Menu veloce: Pagina iniziale | Consultazione | Filtri di selezione | Contenuto
Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 72 del 20 agosto 2013


Materia: Programmazione

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1383 del 30 luglio 2013

Istituzione del Tavolo regionale di Partenariato per il Programma di sviluppo rurale FEASR 2014-2020

Note per la trasparenza:

Per l'avvio delle consultazioni sulla nuova Programmazione PSR FEASR 2014-2020 viene istituito il Tavolo regionale di Partenariato.

L'Assessore Franco Manzato riferisce quanto segue.

Il documento di lavoro dei servizi della Commissione "Il principio di partenariato nell'attuazione dei Fondi del quadro strategico comune - Elementi per un codice di condotta europeo sul partenariato" del 24 aprile 2012 costituisce una sintesi dei principi che dovrebbero guidare i paesi dell'UE nell'organizzare la partecipazione dei partner più rappresentativi nelle diverse fasi dell'attuazione del Quadro strategico comune per i fondi UE.

In esso si gettano le basi di un Codice europeo di condotta per il partenariato (ECCP) che stabilirà i requisiti minimi cui le amministrazioni nazionali e regionali sono tenute ad adeguarsi per la costituzione del proprio partenariato. La Commissione ha il potere di adottare atti delegati per fornire un codice di condotta europeo, al fine di sostenere e agevolare gli Stati membri per l'organizzazione del partenariato. La Preparatory Fiche n.1 "Atto delegato per il codice di condotta europeo sul partenariato" del 18 gennaio 2013 costituisce la proposta di struttura e di contenuti del futuro Atto che sarà adottato dalla Commissione.

La definizione del partenariato rappresenta uno dei principi chiave per l'attuazione dei Fondi del Quadro Strategico Comune (Fondi del QSC) dell'Unione europea. Il principio di partenariato comporta una stretta collaborazione negli Stati membri tra le autorità pubbliche a livello nazionale, regionale e locale, come pure con il settore privato e il terzo settore. I programmi devono essere elaborati dagli Stati membri o da un'autorità da essi designata (nel caso dei programmi regionali), in collaborazione con i partner, in quanto la partecipazione attiva di tutte le parti interessate fin dalle primissime fasi di programmazione è essenziale per il successo dell'attuazione dei fondi. Un coinvolgimento significativo delle parti deve essere disposto:

- nell'analisi delle sfide e delle esigenze da affrontare con i fondi del QSC;

- nella scelta degli obiettivi e delle priorità per affrontarle;

- nei meccanismi di coordinamento istituiti per sfruttare le sinergie tra i diversi strumenti disponibili per la promozione di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

Nella fase attuale, nella quale l'Autorità di Gestione della programmazione dello sviluppo rurale del Veneto è stata incaricata di predisporre il nuovo PSR per il prossimo periodo 2014 - 2020, appare quindi necessario fin dalle fasi iniziali dell'attività adeguare la composizione del partenariato alla nuova visione di Europa 2020, stabilendo le più adeguate modalità di coinvolgimento del partenariato nella preparazione dei documenti, ed eventualmente le iniziative di supporto e assistenza ai partner, anche mutuando le buone pratiche sperimentate in altri ambiti.

La proposta della Commissione per i fondi del QSC, sulla base dell'articolo 5 del progetto di regolamento "disposizioni comuni" (come da Accordo Politico sulla Programmazione Strategica del 19 dicembre 2012), afferma che:

"Ogni Stato membro organizza, rispettivamente per l'accordo di partenariato e per ciascun programma e conformemente alle norme e alle prassi nazionali, un partenariato con le autorità locali e regionali competenti. Il partenariato includerà anche i seguenti partner:

(a) le autorità cittadine e le altre autorità pubbliche competenti;

(b) le parti economiche e sociali;

(c) gli organismi interessati che rappresentano la società civile, compresi i partner ambientali, le organizzazioni non governative e gli organismi di promozione dell'inclusione sociale, della parità di genere e della non discriminazione."

Per i programmi di sviluppo rurale finanziati dal FEASR, in particolare, gli Elementi per il Codice di Condotta, al punto 2.4 "Adeguare il partenariato ai programmi", prevedono che siano associati come partner chiave nei PSR le autorità locali competenti per le zone rurali, le organizzazioni di settore, le parti economiche e sociali che si occupano di agricoltura e silvicoltura, i rappresentanti di altre organizzazioni pubbliche e private in settori riguardanti lo sviluppo delle zone rurali, le associazioni imprenditoriali regionali o locali, le organizzazioni delle donne nelle zone rurali, le ONG ambientali, le ONG di promozione della parità e della non discriminazione, i rappresentanti delle associazioni regionali dei gruppi di azione locale coinvolti nello sviluppo locale di tipo partecipativo e le associazioni che operano nel campo dello sviluppo rurale integrato (ad esempio associazioni di agenzie di sviluppo locale).

Anche la Regione del Veneto, nella fase di consultazione ai fini della redazione del PSR FEASR 2014-2020, è tenuta perciò a rispettare tali requisiti nella individuazione del partenariato da associare alla predisposizione del PSR.

I principi rispetto ai quali condurre l'associazione del partenariato al Programma possono essere così individuati:

-          il pluralismo, che si ottiene coinvolgendo le diverse componenti interessate del settore pubblico, insieme a imprese, associazioni del volontariato e delle comunità locali, con la partecipazione di organizzazioni di varie dimensioni e tipologie e di piccoli soggetti innovativi;

-          la pertinenza, con l'obbligo di far partecipare al partenariato le istituzioni, le organizzazioni e i gruppi che "possono influire sull'attuazione dei programmi o esserne toccati";

-          la rappresentatività, per la quale ciascun partner deve essere rappresentativo di una pluralità di soggetti singoli o di una comunità o di un territorio, o essere un organismo di secondo grado che associa a sua volta organismi associativi di primo grado o portatore di un interesse diffuso;

-          la funzionalità, per cui se il numero di organizzazioni interessate, e di conseguenza il potenziale partenariato, è particolarmente ampio, è opportuno che potenziali partner della stessa categoria designino un rappresentante comune, eventualmente istituendo piattaforme di coordinamento e organizzazioni ombrello per assicurare una partecipazione effettiva di tutti i soggetti rappresentati;

-          la storicità, riconosciuta sulla base di partecipazione a partenariati, tavoli, forum ecc., in particolare nel settore economico, agricolo, agroalimentare e dello sviluppo rurale, già istituiti da parte della Giunta regionale;

-          il coinvolgimento prioritario delle associazioni imprenditoriali, in particolare di quelle che rappresentano le PMI, delle camere di commercio, delle università e degli istituti di ricerca, quali partner fondamentali ai fini della realizzazione sul campo degli obiettivi della strategia Europa 2020, secondo le priorità di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.

Sulla base dei principi prima enunciati, si ritiene che la selezionedei soggetti da associare come partenariato dello sviluppo rurale possa essere stabilità tenendo conto in particolare dei seguenti criteri applicativi:

a)      "in nessun caso, il partner può rappresentare gli interessi di un'unica impresa o società o di un unico gruppo economico"; non possono far parte del partenariato, quindi, singole imprese;

b)      vanno evitate la duplicazione di rappresentanza o la partecipazione di partner che sono già rappresentati ad un livello superiore;

c)      in linea generale, una medesima categoria di soggetti (es. Consorzi di Bonifica, IPA, GAL, Organizzazioni di produttori, Consorzi tutela, ecc.) è rappresentata da un unico partner, attraverso apposite forme di aggregazione o di rappresentanza; i singoli soggetti non possono aderire individualmente al "partenariato";

d)      i partner soggetti economici, sociali, ambientali e della società civile detengono preferibilmente una valenza regionale o almeno interprovinciale;

e)      l'ambito istituzionale locale deve essere adeguatamente rappresentato da soggetti istituzionali aggregati (es. associazioni e consorzi tra enti, unioni, coordinamenti, ecc.);

f)       per tutte le situazioni opportune e necessarie, può essere prevista l'istituzione di apposite "piattaforme" di settore o territoriali;

g)      i soggetti non pubblici del partenariato sono di norma costituiti in una delle forme giuridiche previste dal Codice Civile, sono dotati di una propria sede o recapito, sono in grado di fornire un elenco aggiornato dei soci aderenti e la mail istituzionale che sarà utilizzata per le comunicazioni ufficiali da parte dell'Autorità di gestione.

Per una prima individuazione dei soggetti che andranno a costituire il Tavolo regionale di Partenariato per il Programma di sviluppo rurale FEASR 2014-2020, si tiene conto operativamente dei seguenti partenariati già istituiti e consultati a livello regionale, senza per altro l'obbligo di associare necessariamente tutti i soggetti ivi presenti:

a) Il PATTO PER IL VENETO 2020

b) TAVOLO VERDE

c) TAVOLO AGROALIMENTARE

d) TAVOLO DI PARTENARIATO PSR 2007-2013

e) COMITATO DI SORVEGLIANZA PSR 2007-2013

f) FORUM PAC 2020

g) FORUM GIOVANI

In applicazione ai principi e ai criteri prima enunciati, nell'Allegato A al presente provvedimento viene quindi approvato un primo elenco dei soggetti componenti il Tavolo regionale di Partenariato per il Programma di sviluppo rurale FEASR 2014-2020.

Con successivi atti, l'Autorità di gestione potrà comunque integrare e modificare l'elenco approvato, sulla base delle eventuali ulteriori candidature pervenute, in applicazione dei principi e dei criteri definiti col presente provvedimento. Le eventuali integrazioni verranno confermate con la Deliberazione della Giunta regionale di approvazione della proposta finale del PSR.

L'identificazione di soggetti rappresentativi di coloro che possono influire sull'attuazione del Programma o possono esserne toccati è tuttavia solo la prima fase del processo di associazione del partenariato al Programma stesso. Infatti si ritiene altrettanto importante garantire l'effettivo interessamento e coinvolgimento del partenariato, fin dall'avvio dei lavori di predisposizione del Programma.

Il Documento di lavoro della Commissione europea suggerisce utile a questo scopo la definizione preventiva di requisiti procedurali minimi pergarantire: (i) una comunicazione tempestiva delle informazioni nei dibattiti sui documenti strategici; (ii) il tempo sufficiente perché le parti interessate possano procedere alle analisi, consultare i propri associati e i cittadini e fornire un feedback sui documenti; (iii) i canali di comunicazione in modo che le parti interessate possano porre domande o formulare suggerimenti e osservazioni; (iv) la trasparenzasu come le proposte vengono prese in considerazione, fornendo una spiegazione in merito all'accoglimento o al respingimento delle osservazioni; (v) la diffusione dei risultati delle consultazioni. Viene sottolineata la necessità di garantire l'accessibilità (sia fisica che alle informazioni) per le persone con disabilità.

A tale riguardo, si ritiene utile innanzitutto lo svolgimento di azioni di informazione e comunicazione sufficientemente diffuse sulle tematiche dello sviluppo rurale e sui documenti di lavoro predisposti per il confronto con il partenariato, affinché l'avanzamento dei lavori di predisposizione del Programma possa essere conosciuto e valutato da tutti i soggetti potenzialmente interessati.

Per questo viene previsto che :

a)      la pubblicizzazione e l'invito all'adesione alle iniziative seminariali di "informazione e animazione", compresi gli appositi "Incontri di partenariato", sia ampia e diffusa sul territorio, ossia accessibile a tutti i partner effettivi ma anche ai singoli soggetti rappresentati che ne siano interessati; i documenti prodotti e proposti alla consultazione saranno presentati in rete e aperti a tutti, senza alcuna restrizione. Tale modalità consente di ovviare alle asimmetrie informative che inevitabilmente si generano in processi di coinvolgimento selettivo dei partner. Normalmente è consentito l'accesso alle manifestazioni in diretta streaming via web, così da superare ostacoli alla partecipazione dovuti a notevoli distanze o a difficoltà di spostamento alla sede degli incontri;

b)      Per motivi di snellezza e di effettiva rappresentatività, la partecipazione alla "consultazione diretta" è riservata invece ai partner effettivi, allo scopo di assicurare una partecipazione attiva ed efficace, ed avviene secondo modalità e procedure prestabilite che garantiscono la tracciabilità e trasparenza, oltre che la valutazione e la possibile implementazione di tutti i contributi forniti. A questa fase si applicano i principi del Codice (invio documentazione, possibilità di intervento, presa in carico delle proposte e osservazioni, risposta, evidenza pubblica della partecipazione attraverso la rete); in linea generale, il periodo per l'espressione di osservazioni e proposte è di almeno un mese;

c)      partecipazioni ulteriori e diverse da quelle contemplate dai presenti criteri ed indicazioni, sia per tipologia di soggetti che per modalità di adesione, pur non essendo escluse non potranno avere garanzia di essere registrate e valutate secondo le modalità assicurate al partenariato.

L'azione di informazione e consultazione ufficiale del partenariato nel corso del periodo di elaborazione del PSR 2014-2020 segue, indicativamente, il seguente percorso:

a)      n. 1 Incontro di partenariato di apertura e lancio del percorso per fornire ai partner gli elementi di base sullo stato della Programmazione 2014-2020, presentare il ciclo di elaborazione e consultazione (l'incontro ha avuto luogo il 15 Maggio 2013);

b)      n. 4 Incontri di partenariato dedicati all'analisi di contesto e fabbisogni, secondo le Priorità per lo sviluppo rurale, con l'obiettivo di presentare al partenariato i risultati dell'analisi per priorità e stimolare la partecipazione alla consultazione; parallelamente verrà attivata la fase di consultazione diretta online (Luglio - Settembre 2013);

c)      n. 4 Incontri di partenariato, dedicati alla strategia e agli interventi proposti dal PSR, con l'obiettivo di presentare al partenariato la prima bozza di PSR, in particolare per quanto riguarda la strategia e l'articolazione per interventi, per stimolare la successiva partecipazione alla relativa consultazione diretta online (Ottobre - Dicembre 2013);

d)      n. 1 Incontro di partenariato conclusivo del ciclo di elaborazione per presentare la bozza pressoché definitiva del PSR, successiva alla sua adozione in Consiglio regionale e prima della sua approvazione definitiva (Gennaio - Febbraio 2014)

In parallelo, possono essere condotte iniziative più specifiche e settoriali (giornate di informazione e approfondimento, seminari, tavoli tecnici e gruppi di lavoro tematici) nelle quali approfondire il confronto rispetto ad esigenze più ristrette, cui sarà garantita comunque una ampia diffusione e pubblicizzazione dello svolgimento e dei risultati. Questa attività rientra nel Programma di Assistenza Tecnica misura 511 del PSR approvato con DGR n. 2347 del 20/11/2012 "Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2007-2013. DGR n. 3005 del 21.10.2008 Misura 511- Assistenza tecnica. Approvazione Programma Operativo 2012", della cui realizzazione è stata incaricata l'azienda Regionale Veneto Agricoltura, sulla base dell'accordo approvato con DGR 224 del 26/02/2013 "Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2007-2013. DGR n. 1355 del 03.08.2011 e n. 2347 del 20.11.2012 Misura 511- Assistenza tecnica - Programmi Operativi 2011 e 2012: affidamento del Programma di attività "Iniziative di studio, informazione, divulgazione e comunicazione a supporto del PSR" all'Azienda regionale Veneto Agricoltura."

L'Autorità di Gestione del PSR, Direzione regionale Piani e programmi Settore Primario, incaricata dell'attività di predisposizione del PSR 2014 - 2020, è responsabile dell'organizzazione delle attività di partenariato prima descritte tramite una segreteria organizzativa che predispone ed utilizza i seguenti strumenti operativi:

-          Rubrica Partenariato

-          Mailing list Partenariato

-          Recapito telefonico (041.2795452)

-          Indirizzo di posta elettronica dedicato

-          Pagine Internet (www.regione.veneto.it, www.piave.veneto.it )

-          Comunicazioni e avvisi

-          Convocazione di incontri e seminari

-          Monitoraggio e classificazione delle proposte e osservazioni

-          Archivio informatizzato delle proposte e osservazioni

-          Rapporti di monitoraggio e valutazione sulle attività svolte.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

-          UDITO il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'articolo 53, comma 4, dello Statuto, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta istruttoria della pratica, in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;

-          VISTA la DGR n. 1949 del 27 luglio 2010 - "Istituzione del Tavolo regionale per lo sviluppo del Veneto" che istituisce il Tavolo regionale, dalle parti sociali rappresentative del Veneto, con l'obiettivo di cogliere fin da subito gli elementi di crescita dell'economia, per lo sviluppo della Regione;

-          VISTA la DGR n. 940 del 5 giugno 2012 - "Deliberazione di Giunta Regionale n. 1949 del 27 luglio 2010: "Istituzione del Tavolo regionale per lo sviluppo del Veneto" - Integrazione della composizione del Tavolo;

-          VISTO il Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 197 del 6 settembre 2010, come integrato dal Decreto n. 122 del 25 giugno 2012, - "Comitato regionale per la concertazione in agricoltura - Tavolo Verde - Legge Regionale 9 agosto 1999 n. 32 - Art. 3 - 9° legislatura - Designazione componenti" con l'obiettivo di concertare, insieme alle organizzazioni agricole maggiormente rappresentative, le questioni relative allo sviluppo, il rafforzamento, il rinnovamento e la valorizzazione delle imprese agricole;

-          VISTO il Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 231 del 27 dicembre 2012, "Comitato regionale per la concertazione in agricoltura - Tavolo Agroalimentare - Legge Regionale 9 agosto 1999 n. 32 - Art. 3 - 9° legislatura - Nomina componenti" con l'obiettivo di concertare, insieme alle organizzazioni di rappresentanza delle aziende, dei lavoratori, dell'industria, della cooperazione, delle associazioni di prodotto, delle associazioni degli imprenditori del commercio che operano nel settore agricolo nonché dei consumatori, maggiormente rappresentative, le questioni relative allo sviluppo dell'intera filiera agricolo-alimentare;

-          VISTA la DGR n.3560 del 13 novembre 2007 - "Approvazione del "Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2007-2013" Art. 15-18 del Reg. (CE) n.1698/2005 e art.4 e 5 Reg. (CE) n.1974/2006. Decisione della Commissione Europea C(2007) 4682 del 17/10/2007." Allegato 7 - Elenco dei soggetti interessati dalle attività di concertazione (Partenariato) che individua i soggetti più rappresentativi nel settore socio-economico, ambientale e in altri ambiti connessi con lo Sviluppo rurale;

-          VISTO il Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 264 del 31 dicembre 2007 - "Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2007-2013. Comitato di Sorveglianza (Artt. 77 e 78 reg. CE n. 1698/2005). Istituzione e nomina dei componenti" il cui compito consiste nell'accertamento dell'effettiva attuazione del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013;

-          VISTO il Decreto del Dirigente regionale della Direzione Competitività Sistemi Agroalimentari n. 50 del 28 giugno 2012 - "Designazione dei componenti del Gruppo di lavoro PAC2020. (DGR n. 2472 del 29 dicembre 2011)" con l'obiettivo di coinvolgere le principali componenti interessate nell'ambito delle istituzioni e del partenariato, nell'analisi e confronto sulle modifiche delle proposte regolamentari nonché nell'elaborazione dei primi orientamenti sulla strategia per il nuovo periodo di programmazione;

-          VISTO il Decreto del Dirigente regionale della Direzione Competitività Sistemi Agroalimentari n. 54 del 11 luglio 2012 - "Rettifica del decreto del regionale della direzione Competitività sistemi Agroalimentari n. 50 del 28 giugno 2012 - "Designazione dei componenti del Gruppo di lavoro PAC2020. (DGR n. 2472 del 29 dicembre 2011)"";

-          VISTA la DGR n. 2657 del 18 dicembre 2012 "Avvio di procedure di consultazione dei giovani imprenditori sul tema del ricambio generazionale nell'ambito della riforma della politica agricola comune (PAC) - FORUM PAC 2020 (DGR n. 2472/2011). DGR 2657 del 18 dicembre 2012" che dispone l'avvio di una fase di consultazione sulla tematica del ricambio generazionale in agricoltura nell'ambito della riforma della politica agricola comune;

-          VISTA la DGR n. 2347 del 20/11/2012 "Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2007-2013. DGR n. 3005 del 21.10.2008 Misura 511- Assistenza tecnica. Approvazione Programma Operativo 2012"

-          VISTA la DGR 224 del 26/02/2013 "Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2007-2013. DGR n. 1355 del 03.08.2011 e n. 2347 del 20.11.2012 Misura 511- Assistenza tecnica - Programmi Operativi 2011 e 2012: affidamento del Programma di attività "Iniziative di studio, informazione, divulgazione e comunicazione a supporto del PSR" all'Azienda regionale Veneto Agricoltura."

-          RITENUTO opportuno, sulla base delle indicazioni dei documenti della Commissione europea, nonché dei principi e dei criteri applicativi enunciati in premessa, predisporre un primo elenco del partenariato da associare per la redazione del Programma di sviluppo rurale 2014 - 2020;

-          RITENUTO di incaricare la Direzione regionale Piani e Programmi settore primario, autorità di Gestione del Programma di sviluppo rurale, dell'esecuzione del presente provvedimento, in particolare di fissazione delle modalità di pubblicizzazione e informazione delle iniziative, di convocazione e di consultazione del partenariato, nonché di monitoraggio, classificazione e archiviazione delle proposte e osservazioni pervenute;

Ravvisata l'opportunità di accogliere la proposta del relatore facendo proprio quanto esposto in premessa,

delibera

1.       di approvare le premesse che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto;

2.       di istituire il Tavolo regionale di Partenariato del Programma di sviluppo rurale FEASR 2014-2020 con la composizione di cui all'Allegato A, parte sostanziale e integrante del presente provvedimento, sulla base delle indicazioni della Commissione europea per l'associazione del partenariato ai Programmi di sviluppo rurale e dei principi di pluralismo, pertinenza, rappresentatività, funzionalità, storicità e coinvolgimento prioritario delle associazioni imprenditoriali nonché dei criteri applicativi enunciati in premessa;

3.       di demandare ad appositi atti dell'Autorità di gestione l'integrazione e la modifica dell'elenco approvato al precedente punto 2, a seguito della valutazione di eventuali ulteriori candidature pervenute, che dovranno corrispondere ai requisiti di rappresentanza previsti dal Codice di Condotta Europeo richiamati nelle premesse al presente provvedimento, rinviando alla deliberazione della Giunta regionale di approvazione della proposta finale del PSR la ratifica della composizione del Tavolo di Partenariato del FEASR 2014-2020,;

4.       di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

5.       di incaricare la Direzione regionale Piani e Programmi settore primario, autorità di Gestione del Programma di sviluppo rurale, dell'esecuzione del presente atto, in particolare della fissazione delle modalità di pubblicizzazione e informazione delle iniziative, di convocazione e di consultazione, nonché di monitoraggio, classificazione e archiviazione delle proposte e osservazioni pervenute da parte del partenariato;

6.       di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell'articolo 26 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33;

7.       di pubblicare il presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.

(seguono allegati)

1383_AllegatoA_254290.pdf

Torna indietro