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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 70 del 18 luglio 2014


Materia: Sanità e igiene pubblica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1101 del 01 luglio 2014

DGR n. 3014 del 30/12/2013 "L.R. 23 luglio 2013 n. 20 - Prevenzione e salvaguardia dal rischio radon- Linee attuative. Impegno di spesa". Revoca. Legge Regionale 23/07/2013 n. 20. Prevenzione e salvaguardia dal rischio radon. Prime linee attuative.

Note per la trasparenza

Con questa deliberazione si definiscono le prime linee attuative della Legge regionale n. 20 del 23 luglio 2013, provvedendo contestualmente alla revoca della DGR n. 3014 del 30 dicembre 2013. Questo provvedimento non comporta impegno di spesa.

L'Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue.

Nella Regione Veneto, sin dagli anni novanta, sono state poste in essere numerose attività in materia di prevenzione e salvaguardia della popolazione dall'esposizione al gas radon che, in quanto gas naturale radioattivo, inodore e incolore, proprio in base alle sue caratteristiche fisiche e chimiche e alla sua concentrazione, può costituire un potenziale pericolo per la salute umana.

Nel corso degli anni sono state condotte numerose campagne di monitoraggio e rilevamenti sul territorio regionale, allo scopo di individuare le aree geografiche con elevati livelli di concentrazione indoor di tale gas. Le risultanze dei monitoraggi hanno dimostrato che le aree a maggior potenziale di concentrazione di radon sono essenzialmente ubicate nella parte a settentrione delle Province di Belluno e Vicenza, nonché in alcune zone della Provincia di Treviso e nei Colli Euganei a Padova.

Va ricordato che il gas radon viene prodotto costantemente dal terreno, e si diffonde attraverso i pori e le spaccature dello stesso. In tal modo, viene facilmente trasportato dall'aria negli ambienti chiusi costituendone, pertanto, una fonte di inquinamento, avendo estrema facilità di ingresso negli edifici attraverso fessure, crepe e giunture tra i muri, e risultando altresì presente in alcuni materiali di costruzione.

Alla luce di quanto sopra brevemente ricordato, va precisato che la normativa vigente di riferimento è rappresentata da provvedimenti sia a livello comunitario, sia a livello nazionale.

A livello comunitario va rammentata la Raccomandazione Euratom n. 143 del 21/02/1990, con la quale sono stati fissati due livelli di riferimento, 400 Bq/mc e 200 Bq/mc, rispettivamente per le abitazioni esistenti e per le nuove costruzioni. A tal riguardo va peraltro sottolineato che nessuna normativa nazionale, sino ad ora, ha tradotto tali limiti in prescrizioni cogenti.

Sempre a livello comunitario va ricordato altresì la recente Direttiva 2013/59/EURATOM del Consiglio Europeo del 05 dicembre 2013, alla quale gli Stati membri dovranno conformarsi entro il 06 febbraio 2018, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti. In particolare l'art. 74 della Direttiva in parola richiede agli Stati membri di stabilire livelli di riferimento nazionali per le concentrazioni di radon in ambienti chiusi. I livelli di riferimento per la media annua della concentrazione di attività in aria non dovranno essere superiori a 300 Bq/mc.

A livello regionale, invece, la Giunta del Veneto ha adottato, nel tempo, numerosi provvedimenti tesi a dare attuazione sul territorio regionale alla predetta Raccomandazione. In particolare vanno riassuntivamente rammentate le più importanti deliberazioni:

-    DGR n. 770 del 30/03/2001, con la quale è stata incaricata ARPAV di definire le principali tecniche di misurazione della concentrazione di radon, le linee guida relative alle principali azioni di rimedio e mitigazione, nonché le strategie per una campagna di comunicazione del rischio radon per il tramite anche di una guida pratica.

-    DGR n. 79 del 18/01/2002, con la quale è stata data attuazione alla Raccomandazione Euratom n. 143/1990, individuato il livello di riferimento per l'adozione degli interventi di rimedio nelle abitazioni, nuove ed esistenti, nella concentrazione media annua di 200 Bq/m3, raccomandando l'adozione di interventi di rimedio per le abitazioni nuove ed esistenti ove sia superato tale livello.

-    DGR n. 1172 del 18/04/2003, con la quale è stato recepito il documento tecnico elaborato da uno specifico Gruppo Interregionale contenente le "Linee Guida per le misure di concentrazione di radon in aria nei luoghi di lavoro sotterranei".

-    DGR n. 3480 del 07/11/2006 e DGR n. 3399 del 10/11/2009, con le quali sono state approvate campagne di monitoraggio, su indicazione di ARPAV, in zone regionali preventivamente individuate come probabili ad alta concentrazione di radon, sono stati approvati progetti di formazione in materia di prevenzione e mitigazione di tale gas rivolto a Comuni e Province, nonché uno specifico manuale descrittivo degli interventi di prevenzione e mitigazione.

-    DGR n. 3139 del 14/12/2010, con il quale è stato approvato il Piano Regionale Prevenzione anni 2010-2012, al cui interno è stato collocato uno specifico progetto dedicato al controllo e al monitoraggio del radon in circa 290 edifici scolastici nei Comuni di Verona, Padova e Treviso. Progetto che è attualmente in fase di ultimazione e i cui risultati saranno consultabili via web sul sito internet di ARPAV.

Il legislatore regionale, con legge n. 20 del 23 luglio 2013, pubblicata nel BURV n. 63 del 26 luglio 2013, ha previsto, specificatamente, l'adozione di un "Piano regionale di prevenzione e riduzione dei rischi connessi all'esposizione al gas radon" a tutela della salute dalle conseguenze derivanti da esposizione ad elevate concentrazioni di gas radon negli edifici.

Tale Piano, che sarà predisposto dalla Giunta regionale con il supporto tecnico-scientifico di ARPAV, prevede una serie di attività precipuamente rivolte alla:

-    individuazione delle zone regionali a rischio e degli edifici ritenuti a rischio per la salute della popolazione;

-    individuazione dei criteri e delle modalità per la predisposizione di progetti di recupero e di risanamento degli edifici a rischio;

-    individuazione delle zone e dei luoghi di lavoro ad alta probabilità di elevate concentrazioni di radon;

-    programma di monitoraggio sanitario dei soggetti che, avendo prestato la propria attività lavorativa in luoghi ad elevato livello di esposizione al gas radon, siano da considerarsi a rischio di contrarre patologie oncologiche dall'esposizione a radiazioni ionizzanti di origine naturale.

Con la stessa legge regionale, è stato previsto altresì che i Comuni interessati dal fenomeno radon, nella predisposizione e realizzazione di progetti di recupero e di risanamento degli edifici già esistenti, possono accedere a contributi concessi dalla Regione nell'ambito delle disponibilità di bilancio.

Nello specifico, la legge regionale in argomento prevede che, una volta individuati con provvedimento di Giunta regionale i criteri e le modalità per la concessione dei contributi regionali sopra menzionati, vi siano degli stanziamenti regionali finalizzati, a favore dei Comuni interessati dal fenomeno radon, per il risanamento di edifici, a valere per le annualità 2013, 2014 e 2015. Nello specifico, per l'anno 2013 è previsto uno stanziamento regionale pari ad euro 50.000,00 (cinquantamila//00), mentre per gli anni 2014 e 2015 lo stanziamento regionale è pari ad euro 100.000,00 (centomila//00) per ciascuna annualità.

In considerazione di quanto riportato nel precedente capoverso, risulta necessario dare una prima attuazione alle disposizioni legislative regionali sopra richiamate e, con il presente provvedimento, si incarica l'Agenzia regionale per la Prevenzione e Protezione ambientale di individuare i Comuni del Veneto interessati dal fenomeno radon, nonché le priorità di bonifica ai fini della successiva individuazione, con specifico provvedimento di Giunta regionale, dei criteri e modalità per la concessione dei contributi regionali ai Comuni.

Ciò posto, con la presente deliberazione si provvede altresì a revocare la DGR n. 3014 del 30 dicembre 2013 "L.R. 23 luglio 2013 n. 20 "Prevenzione e salvaguardia dal rischio radon. Linee attuative. Impegno di spesa", in considerazione del fatto che l'impegno di spesa di cui si era proposta l'assunzione per l'anno 2013 con la DGR in questione non trova attualmente sufficiente disponibilità nel relativo Capitolo di Bilancio (Capitolo U101912).

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura proponente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

VISTA il D.Lgs. 230/95.

VISTO il D.Lgs. n. 241/2000.

VISTA la Legge Regionalen. 20 del 23 luglio 2013.

VISTA la DGRV n. 911 del 18 giugno 2013.

VISTE le DGR 770/2001, 79/2002, 1171/2003, 3480/2006, 3399/2009, 3139/2010.

RICHIAMATA la DGR n. 3014 del 30 dicembre 2013.

RICHIAMATA la Raccomandazione Euratom n. 143 del 21/02/1990.

RICHIAMATA la Direttiva 2013/59/EURATOM del Consiglio Europeo del 05 dicembre 2013.

delibera

1.    Di incaricare l'Agenzia regionale per la Prevenzione e Protezione ambientale di individuare i Comuni del Veneto interessati dal fenomeno radon, nonché le priorità di bonifica ai fini della successiva individuazione, con specifico provvedimento di Giunta regionale, dei criteri e modalità per la concessione dei contributi regionali ai Comuni interessati dal fenomeno del gas radon.

2.    Di demandare a successiva deliberazione la definizione dei criteri e delle modalità per la concessione dei contributi regionali ai Comuni, a mente degli articoli 5 e 6 della legge regionale in parola. 

3.    Di revocare, per le motivazioni espresse in premessa, la DGR n. 3014 del 30 dicembre 2013.

4.    Di incaricare il Direttore della Sezione Prevenzione e Sanità Pubblica dell'esecuzione del presente atto.

5.    Di dare atto che il presente provvedimento non comporta spese a carico del bilancio regionale.

6.    Di dare atto che il presente provvedimento non è soggetto a pubblicazione ai sensi del Decreto Legislativo 14 marzo 2013 n. 33.

7.    Di procedere esclusivamente alla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto della presente deliberazione in quanto revoca la precedente dgr n. 3014 del 30 dicembre 2013.

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