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Materia: Servizi sociali
Deliberazione della Giunta Regionale n. 1166 del 05 luglio 2013
Interventi per combattere la povertà ed il disagio sociale attraverso la redistribuzione delle eccedenze alimentari. L.R. 26 maggio 2011, n.11. Approvazione programma triennale e convenzione per il regolamento dei rapporti tra Regione e i soggetti del terzo settore coinvolti. DGR/CR n. 155 del 24 dicembre 2012.
Note per la trasparenza:
L'Assessore Remo Sernagiotto, riferisce quanto segue.
Il Veneto, nell'ambito delle politiche di solidarietà sociale, ha inteso riconoscere, valorizzare e promuovere l'attività relativa alla redistribuzione delle eccedenze alimentari.
La L.R. 26 maggio 2011, n.11 ha accolto tale finalità negli strumenti di programmazione economica e sociale ed ha previsto che, per il perseguimento della redistribuzione delle eccedenze alimentari, la Regione si avvalga di soggetti del terzo settore che esercitino in modo prevalente tale attività, operando in Veneto, con una progettualità di rete a livello territoriale.
Gli obiettivi che la legge intende perseguire attraverso un programma specifico di interventi sono: l' attenuazione delle condizioni di disagio delle persone e delle famiglie, la diffusione di una cultura della nutrizione, la costituzione di modelli di partnership tra aziende del settore alimentare e della ristorazione collettiva ed i soggetti del terzo settore che favoriscano la cessione di generi alimentari ancora commestibili, la predisposizione di progetti di informatizzazione e di formazione professionale a sostegno delle attività di recupero e di redistribuzione delle eccedenze alimentari.
I dati ISTAT 2011 delineano la situazione di povertà dell'Italia sotto il profilo quantitativo. Le persone in povertà relativa sono 8 milioni e 272 mila, equivalenti al 13,8% dell'intera popolazione. Dentro il quadro degli oltre 8 milioni c'è una fascia che raggiunge lo stato della miseria e si tratta del 5% della popolazione, inserita nella dimensione della povertà assoluta.
Il Veneto è una tra le regioni con la più bassa incidenza di povertà relativa. La diffusione del fenomeno, da quando viene rilevata a livello regionale, è rimasta sempre al di sotto dei valori riferiti all'Italia e a quelli relativi alle regioni del Nord.
La persistenza della crisi economico-finanziaria sta tuttavia determinando nuove situazioni di impoverimento e vulnerabilità sociale, che si sommano ai fenomeni di povertà e indigenza tradizionalmente presenti nella nostra Regione. All'interno di tale contesto, è stata evidenziata la presenza di persone e famiglie che si rivolgono alla beneficenza per soddisfare i propri bisogni, spesso di carattere primario, com'è il bisogno alimentare.
Nonostante il compito di garanzia delle politiche sociali di inclusione spetti istituzionalmente ai Comuni, è la Regione che, soprattutto in prospettiva federalista, diventa il centro di responsabilità deputato a garantire livelli di servizi alla persona per una più efficace lotta alla povertà.
La soluzione del problema non può essere delegato alla solidarietà sociale e spontanea: le forze del volontariato, la chiesa, la Caritas devono collaborare con le istituzioni per garantire i diritti dei cittadini in un welfare universalistico e solidale che ponga al centro la persona e valorizzi le sue potenzialità.
In quest'ottica è stato elaborato il programma triennale in materia di redistribuzione delle eccedenze alimentari: strumento che consentirà alla Regione la conoscenza del fenomeno, il suo coordinamento e monitoraggio, e l'adozione, attraverso la regia del sistema, di strategie efficaci e adeguate.
In ambito regionale sono già attive alcune realtà del terzo settore che operano in ambiti sovra provinciali in materia di redistribuzione di eccedenze alimentari, appositamente convocate presso la Struttura regionale competente al fine di essere ricomprese in un sistema logico coerente con una equilibrata organizzazione territoriale e la necessaria razionalizzazione delle risorse.
Con provvedimento dirigenziale n. 196 del 11 luglio 2012 è stata formalizzata la costituzione di un apposito Gruppo di lavoro per l'individuazione dei bisogni e la definizione di strategie di intervento in materia di redistribuzione delle eccedenze alimentari, composto da rappresentanti della Regione, del Banco alimentare Veneto, della Caritas e della Croce Rossa italiana, delle Acli Venete, dell'Associazione S. Vincenzo e della Cooperativa Solidarietà Onlus.
Il gruppo di lavoro, ai fini di una compiuta definizione del programma previsto dalla legge regionale ha proceduto su due fronti: da un lato il censimento delle attività espletate dalle associazioni che sul territorio si occupano di redistribuzione delle eccedenze alimentari, evidenziando le fonti di approvvigionamento degli alimenti, la tipologia e la quantità dei prodotti alimentari distribuiti, la periodicità delle distribuzioni, la copertura sul territorio nonché le criticità riscontrate.
L'altro aspetto di cui si sono occupati i referenti del gruppo é la rilevazione dei bisogni, attraverso l'individuazione del numero delle associazioni impegnate nella distribuzione di aiuti in ogni Provincia, del numero e della tipologia delle persone assistite e infine la gamma dei beni più frequentemente richiesti.
Il programma triennale di cui all'Allegato A prevede la costituzione di un tavolo tecnico permanente che coordini e sovraintenda la messa in rete del sistema e la sperimentazione di un modello centralizzato di distribuzione delle eccedenze nonché la definizione di accordi e protocolli tra i partner della rete.
Le modalità e i tempi di realizzazione degli interventi e dei servizi prestati nonché le modalità per la verifica dello svolgimento degli stessi sono previsti nella convenzione di cui all'Allegato B.
Per la prima annualità il programma ha individuato tre aree del territorio regionale, già attive con specifici progetti, dalle quali partire con la sperimentazione, con l'obiettivo di estenderlo già nella fase di avvio, alle altre province.
Le progettualità presentate in materia di redistribuzione delle eccedenze alimentari da parte delle reti già attive, sono state finanziate, con DDR n. 476 del 18.12.2012, che ha individuato quali soggetti capofila tra tutti i partecipanti ai progetti delle aree di riferimento: la Cooperativa sociale solidarietà Onlus di Montebelluna, l'ACLI provinciale di Verona e la Cooperativa sociale Populus di Padova.
Il sostegno alle attività in materia di redistribuzione delle eccedenze alimentari del Banco alimentare - Comitato del Veneto è stato garantito con un finanziamento specifico approvato con DGR n. 1714 del 7 agosto 2012.
L'art. 3 della L.R. 11/2011, al primo comma, prevede che il programma di interventi a valenza triennale, approvato dalla Giunta, acquisisca il parere della competente commissione consiliare.
Con DGR/CR n. 155 del 24 dicembre 2012 la Giunta regionale ha approvato il programma triennale di interventi nonché la convenzione che disciplina i rapporti tra la Regione e i soggetti del terzo settore coinvolti, sottoponendolo al parere della commissione consiliare competente.
La Terza commissione, nella seduta del 22 maggio 2013, ha espresso a maggioranza il proprio parere favorevole, con le prescrizioni di seguito indicate:
- l'allegato A) della DGR/CR è sostituito dal programma accluso al parere medesimo, nel testo concordato tra la Commissione e l'Assessore competente;
- per le annualità 2012 e 2013 sono individuati prioritariamente i seguenti interventi operativi:
2012 iniziative del Banco Alimentare - Comitato del Veneto e tre macroprogetti già avviati e finanziati con DDR 476 del 18.12.2002
2013 iniziative del Banco Alimentare - Comitato del Veneto e i progetti individuati dal gruppo di lavoro istituito presso la Direzione servizi sociali, attuativi del programma.
Il relatore pertanto propone l'approvazione del programma di interventi per la promozione dell'attività di recupero delle eccedenze alimentari e per la loro distribuzione ai soggetti che assistono persone in stato di grave disagio sociale e di indigenza, nel testo concordato con la competente commissione consiliare, nonché la convenzione che disciplina i rapporti tra la Regione e i soggetti del terzo settore coinvolti.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
- Udito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 53, 4° comma, dello statuto, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;
- Vista la Legge regionale 26 maggio 2011, n.11;
- Visto il Decreto Dirigenziale n. 196 del 11 luglio 2012;
- Vista la propria DGR n. 1714 del 7 agosto 2012.
- Visto il Decreto Dirigenziale n. 476 del 18 dicembre 2012;
- Vista la propria DGR/CR n. 155 del 24 dicembre 2012;
- Visto il parere della Terza commissione consiliare n. 339 del 22 maggio 2013;
delibera
(seguono allegati)
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