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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 61 del 05 maggio 2020


Materia: Sanità e igiene pubblica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 497 del 21 aprile 2020

Emergenza Covid-19. Approvazione proposta progettuale per la realizzazione di interventi finalizzati a fronteggiare l'emergenza epidemiologica in atto in ambito penitenziario e cofinanziati dalla Cassa delle Ammende, nell'ambito dell'Accordo stipulato con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome il 26 luglio 2018.

Note per la trasparenza

Il provvedimento approva la proposta progettuale presentata dalla Regione del Veneto, Direzione Servizi Sociali, in qualità di soggetto capofila, per la realizzazione di  interventi cofinanziati dalla Cassa delle Ammende volti a fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 in ambito penitenziario, all’interno della cornice istituzionale dell’Accordo stipulato dalla Cassa delle Ammende con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome il 26 luglio 2018.

L'Assessore Manuela Lanzarin riferisce quanto segue.

La situazione emergenziale dovuta al diffondersi del Covid-19 si è manifestata in maniera repentina, interessando anche la popolazione carceraria e imponendo la necessità di programmare interventi all’interno degli istituti penitenziari, al fine di contenere il contagio e di garantire gli standard di assistenza sanitaria.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle Linee Guida pubblicate il 15 marzo 2020, ha affermato che le persone sottoposte a pene detentive sono più vulnerabili al Covid-19, rispetto alla popolazione generale, a causa delle condizioni di promiscuità in cui si trovano a vivere, anche per lunghi periodi; il contesto carcerario non sempre è in grado di garantire un adeguato distanziamento sociale e , di conseguenza, la stretta vicinanza fisica può essere fonte di infezioni, oltre che amplificare e diffondere malattie infettive dentro e fuori dal carcere.

Gli interventi fondamentali, individuati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, da intraprendere con immediatezza sono:

  • la realizzazione di un partenariato interistituzionale per assicurare una pianificazione adeguata e specifica per la prevenzione del rischio di contagio in carcere, per garantire gli standard di assistenza sanitaria;
  • l’applicazione di misure di deflazionamento della popolazione detenuta, attraverso il ricorso a tutte le misure ammesse dal sistema penale e penitenziario (arresti domiciliari, misure alternative alla detenzione, rinvio obbligatorio o facoltativo dell’esecuzione della pena ex art. 146 e 147 c.p.) al fine di assicurare maggiore distanziamento fisico in ambito penitenziario;
  • il sostegno emotivo e psicologico ai detenuti, attraverso un’adeguata informazione e favorendo maggiori contatti telefonici con i familiari, garantendo un approccio sensibile al genere.

In continuità con le disposizioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’art. 123 (disposizioni in materia di detenzione domiciliare) del D.L. 17 marzo 2020 n. 18, al fine di ridurre il sovraffollamento penitenziario, ha previsto che “la pena detentiva è eseguita, su istanza, presso l’abitazione del condannato o in altro luogo pubblico o privato di cura, assistenza e accoglienza, ove non sia superiore a diciotto mesi, anche se costituente parte residua di maggior pena”.

La Cassa delle Ammende, tenuto conto della collaborazione in essere con le Regioni e le Province Autonome, in attuazione dell’Accordo stipulato il 26 luglio 2018, ha espresso la necessità di intervenire con urgenza per porre in essere misure efficienti ed efficaci nella lotta contro il Covid-19.

Con propria Delibera del Consiglio di Amministrazione del 6 aprile 2020, la Cassa delle Ammende ha approvato il finanziamento di un programma di interventi per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 in ambito penitenziario, invitando le Regioni e le Province Autonome a presentare proposte progettuali e mettendo a disposizione  complessivamente Euro 5.000.000,00 per tutto il territorio nazionale.

A favore della Regione del Veneto è previsto, secondo la tabella di riparto delle risorse annessa all’invito sopra citato, uno stanziamento di Euro 475.000,00 per favorire l’accesso alle misure non detentive con il reperimento di alloggi pubblici o privati di cura, di assistenza o accoglienza delle persone sottoposte a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria privativi o limitativi della libertà personale, ove possano essere alloggiati sia coloro che abbiano i requisiti giuridici per accedere alle misure non detentive sia coloro che per motivi sanitari siano in condizioni non compatibili con la permanenza in ambito penitenziario.

Occorre ricordare che, allo stato attuale, nella Regione del Veneto il suindicato Accordo è in fase di realizzazione attraverso il progetto “Re-Start”, coordinato dalla Direzione Regionale Lavoro e finanziato con Delibera del Consiglio di Amministrazione della Cassa delle Ammende del 13 dicembre 2019. Le aree di intervento del progetto “Re-Start” sono le seguenti:

  • percorsi di formazione professionale rivolti a persona in esecuzione penale;
  • percorsi di inclusione sociale e/o inserimento lavorativo rivolti a persone in esecuzione penale;
  • interventi di assistenza per le persone in esecuzione penale e per familiari, con particolare riferimento alla prole minore di età;
  • sviluppo di servizi pubblici per il sostegno alle vittime di reato, per la giustizia riparativa e mediazione penale.

L’invito della Cassa delle Ammende per il finanziamento di interventi per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 in ambito penitenziario prevede la presentazione di specifiche proposte progettuali, in forma complementare ed integrata con le misure già adottate nell’ambito della programmazione regionale e in raccordo con gli interventi di inclusione sociale già programmati, concernenti le seguenti azioni:

  • collocazione in unità abitative indipendenti o di accoglienza in ambito comunitario, nel rispetto dei requisiti previsti dalla normativa vigente in materia;
  • presa in carico della persona con interventi trattamentali di inclusione sociale, da sviluppare secondo un approccio integrato in stretta collaborazione con le articolazioni competenti dell’Amministrazione penitenziaria, dell’Esecuzione penale esterna e della Giustizia Minorile;
  • interventi di sostegno economico e sociale per i destinatari degli interventi, con riferimento alle detenute con prole minore di età: aiuto per il soddisfacimento dei bisogni primari; supporto per la fruizione dei diritti di cittadinanza, accompagnamento al reinserimento sociale in raccordo con i servizi sociali del territorio.

Gli interventi avranno durata di sei mesi e comunque, non oltre il fine pena, nel limite finanziario previsto per ciascun territorio.

L’invito individua, quali destinatari degli interventi, adulti e giovani adulti, sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria privativi o limitativi della libertà personale, che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età, anche se il reato è stato commesso nella minore età, privi di risorse economiche, alloggiative, lavorative.

La partecipazione delle associazioni riconosciute, ovvero iscritte fra gli enti ausiliari previsti dall'articolo 115 del D.P.R. n. 309/90, nonché gli enti del terzo settore ai sensi del D.lgs. n. 117/17 dovrà essere effettuata con procedure ad evidenza pubblica, anche attraverso la coprogettazione, da espletare per l'eventuale scelta del soggetto attuatore di progetto o per la definizione del partenariato di progetto.

Tutto ciò premesso, la proposta progettuale intende porre in essere un'azione di sistema volta ad assicurare la coerenza con le priorità programmatiche individuate nell’invito, tenendo conto e valorizzando gli interventi previsti nell’ambito dell’azione 2.5 del progetto Re-Start ( relativa all’housing – abitare sociale), oltre alle pratiche e alle attività già in essere relative all’approccio housing first e alle esperienze maturate nei territori nell’ambito dell’abitare sociale ed inclusivo. L’integrazione e la continuità tra interventi consentono di rispondere all’esigenza di promuovere la salute e il contenimento del contagio da Covid-19 ma, contestualmente, favorire, laddove possibile, prese in carico multidimensionali e multisciplinari, per il perseguimento dell’integrazione e dell’autonomia socioeconomica di ciascun beneficiario.

Si rende necessario individuare, quale struttura regionale competente per la presente iniziativa, la Direzione Servizi Sociali, incaricando il Direttore della U.O. Dipendenze, Terzo, Settore, Inclusione Sociale e Nuove Marginalità a dar seguito agli atti successivi all’approvazione del progetto, giusto decreto di delega del Direttore della Direzione Servizi Sociali n. 22 del 06 aprile 2018.

Data la cornice istituzionale sopra illustrata entro cui l’iniziativa si inserisce, si è ritenuto di valorizzare la rete di partenariato del progetto Re-Start, formata dai Comuni sede di carcere, dagli Enti del Terzo settore in collaborazione con PRAP, dall’UEPE,  dal Centro per la Giustizia Minorile e dal Garante regionale dei diritti alla persona del Veneto, in sinergia con la Direzione Lavoro.

Con il presente provvedimento si propone di approvare la sintesi della proposta progettuale di cui all'Allegato A che ne forma parte integrante e sostanziale.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

Vista la Delibera del Consiglio di Amministrazione del 06 aprile 2020 della Cassa delle Ammende;

Vista la Legge regionale 29.11.2001, n. 39 "Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione";

Visto il D.lgs. n. 118/2011, modificato e integrato dal D.lgs. n. 126/2014;

Visti gli artt. 23 e 26 del D.Lgs n. 33/2013;

Visto l'art. 2, comma 2, della L. R. n. 54 del 31 dicembre 2012 e s.m.i.;

delibera

  1. di approvare la sintesi progettuale di cui all'Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, relativa al progetto presentato dalla Regione del Veneto, Direzione Servizi Sociali, in qualità di soggetto capofila, per realizzare interventi cofinanziati dalla Cassa delle Ammende volti a fronteggiare l’emergenza epidemologia da COVID 19 negli Istituti Penitenziari;
  2. di prendere atto che la Cassa delle Ammende, nella tabella di riparto indicata nell’Invito, ha destinato alla Regione del Veneto complessivamente Euro 475.000,00 ;
  3. di individuare, quale struttura regionale competente per la presente iniziativa, la Direzione Servizi Sociali, incaricando il Direttore della U.O. Dipendenze, Terzo, Settore, Inclusione Sociale e Nuove Marginalità a dar seguito agli atti successivi all’approvazione del progetto, giusto decreto di delega del Direttore della Direzione Servizi Sociali n. 22 del 06 aprile 2018;
  4. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi degli artt. 23 e 26, comma 1, del D.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 e s.m.i.;
  5. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.

(seguono allegati)

Dgr_497_20_AllegatoA_419230.pdf

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