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Scarica versione stampabile Ordinanza del Presidente della Giunta regionale

Bur n. 41 del 28 aprile 2017


Materia: Protezione civile e calamità naturali

Ordinanza del Presidente della Giunta regionale n. 46 del 18 aprile 2017

Carenza di disponibilità idrica nel territorio della Regione del Veneto. Prime azioni regionali a tutela della salute pubblica. Dichiarazione dello stato di crisi idrica nel territorio ex Art. 106, comma1, lett. a) della L.R. 13.4.2001, n. 11, art. 1 della L.R. 16.8.2007, n. 20.

Note per la trasparenza

Nel territorio è presente una condizione di deficit idrico generalizzato rispetto ai valori medi stagionali, in particolar modo la situazione di carenza di disponibilità idrica nel fiume Adige mette a rischio l’approvvigionamento idropotabile nelle zone servite da acquedotti con prelievi dal fiume stesso. Con il presente provvedimento si intende dichiarare lo stato di crisi idrica, in modo da poter attuare le prime misure necessarie a fronteggiare tale situazione.

Il Presidente

PRESO ATTO del “Documento di valutazione sullo stato della risorsa idrica aggiornato a marzo 2017 nel territorio distrettuale e di orientamento rivolto agli Enti e Autorità competenti sulle possibili misure da adottare a termine”, trasmesso alla Regione del Veneto in data 16.03.2017 con nota n.769, predisposto in seno all’“Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, istituito presso il Distretto di Bacino idrografico delle Alpi Orientali”;

CONSIDERATO che tale documento rileva la presenza nel territorio di una condizione di deficit idrico generalizzato rispetto ai valori medi stagionali sia del manto nevoso sia degli invasi sia delle precipitazioni sia delle portate sia dei livelli freatimetrici, corrispondente a uno scenario di severità idrica bassa in cui la domanda è ancora sodisfatta ma gli indicatori mostrano un trend verso valori meno favorevoli , le previsioni climatiche mostrano ulteriore assenza di precipitazione e/o temperature troppo elevate per il periodo;

CONSIDERATE le proposte operative avanzate nel documento stesso e volte, in particolare, a:

  • salvaguardare le riserve idriche ad oggi disponibili;
  • salvaguardare il soddisfacimento degli utilizzi prioritari, ed in particolare di quelli idropotabili collocati sull’asta terminale del fiume Adige, secondo criteri di tutela della salute pubblica;
  • razionalizzare sin da subito l’uso della risorsa idrica per l’irrigazione;
  • predisporre sin da subito strumenti di programmazione e di gestione della risorsa idrica destinata all’irrigazione, qualora, nell’occasione della prossima stagione estiva, corrispondentemente alla massima domanda irrigua, la condizione di deficit idrico dovesse ulteriormente aggravarsi.

VISTI i “bollettini sulla risorsa idrica” dell’ARPAV, che stanno registrando nel Veneto scarse precipitazioni piovose, dovute ad anomale condizioni meteorologiche;

CONSIDERATO che a seguito di tale situazione le risorse idriche disponibili per le diverse utilizzazioni potrebbero non essere più in grado di sopperire alle esigenze del territorio e quindi solo attraverso una opportuna e oculata gestione delle disponibilità è possibile cercare di ridurre i negativi effetti prodotti da tali fenomeni di tipo siccitoso;

CONSIDERATO che la situazione di criticità idrica per la Regione Veneto è stata anche delineata e discussa nell’incontro tenutosi il giorno 04.04.2017 presso la sala CTR della Regione del Veneto alla presenza delle Autorità di Distretto, dei Consorzi di Bonifica, dei Consigli di Bacino, dei soggetti gestori del S.I.I. e di altri soggetti interessati;

CONSIDERATO in particolare che per quanto attiene il fiume Adige le portate e i livelli idrometrici riscontrati sono anomalmente bassi e tali da mettere a rischio l’approvvigionamento idropotabile dei territori serviti da acquedotti con prese dal fiume medesimo.

VISTA la nota in data 17.04.2017 con cui Polesine Acque ha segnalato che a seguito dei perduranti bassi livelli del fiume Adige le opere di presa delle centrali di potabilizzazione di Badia Polesine e Boara Polesine sono a rischio di blocco in quanto, nonostante le operazioni di abbassamento del pescaggio, le elettropompe hanno la maggior parte dei motori fuori acqua con il rischio di cavitazione e surriscaldamento.

VISTO l’art. 1 della L.R. 16.08.2007, n. 20 per il quale “In previsione ed in concomitanza di eventi alluvionali di intensità particolarmente elevata o di periodi di persistente ed eccezionale siccità, tali da aver causato o da poter causare il rischio per la pubblica incolumità o rilevanti e diffusi danni a infrastrutture e attività produttive, il Presidente della Giunta regionale, con proprio provvedimento, dichiara lo stato di crisi, dandone comunicazione alle autorità di distretto idrografico e alle province interessate”.

VISTO il Piano stralcio per la Gestione delle Risorse Idriche del Fiume Piave dell’Autorità di Bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico, che per l’evento di lieve siccità (caratterizzato da un tempo di ritorno di 5 anni) che risulta comparabile allo scenario di severità idrica bassa, stabilisce all’art. 12 delle Norme di Attuazione nel 20 % la riduzione della spettanza di prelievo di concessione nel periodo 1 Aprile – 31 Maggio;

RITENUTO necessario intervenire definendo le modalità di regolazione degli utilizzi, al fine di assicurare la più adeguata utilizzazione e gestione della risorsa idrica e la salvaguardia della salute pubblica;

RITENUTO altresì che in relazione all’evoluzione della situazione, dette modalità di regolazione potranno essere modificate al fine di renderle più efficaci;

VISTE delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Tutela delle Acque, approvato con DCR 107/2009;

VISTO il Piano stralcio per la Gestione delle Risorse Idriche del Fiume Piave dell’Autorità di Bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico;

VISTO la 1^ variante al Piano di Gestione del Autorità di Distretto delle Alpi Orientali;

VISTE le LL.R. 13.04.2001, n. 11 e 16.08.2007, n. 20;

Dato atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

ordina

  1. Di dichiarare lo stato di crisi idrica su tutto il territorio della Regione del Veneto, ai sensi dell’art. 106 della L.R. 13.04.2001, n. 11 e dell’art. 1 della L.R. 16.08.2007, n. 20, a seguito delle anomale condizioni meteoriche.
  2. Di stabilire che la presente ordinanza ha validità dal 18 aprile 2017 al 15 maggio 2017 e di riservasi di modificarne i contenuti in relazione all’andamento meteorologico.
  3. Di stabilire che nel Bacino del Fiume Adige per il periodo tra il 18 aprile e il 15 maggio2017, non potranno essere superati i seguenti valori delle portate derivate o subderivate dal fiume Adige:
  1. Consorzio di Bonifica Veronese 28 mc/s complessivi con una riduzione per singola derivazione di almeno il 40% rispetto a quanto assentito dal decreto di concessione
  2. Consorzio di secondo grado L.E.B. 14 mc/s complessivi
  1. Di stabilire che nel Bacino del Fiume Adige, per il periodo tra il 18 aprile e il 15 maggio 2017, le utenze irrigue non ricomprese nel punto 2 dovranno ridurre del 50%, rispetto a quanto assentito dal decreto di concessione, il prelievo di portate derivate o subderivate dal fiume Adige.
  2. Di stabilire che nel Bacino del Fiume Piave, ai sensi dall’art. 12 delle Norme di Attuazione del Piano stralcio per la Gestione delle Risorse Idriche dell’Autorità di Bacino dei fiumi dell’Alto Adriatico, le utenze irrigue dovranno ridurre il prelievo di concessione del 20% rispetto a quanto assentito dal decreto di concessione, come previsto nel caso di eventi di lieve siccità, nel periodo compreso tra il 18 aprile e il 15 maggio 2017.
  3. Di stabilire che per consentire l’accumulo della risorsa, il gestore degli invasi idroelettrici di S.Croce, Mis e Pieve di Cadore, per l'intero periodo di attuazione delle misure provvederà a trattenere integralmente la risorsa idrica ottenuta con le riduzioni realizzate nel nodo di Nervesa della Battaglia, nelle sezioni di diga Bastia, Valle di Cadore e Pontesei (per il serbatoio di S.Croce), nelle sezioni di La Stanga e Mis (per il serbatoio del Mis) e nella sezione di Pieve di Cadore (per il serbatoio di Pieve di Cadore). Nell’alveo del fiume Piave deve comunque essere garantita una portata di minimo deflusso vitale, a valle della traversa di Nervesa della Battaglia di almeno 7 mc/s.
  4. Di stabilire che per gli altri bacini idrografici, escluso il bacino del fiume Po, per il periodo tra il 18 aprile e il 15 maggio 2017 le utenze irrigue dovranno ridurre il prelievo di concessione del 20% rispetto a quanto assentito dal decreto di concessione, con riferimento non alle singole derivazioni, bensì alla portata complessiva derivata dal medesimo sistema irriguo.
  5. Di stabilire che i soggetti gestori di manufatti con capacità di regolazione e invaso, per l'intero periodo di attuazione del presente provvedimento dovranno trattenere la risorsa idrica così risparmiata, compatibilmente con le quantità disponibili, allo scopo di renderla fruibile nel periodo estivo.
  6. Di stabilire che il gestore dell’invaso idroelettrico del Corlo, per l'intero periodo di attuazione delle misure, dovrà provvedere a regolare il relativo sistema in modo tale che sia garantito il mantenimento della portata di minimo deflusso vitale nel Fiume Brenta dopo la confluenza con il torrente Cismon e a valle delle prese irrigue del Consorzio di Bonifica Brenta.
  7. Di avviare il confronto tra la Regione del Veneto e le Province Autonome di Trento e di Bolzano finalizzato a definire un protocollo di gestione delle risorse idriche del Fiume Adige, allo scopo di preservare e tutelare, secondo principi di salute pubblica, il prioritario attingimento idropotabile sull’asta terminale.
  8. Di incaricare la Direzione Operativa della sorveglianza sull’osservanza delle disposizioni contenute nel presente provvedimento.
  9. Di incaricare ARPAV delle funzioni di verifica delle effettive quantità prelevate, anche mediante opportune misurazioni presso i manufatti di presa.
  10. Di stabilire che i Consorzi di Bonifica trasmettano ad ARPAV ed alla Direzione Operativa, con cadenza settimanale, i dati relativi ai prelievi ed al deflusso minimo vitale rilasciato nei corsi d’acqua.
  11. Di stabilire che i Consorzi di Bonifica attivino presso i propri consorziati campagne di sensibilizzazione per l’uso accorto della risorsa idrica orientate al soddisfacimento dei reali fabbisogni irrigui delle colture; dove possibile dovrà essere raccomandato ed incentivato l’utilizzo di strumenti di consiglio irrigo (per esempio ricorrendo alla piattaforma denominata Irriframe) per supportare le aziende irrigue nella individuazione del preciso momento di intervento irriguo e nella valutazione del volume di adacquata, sulla base dei dati di bilancio idrico suolo/pianta/atmosfera. L’attività di sensibilizzazione dovrà anche essere finalizzata a rendere gli operatori agricoli consapevoli del possibile rischio di aggravamento del problema di carenza idrica nei periodi di più intensa attività irrigua, nel caso in cui, a fronte del graduale esaurimento della risorsa accumulata nei serbatoi dell’area montana, non si verificassero significative precipitazioni meteoriche.
  12. Di incaricare la Direzione Difesa del Suolo di trasmettere la presente ordinanza all’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici, istituito presso il Distretto di Bacino idrografico delle Alpi Orientali, alle Province del Veneto, alle Provincie Autonome di Trento e Bolzano, all’ANBI VENETO, ai Consorzi di Bonifica, ai Consigli di Bacino del Servizio Idrico Integrato, ai Comuni del Veneto, all’ARPAV, a ENEL Produzione S.p.A - Unità di Business Hydro Veneto, a Enel Green Power SpA - Unità Territoriale Veneto e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile.
  13. Di dare atto che la presente ordinanza non comporta spesa a carico del bilancio regionale.
  14. Di pubblicare integralmente la presente ordinanza sul BUR.

Luca Zaia

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