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Materia: Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)
Deliberazione della Giunta Regionale n. 1738 del 15 dicembre 2020
Accordo tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la trasformazione digitale, e la Regione del Veneto per favorire la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione al fine di consentire la piena realizzazione ed erogazione di servizi in rete, nonché l'accesso ai servizi medesimi tramite le piattaforme abilitanti previste dagli articoli 5, 62, 64 e 64-bis del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82. Approvazione del relativo schema.
Con la presente deliberazione si approva lo schema di Accordo tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la trasformazione digitale, e la Regione del Veneto per favorire la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione al fine di consentire la piena realizzazione ed erogazione di servizi in rete, nonché l’accesso ai servizi medesimi tramite le piattaforme abilitanti previste dagli articoli 5, 62, 64 e 64-bis del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82. Lo scopo del presente progetto è promuovere e sollecitare interventi mirati di digitalizzazione dei processi e di ammodernamento tecnologico dei Comuni e verrà finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la trasformazione digitale.
L'Assessore Francesco Calzavara riferisce quanto segue.
La Legge n. 120 del 11/09/2020, di conversione del Decreto Legge n. 76/2020 (Decreto Semplificazioni), ha introdotto rilevanti novità in campo di Amministrazione Digitale. A seguito della promulgazione del succitato provvedimento legislativo, al D.Lgs. n. 82/2015 (CAD), sono state apportate rilevanti modificazioni ed in particolare:
- all’art. 64 è stato introdotto il comma 3 bis, il quale dispone: <Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, è stabilità la data a decorrere dalla quale i soggetti di cui all'articolo 2, comma 2, lettere b) e c) - gestori di servizi pubblici, società a controllo pubblico - utilizzano esclusivamente le identità digitali ai fini dell'identificazione degli utenti dei propri servizi on-line. Fatto salvo quanto previsto dal comma 2-nonies, a decorrere dal 28 febbraio 2021, i soggetti di cui all’articolo 2, comma 2, lettera a) - pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 - utilizzano esclusivamente le identità digitali e la carta di identità elettronica ai fini dell’identificazione dei cittadini che accedono ai propri servizi online. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro delegato per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione è stabilita la data a decorrere dalla quale i soggetti di cui all’articolo 2, comma 2, lettera a), utilizzano esclusivamente le identità digitali per consentire l’accesso delle imprese e dei professionisti ai propri servizi on-line>.
- l’art. 64 bis è stato implementato dei seguenti commi: <1-quater. I soggetti di cui all’articolo 2, comma 2, lettera a), rendono fruibili tutti i loro servizi anche in modalità digitale e, al fine di attuare il presente articolo, avviano i relativi progetti di trasformazione digitale entro il 28 febbraio 2021. 1-quinquies. La violazione dell’articolo 64, comma 3-bis e delle disposizioni di cui al presente articolo, costituisce mancato raggiungimento di uno specifico risultato e di un rilevante obiettivo da parte dei dirigenti responsabili delle strutture competenti e comporta la riduzione, non inferiore al 30 per cento della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei dirigenti competenti, oltre al divieto di attribuire premi o incentivi nell’ambito delle medesime strutture>.
- l’art. 65 estende, poi, la validità delle istanze presentate alle Pubbliche Amministrazioni in via telematica ai seguenti casi: <lett. b) quando l'istante o il dichiarante è identificato attraverso il sistema pubblico di identità digitale (SPID), la carta di identità elettronica o la carta nazionale dei servizi;
b-bis) ovvero formate tramite il punto di accesso telematico per i dispositivi mobili di cui all’articolo 64-bis;
c-bis) ovvero se trasmesse dall’istante o dal dichiarante dal proprio domicilio digitale iscritto in uno degli elenchi di cui all’articolo 6-bis , 6-ter o 6-quater ovvero, in assenza di un domicilio digitale iscritto, da un indirizzo elettronico eletto presso un servizio di posta elettronica certificata o un servizio elettronico di recapito certificato qualificato, come definito dal Regolamento eIDAS. In tale ultimo caso, di assenza di un domicilio digitale iscritto, la trasmissione costituisce elezione di domicilio digitale ai sensi e per gli effetti dell’articolo 3-bis, comma 1-ter. Sono fatte salve le disposizioni normative che prevedono l'uso di specifici sistemi di trasmissione telematica nel settore tributario>.
Il nuovo assetto normativo impone, quindi, a tutte le Pubbliche Amministrazioni, tra cui anche i Comuni, di rendere fruibili in formato digitale tutti i loro servizi entro il 28 febbraio 2021.
Il mancato rispetto di tale obbligo costituisce mancato raggiungimento di uno specifico risultato e di un rilevante obiettivo da parte dei dirigenti responsabili delle strutture competenti e comporta la riduzione, non inferiore al 30 per cento della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio collegato alla performance individuale dei dirigenti competenti, oltre al divieto di attribuire premi o incentivi nell’ambito delle medesime strutture.
L’esigenza di digitalizzare l’intera gamma di servizi fornita da tutte le Pubbliche Amministrazione è ancora più pregnante se si considera l’attuale contesto in cui viviamo, nel corso di una pandemia mondiale, che impone di ridurre al minimo il contatto fisico tra le persone a propria tutela.
Con specifico riguardo alla trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, l’art. 239, comma primo, D.L. n. 34/2020, convertito con Legge n. 77/2020, ha istituito il “Fondo per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione” con una dotazione di 50 milioni di euro per l'anno 2020, <destinato alla copertura delle spese per interventi, acquisti e misure di sostegno a favore di una strategia di condivisione e utilizzo del patrimonio informativo pubblico a fini istituzionali della diffusione dell'identità' digitale, del domicilio digitale e delle firme elettroniche, della realizzazione e dell'erogazione di servizi in rete, dell'accesso ai servizi in rete tramite le piattaforme abilitanti previste dagli articoli 5, 62, 64 e 64-bis del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, nonché per i servizi e le attività' di assistenza tecnico-amministrativa necessarie>.
Con D.P.C.M. del 5 ottobre 2020 il Ministro dell’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione ha provveduto alla ripartizione delle risorse del Fondo per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, trasferite dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, quale quota relativa ai primi tre trimestri del 2020 dell’importo complessivo del predetto Fondo, e stanziate sul Capitolo di spesa di nuova istituzione n. 920 per un importo pari ad euro 37.500.000,00, tra finanziamento di interventi, acquisti e misure di sostegno finalizzati a favorire la digitalizzazione della pubblica amministrazione al fine di consentire la piena realizzazione ed erogazione di servizi in rete nonché l’accesso ai servizi medesimi tramite le piattaforme abilitanti previste dagli articoli 5, 62, 64 e 64 -bis del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e finanziamento di interventi, acquisti e misure di sostegno atti a favorire la diffusione delle competenze digitali necessarie per poter consentire ai cittadini un uso consapevole dei servizi digitali realizzati e erogati dalla pubblica amministrazione, di poter sfruttare a pieno le piattaforme abilitanti previste dagli articoli 5, 62, 64 e 64 -bis del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, nonché di poter beneficiare di strumenti quali, a mero titolo esemplificativo, l’identità digitale, il domicilio digitale, le firme elettroniche, che possano facilitare loro l’esercizio dei diritti di cittadinanza. Si precisa inoltre che gli interventi saranno realizzati dal Dipartimento per la trasformazione digitale attraverso la stipula di convenzioni o accordi con amministrazioni pubbliche, con enti pubblici o con società a partecipazione pubblica ovvero con interventi diretti da parte del Dipartimento medesimo.
Inoltre, con nota prot. n. 8972/C1AI/C14ADI a firma congiunta del Ministro della Pubblica Amministrazione, dott.ssa Dadone, e del Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, dott.ssa Pisano, trasmessa alla Conferenza Stato – Regioni in data 25/11/2020, gli stessi hanno richiesto alle Regioni una sinergica collaborazione con gli Enti istituzionali coinvolti, tra cui i Comuni, al fine di dare effettiva e tempestiva attuazione agli artt. 64, 64 bis e 65 del D.Lgs. 82/2015.
In tale sede Regione del Veneto ha presentato un progetto finalizzato a supportare e accelerare il processo di digitalizzazione dei servizi pubblici erogati dai Comuni regionali.
Con nota, agli atti della Direzione ICT e Agenda Digitale al n. 525279 in data 10/12/2020, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la trasformazione digitale, ha comunicato l’approvazione del progetto regionale presentato con un finanziamento massimo di € 3.463.050,00, invitando l’amministrazione regionale a completare quanto prima l’iter di approvazione dell’Accordo ex art. 15 della Legge 241 del 1990, previsto dal D.P.C.M. del 5 ottobre 2020.
Tale Accordo, il cui Schema è allegato al presente provvedimento sotto la lettera “A”, redatto ai sensi dell’art. 15 della Legge n. 241 del 1990, ha lo scopo, quindi, di creare le condizioni operative per un'iniziativa di sistema di tutte le PA del Veneto coerente con le suddette norme, con i principi della strategia per la trasformazione digitale, nonché con il contesto in cui viviamo, secondo le indicazioni contenute nel Progetto Allegato.
Regione del Veneto, nell’ambito dell'Agenda Digitale del Veneto - ADVeneto2020 (approvato con D.G.R. n. 978/2017), ha già avviato un’iniziativa regionale volta alla digitalizzazione della P.A., che include le seguenti progettualità:
Regione del Veneto, in base all’Accordo (Allegato A), dovrà, quindi, proseguire il proprio lavoro nei progetti sopraindicati e svolgere le ulteriori attività di promozione ed accelerazione del processo di adeguamento da parte dei Comuni veneti alle disposizioni normative introdotte in materia di digitalizzazione dei servizi pubblici, al fine di portare al completamento il processo di migrazione dei servizi di incasso verso la piattaforma PagoPA e mettere a disposizione dell’utenza l’APP IO che consenta ai cittadini una interazione diretta con le Pubbliche Amministrazioni, omogeneizzando le modalità di comunicazione, informazione e fruizione dei servizi digitali, oltre a rendere accessibili i propri servizi online attraverso il sistema SPID.
L’obiettivo che ci si prefigge è di permettere a tutte le Amministrazioni Pubbliche, anche le più piccole, di erogare servizi digitali ai cittadini e imprese pienamente interoperabili con i sistemi legacy e le piattaforme abilitanti regionali e nazionali. Parimenti, dovranno essere garantiti a tutti i cittadini veneti, a prescindere dal loro Comune di residenza, un numero minimo di servizi digitali (Livelli Essenziali di Diritti Digitali LEDD).
Il modello adottato da Regione del Veneto per perseguire questi risultati si baserà sui seguenti principi guida:
La Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la trasformazione digitale, svolgerà funzioni di coordinamento e metterà a disposizione le risorse finanziarie necessarie.
Al fine di garantire la realizzazione delle suddette attività, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la trasformazione digitale, erogherà a Regione del Veneto il contributo massimo pari ad € 3.463.050,00, secondo le seguenti modalità:
L’accordo avrà una durata fino al 31 dicembre 2021.
A fronte delle esigenze sopra rappresentate, risulta, pertanto, opportuno approvare lo schema di Accordo con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per la trasformazione digitale, che si allega come parte integrante e sostanziale del presente atto (Allegato A), incaricando della sottoscrizione il Direttore della Direzione ICT e Agenda Digitale.
Si precisa infine che il presente atto non comporta spesa a carico del Bilancio regionale.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
- VISTA la Legge n. 120 del 11/09/2020 di conversione del DL 76/2020 (Decreto Semplificazioni);
- VISTO il D.Lgs. n. 82 del 07/03/2005 (CAD);
- VISTA la Legge n. 241/1990;
- VISTO il D.L. n. 34/2020, convertito con Legge n. 77/2020;
- VISTA la nota prot. n. 8972/C1AI/C14ADI a firma congiunta del Ministro della Pubblica Amministrazione, dott.ssa Dadone, e del Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, dott.ssa Pisano, trasmessa alla Conferenza Stato – Regioni in data 25/11/2020;
- Visto il D.P.C.M. del 5 ottobre 2020;
- VISTA la D.G.R. n. 978/2017;
- VISTO il D.Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii.;
- VISTO l’art. 2, comma 2, della Legge Regionale n. 54 del 31/12/2012;
- VISTO il D.Lgs. n. 33 del 14/03/2013.
DATO ATTO che il Direttore di Area ha attestato che il Vicedirettore di Area, nominato con D.G.R. n. 1586 del 17 novembre 2020, ha espresso in relazione al presente atto il proprio nulla osta senza rilievi, agli atti dell'Area medesima;
delibera
(seguono allegati)
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