Menu veloce: Pagina iniziale | Consultazione | Filtri di selezione | Contenuto
Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 8 del 19 gennaio 2018


Materia: Formazione professionale e lavoro

Deliberazione della Giunta Regionale n. 2212 del 29 dicembre 2017

Avvio del processo di costituzione dei Poli tecnico professionali. Legge 2 aprile 2007 n. 40; D.P.C.M. del 25 gennaio 2008; D.I. 7 febbraio 2013.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento si dà avvio al processo di costituzione dei Poli tecnico professionali previsti dalla normativa nazionale. L’obiettivo è di organizzare un complessivo sistema di offerta di formazione e istruzione incentrato sulla collaborazione tra territorio, mondo del lavoro, sedi della ricerca scientifica e tecnologica, istruzione tecnica e formazione professionale, che risponda in modo efficace ai fabbisogni formativi delle filiere su cui si fonda lo sviluppo economico regionale. Il provvedimento non comporta impegno di spesa.

L'Assessore Manuela Lanzarin per l'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.

L’importanza riconosciuta all’istruzione e alla formazione tecnico scientifica per lo sviluppo del modello economico Veneto è testimoniata dall’impegno costante della Regione del Veneto, negli ultimi decenni, per la progressiva costruzione di un sistema regionale centrato sulla integrazione tra cultura scientifica, formazione e lavoro.

In attuazione dell’art. 69 della legge 17 maggio 1999, n. 144 è stato infatti avviato e progressivamente implementato un processo di valorizzazione dell’istruzione e della formazione tecnica per avvicinare e integrare i sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro, superando nello stesso tempo le difficoltà derivanti dall’articolazione delle competenze tra Stato e Regioni.

In sede attuativa, con la legge 2 aprile 2007, n. 40, all’art. 13, comma 2, il legislatore ha sancito la costituzione degli Istituti Tecnici Superiori (ITS) con riferimento alla riorganizzazione e al rilancio degli istituti tecnici e degli istituti professionali.

Lo stesso articolo introduce i Poli tecnico professionali quali strumenti per la realizzazione di un’offerta formativa coordinata con il fine di promuovere in modo stabile e organico la diffusione della cultura scientifica e tecnica e di sostenere le misure per la crescita sociale, economica e produttiva del Paese.

Un tassello determinante per l’evoluzione del processo è stato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (D.P.C.M.), adottato il 25 gennaio 2008 su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione, di concerto con il Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale e il Ministro dello Sviluppo Economico, previa intesa in Conferenza Stato-Regioni e Autonomie Locali.

Il Decreto contiene le linee guida per la riorganizzazione del sistema dell’Istruzione e Formazione Tecnico Scientifica, al fine di assicurare una maggiore stabilità, qualità e visibilità all’offerta formativa e una sua maggiore articolazione.

Con tale Decreto sono stati pertanto riorganizzati i percorsi di Istruzione e Formazione Tecnico Scientifica (IFTS) e introdotti operativamente gli ITS, già definiti dalla succitata L. n. 40/2007.

Nel rispetto dell’articolazione delle competenze tra Stato e Regioni, le linee guida, indicano gli obiettivi che il complessivo sistema intende perseguire, l’articolazione dei diversi strumenti/percorsi e gli standard organizzativi.

In particolare esse individuano tre tipologie di intervento che le Regioni possono programmare e sostenere:

  1. l’offerta formativa e i programmi di attività realizzati dagli ITS;
  2. l’offerta formativa dei percorsi di IFTS;
  3. le misure per facilitare lo sviluppo dei Poli tecnico professionali, finalizzati ad incentivare la collaborazione tra territorio, mondo del lavoro, sedi della ricerca scientifica e tecnologica e formazione professionale. 

Tale Decreto ha pertanto avviato il percorso di riorganizzazione e stabilizzazione, su diversi livelli, dell’offerta di formazione tecnica superiore sancito nella legge finanziaria 2007 (art. 1, commi 631 e 875) e dalla citata L. n. 40/2007 (art. 13, comma 2), confermando, tra gli scopi di questa complessa operazione di innovazione e coordinamento legislativo, la diffusione della cultura tecnica e scientifica e la valorizzazione della filiera, il potenziamento dell'alta formazione professionale, il sostegno sistematico alle misure per la crescita e lo sviluppo competitivo del sistema economico e produttivo.

Un ruolo rilevante nel disegno complessivo del sistema è affidato ai Poli tecnico professionali attraverso i quali si promuove in modo stabile e organico la diffusione della cultura scientifica e tecnica e si sostengono le misure per la crescita sociale, economica e produttiva.

Le linee guida, licenziate dalla Conferenza Stato-Regioni del 26 settembre 2012 e confluite nel Decreto Interministeriale (D.I.) 7 febbraio 2013 “Linee guida di cui all'art. 52, commi 1 e 2, della legge n. 35 del 4 aprile 2012. Misure di semplificazione e di promozione dell'istruzione tecnico professionale e degli Istituti Tecnici Superiori - I.T.S.”, hanno meglio definito le finalità e i requisiti minimi dei Poli. A partire dalla principale funzione di “interconnessione tra i soggetti della filiera formativa e le imprese della filiera produttiva”, essi sono infatti definiti come “luoghi formativi di apprendimento in situazione” e sono prefigurati come accordi di rete per la condivisione delle risorse strumentali e professionali disponibili, pubbliche e private.

Il raccordo strategico e articolato che i Poli sono chiamati ad operare è esemplificato con efficacia dalla possibile correlazione, indicata dalle linee guida (Allegato B al D.I. del 7 febbraio 2013) tra: aree professionali, filiere produttive, cluster tecnologici, aree tecnologiche di riferimento per gli ITS, indirizzi di studio degli istituti tecnici e degli istituti professionali, qualifiche e diplomi professionali di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP).

Tale sinergia informa pertanto il processo di costituzione dei Poli tecnico professionali che dovranno, da un lato, contribuire a prefigurare un sistema di istruzione e di formazione coerente con i fabbisogni formativi dei processi produttivi locali e, dall’altro, agevolare e promuovere l’apertura del sistema stesso verso momenti diversificati di approfondimento e di specializzazione e la sua valorizzazione come risorsa utilizzata in modo sinergico con le altre offerte culturali del territorio.

La Regione del Veneto ha utilizzato prontamente gli strumenti resi disponibili nel contesto normativo nazionale, in continuità con la positiva esperienza IFTS avviata a partire dal 2005 (DGR n. 3322 del 08/11/2005) tant’è che:

  • il numero dei percorsi IFTS è stato incrementato e reso quanto più possibile stabile nel tempo, anche attraverso l’utilizzo del FSE;
  • sono stati istituiti complessivamente n. 7 ITS;
  • sono stati avviati attraverso l’operatività degli ITS, nel corso degli ultimi anni, decine di percorsi di formazione terziaria, coerenti ed integrati con i fabbisogni del sistema produttivo e pertanto caratterizzati da un significativo esito occupazionale. 

L’esperienza dei percorsi IFTS e quella degli ITS sono accomunate da un solido raccordo e da un’interazione positiva tra sistemi di istruzione e formazione, ricerca, università e sistema delle imprese, che hanno creato reti di partenariato diffuse, hanno favorito una crescente integrazione dei sistemi, hanno finalmente avvicinato le filiere formative a quelle produttive e hanno avviato la sperimentazione di un modello coordinato di governance territoriale.

I risultati eccellenti di tale governance territoriale hanno indotto la Regione del Veneto a considerare l’opportunità di utilizzare anche il terzo strumento previsto dal D.P.C.M. del 25 gennaio 2008, i Poli tecnico professionali.

Attraverso di essi infatti potrà essere rafforzata e resa continuativa la presenza di un’offerta rivolta ad assicurare la rispondenza del sistema di formazione e istruzione ai fabbisogni e alla evoluzione del sistema economico e produttivo, valorizzando, in una logica di rete, risorse professionali, tecnologiche, strumentali e metodologiche per accrescere la competitività del modello di sviluppo regionale sui mercati internazionali, contribuendo così a rafforzare l’azione regionale volta a costruire un sistema educativo innovativo e integrato con quello economico e produttivo.

Ciascun Polo tecnico professionale potrebbe pertanto costituire, in relazione alla filiera “tecnologica” di riferimento, il contesto strutturato delle risorse, delle competenze e dei ruoli per organizzare un’offerta di formazione ed istruzione mirata e fortemente specialistica, in grado di rispondere, con la massima efficacia e secondo modalità flessibili e innovative, ai fabbisogni dello sviluppo economico regionale. Perno della operatività dei Poli sarà la collaborazione tra i diversi soggetti e il loro coinvolgimento diretto nella condivisione delle risorse pubbliche e private disponibili.

I Poli possono rappresentare in tal senso la interconnessione funzionale tra i soggetti della filiera formativa e le imprese della filiera produttiva, anche attraverso l’identificazione di luoghi formativi che, sulla base della condivisione di spazi pubblici e privati già funzionanti, si qualifichino come sedi specializzate per l’apprendimento in contesti applicativi.

In tale contesto potranno essere valorizzati anche i “Laboratori per l’occupabilità” già attivati sul territorio regionale a seguito dell’avviso del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) prot. n. 3322 dell’8 settembre 2015, ai sensi dell’art. 1, commi da 56 a 62 della legge 13 luglio 2015, n. 107.

Le principali finalità operative dei Poli, indicate in dettaglio nell’Allegato A, sono:

  • valorizzare il contributo delle imprese nella definizione dei fabbisogni formativi;
  • dare concreta attuazione agli spazi di flessibilità curricolare dei percorsi di istruzione tecnica professionale e di IeFP;
  • promuovere contesti di apprendimento dinamici, valorizzando la flessibilità organizzativa delle istituzioni scolastiche e formative;
  • rafforzare il rapporto tra sistema dell’istruzione/formazione e i sistemi della ricerca tecnologica per favorire il trasferimento della ricerca industriale alle imprese e rafforzare l’acquisizione delle competenze negli ambienti della produzione;
  • qualificare l’offerta formativa in relazione agli ambiti di specializzazione del sistema produttivo regionale, rafforzando la collaborazione in rete tra i soggetti presenti sul territorio regionale. 

Una governance efficace al processo di avvio della procedura per la costituzione dei Poli tecnico professionali sarà assicurata anche dalla costituzione di un’apposita cabina di regia, della quale farà parte anche l’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto che designerà un proprio rappresentante.

Si propone pertanto di dare avvio al processo di costituzione di Poli tecnico professionali, al fine di organizzare un complessivo sistema di offerta di formazione ed istruzione, incentrato sulla collaborazione tra territorio, mondo del lavoro, sedi della ricerca scientifica e tecnologica, istruzione tecnica e formazione professionale, che risponda in modo efficace ai fabbisogni formativi delle filiere su cui si fonda lo sviluppo economico regionale.

Si propone inoltre di approvare l’Allegato A – “Elementi costitutivi dei Poli tecnico professionali della Regione del Veneto”, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.

Al fine di dare piena attuazione agli obiettivi definiti dal presente provvedimento, si propone di demandare al Direttore della Direzione Formazione e Istruzione l’adozione degli atti necessari all’istituzione dei Poli tecnico professionali di cui all’ordinamento vigente ed in conformità alle linee guida approvate in Conferenza Stato-Regioni del 26 settembre 2012 confluite nel D.I. 7 febbraio 2013 ed in particolare:

  1. l’attivazione delle procedure di evidenza pubblica per l’individuazione dei Poli tecnico professionali della Regione del Veneto;
  2. la definizione di linee guida operative per la proposizione delle candidature sulla base degli elementi indicati al citato Allegato A;
  3. la definizione di strumenti operativi adeguati a sostenere lo sviluppo dei Poli. 

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTA la Legge 17 maggio 1999, n. 144, art. 69, relativa alla istituzionalizzazione dei percorsi, della concertazione e del dialogo sociale per la costruzione del sistema IFTS su tutto il territorio nazionale;

VISTO il D.I. 31 ottobre 2000, n. 436 “Regolamento recante norme di attuazione dell'articolo 69 della legge 17 maggio 1999, n. 144, concernente l'istruzione e la formazione tecnica superiore (IFTS)”;

VISTI gli Accordi in sede di Conferenza unificata ai sensi dell’art. 9, comma 2, lettera c) del Decreto legislativo 28 agosto 1997 sanciti in data 2 marzo 2000, 14 settembre 2000, 1° agosto 2002, 19 novembre 2002, 29 aprile 2004, 25 novembre 2004 e 16 marzo 2006 con i quali sono state definite le linee guida e gli standard in applicazione del D.I. del 31 ottobre 2000, n. 436;

VISTA la Legge 2 aprile 2007, n. 40, articolo 13, comma 2, che prevede l’organizzazione degli ITS;

VISTO il D.P.C.M. del 25 gennaio 2008 recante “Linee guida per la riorganizzazione del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore e la costituzione degli istituti tecnici superiori”;

VISTO il documento finale della Commissione Ministeriale per la riorganizzazione degli Istituti tecnici e professionali del 3 marzo 2008;

VISTO il D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 “Codice dell'amministrazione digitale”;

VISTA la Legge 13 luglio 2015, n. 107 concernente la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”;

VISTO il D.I. 7 febbraio 2013 che ha recepito l’Intesa sancita in Conferenza Unificata il 26 settembre 2012, riguardante l’adozione di linee guida per realizzare misure di semplificazione e promozione dell’istruzione tecnico professionale anche mediante costituzione dei poli tecnico-professionali, a sostegno dello sviluppo delle filiere produttive del territorio e dell’occupazione dei giovani;

VISTA l’avviso MIUR prot. n. 3322 dell’8 settembre 2015;

VISTA la L.R. n. 8 del 31 marzo 2017 “Il sistema educativo della Regione Veneto”;

VISTA la DGR n. 1102 del 18/03/2005 relativa all’accordo con la Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico regionale per il Veneto, le Amministrazioni provinciali, le Università e le Parti sociali per la costituzione di Poli formativi per l’istruzione e la formazione tecnica superiore;

VISTA la DGR n. 3322 dell’8 novembre 2005 relativa al riconoscimento dei Poli formativi e successive modifiche ed integrazioni;

VISTA la DGR n. 4204 del 29/12/2009, circa l’istituzione di tre Istituti Tecnici Superiori nell’area tecnologica “Nuove tecnologie per il Made in Italy”, specializzati nei comparti “meccatronico”, “agroalimentare e vitivinicolo”, “moda-calzatura”;

VISTA la DGR n. 1802 del 13 luglio 2010 con la quale sono stati istituiti n. 3 nuovi Istituti Tecnici Superiori nei comparti economici del “Turismo”, del “Manifatturiero e Servizi” con particolare riguardo alla “Logistica” e del “Risparmio energetico e nuove tecnologie in Edilizia”;

VISTO l’art. 2, comma 2, lettera f) della L.R. n. 54 del 31 dicembre 2012, come modificata con L.R. n. 14 del 17 maggio 2016;

delibera

  1. di stabilire che le premesse al presente dispositivo siano parti integranti e sostanziali del provvedimento;
  2. di dare avvio al processo di costituzione dei Poli tecnico professionali per le finalità richiamate in premessa e con le caratteristiche indicate nell’Allegato A – “Elementi costituitivi dei Poli tecnico professionali della Regione del Veneto”, parte integrante e sostanziale del provvedimento;
  3. di demandare al Direttore della Direzione Formazione e Istruzione competente:
  1. l’attivazione delle procedure necessarie per dare attuazione a quanto previsto dal presente provvedimento;
  2. la definizione di linee guida operative per la proposizione delle candidature sulla base degli elementi indicati nel citato Allegato A;
  3. la definizione di strumenti operativi adeguati a sostenere lo sviluppo dei Poli;
  1. di rinviare a successivo provvedimento l’individuazione di risorse finanziarie, regionali, nazionali e comunitarie, nei limiti delle effettive disponibilità, da destinare allo sviluppo dei Poli tecnico professionali;
  2. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;
  3. di incaricare la Direzione Formazione e Istruzione dell’esecuzione del presente atto;
  4. di pubblicare il presente atto nel Bollettino ufficiale della Regione nonché nel sito Internet della Regione del Veneto. 

(seguono allegati)

2212_AllegatoA_360405.pdf

Torna indietro