un unico ambito della RIS3 (Smart Agrifood; Sustainable Living; Smart Manufacturing; Creative Industries) ed il conseguente finanziamento di assegni di ricerca collegati ad una singola traiettoria di sviluppo e tecnologica. Si approva inoltre la Direttiva che definisce le caratteristiche, le finalità degli interventi e le modalità di presentazione dei progetti e si determina l’ammontare massimo delle correlate obbligazioni di spesa nonché le risorse finanziarie a copertura. Si provvede infine a rideterminare in Euro 2.150,00 il valore della Unità di Costo Standard “Assegni di ricerca” e per tutte le tipologie di Borse previste dalle diverse Direttive regionali, definito dalla DGR n. 671 del 28/4/2015, quale costo mensile omnicomprensivo a carico del soggetto concedente. Il provvedimento non assume impegni di spesa ma ne avvia la procedura.
L'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.
L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, adottata dai leader mondiali nel 2015, costituisce il nuovo quadro di sviluppo sostenibile globale e stabilisce 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) finalizzati ad eliminare la povertà e a conseguire uno sviluppo sostenibile entro il 2030 a livello mondiale, garantendo che nessuno rimanga escluso.
Gli OSS puntano ad un equilibrio fra le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: l’elemento economico, quello sociale e quello ambientale; forniscono indicazioni concrete per i prossimi 15 anni, imperniate, tra l’altro, su:
L’attuazione dell’Agenda richiede un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese al settore pubblico, dalla società civile alle università e ai centri di ricerca, agli operatori dell’informazione e della cultura.
Ad aprile 2019 il Consiglio europeo ha espresso ufficialmente una posizione secondo la quale gli OSS devono essere assunti quale paradigma ispiratore per tutte le politiche comunitarie nella strategia di crescita dell’Unione Europea (UE) dopo il 2020 attuando, così, un approccio globale a livello dell’UE che consentirà di accelerare il raggiungimento degli obiettivi stessi.
In Italia l’Agenda 2030 ha trovato declinazione nella Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS), approvata nel dicembre 2017 ed il Veneto ha avviato, a fine 2018, il processo di elaborazione della propria Strategia di sviluppo sostenibile.
Il Rapporto Statistico regionale 2019 evidenzia che l’Italia si trova al 29° posto nella classifica che misura l’avanzamento dei paesi verso lo sviluppo sostenibile, ottenendo un punteggio di 74,2, a significare che si trova a circa tre quarti del cammino di realizzazione dell’Agenda.
Sulla base degli indicatori compositi ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, nata nel 2016, che riunisce attualmente oltre 200 tra le più importanti istituzioni e reti della società civile), in generale il Veneto dimostra una migliore performance nel percorso di transizione verso lo sviluppo sostenibile rispetto alla media nazionale; tuttavia la strada verso la piena e completa sostenibilità è ancora lunga e alcuni ambiti risultano critici per la nostra regione. Per gli obiettivi per cui è disponibile il confronto con l’Italia, il Veneto mostra livelli di sostenibilità migliori della media nazionale per 11 goal, mentre in 2 casi si trova in una posizione leggermente più critica; per uno è in linea con l’Italia.
Il mondo imprenditoriale avanza nella sua riconfigurazione in chiave sostenibile, grazie agli investimenti in innovazione e al maggiore ricorso a capitale umano più altamente qualificato.
Sempre secondo il Rapporto Statistico regionale Veneto 2019, sul fronte della ricerca e dell’innovazione il Veneto, pur partendo da una situazione di debolezza rispetto ad altre regioni del nord, sta facendo evidenti passi in avanti: la percentuale di spesa in ricerca e sviluppo rispetto al PIL è pari a 1,3%, leggermente inferiore al dato nazionale (1,4%), ma negli ultimi 10 anni è raddoppiata.
Ma il Rapporto evidenzia anche una domanda di lavoro che vede solo il 9% delle entrate riferite all’assunzione di laureati, mentre al 36% delle nuove assunzioni è richiesto un diploma di scuola superiore. Rispetto alle altre regioni italiane, in Veneto la laurea sembra essere ancora meno spendibile: in Lombardia, ad esempio, la quota di laureati richiesti dalle imprese è doppia e sfiora il 18%. Questo in parte è dovuto alle diversità del tessuto socio economico, che in Veneto è caratterizzato da piccole e medie imprese: basti sottolineare che la percentuale di dirigenti e professionisti ad elevata specializzazione assunti in Lombardia è pari al 24% (30% se si considera solo la provincia di Milano), mentre in Veneto si ferma al 15%.
Nell’ambito del Programma Operativo Regionale (POR) Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014/2020 la Regione del Veneto, anche alla luce di tale contesto imprenditoriale, si è posta proprio la priorità di sostenere l’ingresso di giovani ricercatori nel mercato del lavoro, quale leva per la crescita competitiva dell’intero sistema socio-economico regionale. Dal 2015 ad oggi, sono stati finanziati progetti per un totale di circa Euro 15.000.000,00 finalizzati ad incrementare la cooperazione tra il sistema universitario e il sistema produttivo regionale attraverso l’inserimento di giovani ricercatori, con il fine di sostenere il trasferimento delle conoscenze generate dalla ricerca universitaria nelle produzioni locali ed innescare un meccanismo virtuoso d’innovazione che porti beneficio all’intero sistema territoriale e favorisca l’assunzione di personale altamente qualificato.
Con il fine di capitalizzare appieno questo processo di trasferimento di conoscenze dal sistema universitario al privato, nonché di colmare il più possibile la distanza tra la ricerca accademica e i fabbisogni d’innovazione e sviluppo tecnologico delle imprese del territorio, la Regione del Veneto, in collaborazione con l’Agenzia Nazionale per la Coesione Territoriale, a partire da dicembre 2016, ha intrapreso un percorso di analisi delle principali traiettorie di sviluppo strategico per il territorio, che sono state collegate a ciascun ambito di specializzazione intelligente della RIS3 (Smart Agrifood; Sustainable Living; Smart Manufacturing; Creative Industries).
Tale processo, denominato di “Fine Tuning” dalla DGR n. 2276/2016, che approva il Documento attuativo del “Documento di Strategia Regionale della Ricerca e l’Innovazione” mira ad identificare le specifiche linee di sviluppo tecnologico sulle quali investire per il consolidamento delle collaborazioni tra il sistema accademico e il sistema produttivo regionale, in grado di offrire maggiori garanzie di successo e margini di ricaduta sul territorio. La sua attuazione, che ha visto l’organizzazione di diversi momenti di ascolto, consultazione e coinvolgimento attivo del territorio e dei vari stakeholder, ha avuto quale momento essenziale l’approvazione della DGR n. 216/2017, che integra il “Piano Strategico Regionale per la Ricerca Scientifica, lo Sviluppo Tecnologico e l’Innovazione 2016-2018”. Per ogni ambito di specializzazione intelligente della RIS3 sono state identificate traiettorie di sviluppo e tecnologie specifiche, da considerarsi prioritarie e rilevanti per tutti gli attori coinvolti nel processo di sviluppo territoriale e per traghettare il sistema produttivo regionale verso una più efficace innovazione tecnologica.
Tale percorso, tuttora in fase di costante aggiornamento, ha l’obiettivo di massimizzare le opportunità di trasferimento tecnologico oggi disponibili sulla base delle peculiarità produttive del territorio. Infatti, le nuove tecnologie e il digitale stanno modificando il modo di fare impresa, attraverso l’introduzione di soluzioni avanzate che consentono di re-interpretare il business aziendale, con impatti lungo l’intera catena del valore: dalla progettazione e disegno del prodotto alla gestione dell’intero ciclo di vita fino ai rapporti di fornitura e sub-fornitura; dai processi produttivi gestiti come spazi cyber-fisici ai sistemi di logistica e magazzinaggio fino al contatto digitale con il cliente finale, ecc..
Intercettare la spinta tecnologica e di innovazione legata alla cosiddetta “Quarta rivoluzione industriale” è, quindi, una grande opportunità per sfruttare pienamente le potenzialità del territorio, per organizzare, integrare e disciplinare le nostre filiere produttive, passando così da un modello frammentato a un modello di filiera interconnesso, in cui le imprese operano congiuntamente per fornire un output competitivo nel mercato globale, grazie a processi produttivi integrati e gestiti in real time basati su innovativi modelli di business.
Con la presente iniziativa la Regione del Veneto intende continuare a sostenere l’occupabilità di giovani ricercatori all’interno del tessuto imprenditoriale veneto, stimolando la cooperazione tra sistema accademico e sistema produttivo regionale attraverso il finanziamento di assegni di ricerca a favore dei ricercatori degli Atenei/Centri di ricerca veneti, interessati a realizzare attività di ricerca focalizzata sulle traiettorie di sviluppo tecnologico individuate al termine del processo di “Fine Tuning” e sullo sviluppo di nuovi modelli di business in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.
Le proposte progettuali dovranno prevedere la realizzazione di percorsi di ricerca applicata, a carattere altamente innovativo, definiti sulla base di una analisi puntuale dei fabbisogni espressi dal contesto produttivo regionale e centrati su un unico ambito della RIS3. Inoltre, i progetti dovranno svilupparsi su una o più macro-traiettorie di sviluppo (approvate con DGR n. 216/2017), associando ogni assegno di ricerca ad una singola traiettoria di sviluppo e tecnologica.
Le proposte progettuali, inoltre, dovranno evidenziare come le attività di ricerca intendono cogliere le opportunità offerte dalla rivoluzione tecnologica e come le stesse possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, esplicitando il collegamento tra le traiettorie scelte e i goal dell’Agenda.
Il sistema della ricerca e il mondo delle imprese rivestono un ruolo chiave nello sviluppo dell’intero sistema socio-economico regionale, ruolo che va sostenuto e rafforzato anche attraverso l’implementazione di occasioni di interazione e confronto aperte al territorio, che diventino momenti di attrazione di capitale umano altamente qualificato, di trasferimento dei risultati scientifici tradotti in opportunità di innovazione e di crescita socio-economica per l’intero territorio veneto. In quest'ottica, i progetti dovranno favorire momenti di condivisione pubblica degli esiti delle ricerche condotte, in modo tale che i risultati prodotti divengano patrimonio comune in grado di offrire sia nuove occasioni di approfondimento scientifico, che opportunità di investimento da parte delle imprese e di lavoro per i giovani ricercatori.
Possono presentare proposte progettuali gli Atenei, gli Enti e le Istituzioni contemplati dall’art. 22 della Legge n. 240 del 30 dicembre 2010, accreditati dalla Regione del Veneto nell’ambito della formazione superiore nell’elenco di cui alla L.R. n. 19 del 9 agosto 2002 e s.m.i. (“Istituzione dell’elenco regionale degli organismi di formazione accreditati”), e gli Atenei, Enti ed Istituzioni non iscritti/e nel predetto elenco, purché abbiano già presentato istanza di accreditamento per la formazione superiore ai sensi della DGR n. 359 del 13 febbraio 2004, entro la data di scadenza dell’Avviso oggetto del presente provvedimento.
Le procedure e i criteri di valutazione dei progetti presentati sono individuati in coerenza con i criteri di selezione già esaminati ed approvati dal Comitato di Sorveglianza nella seduta del 30 giugno 2015 del POR FSE 2014/2020.
Si propongono pertanto all’approvazione della Giunta regionale l’Avviso pubblico “Innovazione e ricerca per un Veneto più competitivo - Assegni di ricerca Anno 2019” (Allegato A), e la Direttiva di riferimento (Allegato B), parti integranti e sostanziali del presente provvedimento, per un importo complessivo di Euro 5.000.000,00, a valere sull’Asse I – Occupabilità – POR FSE 2014/2020.
La copertura finanziaria delle obbligazioni da assumersi in relazione alle attività di cui al presente provvedimento è assicurata dalla dotazione di cui al POR FSE 2014/2020, codice di programma 2014IT05SFOP012 approvato con Decisione della Commissione Europea n. 9751 final del 12/12/2014, nell’ambito dell’Asse I Occupabilità – Obiettivo Tematico 8 – Priorità d’investimento 8.ii. – Obiettivo Specifico POR 2.
Nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.Lgs. n. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa, per un importo massimo di complessivi Euro 5.000.000,00 saranno assunte a valere sulle risorse di cui al POR FSE 2014/2020, che saranno inscritte sul Bilancio regionale di previsione pluriennale 2019/2021, approvato con L.R. 45 del 21/12/2018, nei seguenti termini massimi:
Esercizio di imputazione 2020 - Euro 2.500.000,00 di cui:
Esercizio di imputazione 2021 - Euro 2.500.000,00 di cui:
Qualora i tempi di esecuzione dei provvedimenti d’impegno di spesa non fossero compatibili con il cronoprogramma sopra esposto, il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione potrà prevedere le opportune modifiche.
Per la presente Direttiva la gestione finanziaria dei progetti prevede l’erogazione di una prima anticipazione per un importo del 50% anziché del 40% come previsto al punto D “Aspetti finanziari” - procedure per l’erogazione dei contributi - DGR n. 670 del 28/04/2015 “Approvazione documento “Testo Unico dei Beneficiari” Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020”. Con successivo Decreto del Direttore della Direzione Formazione e Istruzione saranno definite nel dettaglio le modalità di erogazione per l’attività in oggetto, potendosi anche valutare l’opportunità di concedere una ulteriore quota di contribuzione in conto anticipi.
Si precisa che le fideiussioni poste a garanzia delle eventuali anticipazioni e/o acconti intermedi, coerentemente con le disposizioni di cui al sopra citato punto D della DGR n. 670 del 28/04/2015, possono essere presentate da fideiussori stranieri solo qualora questi ultimi abbiamo una stabile organizzazione operativa in Italia.
Il valore attuale degli assegni di ricerca riconosciuti ai ricercatori in relazione ai progetti cofinanziati dal POR FSE 2014/2020 è determinato mediante tabelle standard di costi unitari (in seguito UCS) approvate con DGR n. 671 del 28/4/2015. L’importo fissato attualmente è pari a Euro 2.000,00 mensili, oltre ad oneri contributivi a carico del soggetto concedente. Tale importo, calcolato sulla base degli indici di inflazione al 2011, non ha subito variazioni nel corso del tempo.
Si ritiene pertanto necessario, secondo quanto previsto dalla citata DGR n. 671/2015, provvedere all’aggiornamento del valore dell’assegno di ricerca, al fine di adeguarlo alle variazioni degli indicatori economici nonché alle modifiche delle aliquote contributive INPS intervenute nel corso degli anni.
Si propone pertanto di aggiornare l’importo dell’assegno di ricerca sulla base della variazione dell’inflazione come segue:
Importo lordo assegno attuale
Variazione indice FOI 2011/2019*
Valore aggiornato
Valore arrotondato
19.367,00
6,65%
20.654,91
21.000,00
* FOI: indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati.
Il valore così determinato viene utilizzato per il calcolo dell’UCS sulla base delle aliquote contributive INPS correnti, pari all’11,41% a carico dell’assegnista e al 22,82% a carico del soggetto concedente.
Di conseguenza, il valore dell’UCS “Assegno di ricerca” viene così rideterminato:
Importo lordo Assegno di ricerca
Aliquota contributiva a carico assegnista
Importo netto Assegno di ricerca
Aliquota contributiva a carico ente
Costo lordo a carico ente
Costo lordo mensile
11,41%
18.604,00
22,82%
25.792,20
2.150,00
Si evidenzia che tale UCS verrà utilizzata anche per tutte le tipologie di Borse previste dalle diverse Direttive regionali.
Le domande di ammissione al finanziamento e i relativi allegati dovranno pervenire con le modalità previste dalla Direttiva (Allegato B), entro e non oltre le ore 13.00 del giorno 20 dicembre 2019.
La valutazione dei progetti che perverranno sarà effettuata da una commissione di valutazione appositamente nominata dal Direttore della Direzione Formazione e Istruzione con proprio atto.
Si propone di demandare al Direttore della Direzione Formazione e Istruzione l’approvazione di tutta la modulistica relativa alla presente iniziativa, l’assunzione dei decreti di impegno, nonché di definire, qualora necessario, modifiche o integrazioni alle disposizioni per la gestione delle attività e per la procedura di erogazione delle somme.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
VISTI:
delibera
(seguono allegati)
Torna indietro