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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 120 del 13 dicembre 2016


Materia: Servizi sociali

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1862 del 25 novembre 2016

Interventi per combattere la povertà ed il disagio sociale attraverso la redistribuzione delle eccedenze alimentari L. R. 26 maggio 2011, n.11. Finanziamento empori della solidarietà.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento vengono finanziate le attività relative all'attivazione e implementazione degli empori di cui al programma triennale in materia di redistribuzione delle eccedenze alimentari approvato con DGR n. 1166 del 5 luglio 2013, ai sensi della LR 11/2011.

L'Assessore Manuela Lanzarin riferisce quanto segue.

Il Veneto, nell'ambito delle politiche di solidarietà sociale, ha inteso riconoscere, valorizzare e promuovere l'attività relativa alla redistribuzione delle eccedenze alimentari.

La L. R. 26 maggio 2011, n.11 ha accolto tale finalità negli strumenti di programmazione economica e sociale ed ha previsto che, per il perseguimento della redistribuzione delle eccedenze alimentari, la Regione si avvalga di soggetti del terzo settore che esercitino in modo prevalente tale attività operando in Veneto con una progettualità di rete a livello territoriale.

Con DGR/CR n. 155 del 24 dicembre 2012 la Giunta regionale ha approvato il programma triennale degli interventi e la convenzione che disciplina i rapporti tra la Regione e i soggetti del terzo settore coinvolti, sottoponendolo al parere della commissione consiliare competente che, nella seduta del 22 maggio 2013, ha espresso a maggioranza il parere favorevole.

Con DGR n. 1166 del 5 luglio 2013 è stato approvato il programma degli interventi, a valenza triennale, per la promozione dell'attività di recupero e redistribuzione delle eccedenze alimentari, nel testo concordato con la commissione consiliare competente.

Con DGR n. 2235 del 3.12.2013 le attività in materia di redistribuzione delle eccedenze alimentari sono state sostenute con un finanziamento specifico in favore del Banco alimentare del Veneto e con un finanziamento destinato allo sviluppo del programma triennale e l'implementazione dell'emporio solidale in tutto il territorio regionale.

Con DGR n. 2671 del 29.12.2014 sono state finanziate le attività relative all'attivazione di empori nelle aree del veronese, trevigiano, veneziano, da parte dei soggetti candidatisi con la presentazione di specifici progetti.

Con la Legge n. 166 del 19.08.2016 l'Italia si è dotata, secondo paese europeo dopo la Francia, di una normativa sugli sprechi alimentari e farmaceutici. Ancora una volta il Veneto è precursore rispetto alla regolamentazione nazionale avendo assunto nella propria programmazione sia il contrasto al disagio sociale attraverso la redistribuzione delle eccedenze alimentari sia il tema della sussidiarietà, enfatizzando il ruolo del terzo settore.

In data 11 luglio 2012 è stata ufficializzata, con D.D. n. 196, la costituzione di un apposito gruppo di lavoro a supporto della struttura regionale competente, per la definizione di adeguate strategie d'intervento in materia di redistribuzione delle eccedenze alimentari.

Di recente al tavolo partecipano anche i referenti dell'Osservatorio regionale Rifiuti - ARPAV, con i quali la Direzione Servizi sociali ha instaurato una collaborazione per promuovere la consapevolezza etica ed ambientale sulla eccessiva quantità di beni alimentari che diventano rifiuti e per incentivare comportamenti virtuosi, a partire dagli empori solidali presenti nel territorio regionale.

Il tavolo di lavoro, che si è periodicamente incontrato, dapprima in forma allargata, e nell'ultimo biennio solo con i soggetti gestori degli empori e il Banco Alimentare Veneto, ha elaborato specifiche linee guida per la gestione dell'emporio della solidarietà. Emporio che va inteso come strumento di sostegno alle forme di povertà, non solo attraverso la distribuzione di alimenti ma con interventi di accompagnamento, formazione ed educazione, che riducano al minimo i meccanismi di assistenza tradizionali.

La Regione intende far proprio questo sintetico documento che indica modalità e criteri per l'accesso all'emporio, riferimenti normativi e strumenti operativi uniformi, allo scopo di estendere su tutto il territorio regionale una metodologia che ha visto la nascita di buone prassi a livello locale.

Relativamente ai progetti presentati nell'anno in corso, riguardanti la realizzazione e/o l'implementazione di empori della solidarietà, brevemente riassunti di seguito, è emersa la necessità di ottimizzare le procedure per approvvigionamenti e formazione, e definire modalità per ridurre i costi e uniformarne la gestione:

-        Emporio solidale del Basso Piave gestito dalla Società San Vincenzo de Paoli di San Donà di Piave con sede in Via del Campanile 12. Si tratta dell'implementazione di un'attività avviata di recente che offre servizi prevalentemente a nuclei familiari in difficoltà.

-        Emporio solidale Beato Erico di Treviso gestito dalla S. Vincenzo de Paoli di Treviso in una sede messa a disposizione in comodato gratuito dalla Curia Vescovile di Treviso, nella quale la Caritas, mediante le parrocchie cittadine, e l'Assessorato ai Servizi sociali del Comune di Treviso collaborano nella presa in carico della persona.

Per garantire un'efficace prosecuzione delle attività elencate si prevede un impegno finanziario di Euro 32.000,00 per ciascun emporio.

-        Emporio solidale La Dispensa di Montebelluna gestito dall'Associazione Amici della solidarietà di Montebelluna che si occupa di prodotti alimentari freschi e deperibili. Obiettivi per l'emporio, che nel 2015 ha ottenuto la Certificazione ISO 9001, sono il consolidamento della rete del reperimento prodotti e l'incremento di azioni di promozione culturale anche attraverso inserimenti lavorativi.

A sostegno di tale emporio si prevede un impegno finanziario di Euro 40.000,00.

-        Empori di Verona "Don Giacomelli" gestito dall'Associazione S. Zeno Onlus e "Casa del Colle" gestito dalla Caritas Diocesana Veronese, aperti nel corso del 2015, prevedono l'implementazione di percorsi inclusivi dei nuclei familiari seguiti e il consolidamento della gestione del supermercato.

-        Emporio solidale di Mirano gestito dalla Cooperativa sociale Primavera di Mirano con sede in Via Marconi 33. Il progetto prevede, oltre alla distribuzione alimentare, percorsi di inclusione dei nuclei seguiti, investendo sulla costruzione di reti informali e sensibilizzazione della comunità.

Per garantire un'efficace prosecuzione delle attività elencate e in considerazione dei preventivi di spesa trasmessi, si prevede un impegno finanziario di Euro 24.000,00 per l'emporio "Don Giacomelli", di Euro 25.000,00 per l'emporio "Casa del Colle" e di Euro 27.000,00 per l'emporio di Mirano.

La Regione intende altresì sostenere alcune aree dove è prevista la realizzazione di nuovi empori solidali, per valorizzare le esperienze maturate da alcuni soggetti con attività di volontariato nella raccolta e distribuzione di generi alimentari.

Le disponibilità pervenute in tal senso, in seguito ad appositi incontri, anche attraverso la collaborazione dei Centri di servizio per il volontariato, riguardano le seguenti iniziative:

-        Emporio di Porto Tolle gestito da Associazione Solidarietà Delta di Porto Tolle. Lo stabile che ospiterà l'emporio necessita di adattamenti ma il dialogo con i soggetti partner è ben avviato e in breve tempo si avvierà l'attività di redistribuzione e la formazione dei volontari.

-        Emporio di Cittadella gestito dall'Associazione Volontaria Amicizia e Solidarietà di Galliera Veneta in collaborazione con la Parrocchia del Duomo che mette a disposizione spazi di proprietà. Il progetto si prefigge di creare opportunità di inserimento lavorativo per la conduzione e l'operatività dell'emporio a persone prive di reddito.

-        Emporio di Chioggia gestito dall'Associazione Carità Clodiense, nato nel 2014 e individuato dal Vescovo come segno dell'anno giubilare nel 2015. Caratteristica di questo emporio è la formula della banca del tempo: sì alla borsa della spesa ma in cambio il beneficiario deve mettere a disposizione qualche ora della settimana.

-        Emporio di Feltre gestito dalla Caritas Feltrina in collaborazione con parrocchie e associazioni.

-        Emporio di Villafranca "Il Tione" gestito dall'Associazione Il giracose Onlus di Nogarole Rocca.

-        Emporio di S. Martino Buon Albergo gestito dall'Associazione Casa di Martino Onlus di S. Martino Buon Albergo. Questi ultimi due empori sono inseriti in circuiti di coordinamento fra enti socio-assistenziali ed enti locali allo scopo di sostenere persone in condizioni di fragilità, anche attraverso percorsi di accompagnamento e inclusione sociale. Le mansioni affidate sono nell'ambito dell'approvvigionamento dell'emporio.

L'avvio delle progettualità richiede un impegno economico di Euro 20.000,00, per ciascun soggetto, relativo all'allestimento degli spazi, alla formazione e all'eventuale assunzione di collaboratori, reclutati tra le categorie svantaggiate.

Le attività di redistribuzione delle eccedenze alimentari poste in essere dal Banco Alimentare Onlus di Verona dovranno essere inserite nel più ampio contesto della programmazione regionale in materia e coordinate con le reti operanti nei territori nei quali interviene.

A sostegno dell'attività del Banco Alimentare è previsto un finanziamento di Euro 100.000,00.

L'erogazione dei contributi avverrà con un acconto pari al 60% del finanziamento concesso, a seguito della dichiarazione di avvio e il saldo su presentazione della rendicontazione delle spese sostenute e di esaustiva relazione sui risultati raggiunti, entro il 30.09.2017.

Il finanziamento regionale coprirà percentuali massime, rispetto alla somma concessa a ciascun beneficiario del presente provvedimento, relativamente a determinati costi.

Le spese sostenute per il personale impiegato nella gestione dell'emporio e nelle attività di redistribuzione delle eccedenze , esclusi dipendenti e collaboratori del soggetto gestore e dei partner, non potranno superare il 20% del contributo regionale.

Il rimborso delle spese ai volontari non dovrà superare il 10% del contributo concesso e, in ogni caso, per le spese di viaggio, sarà preso in considerazione il costo relativo all'utilizzo del mezzo più economico per trasferte fuori provincia. Il rimborso chilometrico sarà pari a un quinto del prezzo della benzina con un massimo di Euro 0,30 al chilometro.

Trattandosi di un contributo destinato al sostegno di iniziative relative alla redistribuzione di eccedenze alimentari, il costo per l'approvvigionamento di prodotti non potrà superare il 20% del finanziamento regionale.

In vista della necessità di ottimizzare le risorse disponibili, privilegiando soluzioni che coniughino efficacia e sobrietà, i sistemi informativi e le attività di formazione andranno uniformati e coordinati tra i beneficiari del contributo regionale, che potranno individuare tra i medesimi, un unico referente per ciascuna attività. In ogni caso i costi relativi non dovranno superare il 10% dell'intero finanziamento.

In considerazione del fatto che l'attivazione di un emporio solidale e in genere l'attività di redistribuzione delle eccedenze alimentari implica una forte sinergia di rete, anche con enti locali che si auspica possano concedere gli spazi idonei in comodato d'uso gratuito o a prezzi simbolici, le spese per affitto locali e amministrative, non potranno superare il 10% del contributo regionale.

A fronte della spesa complessiva prevista per il sostegno dei summenzionati progetti, pari a Euro 400.000,00, le risorse finanziarie necessarie trovano fondamento per Euro 350.000,00 nel Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (DMLPS) del 4 maggio 2015, che ha assegnato alla Regione del Veneto una quota del Fondo nazionale per le politiche sociali.

Poiché il citato provvedimento disponeva che le Regioni programmassero gli impieghi delle risorse per le aree di utenza e secondo i macro-livelli e gli obiettivi di servizio indicati nell'Allegato 1 del medesimo atto ministeriale, con nota prot. n. 401274 del 07.10.2015, l'Assessore ai Servizi Sociali della Regione del Veneto ha trasmesso al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali la programmazione degli impieghi delle risorse destinate alla Regione Veneto, condizione necessaria per l'erogazione delle risorse (art. 3 SMLPS del 04.05.2015).

Nella citata nota è stato previsto nel Macrolivello n. 5 "Misure di inclusione sociale - Sostegno al Reddito" la destinazione di € 350.000,00 alle azioni regionali per combattere la povertà e il disagio sociale attraverso la redistribuzione di eccedenze alimentari.

Nella Legge Regionale di Bilancio 2016, lo stanziamento di cui al punto precedente, trova copertura alla Missione 12 "Diritti sociali, Politiche sociali e Famiglia", Macroaggregato 104 "Trasferimenti correnti", Capitolo 102039 "Fondo nazionale per le Politiche Sociali" (art. 20, L. 8/11/2000 n. 328 - art. 80, c. 17 L. 23/12/2000 n. 388) art. 002 "Trasferimenti correnti ad Amministrazioni Locali".

La rimanente quota di Euro 50.000,00 trova copertura nella medesima Missione, al capitolo 101612 "Azioni regionali per combattere la povertà e il disagio sociale attraverso la redistribuzione di eccedenze alimentari".

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura proponente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTA la Legge regionale n. 11 del 26 maggio 2011;

VISTA la Legge regionale di Bilancio 2016;

VISTO l'art. 2 co. 2 della legge regionale n. 54 del 31 dicembre 2012;

delibera

1.      di considerare le premesse quali parti integranti ed essenziali del presente provvedimento;

2.      di finanziare le attività in materia di redistribuzione delle eccedenze alimentari, anche attraverso l'attivazione e/o implementazione di empori solidali, destinando un contributo di:

-        € 100.000,00 a favore del Banco alimentare del Veneto (C.F. 93097590231),

-        € 40.000,00 all'Associazione Amici della Solidarietà di Montebelluna (C.F. 04104560265),

-        € 27.000,00 alla Cooperativa Sociale Primavera di Mirano (C.F. 01904930268),

-        € 32.000,00 all'Associazione S. Vincenzo di S. Donà di Piave ( C.F. 93022890276),

-        € 32.000,00 all'Associazione S. Vincenzo de Paoli - Consiglio centrale Treviso (C.F. 94043560260),

-        € 25.000,00 alla Caritas Diocesana Veronese di Verona (C.F. 93019070239),

-        € 24.000,00 All'Associazione di Carità S. Zeno di Verona (C.F. 03071290237),

-        € 20.000,00 all'Associazione Il giracose Onlus di Nogarole Rocca (C.F. 931935530230),

-        € 20.000,00 all'Associazione Casa di Martino Onlus di S. MartinoBuon Albergo (C.F. 93256470233),

-        € 20.000,00 all'Associazione Solidarietà Delta di Porto Tolle - Rovigo (C.F. 90004600293)

-        € 20.000,00 all'Associazione Carità Clodiense (C.F. 91006640279)

-        € 20.000,00 alla Caritas Feltrina di Feltre (C.F. 91008380254)

-        € 20.000,00 all'Associazione Volontaria Amicizia e Solidarietà di Galliera Veneta - AVAS (C.F. 90001950287)

3.      di prevedere l'assegnazione ai beneficiari di cui al punto 2, la spesa complessiva di Euro 400.000,00, di cui € 50.000,00 sul capitolo 101612 ad oggetto "Azioni regionali per combattere la povertà e il disagio sociale attraverso la redistribuzione di eccedenze alimentari" (UPB U0161) e di € 350.000,00 sul capitolo 102039 ad oggetto "Fondo nazionale per le politiche sociali (Art. 20, L.8/11/2000, n. 328 - Art. 80, c. 17, L. 23/12/2000, n. 388) UPB U0156;

4.      di attribuire alla spesa suddetta il seguente codice Siope: 10603 - 1633;

5.      di dare atto che la spesa di cui si dispone l'impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della LR 1/2011 e non ha natura di debito commerciale;

6.      di dare atto dell'avvenuta riscossione della correlata posta di entrata al capitolo 1623/E (reversale n. 5742);

7.      di demandare l'impegno di spesa, l'approvazione delle Linee guida per la gestione dell'emporio della solidarietà e ogni altro adempimento a successivo atto del Direttore della Direzione Servizi Sociali;

8.      di stabilire che l'erogazione dei contributi avverrà con un acconto pari al 60% del contributo assegnato, a seguito della dichiarazione di avvio del progetto ed il saldo su presentazione della rendicontazione delle spese sostenute e di esaustiva relazione sui risultati raggiunti, che dovrà essere trasmessa entro il 30.09.2017;

9.      di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell'art. 26 e 27 del Decreto Legislativo 14 marzo 2013 n. 33;

10.     di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

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