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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 174 del 21 dicembre 2021


Materia: Sanità e igiene pubblica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1733 del 09 dicembre 2021

Istituzione del Coordinamento regionale per lo sviluppo dell'innovazione, dell'appropriatezza e dell'armonizzazione (biomedica) in Medicina di Laboratorio.

Note per la trasparenza

 Con il presente provvedimento si istituisce il “Coordinamento regionale per lo sviluppo dell’innovazione, dell’appropriatezza e dell’armonizzazione (biomedica) in Medicina di Laboratorio”, presso la Direzione Programmazione Sanitaria, al fine di sviluppare nuovi modelli gestionali, uniformare e monitorare l’applicazione delle migliori pratiche di laboratorio in tutte le Aziende sanitarie della Regione del Veneto.

L'Assessore Manuela Lanzarin riferisce quanto segue.

Con le deliberazioni n. 4532 del 28 dicembre 2007, n. 448 del 24 febbraio 2009, n. 268 del 9 febbraio 2010, n. 14 dell’11 gennaio 2011 e n. 2707 del 29 dicembre 2014, la Giunta regionale ha avviato e successivamente riorganizzato il percorso di razionalizzazione dei Coordinamenti, Programmi, Registri e Centri regionali specializzati. Questi ultimi vengono identificati quali strutture che svolgono attività di rilevanza clinica, di ricerca e di supporto alle reti cliniche definite nel Piano Socio Sanitario Regionale, collocati all'interno degli enti del Servizio Sanitario Regionale, al fine di superare la frammentarietà che esisteva nel sistema.

I centri specializzati, infatti, garantiscono un adeguato supporto alle reti clinico/assistenziali sulla base degli indirizzi formulati dalla Regione, concorrono al raggiungimento degli obiettivi di programmazione sanitaria e svolgono attività formativa e di aggiornamento al personale sanitario al fine di svilupparne le conoscenze e competenze, garantendo nel tempo la continuità e la qualità delle attività svolte.

Tra le strutture regionali specializzate vi è anche il Centro di Ricerca Biomedica per la Qualità in Medicina di Laboratorio (CRB) istituito presso l’Azienda Ospedale-Università di Padova, che nel corso degli anni ha partecipato attivamente all’evoluzione del ruolo della Medicina di Laboratorio.

Oggi il laboratorio clinico non può essere valutato in termini di efficacia solo per la fase puramente analitica, ma deve rivolgere l’attenzione alla qualità totale dei propri servizi, promuovendo programmi di miglioramento dell’intero processo di analisi (total testing process).

A tale proposito, i programmi di Valutazione Esterna di Qualità (VEQ) rappresentano elementi fondamentali del Sistema Qualità dei laboratori clinici, in grado di assicurare la qualità delle prestazioni e il miglioramento continuo.

Va ricordato che l’adozione di programmi di controllo della qualità dei presidi che erogano prestazioni di diagnostica di laboratorio è stata prevista già nel Decreto del Presidente della Repubblica 10 febbraio 1984 e implementata con la legislazione in materia di accreditamento, qualità e autorizzazione all’esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private accreditate.

Nella Regione del Veneto, i criteri di autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie sono stati individuati con la Legge Regionale n. 22 del 16 agosto 2002 e successivamente declinati nei provvedimenti giuntali in materia tra cui le delibere della Giunta regionale n. 2501 del 6 agosto 2004 e n. 3484 del 7 novembre 2006.

Più recentemente, anche negli Accordi tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano sui criteri per la riorganizzazione delle reti di offerta diagnostica di laboratori è stato previsto l’obbligo per le Regioni di adottare specifici programmi di controllo interno di qualità e la partecipazione a schemi di valutazione esterna di qualità (VEQ) per dimostrare in maniera oggettiva le performance analitiche e la qualità dei servizi erogati.

In quest’ottica di miglioramento del sistema, sorge la necessità di coordinare a livello regionale l’attività dei laboratori presenti nelle strutture sanitarie del territorio mediante l’istituzione di un Coordinamento regionale, afferente alla Direzione Programmazione Sanitaria dell’Area Sanità e Sociale, cui afferiranno le attività e le funzione finora svolte  dal Centro di Ricerca Biomedica per la Qualità in Medicina di Laboratorio (CRB) per il quale, contestualmente e a parziale modifica della dgr n. 2707/2014, si dispone la cessazione. Il coordinamento avrà il compito di proporre le azioni necessarie al fine dello sviluppo dell’innovazione, dell’appropriatezza e dell’armonizzazione (biomedica) in Medicina di Laboratorio.

Considerata la complessità della materia e la necessità di individuare un Responsabile scientifico per il citato Coordinamento che abbia maturato particolare esperienza nella Medicina di Laboratorio e nella Valutazione di Qualità, così come previsto dalla dgr n. 14/2011, si incarica il Direttore Generale dell’Area Sanità e Sociale di provvedere alla nomina con un proprio atto.

Così come previsto dalla dgr n. 14/2011 spetta alla Giunta Regionale l’approvazione del piano annuale di attività, proposto dal Coordinamento in parola, ove dovranno essere esplicitati le attività, gli indicatori per il monitoraggio delle attività, i risultati attesi e l’arco temporale.

In particolare il piano annuale, in riferimento a quanto previsto dal Piano Nazionale Resistenza e Resilienza e nel rispetto del Piano Socio Sanitario Regionale vigente, dovrà comprendere le seguenti proposte:

  • con riferimento alla componente 1, si ritiene essenziale la proposta di una revisione della rete dei laboratori clinici che abbia come obiettivo una maggior integrazione fra strutture ospedaliere, reti di prossimità e strutture intermedie. Sarà inoltre presentata una proposta per rivedere l’attuale legislazione nazionale sui programmi di valutazione esterna di qualità alla luce del modificato contesto organizzativo e delle linee-guida internazionali;
  • con riferimento all’investimento ”Aggiornamento del parco tecnologico e digitale”, verrà proposta la revisione della gerarchia funzionale, della nomenclatura dei laboratori clinici e degli esami, la armonizzazione delle modalità di refertazione (unità di misura, intervalli di riferimento e limiti decisionali) per favorire la confrontabilità dei dati all’interno del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). Saranno proposti criteri basati sull’Health Technology Assessment (HTA) per la valutazione e razionale acquisto di sistemi diagnostici e tecnologie innovative;
  • in riferimento all’investimento 1.3 “rafforzamento della infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, elaborazione, analisi dei dati e la simulazione” sarà proposta l’implementazione di un modello informatico per la trasmissione dei dati di laboratorio (telemedicina) fra le strutture della rete e al cittadino capace di garantire la privacy e la corretta interpretazione ed utilizzazione nei percorsi diagnostico-terapeutici;
  • in riferimento agli investimenti 2.1 e 2.2 sulla “valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del SSN e sviluppo delle competenze professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario” sarà sviluppato un piano per la promozione e valorizzazione e della ricerca traslazionale, in collaborazione con l’Università e Enti Regionali. Sarà inoltre sviluppato un progetto specifico per l’area della medicina di laboratorio per lo sviluppo delle competenze professionali e manageriali in collaborazione con la Fondazione SSP - Fondazione Scuola di Sanità Pubblica;
  • sostenibilità e creazione di un “EcoLab” e contributo allo sviluppo di tecnologie smart per l’utilizzo razionale ed ecologicamente sostenibile di strumenti e dispositivi utilizzati nella diagnostica di laboratorio. Nuova modellizzazione dei sistemi di trasporto campioni biologici, riuso e smaltimento dei materiali nell’ottica dell’economia circolare.

Si propone, inoltre, di rinviare a successivo provvedimento, da adottare unitamente al piano annuale delle attività, l’eventuale assegnazione di un finanziamento per lo svolgimento delle attività medesime.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTA la Legge Regionale n. 22 del 16 agosto 2002 s.m.i.;

VISTO il Piano Socio Sanitario Regionale 2019-2023;

VISTA la Delibera della Giunta Regionale n. 2501 del 6 agosto 2004;

VISTA la Delibera della Giunta Regionale n. 3484 del 7 novembre 2006;

VISTA la Delibera della Giunta Regionale n. 4532 del 28 dicembre 2007;

VISTA la Delibera della Giunta Regionale n. 448 del 24 febbraio 2009;

VISTA la Delibera della Giunta Regionale n. 268 del 9 febbraio 2010;

VISTA la Delibera della Giunta Regionale n. 14 dell’11 gennaio 2011;

VISTA la Delibera della Giunta Regionale n. 2707 del 29 dicembre 2014;

VISTO l’art. 2, comma 2, della legge regionale n. 54 del 31 dicembre 2012;

delibera

  1. di approvare le premesse quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
  2. di istituire il Coordinamento regionale per lo sviluppo dell’innovazione, dell’appropriatezza e dell’armonizzazione (biomedica) in Medicina di Laboratorio, afferente alla Direzione Programmazione Sanitaria, cui afferiranno le attività e le funzione finora svolte  dal Centro di Ricerca Biomedica per la Qualità in Medicina di Laboratorio (CRB) per il quale, contestualmente e a parziale modifica della dgr n. 2707/2014, si dispone la cessazione;
  3. di demandare a successivo provvedimento del Direttore Generale dell’Area Sanità e Sociale la nomina del Responsabile Scientifico del Coordinamento;
  4. di dare atto che quanto previsto dal presente provvedimento non comporta spese a carico del bilancio regionale;
  5. di rinviare a successivo atto l’eventuale assegnazione di un finanziamento per lo svolgimento delle attività del Coordinamento di cui al punto 2.;
  6. di incaricare la Direzione Programmazione Sanitaria dell’esecuzione del presente atto;
  7. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

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