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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 5 del 09 gennaio 2018


Materia: Turismo

Deliberazione della Giunta Regionale n. 2079 del 14 dicembre 2017

Legge 23/12/2009, n. 191 e s.m.i. - Fondo Comuni di Confine. Progetto strategico finanziato "Miglioramento dell'offerta turistica di alta montagna nelle aree di confine della Provincia di Belluno". Approvazione schema di convenzione con la Provincia di Belluno. L.R. 14.06.2013, n. 11 "Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto", articolo 48 bis, "Turismo di montagna".

Note per la trasparenza

Si propone l’approvazione dello schema di convenzione da stipularsi con la Provincia di Belluno delegata dal “Fondo Comuni di Confine” alla realizzazione operativa del Progetto strategico “Miglioramento dell’offerta turistica di alta montagna nelle aree di confine della provincia di Belluno”, dell’importo complessivo di € 1.600.000,00.

L'Assessore Elena Donazzan per l'Assessore Federico Caner riferisce quanto segue.

A seguito dell’adozione della deliberazione di Giunta regionale n. 1826 in data 8 novembre 2011, è stato realizzato il Progetto di eccellenza turistica “Dolomiti patrimonio mondiale dell’Umanità”, progetto integrato per la valorizzazione e lo sviluppo del turismo nell’area montana dolomitica, approvato e cofinanziato con Decreto del Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per un importo finanziario complessivo di € 1.586.778,23, il cui 10% è stato posto a carico del bilancio regionale.

Le azioni previste nel Progetto di eccellenza si basavano sull’assunto che il territorio dolomitico si presta allo sviluppo di esperienze, emozioni e percorsi di escursione guidata per conoscerne ed apprezzarne le peculiarità territoriali, le caratteristiche naturali, la conformazione, la flora e la fauna, elementi che devono essere conosciuti dai turisti per una vacanza che sia veramente di esperienza e di motivazione avendo anche coscienza e conoscenza però delle oggettive insidie, pericoli e criticità della montagna, sia nella frequentazione estiva che invernale.

A tali motivazioni si aggiungevano quelle relative alla necessità di affrontare le più ampie problematiche demografiche e socio-strutturali della montagna bellunese, considerando tale area un sistema dove si registrano condizioni e dinamiche di sviluppo diversificate. Nel definire le strategie di sviluppo montano è più corretto parlare non di “montagna” ma di “montagne”, in relazione alle articolate condizioni geografiche, sociali ed economiche che le caratterizzano.

In particolare i comuni montani confinanti con le Province e Regioni autonome rappresentano un’area di accentuata fragilità non comparabile con le altre aree montane collocate più vicino alle zone di pianura. Inoltre si evidenzia che sono 18 i comuni, rispetto ai 39 totali, confinanti e contigui che afferiscono anche al territorio delle “Dolomiti Patrimonio Unesco”.

Nelle aree montane alpine di confine, le infrastrutture finalizzate a sostenere l’offerta turistica di alta montagna – con particolare riferimento al turismo escursionistico (sentieri, sentieri attrezzati, ferrate, bivacchi, rifugi alpini) – che insistono nei Comuni della Provincia di Belluno, presentano spesso un notevole divario qualitativo se raffrontate con quelli delle limitrofe Province a statuto speciale, sia sotto il profilo dello stato di manutenzione generale, sia sotto il profilo dei servizi, particolarmente quelli a carattere innovativo, erogati al turista, non ultimi quelli legati all’informazione e alla promozione. Ciò peraltro ostacola la messa a regime di progettualità condivise di valorizzazione del comune patrimonio del Bene Dolomiti Unesco, che devono necessariamente basarsi su di un’offerta turistica il più possibile omogenea fra i diversi territori che ne fanno parte.

Sulla base di questa analisi di contesto, è stato elaborato un nuovo progetto, intitolato “Miglioramento dell’offerta turistica di alta montagna nelle aree di confine della provincia di Belluno”, che affronta in un contesto di azioni più ampio le necessità strutturali e il miglioramento di molti aspetti inerenti l’offerta turistica, con particolare riguardo al territorio veneto di alta montagna.

Il progetto è stato approvato nell’ambito dei progetti strategici finanziati dal “Fondo Comuni di Confine”. Questo Fondo è stato istituito con l'articolo 2, commi 117 e 117 bis, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 (legge finanziaria 2010), articolo da ultimo modificato dall'articolo 1, comma 519, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità 2014). Si tratta di risorse con le quali le Province Autonome di Trento e di Bolzano, nel rispetto del principio di leale collaborazione, concorrono al conseguimento di obiettivi di perequazione e di solidarietà attraverso il finanziamento di progetti, di durata anche pluriennale, per la valorizzazione, lo sviluppo economico e sociale, l'integrazione e la coesione dei territori dei comuni appartenenti alle province di Regioni a statuto ordinario confinanti.

In data 19 settembre 2014 i rappresentanti delle Province autonome di Trento e Bolzano, della Regione Lombardia, della Regione del Veneto, del Ministero dell'Economia e delle finanze e del Dipartimento per gli Affari regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno sottoscritto una Intesa avente ad oggetto la disciplina dei rapporti per la gestione delle citate risorse.

Con Delibera di Giunta n. 1805 del 6 ottobre 2014 la Regione del Veneto ha approvato l'Intesa, sottoscritta da parte di tutti i soggetti interessati, disciplinante le modalità di gestione delle risorse finanziarie del fondo.

Per il raggiungimento degli obiettivi indicati nell'Intesa, secondo quanto stabilito dagli articoli 2 e 3 dell'Intesa stessa, è stato costituito un "Comitato paritetico per la gestione dell'Intesa" (di seguito Comitato) che si avvale per la propria attività di una Segreteria tecnica prevista dall'articolo 4 del medesimo accordo, composta dai delegati delle Amministrazioni dell'Intesa.

Per la Regione del Veneto, il coordinamento delle attività è curato dal Direttore dell'Area Programmazione e sviluppo strategico, mentre i componenti della Segreteria tecnica sono l'ing. Marco d'Elia, attualmente Direttore della UO Infrastrutture strade e concessioni (membro effettivo) e l'Arch. Eleonora Malengo, attualmente PO Piste ciclabili e viabilità locale (membro supplente).

Tra i diversi compiti attribuiti al Comitato, ai sensi dell'articolo 3, comma 1, lettera c), dell'Intesa rientra l'individuazione degli interventi, progetti c.d. "strategici", di cui all'articolo 6, lettere a), b) e c).

Lo stesso Regolamento interno del Comitato, approvato con Deliberazione del Fondo Comuni di Confine n. 1 in data 11 febbraio 2015, ribadisce questa funzione stabilendo che sulla base di criteri e modalità definiti dal Comitato stesso, vengono individuati e/o selezionati gli interventi di cui all'articolo 6, comma 1, lettere a), b) e c) dell'Intesa e, in base all'istruttoria svolta dalla Segreteria Tecnica, e il Comitato approva la conseguente programmazione anche pluriennale, attraverso convenzioni, accordi di programma o altri atti negoziali.

Con deliberazione n. 11 del 16 novembre 2015, come modificata dalla deliberazione n. 9 del 30 giugno 2016, il Comitato ha conseguentemente approvato le Linee Guida e la relativa Roadmap per la presentazione e l'individuazione dei progetti di cui all'art. 6, comma 1, lettere a), b) e c) dell'Intesa (progetti "strategici"), nonché il sistema di ripartizione delle relative risorse del Fondo.

In particolare l'articolo 7 delle suddette Linee Guida prevede che anche le Province possano presentare proposte progettuali sulle tipologie a), b) e c) del citato art. 6 dell'Intesa. La Roadmap, prevede inoltre che tali proposte siano formulate previa una fase di concertazione territoriale, coordinata dalle Province stesse, in accordo con le Regioni di appartenenza.

La Regione del Veneto, nell'ambito dell'attività di supporto istruttorio ai lavori del Comitato, ai sensi dell'articolo  4 comma 3 dell'Intesa, nonché in relazione all'attività di concertazione a livello provinciale, finalizzata alla formulazione di una proposta di "Programma dei progetti strategici", ha dato avvio a partire dal 2015 ad una prima ricognizione tecnica interna utile ad ottenere da tutte le strutture regionali a vario titolo interessate, una scheda di sintesi relativa ai progetti ricompresi nelle programmazioni regionali di settore, non ancora finanziati, e ritenuti idonei alle finalità del Fondo Comuni di Confine. Tale attività ha contribuito a trovare una convergenza tra la programmazione regionale nei vari settori di competenza e le proposte degli altri soggetti coinvolti nel tavoli "provinciali" di concertazione, al fine della definizione del "Programma dei progetti strategici" di cui all'articolo 6 comma 1 lettere a, b, c dell'Intesa in data 19.09.2014.

In esito all’attività di concertazione, in data 31 maggio 2016 la Provincia di Belluno, con prot. 24234, ha formalmente trasmesso al Comitato Paritetico la relativa Proposta di Programma dei progetti strategici, inclusa la scheda denominata “Miglioramento dell’offerta turistica di alta montagna nelle aree di confine della provincia di Belluno” proposta congiuntamente dalla Provincia di Belluno e dalla Regione del Veneto.

Con Deliberazioni n. 17 del 28/11/2016 e n. 1 del 06/03/2017 il Comitato Paritetico per la gestione dell’Intesa ha approvato la scheda – progetto “Miglioramento dell’offerta turistica di alta montagna nelle aree di confine della Provincia di Belluno” nella quale la Regione del Veneto è il “Soggetto attuatore” e lo schema di Convenzione finalizzato alla delega di alcune funzioni previste dalla suddetta Roadmap dal Comitato Paritetico alla Provincia di Belluno.

In data 30 marzo 2017 con la stipula della “convenzione trasversale”, il Fondo Comuni di Confine ha delegato alla Provincia di Belluno gli adempimenti conseguenti alla stipula della convenzione stessa. Tra questi adempimenti rientra la sottoscrizione dell’accordo con il soggetto attuatore, denominata “convenzione verticale”, da sottoscrivere tra Provincia di Belluno e Regione del Veneto entro nove mesi (dal 30 marzo 2017) come stabilito dall’articolo 4, comma 2 della “convenzione trasversale”.

In data 10 agosto 2017 è pervenuto dalla Provincia di Belluno lo schema di “convenzione verticale”, nella quale si disciplina l’attuazione del progetto, la definizione delle modalità di erogazione del contributo concesso al Soggetto Attuatore (la Regione del Veneto) e le modalità del monitoraggio degli indicatori di risultato.

In particolare la citata Convenzione precisa che al Soggetto Attuatore spettano tutti gli adempimenti amministrativi e tecnici relativi alla corretta attuazione del Progetto nonché l’erogazione del contributo che avverrà per la quota del 10% in anticipo, all’avvenuta sottoscrizione della convenzione verticale, e per i successivi acconti e saldo, conformemente alla tempistica di esecuzione delle azioni previste dal Progetto.

L’obiettivo del progetto – di durata triennale - è di favorire un’offerta turistica di alta montagna omogenea e di elevato profilo qualitativo, di interesse anche per le Province confinanti, e prevede interventi anche urgenti di riqualificazione delle strutture e dei servizi, oltre che della promozione di dette aree.

Il progetto comprende le seguenti azioni di miglioramento:

  • Ammodernamento segnaletica turistica sui sentieri e sulle vie ferrate;
  • Ammodernamento, potenziamento e nuovi impianti per la banda larga satellitare nei rifugi;
  • Ammodernamento strutturale anche a fini energetici di quota parte di rifugi d’alta quota e bivacchi CAI;
  • Ammodernamento dei sentieri nei tratti attrezzati e delle vie ferrate;
  • Ammodernamento rete viaria silvo-pastorale e segnaletica di accesso alle strutture ricettive alpine e per ciclo-escursionismo;
  • Divulgazione con strumenti e materiali promozionali delle peculiarità dei territori oggetto del presente progetto;
  • Geo-referenziazione (GPX) dei percorsi turistici più frequentati e turisticamente interessanti presenti nelle aree di confine;
  • Formazione all’uso degli strumenti di Telemedicina e all’invio dei relativi dati alla stazione di base;
  • Attivazione di innovative modalità promozionali informative dei servizi offerti dalle strutture ricettive in quota e per il percorso in sicurezza delle vie ferrate e dei sentieri attrezzati;
  • Attività informativa e formativa gestori strutture e coordinamento organizzazione eventi in quota.

Queste attività andranno coordinate, in particolare, sotto il profilo progettuale ed operativo con il CAI regionale e con le relative Sezioni territoriali, con le Unioni montane e i Comuni interessati, anche in considerazione del ruolo di interlocutori privilegiati agli stessi assegnati dalle norme regionali in materia di turismo di alta montagna (art. 48 bis L.R. n. 11/2013 “Norme in materia di turismo”).

La realizzazione del progetto ha come presupposto la partnership istituzionale fra Regione del Veneto e CAI Veneto, cui è riconosciuto il ruolo e la funzione culturale svolta – con particolare riguardo alle sue sezioni regionali - in conformità ai principi enunciati dalla legge 24 dicembre 1985, n. 776, nella promozione e diffusione dell'alpinismo in ogni sua manifestazione, nella conoscenza e nello studio delle montagne e nella difesa del loro ambiente naturale, nella prevenzione degli infortuni che possono derivare ai frequentatori della montagna, principi peraltro ribaditi, oltre che dalla norma-quadro nazionale, anche dalla legge regionale n. 11/2013 con l’articolo 48 bis.

Tale rapporto di collaborazione istituzionale fra la Regione e il CAI Veneto è stato peraltro formalizzato attraverso un protocollo d’intesa, approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 1358 del 17 luglio 2012 e sottoscritto in data 13/04/2013, finalizzato al potenziamento e allo sviluppo del turismo montano nel territorio regionale, ed in particolare al raggiungimento, attraverso azioni, progetti ed interventi concertati, degli specifici obiettivi di valorizzazione del patrimonio naturale e culturale del territorio montano regionale, della definizione di forme ecocompatibili di gestione e di sviluppo del turismo montano e la garanzia di frequentazione della montagna nel rispetto di adeguate condizioni di sicurezza.

Per la realizzazione delle diverse azioni del progetto, oltre al CAI Veneto, con riferimento alle competenze assegnate con l’art. 48 bis della legge regionale n. 11/2013, si prevede il coinvolgimento delle Unioni montane e dei Comuni interessati territorialmente. Il comma 3 del citato articolo prevede infatti che “le funzioni amministrative relative alla realizzazione e gestione dei sentieri alpini, nonché alla sorveglianza e manutenzione dei bivacchi fissi alpini spettano alle Unioni montane, che si avvalgono del CAI il quale può provvedere, a norma dell’articolo 2, lettera b) della legge 26 gennaio 1963, n. 91 “Riordinamento del Club alpino italiano” e successive modificazioni, al tracciamento, alla realizzazione e alla manutenzione dei sentieri alpini. Ai comuni spettano le funzioni amministrative relative alla realizzazione e gestione delle vie ferrate, nonché delle opere e degli eventuali impianti fissi dei sentieri attrezzati.

Il comma 4 dell’articolo 48bis della legge regionale n. 11/2013 prevede inoltre che la Giunta regionale, al fine di garantire l’utilizzo efficiente e in sicurezza di un’adeguata rete di sentieri alpini, vie ferrate, sentieri attrezzati e bivacchi fissi alpini, disciplini i criteri e le modalità per sostenere interventi di sorveglianza e manutenzione, mediante trasferimenti alle unioni montane di risorse finanziarie annue per la concessione di contributi, nella misura massima del 100 per cento della spesa ammissibile, sulla base di programmi proposti dalle stesse. Gli interventi di sorveglianza e manutenzione sono svolti utilizzando preferibilmente personale di particolare esperienza e competenza disponibile presso le sezioni del CAI e, per le vie ferrate e la parte attrezzata dei sentieri alpini, le guide alpine e aspiranti guida alpina iscritte negli appositi albi professionali.

In relazione a quanto disposto dai citati commi dell’articolo 48 bis della L.R. n.11/2013, si prevede l’assegnazione di quota parte del previsto finanziamento in oggetto alle Unioni montane interessate territorialmente dalle specifiche azioni previste di propria competenza e per la restante quota si prevede invece l’assegnazione attraverso bandi e altre modalità nel rispetto del D.Lgs. n. 50/2016.

Infine, per quanto riguarda la previsione di spesa, il contributo concesso dal Comitato Paritetico è pari a Euro 1.500.000,00 al quale si aggiunge la risorsa finanziaria privata prevista di 100.000,00 Euro a carico del CAI.

L'importo totale del progetto di Euro 1.600.000,00 si articolerà nei seguenti interventi:

Euro 1.250.000,00 Interventi dell’AZIONE 1, di competenza delle Unioni montane, Comuni e Sezioni CAI con assegnazione alle Unioni montane ai sensi comma 3, art. 48 bis della L.R. n. 11/2013:

  • Ammodernamento segnaletica turistica sui sentieri e sulle vie ferrate;
  • Ammodernamento, potenziamento e nuovi impianti per la banda larga satellitare nei rifugi;
  • Ammodernamento strutturale anche a fini energetici di quota parte di rifugi d’alta quota e bivacchi CAI;
  • Ammodernamento dei sentieri nei tratti attrezzati e delle vie ferrate;
  • Ammodernamento rete viaria silvo-pastorale e segnaletica di accesso alle strutture ricettive alpine e per ciclo-escursionismo.

Euro 275.000,00 Interventi dell’AZIONE 2, con beneficiari pubblici o privati:

  • Divulgazione con strumenti e materiali promozionali delle peculiarità dei territori oggetto del presente progetto;
  • Geo-referenziazione (GPX) dei percorsi turistici più frequentati e turisticamente interessanti presenti nelle aree di confine;
  • Formazione all’uso degli strumenti di Telemedicina e all’invio dei relativi dati alla stazione di base;
  • Attivazione di innovative modalità promozionali informative dei servizi offerti dalle strutture ricettive in quota e per il percorso in sicurezza delle vie ferrate e dei sentieri attrezzati;
  • Attività informativa e formativa gestori strutture e coordinamento organizzazione eventi in quota.

Si aggiungono alla spesa per gli interventi sopraesposti i costi di progettazione e management del progetto necessari alla realizzazione del progetto, per l’importo di Euro 75.000,00.

Ciò premesso si ritiene di approvare con la presente deliberazione lo schema di convenzione con la Provincia di Belluno, nel testo riportato nell’Allegato A e la scheda di rilevazione e il progetto di fattibilità tecnica delle azioni progettuali, nel testo riportato nell’Allegato B, delegando il Direttore della Direzione Turismo alla firma della stessa e alla approvazione di tutti i successivi atti necessari ai fini dell’attuazione del previsto progetto strategico.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTA la L.R. 14.06.2013, n. 11 “Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto”, articolo 48 bis, “Turismo di montagna”;

VISTA la L.R. 28.09.2012, n. 40 “Norme in materia di Unioni montane”;

VISTA la deliberazione n. 1358 del 17 luglio 2012, con cui è stato approvato il protocollo d’intesa fra la Regione del Veneto ed il CAI – Regione Veneto, finalizzato al potenziamento e allo sviluppo del turismo montano nel territorio regionale, sottoscritto in data 13/04/2013;

VISTE le D.G.R. n. 2747 del 24.12.2012 e n. 952 del 22.06.2016 e relativi elenchi approvati dei bivacchi fissi d’alta montagna, vie ferrate, sentieri attrezzati e sentieri alpini;

VISTA l’Intesa in data 19 settembre 2014;

VISTA la DGR n. 1805 del 06.10.2014;

PRESO ATTO delle Deliberazioni n. 17 del 28/11/2016 e n. 1 del 06/03/2017 del Comitato Paritetico per la gestione dell'Intesa;

VISTO l’articolo 15 della L. 7 agosto 1990, n. 241;

VISTO l’articolo 2 comma 2 della legge regionale 31 dicembre 2012, n. 54;

DATO ATTO che il Direttore di Area ha attestato che il Vicedirettore di Area nominato con DGR n. 1406 del 29 agosto 2017, ha espresso in relazione al presente atto il proprio nulla osta senza rilievi, agli atti dell’Area medesima;

delibera

  1. di approvare lo schema di convenzione con la Provincia di Belluno nel testo riportato nell’Allegato A alla presente deliberazione e la scheda di rilevazione e il progetto di fattibilità tecnica delle azioni progettuali nel testo riportato nell’Allegato B parte integrante e sostanziale del presente atto;
  2. di incaricare il Direttore della Direzione Turismo alla firma della convenzione di cui al precedente punto 1, incluse eventuali modifiche di carattere non sostanziale che si rendessero necessarie, e all’approvazione di tutti gli atti necessari alla gestione tecnica, amministrativa e finanziaria necessari ai fini della realizzazione operativa del Progetto strategico “Miglioramento dell’offerta turistica di alta montagna nelle aree di confine della provincia di Belluno” finanziato dal Fondo Comuni di Confine;
  3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta oneri a carico del bilancio regionale;
  4. di dar atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’articolo 23 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33;
  5. di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione.

(seguono allegati)

2079_AllegatoA_359794.pdf
2079_AllegatoB_359794.pdf

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