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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 14 del 04 febbraio 2014


Materia: Istruzione scolastica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 2827 del 30 dicembre 2013

Dimensionamento della rete scolastica per l'Anno Scolastico 2014-2015. (D.Lgs. 112/1998 e L.R. 11/2001) e integrazioni riguardo la D.G.R. n. 2219 del 3 dicembre 2013.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento si procede alla razionalizzazione della rete scolastica, materia sulla quale alla Regione del Veneto è stata delegata la funzione di programmazione, secondo quanto previsto dal D.Lgs. 112/1998 e dalla L.R. 11/2001 e contestualmente si integra l’offerta formativa approvata con D.G.R. n. 2219 del 3 dicembre 2013.

L'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue:

In ottemperanza alle disposizioni contenute nel D.P.R. 18 giugno 1998, n. 233 e tenendo conto dei parametri di riferimento previsti dallo stesso D.P.R., la Regione del Veneto ha approvato il proprio Piano Generale di Dimensionamento con le Delibere n. 494 del 23 febbraio 1999, n. 2859 del 3 agosto 1999 e n. 364 dell'8 febbraio 2000. Nel corso dei vari esercizi ha disposto interventi di adeguamento della rete scolastica in ragione dei poteri ad essa conferiti dall'art. 138 del D.Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998; tali provvedimenti sono la risultante di una concertazione preventiva attivata con l'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto (in breve USRV) e gli Enti Locali competenti, con riferimento alle linee-guida disposte annualmente.

Con D.G.R. n. 1012 del 18 giugno 2013 la Regione del Veneto ha fissato le linee-guida per il dimensionamento della rete scolastica e la programmazione dell'offerta formativa per l'Anno Scolastico (A.S.) 2014-2015, stabilendo che fossero inoltrate alla Giunta regionale le "determinazioni degli Organi competenti - comunali, per le scuole dell'infanzia, primarie, secondarie di primo grado, per le direzioni didattiche e gli Istituti Comprensivi (IC) - provinciali, per le scuole secondarie di secondo grado" entro il 30 novembre 2013 prevedendo, fra l'altro, il consenso unanime di tutti i soggetti coinvolti e rimandando ad un provvedimento, da adottarsi entro il 31 dicembre 2013, l'approvazione della nuova pianificazione.

Con D.G.R. n. 2219 del 3 dicembre 2013 si è proceduto all'approvazione dei nuovi percorsi dell'offerta formativa per gli istituti del secondo ciclo, al fine di facilitare l'attivazione delle procedure legate all'orientamento scolastico.

Preso atto che alla struttura regionale competente sono pervenute le decisioni assunte dagli Enti Locali riguardanti il dimensionamento della rete scolastica anche oltre il 30 novembre 2013, data ultima prevista dalla D.G.R. n. 1012/2013, si è ritenuto quanto mai opportuno nonostante questi lievi ritardi, fra l'altro comprensibili visti i tempi contingentati, accogliere tali proposte, considerata l'importanza ai fini organizzativi territoriali di tali proposte.

La D.G.R. n. 1012/2013 nel confermare la validità e le modalità operative di acquisizione dei pareri in relazione alle competenze ripartite tra gli Enti coinvolti (Regione, Province e Comuni), e, per quanto riguarda il dimensionamento delle istituzioni autonome, nelle "linee guida", contestualmente riconsiderava la consistenza numerica della strutturazione alla luce della sentenza n. 147 del 7 giugno 2012 della Corte Costituzionale, ribadiva quanto segue:

a)      le istituzioni scolastiche devono essere strutturate con un numero di alunni non inferiore a 600 unità, anche al fine dell'assegnazione del Dirigente Scolastico (DS) e del Direttore dei Servizi Generali Amministrativi (DSGA), e non superare i 900, tenendo conto del trend delle iscrizioni nel triennio precedente e delle previsioni per il biennio successivo;

b)      per gli istituti esistenti in aree ad alta densità demografica, per gli istituti comprensivi e per gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado con finalità formative che richiedono beni strutturali, laboratori ed officine di alto valore tecnologico o artistico possa non essere applicato il numero massimo di 900 alunni di cui al punto precedente, con l'indicazione per gli istituti comprensivi di non superare i 1.200 allievi e con riferimento a quelli di istruzione secondaria di secondo grado i 1.400 allievi, numero massimo che si ritiene ottimale per un'adeguata gestione delle istituzioni scolastiche, con riferimento sia al personale amministrativo riconosciuto entro le suddette soglie che alla consistenza storica dei dimensionamenti fino ad ora approvati;

c)      per le istituzioni scolastiche site in piccole isole o in comuni montani il numero minimo degli alunni è ridotto a 400, anche al fine dell'assegnazione del DS e del DSGA;

d)      per "piccole isole" si intendono tutte le isole eccetto la Sicilia e la Sardegna. Nel merito si rammenta il parere positivo espresso dalla Direzione Generale per il personale scolastico del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR) sulla delicata questione posta dal Comune di Venezia riguardante il riconoscimento dello status di "piccole isole" per Murano, Burano e Sant'Erasmo (nota MIUR AOODGPER 2812 del 20 marzo 2013) [Legge 25 luglio 1952, n. 991, come integrata dalle leggi regionali];

e)      nell'azione di razionalizzazione della rete scolastica deve essere data priorità alla costituzione di istituti comprensivi per le scuole del primo ciclo;

La stessa D.G.R. n. 1012/2013 ha stabilito che l'analisi della documentazione pervenuta da parte degli Enti Locali fosse effettuata, in fase istruttoria, da una Commissione mista composta da due rappresentanti della Regione e da due rappresentanti dell'USRV. Tale Commissione, nominata con Decreto del Dirigente regionale della Direzione Istruzione n. 387 del 30 ottobre 2013, ha completato in data 17 dicembre 2013 la verifica dei provvedimenti inviati.

Nell'attuale situazione le dinamiche attivate nel quadro di riforma complessiva avviata in questi anni con un progressivo riequilibrio delle competenze, la Regione del Veneto ha voluto interpretare il proprio ruolo e compito di riorganizzazione del sistema educativo mirando alla costituzione di fatto di un complesso reticolo formativo sempre più rispondente alle esigenze territoriali ma, nello stesso tempo, certificare le vocazioni presenti e le eccellenze esistenti nella scuola veneta. L'azione combinata delle elevate competenze del personale scolastico unite, tramite una continua osmosi dialettica fra gli attori interessati, alla gestione razionale da parte dell'Amministrazione regionale, ha consentito non la creazione di operazioni ingegneristiche istituzionali bensì la presa di interesse comune per una buona scuola che ha saputo dare risposte di qualità e di pari opportunità ai nostri ragazzi. Un'azione quindi che si è fatta vedere, come dovrebbero essere tutti gli interventi della gestione politica che deve saper guardare lontano mirando oltre il possibile. I risultati hanno dato ragione a questa strategia e il Veneto in questi anni si è attestato come qualità educativa ai primi posti sia sul piano nazionale che europeo. Di fatto progressivamente sono stati definiti, con la loro identità precisa, dei poli omogenei di altissimo valore con risultati concreti anche in termini di prospettive occupazionali per i nostri giovani.

Con riferimento alla complessa situazione in particolare del comune di Vicenza, vista la Deliberazione del Commissario Straordinario n. 269 del 3 dicembre 2013 con la quale é stata formulata una proposta di dimensionamento degli istituti relativi alla secondaria superiore di secondo grado per l'A.S. 2014-2015, a

seguito di una articolata analisi del contesto, come definito dal documento in questione, e delle soluzioni prospettate e rese evidenti nelle Commissioni d'Ambito allo scopo attivate, valutato inoltre l'insieme delle posizioni ed indicazioni emerse da varie parti, in considerazione infine delle posizioni manifestate da

Dirigenti scolastici, docenti, parti sociali e rappresentanti di genitori in merito al menzionato provvedimento provinciale nel corso di un ulteriore approfondimento e confronto avvenuto in sede regionale il 4 dicembre 2013, si è pervenuti alla ragionata conclusione di non dare immediata attuazione all'insieme del piano prospettato ma di diluire l'impianto di dimensionamento previsto in un maggiore arco temporale, anche in un'ottica di salvaguardia degli elementi distintivi e peculiari degli Istituti interessati. Il processo avviato tende a definire una strategia di medio termine, sulla base anche delle indicazioni e dei suggerimenti su accennati pervenuti dal continuo confronto con tutti gli attori locali, che porti al superamento della frammentazione delle filiere formative, avendo come punto di approdo un sistema organico integrato di percorsi scolastici, che nel nostro caso, dovrebbe prevedere la costituzione di tre poli, uno artistico, che oggi potremmo definire in modo etimologicamente pregnante "Palladio", un altro diretto ai servizi alla persona - si ricorda in particolare che l' IIS Montagna risulta essere un riferimento nazionale per questa specifica area - e l'ultimo turistico, collegati strettamente anche alla realtà già esistente con riferimento non solo al livello provinciale ma aperto ad un'interlocuzione regionale, anche in un'ottica sistemica, cioè collegato anche agli Istituti Tecnici Superiori (ITS) esistenti, quale l'attuale Meccatronico che ha evidenziato concreti risultati di indubbio valore sia formativo che occupazionale, e potenziali. In conclusione, per quanto riguarda la Regione del Veneto e più specificatamente la Città di Vicenza, richiamato l'art. 52 della legge n. 35 del 4 Aprile 2012 e quindi con riferimento ai nuovi Poli tecnico-Professionali, si è cercato di dare una prima risposta ponendo l'accento sulla necessità di collegare le specifiche realtà operative presenti nel territorio con filiere formative ad alta potenzialità specializzante.

Con il presente provvedimento si andrà quindi ad agire sia sul versante temporale, con passaggi graduali di classi, sia dando forma e contenuto ad una revisione del sistema per stralci, al fine di rendere maggiormente lineare il processo e non creare criticità che potrebbero influire negativamente sul percorso avviato.Su questa metodologia l'Amministrazione provinciale, pur ribadendo la validità delle determinazioni provinciali assunte con la citata Deliberazione n. 269/2013, ha ritenuto di concordare, a livello tecnico e in termini di collaborazione costruttiva, il percorso attivabile tramite la soluzione proposta.

Per quanto riguarda la problematica legata ai nuovi futuri Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti (CPIA) si ricorda che il D.P.R. n. 263 del 29/10/2012 prevede che i Centri Territoriali Permanenti (CTP) per l'Educazione Degli Adulti (EDA) e i corsi serali del previgente ordinamento cessino di funzionare il 31/08/2015 e all'articolo 11, comma 1, ribadisce che "l'attuazione del nuovo assetto organizzativo e didattico dei CPIA è graduale e si realizza attraverso progetti assistiti a livello nazionale". La Regione, dopo un percorso normativo (D.G.R. n. 1012 del 18 giugno 2013, D.G.R. n. 1438 del 6 agosto 2013 e Decreto del Dirigente regionale della Direzione Istruzione n. 386 del 30 ottobre 2013) ha individuato la rete dei CTP e delle scuole serali della Provincia di Treviso, quale area territoriale della Regione destinataria del progetto assistito assegnato al Veneto.

In questa fase si pone il problema quindi di individuare i CPIA per l'A.S. 2014-2015 così come previsto dal D.P.R. su richiamato all'art. 1, comma 2, anche se è opportuno rilevare che lo stesso Regolamento n. 263/2012 all'art. 11, comma 10, prevede che "il passaggio al nuovo ordinamento è definito da linee guida, approvate con decreto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, a sostegno dell'autonomia organizzativa e didattica dei Centri, ....", e che le sopradette linee guida non sono state ancora approvate.

Ciononostante la Regione, intendendo dar seguito, pur in via anticipatoria, a quanto prescritto dal D.P.R. 263/2012 e riservandosi la possibilità di rivedere l'impianto che si andrà di seguito a enunciare una volta completate tutte le fasi previste dalla normativa nazionale, prevede, facendo riferimento al numero dei CTP attualmente presenti, l'attivazione di n. 12 CPIA così distribuiti sul territorio regionale:
 

Provincia

Numero attuale CTP

Numero futuri CPIA

Belluno

3

1

Padova

9

2

Rovigo

3

1

Treviso

9

2

Venezia

6

2

Verona

10

2

Vicenza

6

2

Totale

46

12


La Regione quindi, in accordo con l'USRV, darà corso al piano sopradescritto in una prospettiva di realizzazione operativa ad assetto variabile condivisa con gli attori del territorio.

Sulla base della documentazione agli atti, si conferma che le proposte di variazione al Piano regionale di Dimensionamento, contenute nell'Allegato A del presente provvedimento, di cui fa parte integrante, sono coerenti con le disposizioni contenute nelle linee guida approvate con D.G.R. n. 1012/2013.

In tema di dimensionamento, conformemente a quanto già approvato con le Deliberazioni n. 1466 del 13 settembre 2011, n. 120 del 31 gennaio 2012 e n. 2893 del 28 dicembre 2012, e più precisamente riguardo alle "iscrizioni degli alunni tra i 2 ed i 3 anni nelle scuole dell'infanzia site in comuni montani, piccole isole e in piccoli comuni privi di strutture educative per la prima infanzia. Legge 59/97 e D.Lgs. 112/98" anche per l'A.S. 2014-2015, la Regione del Veneto intende reiterare le disposizioni assunte con i succitati provvedimenti.

Appare necessario, alla luce di quanto previsto dalla Circolare Ministeriale n. 110 del 29 dicembre 2011 riguardo alle iscrizioni alle scuole dell'infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado per l'A.S. 2014-2015, ricordare a tal proposito:

-          che la Corte Costituzionale, con propria Sentenza n. 92 del 21 marzo 2011, ha accolto il ricorso per conflitto di attribuzioni tra Enti nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri promosso dalle Regioni Toscana e Piemonte, tendente ad ottenere la dichiarazione di incostituzionalità dell'art. 2, commi 4 e 6, del D.P.R. 20 marzo 2009, n. 89 "Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. (09G0099) (GU n. 162 del 15-7-2009)", per contrasto con gli articoli 117 e 118 della Costituzione e con i principi di leale collaborazione e di sussidiarietà;

-          che il D.P.R. n. 89/2009 al comma 6 dell'art. 2 stabiliva la possibilità per le sezioni di scuola dell'infanzia con un numero di iscritti inferiori a quello previsto in via ordinaria, situati in comuni montani, piccole isole e in piccoli comuni privi di strutture educative per la prima infanzia, di poter accogliere "piccoli gruppi" di bambini di età compresa tra i 2 ed i 3 anni, la cui "consistenza" viene determinata nell'annuale decreto interministeriale sulla formazione dell'organico.

Con il presente provvedimento, reiterando quanto già approvato negli anni precedenti, si dispone che:

-          sarà permessa, solo in via straordinaria, l'iscrizione di bambini di età compresa tra i 2 ed i 3 anni nelle scuole dell'infanzia dei territori montani, delle piccole isole e dei piccoli comuni privi di servizi educativi;

-          l'ammissione sarà consentita solo in sezioni con numero di iscritti inferiore a quello previsto, per un massimo di tre unità per sezione, sulla base di progetti attivati d'intesa e in collaborazione tra le istituzioni scolastiche e i comuni interessati e non può dar luogo alla costituzione di nuove sezioni;

-          la presenza di questi bambini in età compresa tra i 2 ed i 3 anni non dovrà costituire un aggravio di spesa, in quanto accolti in sezioni comunque già costituite;

-          nelle Sezioni saranno iscrivibili bambini che compiano i 24 mesi entro il 31 dicembre dell'anno scolastico di riferimento;

-          i bambini saranno ammessi alla frequenza non prima del giorno del compimento del secondo anno di vita.

Con riferimento infine alla D.G.R. n. 2219 del 3 dicembre 2013 e specificatamente all'Allegato approvato con tale provvedimento si precisa che, nel confermare l'approvazione dell'indirizzo di liceo musicale e coreutico, tale attivazione, considerato il rilevante numero potenziale di docenti che dovranno essere impegnati per le correlate attività didattiche, è legata alla disponibilità di personale rilevata dall'USRV competente per materia. Inoltre si vuole chiarire che l'attivazione dell'opzione "promozione commerciale e pubblicitaria" dell'indirizzo IP 08 "servizi commerciali" appartenente al settore "servizi" dell'ordine professionale, presso l'IIS "M. Minghetti" di Legnago, assunta con la stessa Deliberazione, comporta la contemporanea cessazione, presso l'Istituto "G. Medici" di Legnago, dell'indirizzo IP 08 "servizi commerciali". Pertanto il nuovo corso sarà attivato presso l'IIS "M. Minghetti" a partire dalle classi prime, mentre il corso cessante presso l'Istituto "G. Medici", andrà a esaurimento, senza peraltro spostamento delle classi tuttora attive

Ancora in riferimento alla citata D.G.R n. 2219/2013 si rileva che in data 17 dicembre 2013 la Provincia di Treviso ha inoltrato una richiesta formale, a seguito di decisione assunta in data 16/12/2013 che reiterava quanto già richiesto con propria deliberazione n. 318 del 16/11/2010, per l'attivazione dell'opzione "Tecnologie del legno" nell'indirizzo "Meccanica, meccatronica ed energia", articolazione "Meccanica e meccatronica" presso l'IISS "Giorgio Fermi" di Treviso. A tal proposito in data 7 ottobre 2013 con un Decreto Interministeriale era stata istituita tale articolazione, all'interno dell'elenco nazionale delle opzioni, afferente agli indirizzi degli istituti tecnici, aggiungendo appunto l'opzione "Tecnologie del legno" nell'indirizzo "Meccanica, meccatronica ed energia", articolazione "Meccanica e meccatronica".

Tale Decreto ha ottenuto il Visto dalla Corte dei Conti, Ufficio di Controllo sugli Atti, in data 13 novembre 2013, cioè ampiamente dopo che la stessa Provincia di Treviso (28/10/2013) e le Commissioni d'Ambito avevano esaminato la proposta, giungendo alla conclusione che non poteva essere discussa in quanto ancora non attiva l'opzione in esame. Essendo fra l'altro l'opzione fortemente sollecitata dalla Regione del Veneto, che ha partecipato ai lavori dell'apposita Commissione nazionale per la sua definizione, dagli imprenditori di settore, in modo particolare della Provincia di Treviso, si ritiene opportuno concedere l'attivazione della suddetta opzione, solo ora formalmente prevista, "Tecnologie del legno" all'IISS "Giorgio Fermi" di Treviso.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

-        UDITO il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'articolo 53, comma 4, dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;

-        VISTA la Legge 11 gennaio 1996, n. 23, art. 7;

-        VISTA la Legge Costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3;

-        VISTO il D.P.R. 18 giugno 1998, n. 233;

-        VISTO il D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla Legge 6 agosto 2008, n. 133;

-        VISTA la L.R. 11/2001 "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle autonomie locali in attuazione del Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112" e, in particolare, gli artt. 137 e 138;

-        VISTA la D.G.R. del 23 febbraio 1999, n. 494 "Piano regionale di dimensionamento delle Istituzioni scolastiche";

-        VISTO il D.G.R. 8 marzo 1999, n. 275 "Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59", artt. 5, 6, 7, 8, 11;

-        VISTO il D.Lgs. 17 ottobre 2005, n. 226 e successive modificazioni "Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni sul secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione ai sensi della Legge 28 marzo 2003, n. 53";

-        VISTO il D.P.R. 20 marzo 2009, n. 81 "Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola, ai sensi dell'art. 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133";

-        VISTA la D.G.R. del 18 giugno 2013, n. 1012 "Programmazione della rete scolastica e dell'offerta formativa. Anno scolastico 2014-2015. Linee-Guida";

-        VISTA la D.G.R. n. 2219 del 3 dicembre 2013 "Offerta Formativa per l'Anno Scolastico 2014-2015. (D.Lgs. n. 112 del 31/03/1998 e L.R. n. 11 del 13/04/2001)";

-        VISTA la Legge del 15 luglio 2011, n. 111 (conversione in legge, con modificazioni, del D.Lgs. 98 del 6 luglio 2011 art. 19) "Razionalizzazione della spesa relativa all'organizzazione scolastica", commi 4 e 5;

-        VISTA la Legge 12 novembre 2011, n. 183, art. 4, commi 69 e 70;

-        VISTA la L.R. 10 gennaio 1997, n. 1 "Ordinamento delle funzioni e delle strutture della Regione";

-        VISTO l'art. 138 del D.L. 112/98;

-        VISTA la sentenza della Corte Costituzionale n. 200/2009 che ha ribadito la primaria competenza delle regioni in materia di programmazione del dimensionamento della rete scolastica pubblica;

-        VISTA la sentenza della Corte Costituzionale n. 147/2012;

-        VISTO l'art 2, comma 6, del D.P.R. 20 marzo 2009, n. 89;

-        VISTO il D.P.R. n. 263 del 29/10/2012;

-        VISTO il D.L. n. 104 del 12 settembre 2013, coordinato con la legge di conversione 8 novembre 2013, n. 128, recante: "Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca.";

delibera

1.         di approvare, quale parte integrante e sostanziale del presente atto, quanto riportato in premessa;

2.         di approvare per le motivazioni di cui in premessa il dimensionamento della rete scolastica descritto nell'Allegato A, che fa parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, rispondente ai criteri fissati dalle linee guida approvate con D.G.R. n. 1012/2013;

3.         di integrare per le parti afferenti la nuova offerta formativa - indirizzo di liceo musicale e coreutico, approvate con D.G.R. n. 2219 del 3 dicembre 2013, con la precisazione che tale attivazione è legata alla disponibilità di personale rilevata dall'USRV competente per materia;

4.         di precisare che l'attivazione dell'opzione "promozione commerciale e pubblicitaria" dell'indirizzo IP 08 "servizi commerciali" appartenente al settore "servizi" dell'ordine professionale, presso l'IIS "M. Minghetti" di Legnago, assunta con DGR 2219 del 3 dicembre 2013, comporta la contemporanea cessazione, presso l'Istituto "G. Medici" di Legnago, dell'indirizzo IP 08 "servizi commerciali". Pertanto il nuovo corso sarà attivato presso l'IIS "M. Minghetti" a partire dalle classi prime, mentre il corso cessante presso l'Istituto "G. Medici", andrà a esaurimento, senza peraltro spostamento delle classi tuttora attive;

5.         di integrare la citata D.G.R. n. 2219/2013 per la parte riguardante l'offerta formativa della Provincia di Treviso approvando l'attivazione presso l'IISS di Treviso "Giorgio Fermi" dell'opzione "Tecnologie del legno", indirizzo "Meccanica, Meccatronica ed energia", articolazione "Meccanica e meccatronica";

6.         di consentire l'accoglienza nelle sezioni ordinarie della scuola dell'infanzia dei bambini in età compresa tra i 2 ed i 3 anni, alle condizioni e con le modalità descritte nel preambolo alla presente deliberazione, per l'A.S. 2014-2015;

7.         di prevedere l'attivazione nel territorio del Veneto di n. 12 CPIA, riservandosi la possibilità di rivederne l'impianto, così come descritto nelle premesse a questo provvedimento, una volta completate tutte le fasi previste dalla normativa nazionale;

8.         di dar mandato al Dirigente regionale della Direzione Istruzione di assumere tutti gli atti conseguenti connessi all'esecuzione del presente provvedimento, anche procedendo ad ogni rettifica che si rendesse necessaria;

9.         di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

10.     di incaricare la Direzione regionale Istruzione dell'esecuzione del presente atto;

11.     di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione del Veneto, nonché sul sito Internet della Regione del Veneto.

(seguono allegati)

2827_AllegatoA_266753.pdf

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