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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 5 del 19 gennaio 2016


Materia: Servizi sociali

Deliberazione della Giunta Regionale n. 2011 del 23 dicembre 2015

Prosecuzione del Progetto Regionale "Interventi a favore della persona e della famiglia: sviluppo dei Consultori Familiari Pubblici", assegnazione dei contributi anno 2015 ai Consultori Familiari Privati ex L.R. n. 28/77, in attuazione del Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 4 maggio 2015 relativo alla ripartizione delle risorse finanziarie afferenti il Fondo Nazionale Politiche Sociali (FNPS) per l'anno 2015.

Note per la trasparenza

Con il presente atto, si intende approvare una serie di interventi derivanti dal Fondo Nazionale per le Politiche Sociali di cui al Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 4 maggio 2015, dando prosecuzione al Progetto Regionale "Interventi a favore della persona e della famiglia: sviluppo dei Consultori Familiari Pubblici" ex DGR n. 1496 del 12 agosto 2014, assegnando i contributi per l'anno 2015 ex L.R. 25 marzo 1977 n. 28 ai Consultori Familiari Privati e avviando un percorso di revisione delle Linee Guida regionali sui Consultori Familiari Pubblici approvate con DGR n. 210 del 3 febbraio 2010 e di studio/confronto rispetto alla sperimentazione dello "Sportello Famiglia".

L'Assessore Manuela Lanzarin riferisce quanto segue.

La Regione del Veneto, allo scopo di realizzare il servizio di consulenza e di assistenza al singolo, alla coppia ed alla famiglia, in atto o in via di formazione, secondo le finalità indicate nell'art. 1 della Legge 29 luglio 1975 n. 405, ha disciplinato l'istituzione dei Consultori Familiari Pubblici e Privati nel proprio territorio, con la Legge Regionale 28 marzo 1977 n. 28.

La medesima Legge ha disposto l' assegnazione di contributi ai Consultori Familiari Privati riconosciuti che non perseguano fini di lucro e che assicurino la gratuità delle prestazioni.

La Legge Regionale 20 luglio 1989, n. 22 ha determinato l'ammontare massimo del contributo annuale per ogni singolo Consultorio Privato riconosciuto, rideterminato in Lire 24 milioni, pari ad Euro 12.394,97, con l'art. 78 della L.R. 3/98 (Legge Finanziaria regionale per l'anno 1998). Per accedere a tale contributo gli enti gestori devono far pervenire ai competenti uffici regionali i dati e le informazioni richieste sulla gestione e sulle modalità di attuazione dei rispettivi servizi.

La Legge Regionale n. 22 del 16 agosto 2002 ha approvato i criteri relativi all'autorizzazione all'esercizio e all'accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie socio-sanitarie e sociali, compresi i Consultori Familiari, che devono concorrere al miglioramento della qualità dei servizi, garantendo ai cittadini adeguati livelli quantitativi e qualitativi delle prestazioni erogate.

La DGR n. 3972 del 30 dicembre 2002 ha definito i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) sanitaria e sociosanitaria rivolti alle donne, ai minori, alle coppie ed alle famiglie, nell'Area Materno-Infantile, facendo riferimento alle attività dei Consultori Familiari.

Il provvedimento della Giunta Regionale n. 215 del 3 febbraio 2010 ha approvato le Linee Guida per il Servizio di Consultorio Familiare, specificandone finalità, funzioni e collocazione nella programmazione territoriale in un'ottica di "servizio relazionale".

La Legge Regionale 29 giugno 2012 n. 23 "Norme in materia di programmazione Socio Sanitaria e approvazione del Piano socio-sanitario Regionale 2012-2016", prevede l'istituzione da parte delle Aziende ULSS nel Distretto socio-sanitario, di un'unità operativa Infanzia, Adolescenza e Famiglia che include il Consultorio Familiare, quale servizio rivolto al singolo, alla coppia ed alla famiglia, accanto al servizio di età evolutiva/neuropsichiatria infantile ed ai servizi per la protezione e la tutela dei minori.

Negli anni, la Regione del Veneto ha promosso la realizzazione di importanti progettualità volte alla promozione/prevenzione e sostegno a favore della famiglia, a cura dei Consultori Familiari Pubblici delle Aziende UU.LL.SS.SS. rispondendo ad una richiesta, sempre più in aumento, di interventi da parte delle famiglie, soprattutto in alcune aree cosiddette "emergenti" legate ai continui e rapidi cambiamenti di ordine sociale che hanno investito la società.

La DGR n. 1496/2014 ha approvato il Progetto Regionale " Interventi a favore della persona e della famiglia: sviluppo dei Consultori Familiari Pubblici" determinando lo sviluppo/potenziamento di tre specifiche linee di intervento, da concludersi entro il 30 settembre 2015:

  • potenziamento degli interventi di sostegno alla genitorialità in situazioni di difficoltà relazionali e/o sociali, in particolare nelle situazioni che vedono coinvolte le autorità giudiziarie, al fine di sostenere il ruolo genitoriale e di prevenire forme di abuso e maltrattamento, di comportamenti a rischio e fenomeni di esclusione sociale, secondo un approccio multidimensionale ed integrato;
  • potenziamento di interventi di educazione alla relazionalità, all'affettività ed alla sessualità, soprattutto nelle Scuole con particolare riferimento alla prevenzione della discriminazione di genere;
  • potenziamento di interventi di prevenzione e di sostegno in riferimento alla violenza contro la donna.

La medesima Delibera ha disposto l'impegno ed il riparto della somma complessiva di € 1.000.000,00 fra le 21 Aziende UU.LL.SS.SS. (FNPS - anno 2014) in base ai dati riferiti alla popolazione residente (Allegato A).

Il Decreto regionale n. 07 dell'8 ottobre 2015, a seguito di richiesta formale da parte di 15 Aziende UU.LL.SS.SS. ha concesso il differimento del termine per la realizzazione delle attività e per la presentazione della rendicontazione delle spese del Progetto in parola sino al 31 dicembre 2015.

Il Decreto 4 maggio 2015 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha approvato la ripartizione delle risorse finanziarie afferenti il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (FNPS) per l'anno 2015, destinando la somma pari ad € 20.586.278,52 alla Regione del Veneto, che risulta introitata in data 12/11/2015.

Il citato Decreto, all'art. 3, comma 1, specifica che le Regioni si impegnano a programmare gli impieghi delle risorse loro destinate per le aree di utenza, secondo i Macro-livelli e gli obiettivi indicati nell'Allegato 1.

Con il presente atto, si intende porre il focus sull'impegno a sviluppare azioni inerenti il Macro livello n. 1 denominato "Servizi per l'accesso e la presa in carico da parte della rete assistenziale", così come comunicato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con nota prot. n. 401274 del 7 ottobre 2015 dall'Assessore Regionale alle Politiche Sociali, proponendo lo sviluppo/potenziamento delle attività di promozione/prevenzione e di sostegno a favore delle famiglie del Veneto, valorizzando quanto già avviato e apprezzato sul territorio, così come di seguito indicato:

  1. la prosecuzione del Progetto Regionale "Interventi a favore della persona e della famiglia: sviluppo dei Consultori Familiari Pubblici" così come articolato dalla succitata DGR n. 1496/2014, includendo la possibilità di realizzare anche attività a sostegno della neo-genitorialità e della genitorialità, in termini di valorizzazione delle risorse, delle competenze genitoriali, di supporto nella costruzione di reti, di accompagnamento alla crescita, di attivazione di spazi di riflessione e di confronto;
  2. l'assegnazione del contributo per l'anno 2015 ex L.R. 28/1977 a favore dei 28 Consultori Familiari Privati, per le attività di promozione/prevenzione e di sostegno da garantire alle persone e alle famiglie, in un'ottica di collaborazione ed integrazione con i servizi socio-sanitari e privati del territorio.
  3. l'avvio del processo di revisione delle Linee Guida regionali per il Servizio di Consultorio Familiare approvate con DGR 215/2010, alla luce delle più recenti normative nazionali e regionali nell'ambito specifico e in ordine ai rapidi cambiamenti sociali, forieri di nuove problematiche emergenti, attraverso la nomina di un gruppo di studio regionale rappresentativo delle realtà consultoriali pubbliche e private.
  4. l'avvio, nel corso dell'anno 2016, di un percorso di studio e di confronto con le amministrazioni comunali, per il tramite delle conferenze dei sindaci, sulla sperimentazione dello "Sportello Famiglia", non necessariamente uno sportello fisico, quanto un luogo virtuale, un help desk, a cui le famiglie possono accedere per avere informazioni relative a tutte le agevolazioni, le opportunità, le iniziative, i bandi, le scadenze fiscali, i servizi sanitari e sociali, la scuola, la formazione e l'università, in linea con le progettualità regionali già avviate, destinando una somma pari ad € 591.629,26. Le risultanze del percorso suddetto saranno oggetto di approvazione di un successivo provvedimento di Giunta Regionale.

Si propone, pertanto, di:

  • confermare il riparto della somma di € 1.000.000,00 a favore dei Consultori Familiari Pubblici delle 21 Aziende UU.LL.SS.SS. così come definito dalla DGR n. 1496 del 12 agosto 2014 e così come riportato nell'Allegato A, parte integrante del presente provvedimento;
  • ripartire la somma di € 324.649,26 a favore dei 28 Consultori Familiari Privati, così come riportato nell'Allegato B, integrante il presente provvedimento, risultati in regola con quanto previsto dalla legge e subordinatamente alla presenza di documenti di rendicontazione delle spese e dei dati di attività relativi all'anno 2014 agli atti della struttura competente, assicurando il rimborso delle spese sostenute al netto delle entrate, sino ad una concorrenza massima di € 12.394,97 ex LL.RR. 28/77, 22/89 e 3/98;
  • avviare le attività così come descritte ai punti precedenti c. e d.;
  • incaricare il Dirigente del Settore Minori Giovani Famiglia ad assumere ogni atto conseguente in attuazione del presente provvedimento, compresi gli impegni di spesa;

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura proponente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

-      viste le LL.RR. n. 28/1977, n. 11/2001, n. 39/2001, n. 22/2002;

-      visto l'art. 2, comma 2, della L.R. n. 54/2012;

-      visto il D. Lgs. n. 126/2014 integrativo e correttivo del D. Lgs. n. 118/2011;

-      vista la L.R. n. 7 del 27/04/2015 "Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2015 e pluriennale 2015-2017";

-      visto il Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 4 maggio 2015;

-      vista la DGR n. 1496/2014;

-      vista la DGR n. 2661/2014;

-      vista la DGR n. 245/2015;

-      visto il DDR n. 07/2015;

-      visti i documenti agli atti della struttura competente relativi ai Consultori familiari Privati

delibera

1.      di ritenere le premesse parti integranti e sostanziali del presente provvedimento;

2.      di approvare, per quanto espresso in parte motiva, gli Allegati A e B , parti integranti del presente atto, che riportano rispettivamente le 21 Aziende UU.LL.SS.SS. ed i relativi importi assegnati ed i 28 Consultori Familiari Privati e la relativa assegnazione di contributi per l'esercizio 2015;

3.      di approvare l'avvio delle attività così come descritte ai punti c. e d. della premessa;

4.      di confermare che gli importi a favore delle 21 Aziende UU.LL.SS.SS. ed i contributi a favore dei 28 Consultori Familiari Privati, di cui agli Allegati A e B, fanno riferimento al Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (art. 20, L. 08/11/2000, n.328; art. 80, c. 17, L. 23/12/2000, n. 388), di cui al cap. 102039;

5.      di dare atto che il Dipartimento per i Servizi Sociosanitari e Sociali, a cui è stato assegnato il capitolo di cui al punto 4, ha attestato che il medesimo presenta sufficiente capienza;

6.      di dare atto che la spesa di cui si prevede l'impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della L.R. n.1/2011 e non ha natura di debito commerciale;

7.      di incaricare il Direttore del Dipartimento Servizi Sociosanitari e Sociali ad assumere ogni atto conseguente in attuazione del presente provvedimento, compresi gli impegni di spesa;

8.      di informare che avverso il presente provvedimento può essere proposto ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) del Veneto o, in alternativa, ricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamente entro 60 e 120 giorni dall'avvenuta conoscenza;

9.      di pubblicare il presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.

(seguono allegati)

2011_AllegatoB_314387.pdf
2011_Allegato_A_314387.pdf

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