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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 96 del 09 ottobre 2015


Materia: Sanità e igiene pubblica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1248 del 28 settembre 2015

Proroga del progetto avviato con DGR n. 716 del 27/05/2014 ad oggetto: Compresenza della figura dello "Psicologo di Base" nell'ambito dell'organizzazione territoriale regionale a supporto dei Medici di Assistenza Primaria. Avvio della sperimentazione.

Note per la trasparenza

Con il presente atto si intende prorogare le attività del progetto avviato in forma sperimentale volto alla compresenza dello "Psicologo di Base" nell'ambito dell'organizzazione territoriale regionale a supporto dei Medici di Assistenza Primaria.

L'Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.

Con DGR n. 716 del 27/05/2014 si è dato avvio ad un progetto sperimentale finalizzato a promuovere il valore della compresenza della figura dello "Psicologo di Base" a supporto dei Medici di famiglia, all'interno delle forme associative più evolute.

Il Piano Socio-Sanitario Regionale 2012-2016 ha dato, infatti, centralità al tema dell'umanizzazione dei servizi, inserendo la figura dello psicologo anche negli Ospedali e valorizzando i ruoli territoriali. In tali servizi, però, le richieste e i bisogni d'aiuto arrivano quando sono chiari i disturbi o le patologie con sintomatologie sono già espresse, rispondendo a fasce specifiche di disagio. Le situazioni già espresse trovano risposta, mentre una serie di problematiche trattate nei tempi opportuni, eviterebbero di divenire situazioni da prendere in carico successivamente. Normalmente si pensa allo psicologo solo dopo periodi di sofferenza molto lunghi, che di per sé producono modifiche nell'assetto psichico e relazionale e che possono determinare anche cronicità. Restano così escluse dai servizi tutte quelle persone che non sono in grado di esprimere il loro disagio in termini di 'problemi psichici', la cui domanda psicologica non è espressa, ma mostrano ed evidenziano il loro malessere attraverso il corpo. La figura del Medico di famiglia assume fondamentale importanza nella capacità di leggere i sintomi fisici e tradurli in risposta psicologica.

La sperimentazione della figura dello Psicologo di Base, così come prevista dalla DGR n. 716 del 27/5/2014 ha infatti, come obiettivo, la valutazione dell'incidenza dell'intervento psicologico su pazienti che presentano disturbi psicologici reattivi a situazioni di difficoltà varie del ciclo di vita e che, intercettati in fase di esordio, evitano di degenerare in problematiche importanti che possano incidere sulla vita relazionale, lavorativa ecc., agendo in un'ottica di promozione della salute.

La sperimentazione, iniziata nel settembre 2014, ha visto una compartecipazione all'attività di Medici di Assistenza Primaria afferenti a due Medicine di Gruppo Integrate e di alcuni Psicologi/Psicoterapeuti.

Le Aziende ULSS designate alla sperimentazione sono state l'Azienda ULSS n.4 "Alto Vicentino", con la collaborazione del gruppo di Medici "Ascledum" operativo all'interno della "Casa della Salute" e l'Azienda ULSS n.7 "Pieve di Soligo" con il gruppo "MED 10" di Cappella Maggiore, entrambe con un bacino di popolazione pari a 18.000 abitanti.

I pazienti inviati allo psicologo sono stati individuati tra tutti quelli che spontaneamente hanno frequentato l'ambulatorio del medico di famiglia nel periodo proposto, senza alcun tipo di pubblicizzazione del Servizio. Quindi l'intervento si è sviluppato nella ordinarietà del lavoro della medicina di famiglia, andando ad intervenire sulla fascia di popolazione che frequenta maggiormente gli ambulatori.

Per il dettaglio dei risultati conseguiti nel primo anno della sperimentazione, si rinvia alla relazione allegata al presente provvedimento (Allegato A). I principali risultati si possono così sintetizzare:

  • l'importanza dell'incontro e la collaborazione tra Medico di famiglia e Psicologo, svolto come un lavoro unitario e complementare, e l'integrazione delle competenze tra Medicina e Psicologia;
  • la possibilità per il Medico di famiglia di inviare il paziente allo Psicologo senza il rischio che si senta valutato come "persona con disagio psichico";
  • l'aver potuto intervenire in una fase in cui il disagio si è presentato all'inizio, in cui i primi sintomi valutati e compresi hanno permesso di non organizzarsi in gravi disturbi, che avrebbero portato a cronicizzare con forte limitazione della realizzazione personale. I disturbi maggiormente rilevati dai Medici di famiglia sono quelli classificati come 'disturbi d'ansia'. Quindi l'avvio di percorsi ed interventi di "promozione della salute" alternativi alle pratiche sanitarie classiche, quelle che si offrono ai pazienti in caso di disagio psicologico;
  • l'aver limitato la somministrazione di farmaci e la spesa per analisi cliniche e visite specialistiche. Si è dimostrato, infatti, che l'indicazione di una valutazione psicologica abbia evitato a molti pazienti (47% dei casi) di assumere psicofarmaci e l'erogazione di ulteriori accertamenti diagnostici. Nel 21,8% dei casi il Medico di famiglia ha evitato di inviare ai servizi territoriali il paziente, contribuendo al contenimento delle liste d'attesa degli stessi e offrendo una risposta veloce e puntuale.

Al fine di poter presentare alla Regione, oltre al quadro completo dei risultati della sperimentazione anche altre esperienze presenti nel panorama del Veneto, si propone una proroga di 6 mesi per le motivazioni che qui si elencano:

  • l'inizio della sperimentazione, ufficialmente iniziata il 1 settembre 2014 ha avuto un leggero ritardo e si è avviata lentamente, poiché i referenti aziendali hanno dovuto promuovere e formare i medici di famiglia;
  • durante il corso dell'anno, specie dopo la presentazione della prima fase del progetto, si è resa disponibile l'Università di Padova per uno studio ed una valutazione puntuale e con un metodo rigoroso e scientifico di valutazione dell'esito. Accogliendo tale proposta nel mese di maggio 2015 è stata stipulata adeguata convenzione con Università di Padova, Dipartimento FISSPA, che affiancherà gratuitamente i referenti aziendali della sperimentazione per l'analisi dei dati;
  • durante il corso della sperimentazione, inoltre, si sono strette relazioni e contatti con diverse realtà sanitarie ed amministrazioni locali che già si sono occupate di sperimentare la collaborazione medico-psicologo. Tali realtà hanno espressamente valutato come opportuna una collaborazione, per dare valore e spazio a quanto già fatto e per poter mettere insieme le esperienze.

Per quanto precedentemente detto, si ritiene opportuno ampliare il confronto della presente sperimentazione anche con altre realtà in cui già operano psicologi a supporto dell'attività del medico di famiglia, ossia: l'esperienza in corso presso l'UTAP "Medoacus" di Carmignano del Brenta dell'Azienda ULSS n.15 e il modello sviluppato in alcuni territori dell'Azienda ULSS n.1.

Si propone, pertanto, di prorogare di 6 mesi la durata della sperimentazione (28 febbraio 2016), alla conclusione della quale le Aziende ULSS, sedi della sperimentazione, provvederanno ad inviare al Settore Assistenza Distrettuale e Cure primarie entro il 28 febbraio 2016, una relazione dettagliata sui casi presi in carico, nonché una analisi comparativa con le altre esperienze sviluppate nel contesto veneto al fine di riscontrare il buon esito dell'iniziativa e l'efficacia dell'intervento.

Infine, si rinvia ad un successivo provvedimento della Giunta Regionale la valutazione di prosecuzione dell'iniziativa di cui trattasi.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura proponente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

VISTA la LR 29/11/2001 n. 39 - art. 42 - 1° comma.

VISTA la Legge Regionale 29 giugno 2012, n. 23 "Norme in materia di programmazione socio sanitaria e approvazione del Piano Socio-Sanitario Regionale 2012- e smi".

VISTA la Legge 8 novembre 2012, n. 189 (c.d. "Legge Balduzzi").

VISTO l'Accordo Collettivo Nazionale per la Medicina Generale esecutivo con Intesa Stato-Regioni del 23/03/2005 e smi e l'Accordo Regionale, esecutivo con DGR n. 4395 del 30/12/2005.

VISTA la DGR n. 716 del 27/05/2014 ad oggetto: Compresenza della figura dello "Psicologo di Base" nell'ambito dell'organizzazione territoriale regionale a supporto dei Medici di Assistenza Primaria. Avvio della sperimentazione.

VISTO l'art. 2, comma 2 della L.R. n. 54/2012

delibera

1.    di ritenere le premesse parte integrante ed essenziale del presente provvedimento;

2.    di approvare la proroga di 6 mesi della durata della sperimentazione (fino al 28 febbraio 2016) e di rinviare ad un successivo provvedimento della Giunta Regionale la valutazione di prosecuzione dell'iniziativa di cui trattasi;

3.    di proseguire le sperimentazioni nella Azienda ULSS n. 4 "Alto Vicentino" con la collaborazione del gruppo di Medici "Ascledum", operativo all'interno della "Casa della Salute" e nell'Azienda ULSS n. 7 "Pieve di Soligo" con il gruppo "MED 10" di Cappella Maggiore;

4.    di aprire il confronto e la collaborazione anche con altre esperienze già avviate o in fase di attivazione presso diverse realtà sanitarie ed amministrazioni locali del contesto veneto al fine di conseguire anche una comparazione dei risultati e dei modelli attuati dalle stesse;

5.    di confermare la dott.ssa Emilia Laugelli e il dott. Nicola Michieletto quali responsabili aziendali del progetto rispettivamente per l'Azienda ULSS n. 4 e per l'Azienda ULSS n. 7, attribuendo alla dott.ssa Emilia Laugelli il coordinamento del confronto con l'esperienza in corso presso l'UTAP "Medoacus" di Carmignano del Brenta dell'AULSS n.15 e al dott. Nicola Michieletto il coordinamento del confronto con il modello sviluppato in alcuni territori dell'AULSS n.1.

6.    di stabilire che l'intero progetto afferisce al Settore Assistenza Distrettuale e Cure Primarie e, pertanto, la dott.ssa Emilia Laugelli e il dott. Nicola Michieletto, ciascuno per la parte di competenza, riferiranno alla dott.ssa Maria Cristina Ghiotto, dirigente dello stesso;

7.    di disporre che le Aziende ULSS, sedi della sperimentazione, provvedano ad inviare al Settore Assistenza Distrettuale e Cure Primarie, entro il 28 febbraio 2016, una relazione dettagliata sui casi presi in carico come stabilito in premessa, nonché una analisi comparativa con le altre esperienze sviluppate nel contesto veneto al fine di riscontrare il buon esito dell'iniziativa e l'efficacia dell'intervento;

8.    di incaricare la Sezione Attuazione Programmazione Sanitaria - Settore Assistenza Distrettuale e Cure Primarie dell'esecuzione del presente atto;

9.    di rinviare ad un successivo provvedimento della Giunta Regionale la valutazione di prosecuzione dell'iniziativa di cui trattasi;

10.   di dare atto che il presente provvedimento non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

11.   di disporre la pubblicazione urgente del presente atto nel BUR.

 

(seguono allegati)

1248_AllegatoA_307552.pdf

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