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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 141 del 22 ottobre 2021


Materia: Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1415 del 12 ottobre 2021

Programmazione 2021-2027 Obiettivo "Investimenti a favore dell'occupazione e della crescita": approvazione della proposta del PR FESR e della proposta del PR FSE+ del Veneto per il periodo 2021-2027 ai fini della consultazione partenariale.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento di natura programmatoria vengono approvate le proposte del PR FESR e del PR FSE+ del Veneto, entrambe per il periodo 2021-2027, predisposte ai sensi dell’articolo 21, paragrafo 3 del Regolamento Disposizioni Comuni (RDC) n. 1060/2021, ai fini del prosieguo della consultazione partenariale ai sensi del medesimo RDC e del Regolamento (UE) n. 240/2014 (Codice europeo di Condotta sul Partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e di investimento europei).

Il Presidente Luca Zaia riferisce quanto segue.

A maggio 2018 la Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure che hanno delineato il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) dell'Unione europea (UE) per il periodo 2021-2027 e l'architettura della nuova Politica di Coesione.

Contestualmente, la Commissione europea ha elaborato la proposta di Regolamento recante le disposizioni comuni applicabili ai Fondi a gestione concorrente, tra cui il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il Fondo sociale europeo Plus (FSE+), per il ciclo di programmazione 2021-2027 (COM (2018) 375), successivamente modificata con la COM (2020) 23 che ha ampliato l'attuazione coordinata e armonizzata dei fondi dell'Unione attuati in regime di gestione concorrente anche al nuovo “Fondo per una transizione giusta (JTF) e ha definito l’approccio strategico del nuovo ciclo di programmazione, semplificando gli undici obiettivi tematici utilizzati nel periodo 2014-2020 in cinque obiettivi strategici o “Obiettivi di Policy”” (OP):

  • OP1: Un’Europa più competitiva e intelligente attraverso la promozione di una trasformazione economica innovativa e intelligente e della connettività regionale alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC);
  • OP2: Un’Europa resiliente, più verde e a basse emissioni di carbonio ma in transizione verso un’economia a zero emissioni nette di carbonio attraverso la promozione di una transizione verso un’energia pulita ed equa, di investimenti verdi e blu, dell’economia circolare, dell’adattamento ai cambiamenti climatici e della loro mitigazione, della gestione e prevenzione dei rischi nonché della mobilità urbana sostenibile;
  • OP3: Un’Europa più connessa attraverso il rafforzamento della mobilità;
  • OP4: Un’Europa più sociale e inclusiva attraverso l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali;
  • OP5: Un’Europa più vicina ai cittadini attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile e integrato di tutti i tipi di territorio e delle iniziative locali nelle aree urbane, rurali e costiere mediante iniziative locali.

Con le proposte di Regolamento relative al FESR e al Fondo di coesione (COM(2018) 372), alle disposizioni specifiche per l'obiettivo "Cooperazione territoriale europea" (Interreg) sostenuto dal FESR (COM(2018) 374) e FSE+ (COM(2018) 382) sono stati invece definiti l'oggetto, gli obiettivi generali, i metodi di attuazione e gli obiettivi specifici dei fondi europei attuati in regime di gestione concorrente che contribuiscono alle azioni dell'UE intese a rafforzare la sua coesione economica, sociale e territoriale.

Nelle more della conclusione del processo di confronto, approvazione e pubblicazione dei Regolamenti comunitari sopra citati, si è innanzitutto proceduto a ripartire le risorse finanziarie dell’UE per ciascun Programma e per ciascun anno del QFP, a partire, quindi, dal 2021-2027.

In ordine alla dotazione finanziaria dei diversi Programmi regionali in termini di risorse UE, a seguito dell'approvazione del Parlamento Europeo del 17 dicembre 2020, il Consiglio ha adottato il Regolamento (UE, Euratom) 2020/2093 che stabilisce definitivamente il QFP dell'UE per il periodo 2021-2027.

A seguire, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno approvato il Regolamento (UE) n. 1057/2021 del 24 giugno 2021 (Regolamento FSE+), il Regolamento (UE) n. 1058/2021 (Regolamento FESR) del 24 giugno 2021 e il Regolamento (UE) n. 1060/2021 24 giugno 2021, quest’ultimo recante disposizioni comuni applicabili ai fondi strutturali, tra cui il FESR e il FSE+.

La politica di coesione tiene conto, nell’attribuzione delle risorse finanziarie, della situazione economica generale del singolo Stato, mentre, all’interno degli Stati membri, viene stabilita l’appartenenza delle singole Regioni ad una delle tre categorie già note ossia Regioni meno sviluppate, in transizione e più sviluppate. In queste ultime rientra la Regione del Veneto.

In base a questa suddivisione, sono state stabilite dal Regolamento le seguenti soglie massime delle quote di cofinanziamento UE (art. 112 CPR): 85% per le Regioni meno sviluppate e ultraperiferiche; 70% per le Regioni in transizione classificate come meno sviluppate nel periodo 2014-2020; 60% per le Regioni in transizione; 50% per le Regioni più sviluppate precedentemente classificate come Regioni in transizione; 40% per le Regioni più sviluppate, in cui come detto rientra la Regione del Veneto.

A livello nazionale, il documento che delinea la strategia e le priorità prescelte e le modalità per l’impiego di tali fondi è l’Accordo di Partenariato (AdP), che fornisce anche un elenco dei Programmi nazionali e regionali e Interreg che intende attuare, oltre alla dotazione finanziaria annuale destinata a ciascun Programma.

Per la preparazione dell’AdP, nel rispetto del Regolamento delegato (UE) n. 240/2014 che ha adottato il “Codice europeo di Condotta sul Partenariato per gli accordi di partenariato e i programmi sostenuti dai fondi strutturali e d'investimento europei”, fin dal mese di marzo 2019, sono iniziati i lavori per la programmazione della politica di coesione in Italia per il periodo 2021-2027; ciò con il coinvolgimento dei soggetti rappresentativi del Partenariato istituzionale ed economico-sociale a livello nazionale.

Il Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri (DPCoe) ha attivato il confronto partenariale nazionale articolandolo in cinque tavoli tematici, uno per ciascuno degli OP definiti nel citato Regolamento recante disposizioni comuni. Il dialogo partenariale nazionale è stato condotto in coerenza con quanto stabilito dalle proposte di Regolamento dei suddetti fondi e sulla base degli orientamenti contenuti nel Documento SWD (2019) 1011 “Relazione per Paese relativa all'Italia 2019 comprensiva dell'esame approfondito sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici” (il cosiddetto “Country Report”), in particolare tenendo conto delle indicazioni inserite all’Allegato D “Orientamenti in materia di investimenti finanziati dalla politica di coesione 2021-2027 per l'Italia”.

Al confronto nazionale, che si è realizzato tra marzo e ottobre 2019, hanno attivamente partecipato insieme ai soggetti del partenariato, i rappresentanti delle Autorità di Gestione del POR FSE e del POR FESR 2014-2020 e le Strutture operative delle varie Regioni. Dopo la conclusione della prima fase di ampio confronto partenariale, a luglio 2020 è stato predisposto dal DPCoe un documento unico di scelte strategiche per la Programmazione 2021-2027 contenente gli esiti del confronto avviato ed è stata intrapresa l’interlocuzione informale con i Servizi della Commissione europea.

A livello regionale, a seguito della conclusione del percorso partenariale nazionale, con DGR n. 1923 del 23 dicembre 2019, è stato istituito il “Tavolo di Partenariato per le politiche regionali di coesione 2021-2027” (TdP) espressione congiunta del dialogo partenariale relativo al  Programma Regionale FESR (PR FESR) e Programma Regionale FSE+ (PR FSE+) e ai programmi dell’Obiettivo Cooperazione Territoriale Europea, al fine di garantire un approccio coordinato in termini strategici, operativi e temporali nell’elaborazione dei nuovi Programmi; questo è avvenuto assicurando la più ampia partecipazione partenariale attraverso la possibilità di presentazione di nuove candidature fino al 31 dicembre 2021, come previsto dal Decreto del Direttore dell’Area Politiche, Capitale Umano e Programmazione Comunitaria n. 30 del 17 giugno 2021.

A seguire, con DGR n. 96 del 3 febbraio 2020, è stato approvato il Documento "VERSO IL VENETO DEL 2030 - Lo sviluppo regionale nell'ambito della politica di coesione 2021-2027", documento di analisi a supporto del confronto partenariale, che ha accompagnato l’apertura di una prima fase di consultazione pubblica conclusasi il 30 maggio 2020.

Dopo il rallentamento dei lavori causato dall’emergenza sanitaria da COVID-19, la consultazione del Partenariato è stata riavviata, in data 21 aprile 2021, con la riunione del Tavolo di Partenariato della Regione del Veneto, alla luce dell’evoluzione del negoziato europeo e nazionale della Politica di Coesione 2021-2027. La consultazione del Partenariato e dei cittadini in merito alle future scelte strategiche dei Programmi regionali è stata così condotta:

  • Organizzazione di quattro Tavoli tematici in modalità online durante i quali i membri del Tavolo hanno potuto discutere tematiche specifiche, in cui sono state coinvolti più di 200 partecipanti, nel dettaglio: Sviluppo Urbano Sostenibile (SUS) e Aree interne (29 aprile); occupazione di qualità, formazione e istruzione, inclusione sociale (5 maggio); cambiamenti climatici, prevenzione dei rischi e transizione ecologica (19 maggio); competitività PMI, innovazione e digitalizzazione (26 maggio).
  • Consultazione del Tavolo anche tramite una scheda online, composta di due parti: la prima, a carattere di indagine quantitativa, finalizzata ad organizzare una lista di priorità per il Veneto, a partire da quelle individuate dalle proposte di Regolamento della Commissione europea; la seconda di tipo più qualitativo, ha raccolto i personali contributi dei diversi componenti del tavolo riferiti ai diversi OP. I contributi pervenuti sono stati complessivamente 68, tra questionari online compilati e note spontanee pervenute.
  • Consultazione pubblica tramite un questionario online rivolto a tutta la cittadinanza che ha coinvolto 3.510 tra operatori e cittadini.

Sul fronte nazionale, il DPCoe è tuttora impegnato nella fase finale del negoziato con la Commissione europea in merito alla definizione dell’AdP la cui ultima bozza risale al 27 settembre 2021 e rispetto alla quale le Regioni, per il tramite del Coordinamento Tecnico della Commissione Affari Europei Internazionale (CAEI), hanno potuto presentare alcune proposte di revisione.

La proposta finale di ripartizione della dotazione finanziaria dei PR FESR e PR FSE+ sulla quale è stato raggiunto l’accordo delle Regioni a livello nazionale, in seguito all’assegnazione da parte della Commissione europea delle risorse finanziarie, prevede una allocazione complessiva per i PR del Veneto pari a 2.062.577.017 Euro, di cui contributo UE pari a 825.030.807 Euro (40%) e contributo nazionale (Stato + Regione) pari a 1.237.546.210 Euro (60%), da suddividere tra FESR e FSE+. Al riguardo, è stato richiesto al DPCoe di ripartire tali risorse in misura equivalente tra i due PR e, al momento, si è in attesa di definitiva ripartizione in sede di adozione dell’Accordo di Partenariato.

L’Accordo di Partenariato, secondo il formato regolamentare previsto (allegato II al RDC), contiene inoltre due sezioni strutturate (6 e 7) da cui si evince il complessivo rispetto delle concentrazioni tematiche stabilite dai Regolamenti FESR (art. 4.3) e FSE+ (art. 7) sopra richiamati.

Si ricorda, in proposito, che ai fini della concentrazione tematica a livello nazionale del FESR, gli Stati Membri (SM) sono classificati in funzione del rapporto del Reddito Nazionale Lordo (RNL) come segue:

  • SM con un rapporto RNL pari o superiore al 100 % della media UE ("gruppo 1");
  • SM con un rapporto RNL pari o superiore al 75 % e inferiore al 100 % della media UE ("gruppo 2");
  • SM con un rapporto RNL inferiore al 75 % della media UE ("gruppo 3").

Tenuto conto di tale riclassificazione, le Regioni più sviluppate, tra cui rientra il Veneto, devono assegnare almeno l’85% delle loro risorse, destinate al Programma FESR, all’OP 1 "un' Europa più competitiva e intelligente attraverso la promozione di una trasformazione economica innovativa e intelligente e della connettività regionale alle TIC" e all’OP 2 "un'Europa resiliente, più verde e a basse emissioni di carbonio ma in transizione verso un'energia pulita ed equa, di investimenti verdi e blu, dell'economia circolare, dell'adattamento ai cambiamenti climatici e della loro mitigazione, della gestione e prevenzione dei rischi nonché della mobilità urbana sostenibile". Nell’ambito di tale concentrazione, almeno il 30% deve essere destinato all’OP 2.

Inoltre, rispetto alla programmazione 2014-2020, si rileva una maggiore concentrazione sullo Sviluppo Urbano Sostenibile (SUS) con una riserva che passa dal 5% all’8% delle risorse FESR (art. 11, comma 2, Regolamento FESR).

Il RDC, all’articolo 6, introduce un ulteriore vincolo relativo ad uno specifico obiettivo legato al clima al quale ciascun programma nazionale e regionale deve contribuire. In particolare, tale obiettivo è stabilito a livello di ciascun SM come percentuale della dotazione complessiva nazionale che per il FESR deve corrispondere a un valore pari al 30%. Questo valore viene calcolato, per ciascun Programma, sulla base delle spese previste con riferimento ai settori di intervento di cui all’Allegato 1 del RDC, con particolare riferimento all’OP2 e all’OP1. Il rispetto del vincolo di contributo al clima potrà essere verificato solo a seguito della dettagliata definizione del programma.

L’obiettivo preliminare relativo al contributo all’azione per il clima deve essere, peraltro, stabilito nell’AdP e il suo rispetto è periodicamente monitorato dallo SM e dalla CE.

Nella versione definitiva dei Regolamenti sopra richiamati, il FESR si conferma focalizzato sulla riduzione delle disparità regionali e sulle sfide che devono essere affrontate dalle Regioni in tutta Europa con riguardo agli ambiti di intervento che includono, tra l’altro: ricerca e innovazione; sostegno alle PMI e investimenti per l’occupazione; contributo alla transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio; sostegno alle reti digitali, energetiche e di trasporto; istruzione e infrastrutture sociali; finanziamenti per lo sviluppo urbano sostenibile.

Il FSE+ interviene a sostegno dell'occupazione e della mobilità professionale, dell'istruzione e della formazione, dell'inclusione sociale, anche per quanto riguarda l'eliminazione della povertà, contribuendo pertanto anche all'obiettivo strategico di «un'Europa più sociale e inclusiva attraverso l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali».

Relativamente alla concentrazione tematica, si evidenzia che a livello nazionale almeno il 5% delle risorse della componente del FSE+ in regime di gestione concorrente dovrà essere destinata al sostegno di azioni volte a contrastare la povertà infantile, almeno il 25% delle risorse del FSE+ a livello nazionale dovrà essere destinato alla promozione dell'inclusione sociale, almeno il 3% a sostegno delle persone indigenti, almeno il 12,5% all’occupazione giovanile.

I settori di intervento del FSE+ riguardano, in particolare: l'accesso all'occupazione e le misure di attivazione per tutte le persone in cerca di lavoro, la partecipazione equilibrata al mercato del lavoro sotto il profilo del genere, parità di condizioni di lavoro e un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata,  l'adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori ai cambiamenti e l’invecchiamento attivo, l'acquisizione di competenze chiave, migliorando l'attinenza al mercato del lavoro dei sistemi di istruzione e di formazione e promuovendo l’apprendimento permanente, l’inclusione attiva e la partecipazione attiva in particolare di gruppi svantaggiati, comprese le persone a rischio di povertà, anche attraverso interventi volti a migliorare l'accesso paritario e tempestivo a servizi di qualità e sostenibili.

In linea ed in coerenza con quanto sopra evidenziato e tenuto conto degli esiti delle attività di consultazione partenariale e della consultazione pubblica, è stata predisposta una prima proposta di PR FESR 2021-2027 e di PR FSE+ 2021-2027 secondo il format di cui all’Allegato V al Regolamento n. 1060/2021 Sezione 1 “Strategia del programma: principali sfide di sviluppo e risposte strategiche” e Sezione 2 “Priorità”. Ciascuna proposta è corredata, inoltre, da una tabella che riguarda le dotazioni finanziarie orientative declinate per priorità e obiettivi specifici.

In considerazione della multidisciplinarietà dei contenuti del PR FESR, della complessità delle specifiche ed eterogenee tematiche coinvolte e delle relative valutazioni da svolgere, la Giunta regionale, con DGR n. 1039 del 28/07/2021, ha ritenuto opportuno approvare l’Accordo di collaborazione per la definizione del PR FESR 2021-2027 e le valutazioni ad esso collegate con l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV) finalizzato alla definizione del Rapporto Ambientale VAS. Tale Accordo è stato sottoscritto in data 17/08/2021. Successivamente, con decreto del Direttore della Direzione Programmazione Unitaria n. 64/2021 è stato adottato il Documento Preliminare di Programma e il Rapporto Ambientale Preliminare del PR FESR 2021-2027 quest’ultimo predisposto dall’ARPAV, dando formale avvio al procedimento di VAS. Il 03/09/2021 è stata avviata la consultazione con i soggetti competenti in materia ambientale prevista dall’art. 13 comma 1 D.L.gs n. 152/2006 e s.m. e dalla fase 2 dell’Allegato A alla DGR n. 791/2009.

Si tratta, ora, di procedere all’approvazione delle citate proposte di PR FESR 2021-2027 (in Allegato A al presente provvedimento per costituirne parte integrante sostanziale) e di PR FSE+ 2021-2027 (in Allegato B al presente provvedimento per costituirne parte integrante sostanziale), ai sensi del Regolamento (UE) 1060/2021, propedeutici alla prosecuzione del confronto partenariale ai fini dell’ulteriore definizione dei Programmi e per la successiva redazione del Rapporto Ambientale della Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

Le eventuali osservazioni sulle precitate proposte da parte del Partenariato, dovranno pervenire entro il termine di 15 giorni dalla trasmissione del presente provvedimento, a mezzo PEC, al seguente indirizzo: area.politicheeconomichecapitaleumano@pec.regione.veneto.it dell’Area Politiche Economiche Capitale Umano e Programmazione Comunitaria che, a sua volta, provvederà a trasmetterle alle Autorità di Gestione FESR e FSE+.

A seguito della valutazione e dell’accoglimento delle eventuali osservazioni da parte del Partenariato, le versioni definitive delle proposte di PR FESR 2021-2027 e di PR FSE+ 2021-2027 saranno successivamente presentate dalla Giunta regionale al Consiglio regionale con specifico provvedimento, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, della L.R. n.26/2011. 

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTO il Regolamento (UE) 2021/1060 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2021, recante le disposizioni comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale, al Fondo sociale europeo Plus, al Fondo di coesione, al Fondo per una transizione giusta, al Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura, e le regole finanziarie applicabili a tali fondi e al Fondo Asilo, migrazione e integrazione, al Fondo Sicurezza interna e allo Strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti;

VISTO il Regolamento (UE) 2021/1058 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2021, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e al Fondo di coesione;

VISTO il Regolamento (UE) 2021/1057 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2021, che istituisce il Fondo sociale europeo Plus (FSE+) e che abroga il Regolamento (UE) n. 1296/2013;

VISTO il Regolamento (UE, Euratom) 2020/2093 che stabilisce il Quadro finanziario pluriennale (QFP) dell'UE per il periodo 2021-2027;

VISTO l’Accordo di Partenariato per la programmazione 2021-2027 dei fondi SIE in fase di definizione;

VISTO il D.Lgs. n. 152 del 03/04/2006;

VISTA la L.R. n. 26/2011;

VISTA la DGR n. 791 del 31 marzo 2009;

VISTA la DGR n. 1923 del 23 dicembre 2019;

VISTA la DGR n. 96 del 3 febbraio 2020;

VISTA la DGR n. 1039 del 28 luglio 2021;

VISTO il DDR n. 64/2021;

VISTO l’art. 2 com. 2 della L.R. n. 54/2012;

delibera

  1. di approvare le premesse quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
  2. di approvare la proposta di PR FESR 2021-2027 della Regione del Veneto (in Allegato A al presente provvedimento per costituirne parte integrante sostanziale) e della proposta di PR FSE+ 2021-2027 della Regione del Veneto (in Allegato B al presente provvedimento per costituirne parte integrante sostanziale) ai sensi del Regolamento (UE) n. 1060/2021, utili per la prosecuzione del confronto partenariale ai fini dell’ulteriore definizione dei Programmi e per la successiva redazione del Rapporto Ambientale della Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
  3. di incaricare l’Area Politiche Economiche, Capitale Umano e Programmazione Comunitaria dell’esecuzione del presente atto;
  4. di stabilire, inoltre, che le eventuali osservazioni sulle precitate proposte da parte del Partenariato  dovranno pervenire entro il termine di 15 giorni dalla trasmissione del presente provvedimento a mezzo, PEC, al seguente indirizzo: area.politicheeconomichecapitaleumano@pec.regione.veneto.it dell’Area Politiche  Economiche Capitale Umano e Programmazione Comunitaria che, a sua volta, provvederà a trasmetterle alle Autorità di Gestione FESR e FSE.
  5. di dare atto che, a seguito della valutazione e accoglimento delle eventuali osservazioni da parte del Partenariato, le versioni definitive delle proposte di PR FESR 2021-2027 e di PR FSE+ 2021-2027 saranno successivamente presentate dalla Giunta regionale al Consiglio regionale con specifico provvedimento ai sensi dell’articolo 9, comma 2, della L.R. n.26/2011;
  6. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;
  7. di pubblicare il presente atto nel Bollettino ufficiale della Regione.

(seguono allegati)

Dgr_1415_21_AllegatoA_460327.pdf
Dgr_1415_21_AllegatoB_460327.pdf

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