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Materia: Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)
Deliberazione della Giunta Regionale n. 1043 del 17 luglio 2018
Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020. Asse I Occupabilità, Obiettivo Tematico 8. "Promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori". Reg. UE n. 1303/2013 e Reg. UE n. 1304/2013. Direttiva per la presentazione di "Progetti per il rafforzamento delle competenze degli Assistenti familiari domiciliari - Anno 2018".
Apertura dei termini per la presentazione di progetti di formazione per coloro che svolgono attività di assistenza familiare a domicilio.
L'Assessore Federico Caner per l'Assessore Elena Donazzan di concerto con l'Assessore Manuela Lanzarin riferisce quanto segue.
Il mutamento nel sistema delle prestazioni garantite dallo Stato al cittadino, il progressivo aumento della povertà ed il mutamento nella composizione della famiglia, comportano che la stessa sia oggi sempre più in difficoltà e chiamata ad affrontare nuovi e più complessi ruoli, che spesso sono lasciati alla libera iniziativa dei singoli o, piuttosto, a singole e non strutturate esperienze, seppur positive.
Il modello di famiglia allargata di un tempo è venuto meno e assieme ad esso sta mancando quell’ambiente di protezione che tanto ha sostenuto le persone bisognose di assistenza, in condizioni di fragilità, se non addirittura di non autosufficienza.
Tale problematica va chiaramente affrontata tenendo conto anche del trend di invecchiamento della popolazione: le statistiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sono, in tal senso, altamente indicative, mentre l’Istat indica nella metà del secolo il momento in cui circa il 21,5% della popolazione veneta avrà più di 75 anni.
Con la legge regionale n. 38 del 17 ottobre 2017, “Norme per il sostegno delle famiglie e delle persone anziane, disabili, in condizioni di fragilità o non autosufficienza, per la qualificazione ed il sostegno degli assistenti familiari”, il Consiglio regionale ha realizzato un grande passo verso la “strutturazione” di un sistema regolamentato di welfare regionale, che passa anche attraverso la “regolamentazione” della figura dell’assistente familiare. Si tratta di attività generalmente svolta da operatori comunemente chiamati “badanti”, che ha assunto dimensioni tali che non può più essere considerata una questione marginale, ma al contrario una priorità nell’agenda delle politiche sociali.
Secondo una ricerca elaborata e recentemente confermata dal Censis, il numero dei collaboratori che prestano servizio presso le famiglie, con formule e modalità diverse, è passato da poco più di un milione nel 2001 all’attuale 1 milione 655mila (+53%), registrando la crescita più significativa nella componente straniera, che oggi rappresenta il 77,3% del totale dei collaboratori.
Sempre secondo la ricerca, sono 2 milioni 600mila le famiglie (il 10,4% del totale) che hanno attivato servizi di collaborazione, di assistenza ad anziani o a persone non autosufficienti. E si stima che, mantenendo stabile il tasso di utilizzo dei servizi da parte delle famiglie, il numero dei collaboratori salirà a 2 milioni 151mila nel 2030 (circa 500mila in più).
Quanto emerge dalla ricerca Censis, fa pensare che i servizi di collaborazione domestica in Italia si caratterizzano ancora per la forte destrutturazione, anche quando comportano un’assistenza qualificata a persone non autosufficienti; inoltre solo il 14,3% dei collaboratori ha seguito un percorso formativo specifico.
Il repertorio regionale degli standard professionali, istituito in Veneto nel 2015, regolamenta la figura dell’assistente familiare domiciliare, indicando alcune competenze professionali che la figura deve possedere per esercitare la professione in maniera qualificata.
Ora ci si propone con questo provvedimento di avviare un’iniziativa virtuosa che riguarda l’erogazione di attività di formazione diretta all’acquisizione e/o aggiornamento delle competenze di coloro che intendono svolgere l’attività di Assistente Familiare.
Si propone pertanto l’adozione della Direttiva, allegato B al presente provvedimento, che definisce i destinatari del provvedimento, la struttura dei percorsi e coloro che possono presentare la candidatura per la presentazione dei progetti.
Gli interventi realizzati sulla base della Direttiva saranno finanziati con le risorse del Programma Operativo Regionale (POR) 2014/2020 - Fondo Sociale Europeo (FSE) “Obiettivo Competitività regionale ed Occupazione” (CRO) riferite all’Asse I “Occupabilità”, priorità di investimento 8.i. Lo stanziamento per questo intervento è pari a € 1.000.000,00 a valere sull’Asse I “Occupabilità”.
La copertura finanziaria delle obbligazioni da assumersi in relazione alle attività di cui al presente provvedimento è assicurata dalla dotazione di cui al POR FSE 2014/2020, codice di programma 2014IT05SFOP012 approvato con Decisione Comunitaria CE n. 9751 del 12/12/2014, nell’ambito dell’Asse I – Occupabilità – Obiettivo Tematico 08 – Priorità d’investimento 8.i.
Nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.Lgs. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa, per un importo massimo di complessivi € 1.000.000,00 saranno assunte dal Direttore della Direzione Lavoro sul Bilancio Regionale di previsione 2018-2020 approvato con L.R. n. 47 del 29.12.2017, nei seguenti termini massimi:
Tali risorse saranno assegnate fino all’esaurimento delle medesime.
Per la gestione finanziaria dei progetti si prevede l’erogazione di una prima anticipazione per un importo pari al 60% diversamente da quanto previsto al punto D “Aspetti finanziari” - procedure per l’erogazione dei contributi - DGR 670 del 28/04/2015 “Testo Unico dei beneficiari”.
Le procedure ed i criteri di valutazione dei progetti presentati, ai sensi dell’art. 110 del Regolamento UE n. 1303/2013, sono individuati in coerenza con i criteri di selezione già esaminati ed approvati nella seduta del Comitato di Sorveglianza del 30 giugno 2015 per il POR FSE 2014/2020.
La trasmissione della domanda di ammissione/progetto e della relativa modulistica alla Giunta Regionale del Veneto − Direzione Lavoro deve avvenire esclusivamente attraverso l’apposita funzionalità del Sistema Informativo Unificato (SIU).
La presentazione della domanda/progetto dovrà avvenire entro e non oltre entro le ore 13.00 del sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento sul BURV.
Qualora la scadenza dei termini di presentazione dei progetti coincida con il sabato o con giornata festiva il termine sarà posticipato alle ore 13.00 primo giorno lavorativo successivo.
Con il presente provvedimento ci si intende avvalere delle opzioni di semplificazione sulla base di Unità di Costo Standard (UCS), di cui al Regolamento (UE) n. 1303/2013 e al Regolamento (UE) n. 1304/2013. La metodologia di calcolo delle Unità di Costo Standard cui si riferiscono gli interventi oggetto della presente Deliberazione è stata approvata con la Dgr n. 671 del 28 aprile 2015.
Si tratta pertanto di approvare, quali parti integranti e sostanziali del presente provvedimento:
La Direzione Lavoro è incaricata dell’esecuzione del presente atto. Con specifico e successivo Decreto del Direttore della Direzione Lavoro sarà approvato ogni ulteriore provvedimento necessario per l’attuazione del presente deliberato, ivi compresa l’assunzione degli impegni di spesa.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
Visti:
delibera
(seguono allegati)
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