Menu veloce: Pagina iniziale | Consultazione | Filtri di selezione | Contenuto
Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 19 del 21 febbraio 2017


Materia: Organizzazione amministrativa e personale regionale

Deliberazione della Giunta Regionale n. 104 del 31 gennaio 2017

Individuazione del referente della Regione del Veneto, ai sensi dell'art. 1, comma 4, del Decreto Ministeriale 31 gennaio 2013 per la definizione e l'attuazione del Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale - PRRI - nell'ambito del riconoscimento dell'area di crisi complessa del Comune di Venezia. DGR n. 2303/2016.

Note per la trasparenza

Si provvede all'individuazione del referente della Regione del Veneto, ai sensi dell'art. 1, comma 4, del Decreto Ministeriale 31 gennaio 2013 per la definizione e l'attuazione del Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale - PRRI - nell'ambito del riconoscimento dell'area di crisi complessa del Comune di Venezia di cui alla DGR n. 2303 del 30/12/2016.

Estremi dei principali documenti dell'istruttoria:
Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 31 gennaio 2013
DGR n. 2303 del 30/12/2016
Nota prot.n. 8738 del 10/01/2017 del Segretario Generale della Programmazione

Il Presidente Luca Zaia riferisce quanto segue.

L'art. 27 del Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83 (Decreto Crescita 2012) convertito con modificazioni, dalla L. 7 agosto 2012, n. 134 pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 187 del 11-08-2012, ha riformato la disciplina degli interventi di reindustrializzazione delle aree di crisi, introducendo forme di intervento a sostegno delle cosiddette "aree di crisi complessa", la cui disciplina attuativa è stata già adottata con decreto del Ministro dello sviluppo economico 31 gennaio 2013. Si prevede che, in caso di situazioni di crisi industriali complesse, in specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale, possano essere attivati progetti di riconversione e riqualificazione industriale, che promuovano gli investimenti produttivi, anche di carattere innovativo, la riqualificazione delle aree interessate, la formazione del capitale umano, la riconversione di aree industriali dismesse, il recupero ambientale e l'efficientamento energetico dei siti e la realizzazione delle infrastrutture funzionali agli interventi.

Con il decreto ministeriale 9 giugno 2015 sono stati stabiliti i termini, le modalità e le procedure per la presentazione delle domande di accesso, nonché i criteri di selezione e valutazione per la concessione ed erogazione delle agevolazioni in favore di programmi di investimento finalizzati al rilancio di tutte le aree di crisi, complessa e non complessa, ma sempre con impatto significativo sullo sviluppo dei territori e dell'occupazione.

Con la circolare del Direttore generale per gli incentivi alle imprese 6 agosto 2015, n. 59282, infine, sono state fornite ulteriori indicazioni e specificazioni relative alle modalità di concessione ed erogazione delle agevolazioni e di presentazione delle domande da parte delle imprese.

Le aree di crisi complessa sono quei territori in cui la recessione economica e la perdita occupazionale assumono, per la loro gravità, rilevanza a livello nazionale. Questo accade quando le aree sono colpite dalla crisi di una o più imprese di grande o media dimensione, con effetti sull'indotto, o da una grave crisi di uno specifico settore industriale molto radicato e diffuso sul territorio.

La crisi ha una rilevanza nazionale quando produce un impatto significativo sulla politica industriale nazionale, come accade nei casi di settori industriali con eccesso di capacità produttiva o con squilibrio strutturale dei costi di produzione oppure nei settori industriali che necessitano di un processo di riqualificazione produttiva al fine di perseguire un riequilibrio tra attività industriale e tutela della salute e dell'ambiente.

Il riconoscimento dello stato di crisi complessa spetta al Ministero dello sviluppo economico.

Nella nostra regione, i settori produttivi che presentano fattori di complessità delle crisi in termini di significatività sulla politica industriale nazionale sono quelli del comune di Venezia, in particolare il comparto della chimica e del metalmeccanico. Inoltre è rilevabile la condizione di difficoltà anche del settore vetrario, che contribuisce ad acuire lo stato di sofferenza del tessuto economico e sociale del territorio nel suo complesso. In considerazione del declino e, in molti casi, della dismissione dei siti di questi comparti produttivi, vi è la necessità di pianificare un intervento sistemico in grado di favorire processi di riqualificazione e riconversione produttiva che consentano anche il perseguimento di un nuovo equilibrio tra le attività industriali e la tutela della salute e dell'ambiente.

L'area industriale di Venezia è già stata oggetto dell'attività di un "Tavolo Permanente per Porto Marghera" istituito presso la Regione, allo scopo di rilanciare l'area, completando le iniziative di riqualificazione e rilancio dell'area industriale già intraprese, e di scongiurare ulteriori conseguenze negative sul piano delle opportunità produttive e dell'occupazione, all'interno di un tessuto sociale già messo a dura prova dagli effetti della crisi economica.

Pertanto, ritenendo che l'Area del Comune di Venezia presentasse i requisiti per il suo l'inserimento tra le "aree di crisi industriale complessa", ai sensi del D. L. n. 83/2012, convertito in Legge n. 134 del 07/08/2012 e del Decreto ministeriale di attuazione del 31/01/2013, è stata approvata la DGR n. 2303 del 30/12/2016 al fine di presentare al Ministero dello Sviluppo Economico l'istanza di riconoscimento, producendo il Dossier

"Area di crisi industriale complessa di Venezia" contenuto nell' "Allegato A" al predetto provvedimento, che descrive i fattori di complessità e le caratteristiche delle crisi dell'area industriale di Venezia. Offre inoltre un'analisi socio-economica dei territori interessati, delle dinamiche e dell'incidenza dei settori produttivi in crisi e delinea la proposta di massima dei contenuti del PRRI attraverso l'individuazione di linee prioritarie di intervento appartenenti agli ambiti delle infrastrutture, dell'ambiente e dello sviluppo economico. In conclusione, viene individuata la strumentazione regionale attivabile per sostenere la ripresa dell'area industriale e le misure di politica attiva destinate ai lavoratori.

In esecuzione della DGR n. 2303/2016 e in particolare del punto 4 del dispositivo, con nota prot.n. 8738 del 10/01/2017, il Segretario Generale della Programmazione ha presentato al Ministero dello Sviluppo Economico istanza per il riconoscimento dell'area di crisi complessa del Comune di Venezia.

Al fine di completare l'iter procedurale, è necessario ora provvedere all'individuazione del referente della Regione del Veneto, ai sensi dell'art. 1, comma 4, del Decreto Ministeriale 31 gennaio 2013 per la definizione e l'attuazione del Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale - PRRI.

Va ricordato che con DGR n.788 del 14/05/2015 avente ad oggetto "Unità di Crisi aziendali, territoriali e settoriali. Implementazione e prosecuzione delle attività anni 2015-2017. Affidamento in house providing a Veneto Lavoro. L.R. n. 3 del 13 marzo 2009 e DGR n. 1675 del 18/10/2011", la Regione ha affidato all'ente strumentale Veneto Lavoro un progetto volto a proseguire, rafforzare e implementare l'attività dell'Unità di crisi aziendali, territoriali e settoriali, ivi compresi i casi di rilevanza nazionale tra i quali rientra quello in questione.
In tale ambito, si ritiene di individuare il referente della Regione di cui all'art. 1, comma 4, del DM sopra citato nella persona del dott. Mattia Losego, in quanto coordinatore dell'Unità di crisi aziendali, territoriali e settoriali di Veneto Lavoro, nell'ambito del progetto di cui alla DGR n. 788/2015.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale da atto che le strutture competenti hanno attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTO il Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83 (Decreto Crescita 2012) convertito con modificazioni, dalla L. 7 agosto 2012, n. 134 pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 187 del 11-08-2012;

VISTO il Decreto del Ministro dello sviluppo economico 31 gennaio 2013;

VISTO il decreto ministeriale 9 giugno 2015;

VISTA la circolare del Direttore generale per gli incentivi alle imprese 6 agosto 2015, n. 59282;

VISTA la DGR n. 2303 del 30/12/2016;

VISTA la nota prot.n. 8738 del 10/01/2017 del Segretario Generale della Programmazione;

VISTO l'art. 2, comma 2, lett. o), della L.R. n. 54 del 31 dicembre 2012.

delibera

1.   di stabilire che le premesse al presente atto siano parte integrante del provvedimento;

2.   di individuare quale referente della Regione del Veneto, ai sensi dell'art. 1, comma 4, del Decreto Ministeriale 31 gennaio 2013 per la definizione e l'attuazione del Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale - PRRI, di cui alla DGR n. 2303/2016, il dott. Mattia Losego, in quanto coordinatore dell'Unità di crisi aziendali, territoriali e settoriali di Veneto Lavoro, nell'ambito del progetto di cui alla DGR n. 788/2015, meglio specificata in premessa;

3.   di dare mandato al Segretario Generale della Programmazione di comunicare al Ministero dello Sviluppo Economico l'individuazione di cui al punto 2;

4.   di confermare in capo al Segretario Generale della Programmazione, con il supporto del referente per la definizione e l'attuazione del PRRI, del coordinamento, per il tramite dei competenti direttori di area, delle strutture delle varie aree interessate alla definizione ed attuazione del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale del comune di Venezia;

5.   di dare atto che il Segretario Generale della Programmazione provvederà a comunicare ai soggetti e strutture interessate il contenuto del presente atto;

6.   di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

Torna indietro