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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 58 del 30 aprile 2021


Materia: Formazione professionale e lavoro

Deliberazione della Giunta Regionale n. 540 del 27 aprile 2021

Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020 in continuità con POR FSE Veneto 2014-2020 Area tematica 9 - Lavoro e occupabilità - ex Asse 1 - Occupabilità, Obiettivo Tematico 8. "Promuovere un'occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori". Direttiva per la presentazione di progetti " Il Lavoro che cambia: percorsi per il rafforzamento delle competenze dei lavoratori delle filiere del Veneto - Anno 2021".

Note per la trasparenza

Apertura dei termini per la presentazione di progetti di sostegno all’occupabilità di lavoratori coinvolti in situazioni di crisi, attraverso l’aggiornamento delle loro competenze e la promozione di interventi di innovazione delle imprese appartenenti principalmente alle filiere dell’occhialeria, sistema moda, tessile, abbigliamento, calzaturiero e concia. L’iniziativa intende dare inoltre supporto alla realizzazione di interventi di Workers buyout. Il provvedimento viene emanato a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, assegnate alla Regione del Veneto con la Delibera CIPE n. 39 del 28/07/2020 e si inquadra nelle azioni del Piano Sviluppo e Coesione misure ex FESR e misure ex FSE, così come individuate dall’Allegato A alla DGR n. 241/2021, con specifico riferimento all’area tematica “9 - Lavoro e occupabilità”.

L'Assessore Elena Donazzan, di concerto con l'Assessore Roberto Marcato, riferisce quanto segue.

Nel 2020 l'effetto della pandemia da Covid-19 in Veneto ha causato una riduzione di circa 38.000 posti di lavoro dipendente rispetto allo scorso anno. Il risultato è frutto principalmente del forte calo delle assunzioni (fino a -47% durante la fase più acuta della crisi) e della conseguente diminuzione anche delle cessazioni, soprattutto dei contratti a tempo determinato.

Nei primi nove mesi del 2020, in Veneto sono state avviate 86 procedure di crisi aziendale (nel 2019 erano 170) che hanno coinvolto complessivamente quasi 8.000 lavoratori mentre nel 2019 erano 5.300. Anche gli accordi tra le parti sociali per la gestione delle procedure di crisi, che prevedono il ricorso alla Cigs e/o alle procedure di licenziamento collettivo, risultano dimezzati rispetto allo stesso periodo del 2019 (72 contro 142) ma il numero di lavoratori coinvolti è di quasi 5.500 unità mentre nel 2019 erano oltre 4.800 con il doppio di accordi siglati. Per quanto riguarda le cessazioni di rapporti di lavoro a tempo indeterminato esse risultano fortemente condizionate dal blocco dei licenziamenti e dall’ampio utilizzo della cassa integrazione. In Italia, secondo i dati Inps, da gennaio a luglio 2020 sono state autorizzate complessivamente 2,7 miliardi di ore di Cassa Integrazione (rispetto ai 173 milioni del 2019) e ne sono state effettivamente utilizzate il 40,8%. Si è fatto ricorso soprattutto alla Cassa integrazione ordinaria (Cigo) e al Fondo di Integrazione Salariale (Fis).

Nel contesto della generale crisi occupazionale sopra descritta, per quanto riguarda i settori colpiti, oltre al turismo, si evidenzia che il settore manifatturiero ha subito maggiormente gli effetti della pandemia; in particolare nei comparti del Made in Italy, occhialeria, sistema moda TAM (tessile – abbigliamento - moda), calzaturiero e concia, ove vi è stata una riduzione delle assunzioni rispettivamente del 62% nel settore occhialeria e di oltre il 30% nei settori sistema moda, calzaturiero e concia.

In particolare per quanto riguarda il settore dell’occhialeria, in Veneto si concentra l’80% della produzione italiana legata al settore dell’occhialeria: montature da vista, occhiali da sole, minuterie per occhiali, macchinari ed attrezzature di produzione, trattamenti galvanici, astucci e lenti. Oltre ad alcuni insediamenti anche nell’Alta Trevigiana, il Distretto copre tutta la provincia di Belluno con aree di forza nel Cadore, zona a maggiore densità imprenditoriale, Agordino, Longaronese, Alpago e Feltrino. Sono oltre 400 le aziende del Distretto, per un totale di oltre 12 mila addetti, che originano dal territorio e mantengono uno stretto legame con esso, ma che nel contempo sono inserite e chiamate a concorrere a filiere e reti di produzione e di vendita di ampia scala, spesso a carattere transnazionale.

Alla fine del primo semestre 2020 le vendite di occhiali all’estero sono risultate pari a 933,7 milioni di euro, in calo del -40,3% (-631 milioni) rispetto al 2019 (+8,3%). Il distretto bellunese dell’occhialeria realizza da solo quasi il 65% dell’intero export della provincia. Le forti flessioni dell’export dell’occhialeria coinvolgono sia il mercato Ue (-34,8%, -195,5 milioni) che quello extra-Ue (-43,5%, -435,5 milioni). In aggiunta a ciò, la cancellazione dei grandi appuntamenti fieristici ha costituito un grave danno per le aziende dell’occhialeria da sempre votate all’export. Molte aziende hanno dovuto ricorrere alla cassa integrazione perché gli ordini dall’estero si sono improvvisamente azzerati.

Per quanto riguarda, invece, il sistema moda veneto (tessile - abbigliamento - moda) esso comprende 9.500 unità produttive (pari al 17,6% del totale manifatturiero regionale) e 7.626 unità per la distribuzione. Tale sistema genera un fatturato di 18 miliardi di euro pari al 18% del fatturato nazionale, assorbendo quasi 100 mila addetti ed esportando per un valore di oltre 9 miliardi di euro.  Il sistema della moda è molto diffuso in tutto il Veneto mancando di una concentrazione territoriale in un'area ben determinata. Il sistema moda comprende prevalentemente il settore tessile - abbigliamento, ma il primo è meno significativo sul totale delle attività. Sono compresi nel sistema anche prodotti accessori ed ausiliari e la filiera si completa con commercianti ed intermediari del settore, nonché con imprese di servizi avanzati dedicati (quali quelle di "design" e gli stilisti).

Nel corso del 2020 il sistema moda veneto ha subito un calo del fatturato pari al 27,8%: i settori più penalizzati sono abbigliamento (-31,4%) e pelle (-31,2%). I mancati ricavi delle imprese della moda tra gennaio e ottobre sono pari a 22,6 miliardi di euro, di cui 10 miliardi di minori esportazioni. A tutto ciò si aggiunge anche la grave crisi della domanda interna: a fronte di un calo delle vendite al dettaglio del 5,4%, sono crollate del 23% le vendite di abbigliamento e articoli in pelle. Oltre a ciò sono state annullate le più importanti fiere nazionali ed internazionali, sono stati chiusi molti negozi di lusso negli aeroporti e nelle maggiori città di tutto il mondo, oltre ad un arresto del turismo con grande capacità di spesa che veniva in Veneto per acquistare questo tipo di beni. Si sono persi in totale 1.350 posti da lavoro dipendente e vi è stato un calo delle assunzioni del 32 % rispetto all’anno precedente (10.450 assunzioni nel 2020 rispetto alle 15.500 del 2019).

L’impatto della crisi pandemica sul settore della calzatura è stato particolarmente sentito in Veneto, dove le aziende del settore registrano nel 2020 una variazione media del fatturato del -19,8% rispetto all’anno precedente. Il distretto calzaturiero della Riviera del Brenta è formato da 522 aziende che impiegano 10.043 addetti e producono complessivamente circa 19 milioni di paia di scarpe di cui il 91% è dedicato all’export. Le aziende sono specializzate nella progettazione e produzione di calzature da donna e collaborano con i più importanti brand del lusso. Il successo delle aziende del territorio è legato alla presenza di una filiera completa ed integrata che consente di rispondere in tempi rapidi ai fabbisogni del mercato, alla sensibilità per il design ed alla altissima qualità delle lavorazioni. Da citare anche il distretto della scarpa del Veronese, composto da una cinquantina di realtà imprenditoriali. Lo sportsystem di Asolo e Montebelluna, diffuso su 17 comuni della Marca, si distingue anche per la realizzazione di calzature specificatamente ideate per le discipline invernali nonché, ultimamente, per il motociclismo. Al suo interno è racchiuso circa il 70% della produzione mondiale di scarponi da sci e dei doposci e l’80 % delle calzature dedicate al motociclismo per un giro d'affari totale che solo nel 2016 aveva superato i 2 miliardi di euro. Per il 2021, pur in uno scenario di lento miglioramento e contrazione delle perdite, la dinamica è ancora negativa, il vero recupero è atteso dal terzo trimestre. Il comparto calzatura del Veneto può vantare, pur nelle diverse peculiarità e rispettive vocazioni, un notevole grado di sviluppo, capace di consegnarci distretti produttivi che guidano le rispettive classifiche in termini di fatturato ed export.

Anche l’industria conciaria, fiore all'occhiello dell'industria della moda e vanto del Made in Italy, ha risentito notevolmente della crisi. L'industria conciaria - una filiera la cui produzione vale il 65% del totale prodotto nell'Unione Europea e circa il 20% della produzione mondiale - vede il nostro Paese occupare un ruolo di assoluto rilievo nel panorama internazionale. Una posizione raggiunta sia grazie alla tradizione secolare che ci contraddistingue sia per due peculiarità - qualità e design - che da sempre caratterizzano l'industria conciaria nostrana. La valle del Chiampo (Vicenza) con i suoi 130 kmq di territorio è sede di uno dei maggiori distretti conciari del mondo, nonché il più importante in Italia per produzione e numero di addetti. Comprende Arzignano e l'area del Chiampo da Crespadoro a Montebello, da Montorso a Zermeghedo fino a Montecchio Maggiore. L'attuale peculiarità di quest'area conciaria, la cui produzione conta per oltre metà del totale nazionale, è rappresentata, dal punto di vista industriale, dalla contemporanea presenza di imprese medio-piccole e grandi gruppi industriali all'avanguardia nell'automazione e standardizzazione delle fasi di processo, mentre sul piano produttivo la principale specializzazione sono le pelli bovine medio-grandi che vengono principalmente destinate ai clienti dell'imbottito (interni auto ed arredamento), alla calzatura ed alla pelletteria.

Nell’ottica di promuovere gli interventi oggetto della presente iniziativa anche nell’ambito di altre filiere e/o settori diversi da quelli individuati - occhialeria, sistema moda (tessile – abbigliamento - moda), calzaturiero e concia - sarà necessario che siano stati stipulati specifici accordi tra le parti sociali finalizzati a promuovere la competitività, lo sviluppo sinergico del territorio e il mantenimento dell'occupazione, anche delineando le strategie e gli obiettivi in termini di riqualificazione e fabbisogni formativi prioritari. Le imprese che aderiranno a tali accordi potranno partecipare alla presente iniziativa.

Pertanto, le politiche di sostegno all’occupabilità non possono prescindere da una strategia che miri a sostenere la competitività dell’economia regionale e che si rivolga ai lavoratori delle imprese quali attori centrali del mutamento e dell’innovazione. Il sostegno all’impresa veneta che crea occupazione rappresenta la leva fondamentale ai fini della creazione di reddito e di posti di lavoro. Nei prossimi anni, a fronte del prolungarsi della stagnazione della domanda interna, in un quadro di accresciuta competizione internazionale, i sistemi produttivi veneti dovranno puntare su strategie di ristrutturazione produttiva, diversificazione settoriale e investimento nell’innovazione.

In tale quadro, uno dei fattori determinanti per la crescita è rappresentato dalla qualità del capitale umano, le cui competenze sono risorse fondamentali su cui investire per rafforzare la vitalità e la capacità di adattamento dei sistemi produttivi veneti. Per altro, tra le competenze maggiormente richieste dal mercato del lavoro, anche per effetto della sempre più diffusa automazione dei processi produttivi e dei servizi, sono le competenze digitali. In questo periodo inoltre, tante imprese si stanno avvicinando ai temi dell’economia circolare, che significa coinvolgere tutti i reparti e le risorse aziendali nel cambiamento dei modelli di consumo ed erogazione di servizi e prodotti aziendali (migliorare le performance ambientali di un prodotto o servizio implica impatti positivi sui costi di gestione ed approvvigionamento, oltre alle conseguenti marginalità sul servizio o prodotto erogato).

Infine, come sostenuto negli obiettivi di crescita sostenibile della Politica di Coesione 2021-27 e del programma Next Generation EU, le competenze e l'apprendimento permanente sono fondamentali per la crescita a lungo termine e sostenibile, per la produttività e per l'innovazione costituiscono quindi un fattore fondamentale per la competitività delle imprese di tutte le dimensioni, in particolare le piccole e medie imprese (PMI). Le stesse Linee Guida per la definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) individuano la transizione al verde e al digitale come una delle prossime sfide che il Paese deve affrontare.

In questo scenario, la Regione del Veneto ha voluto dare una risposta tempestiva a sostegno delle persone in cerca di lavoro e delle imprese, prevedendo alcune misure emergenziali tra le quali citiamo il contributo alla riduzione del costo del lavoro delle imprese venete dei settori particolarmente colpiti dalla pandemia, di cui alla DGR 958 del 14 luglio 2020, nel quadro di quanto previsto a livello nazionale dall’art. 60 del decreto legge 19 maggio 2020 n. 34 (“Decreto Rilancio”) e il Bonus per l'occupazione dei giovani e la stabilizzazione dei dipendenti nelle imprese colpite dalla pandemia di cui alla DGR n. 933 del 9 luglio 2020.

In questo contesto si ritiene strategico rafforzare il set degli strumenti già a disposizione delle aziende con altri strumenti ad elevato valore aggiunto se contestualizzati all’interno di imprese in cui assume valore la dimensione della filiera. Attraverso l’iniziativa "Il Lavoro che cambia: percorsi per il rafforzamento delle competenze dei lavoratori delle filiere del Veneto - Anno 2021”, che qui si propone di approvare, si intende favorire l’occupabilità dei lavoratori interessati da ammortizzatori sociali occupati in imprese del comparto manifatturiero del Made in Italy, nello specifico, delle filiere/settori dell’occhialeria, del sistema moda (tessile, abbigliamento, moda), del calzaturiero e della concia.

L’iniziativa interviene su settori produttivi, filiere e imprese in situazione di crisi conclamata o prevista promuovendo l’aggiornamento delle competenze (upskilling) dei lavoratori a rischio di disoccupazione, stimolando allo stesso tempo le imprese ad avviare processi di innovazione e riorganizzazione industriale, con particolare attenzione all’individuazione e promozione di nuovi prodotti/servizi, all’adozione di nuove tecnologie, allo sviluppo di nuove competenze e alla ristrutturazione di processi e sistemi produttivi, con l’obiettivo di sostenere la ripresa e la competitività delle imprese venete e delle filiere nel loro complesso.

Inoltre, l’iniziativa mira a sostenere i lavoratori delle filiere citate, che attraverso lo strumento del Workers Buyout, garantiscono continuità all’attività d’impresa colpita da situazioni di crisi o che presenta problematiche riferite al ricambio generazionale.

Uno dei fattori determinanti per la crescita, infatti, è rappresentato dalla qualità del capitale umano, le cui competenze sono risorse fondamentali su cui investire per rafforzare la vitalità e la capacità di adattamento dei sistemi produttivi veneti.

Con questa iniziativa si propone pertanto la realizzazione di interventi di politiche del lavoro per i lavoratori e le imprese al fine di rispondere alle esigenze di rilancio delle filiere/settori individuati, con una particolare attenzione ai contesti aziendali micro o piccoli, particolarmente vulnerabili per effetto della pandemia.

I risultati che ci si attende di conseguire sono:

  • l’aggiornamento delle competenze dei lavoratori delle imprese in situazione di crisi o con esigenze di rilancio;
  • sostenere i piani di sviluppo e/o di trasformazione/riorganizzazione aziendale;
  • favorire interventi di innovazione dei modelli organizzativi, di processo e/o di prodotto;
  • garantire la risposta ai fabbisogni espressi dalle aziende anche a seguito alla crisi dovuta all’emergenza sanitaria e/o relativi a esigenze di passaggio generazionale;
  • sostenere la ripresa e la capacità competitiva delle imprese venete sui mercati internazionali;
  • sperimentare nuove modalità di partecipazione dei lavoratori attraverso l’accesso al capitale sociale;
  • coinvolgere i lavoratori nella gestione dell’impresa attraverso interventi a sostegno della creazione delle cooperative nei progetti di Workers buyout.

    Nell’ottica di promuovere gli interventi oggetto della presente iniziativa anche nell’ambito di altre filiere e/o settori diversi da quelli individuati - occhialeria, sistema moda (tessile – abbigliamento - moda), calzaturiero e concia - sarà necessario che siano stati stipulati specifici accordi tra le parti sociali finalizzati a promuovere la competitività, lo sviluppo sinergico del territorio e il mantenimento dell'occupazione, anche delineando le strategie e gli obiettivi in termini di riqualificazione e fabbisogni formativi prioritari. Le imprese che aderiranno a tali accordi potranno partecipare alla presente iniziativa.

    L’iniziativa è rivolta ai soggetti accreditati alla Formazione Continua e alle imprese private delle filiere/settori indicati, o di altre filiere/settori purché abbiano aderito ad un Accordo di filiera/settore, che potranno presentare le proposte progettuali in partenariato con i soggetti accreditati ai Servizi al lavoro e/o con altre imprese ed eventuali partner di rete, nell’ambito di due specifiche linee d’intervento previste dalla Direttiva di cui all’Allegato B al presente dispositivo:

    - LINEA 1 – Il Lavoro che cambia: progetti per il mantenimento dei posti di lavoro attraverso lo sviluppo delle competenze dei lavoratori delle imprese delle filiere/settori previsti dal bando, basati sul rafforzamento delle competenze dei propri lavoratori sospesi, per meglio rispondere alle esigenze strategiche aziendali;

    - LINEA 2 – Workers buyout (WBO): progetti finalizzati a supportare i lavoratori coinvolti nei percorsi di WBO già avviati per garantire continuità all’impresa colpita da situazioni di crisi o che presenta problematiche riferite al ricambio generazionale.

    Questo intervento prevede una dotazione finanziaria di Euro 2.000.000,00 a valere sulle risorse assegnate alla Regione del Veneto con Delibera CIPE n. 39 del 28/07/2020 di cui alla DGR n. 241/2021, così distribuite sulle due linee d’intervento:

  • per la LINEA 1: Euro 1.500.000,00;
  • per la LINEA 2: Euro   500.000,00.

    Valore complessivo finanziabile per ciascun progetto:

  • LINEA 1: non inferiore a Euro 20.000,00 e non superiore a Euro 150.000,00.
  • LINEA 2: non inferiore a Euro 15.000,00 e non superiore a Euro 100.000,00.

    L’iniziativa è attuata a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, assegnate alla Regione del Veneto con la Delibera CIPE n. 39 del 28/07/2020 e si inquadra nelle azioni del Piano Sviluppo e Coesione misure ex FESR e misure ex FSE, così come individuate dall’Allegato A alla DGR n. 241/2021, con specifico riferimento all’area tematica “9 - Lavoro e occupabilità” che prevede la realizzazione di interventi volti al sostegno e sviluppo dell’occupazione anche favorendo l’adattabilità ai cambiamenti nel mercato del lavoro, alla regolarità del lavoro, all’occupazione femminile e la conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro, al rafforzamento sul piano infrastrutturale dei servizi per l’impiego e che contempla la prosecuzione degli interventi che a suo tempo erano stati programmati nell’ambito della priorità “8.5 Adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori ai cambiamenti” del POR FSE Veneto 2014-2020 le cui risorse, a fronte dell’Accordo tra Regione del Veneto ed il Ministro per il Sud e la coesione territoriale, stipulato in data 10 luglio 2020 di cui alla DGR n. 786/2020, sono state trasferite a favore di misure emergenziali e la cui riallocazione è stato oggetto della riprogrammazione del Programma Operativo approvata dalla Commissione europea con decisione di esecuzione C(2020)7421 del 22/10/2020.

    Il provvedimento si pone, pertanto, nella cornice delle azioni del POR FSE Veneto 2014-2020 a sostegno dell'Obiettivo Tematico 8 e della priorità d’investimento 8.v., poiché promuove iniziative per favorire la permanenza al lavoro e la ricollocazione dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi, attraverso l’aggiornamento delle loro competenze e l’avvio di processi di innovazione aziendale.

    Stante tale nuovo quadro di riferimento, nelle more dell'adozione delle disposizioni quadro per il Piano Sviluppo e Coesione e delle relative linee guida per la gestione e controllo delle misure previste dalla DGR n. 241/2021, si farà riferimento al sistema di gestione e controllo attualmente vigente per la programmazione POR FSE 2014-2020.

    Nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.lgs. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa, per un importo massimo di complessivi Euro 2.000.000,00 saranno assunte sul Bilancio Regionale di previsione approvato con L.R. n. 41 del 29/12/2020 Bilancio di previsione 2021-2023, nei seguenti termini massimi:

  • Esercizio di imputazione 2021 – Euro 800.000,00;
  • Esercizio di imputazione 2022 – Euro 1.200.000,00;

    Le proposte progettuali di cui alla LINEA 1 “Il Lavoro che cambia” dovranno essere inviate secondo il calendario sotto riportato:

Periodo di presentazione

Data di pubblicazione istruttoria

Scadenza avvio progetto

Scadenza termine progetto

Apertura sportello

Giorni/mesi di apertura

Anno di riferimento

1

10 – 31 maggio

2021

30/06/2021

15/09/2021

15/09/2022

2

1 luglio – 2 agosto

2021

30/09/2021

15/11/2021

15/11/2022

3

1 - 30 settembre

2021

02/11/2021

15/12/2021

15/12/2022

 

Le proposte progettuali di cui alla LINEA 2 “Workers buyout WBO” potranno essere presentate in qualsiasi momento (bando “sempre aperto”) a partire dal 10 maggio 2021 e fino al 2 novembre 2021, fino all’esaurimento delle risorse previste per tale linea d’intervento.

Alla scadenza dei termini per la presentazione delle proposte la Direzione Lavoro potrà, se del caso, valutare l’opportunità di redistribuire sulla LINEA 1 le risorse non utilizzate dalla LINEA 2, con la conseguente apertura di ulteriori sportelli.

Qualora se ne ravvisasse la necessità, la dotazione finanziaria del bando potrà essere integrata con ulteriori risorse specificatamente individuate. Sarà pertanto data facoltà al Direttore della Direzione Lavoro di prevedere ulteriori aperture di sportello della LINEA 1 o, se del caso, eventuale riapertura dei termini previsti per la LINEA 2, fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Per la presente direttiva la gestione finanziaria dei progetti prevede l’erogazione di una prima anticipazione per un importo del 40% coerentemente a quanto previsto al punto 4 “Aspetti finanziari” – procedure per l’erogazione dei contributi – DGR n. 670/2015 “Testo Unico beneficiari” e s.m.i. (versione in vigore DDR. n. 38 del 18/09/2020).

Inoltre " In caso di finanziamento, il soggetto beneficiario è tenuto agli obblighi informativi previsti dall’art. 35 del D.L. 34/2019 (cd. Decreto crescita) convertito in L. 58/2019 che ha modificato l’art. 1, commi da 125 a 129 della L. n.124/2017".

Si tratta pertanto di approvare, quali parti integranti e sostanziali del presente provvedimento:

  • l’Avviso relativo alla presentazione delle domande di ammissione agli interventi, Allegato A;
  • la Direttiva per la realizzazione di progetti “Il Lavoro che cambia” – Anno 2021, Allegato B.

Si propone di demandare al Direttore della Direzione Lavoro l’esecuzione del presente atto, ivi compresa l’adozione degli impegni di spesa, e di quanto ritenuto necessario ai fini dell’efficace gestione dell’attività.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

Visti i:

  • Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, pubblicato sulla GUE del 20 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e definisce disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e abroga il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
  • Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, pubblicato sulla GUE del 20 dicembre 2013, relativo al Fondo sociale europeo e abrogante il Regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio, che sostiene l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile per la lotta alla disoccupazione giovanile;
  • Regolamento (UE - EURATOM) n. 1311/2013 del Consiglio del 2 dicembre 2013 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020;
  • Regolamento delegato (UE) n. 480/2014 della Commissione del 3 marzo 2014 che integra il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca;
  • Regolamento delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione del 7 gennaio 2014 recante un codice europeo di condotta sul partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e d’investimento europeo;
  • Regolamento (UE) n. 184/2014 di esecuzione della Commissione del 25 febbraio 2014 che stabilisce, conformemente al Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, i termini e le condizioni applicabili al sistema elettronico di scambio di dati fra gli Stati membri e la Commissione, e che adotta, a norma del Regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea, la nomenclatura delle categorie di intervento per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale nel quadro dell'obiettivo Cooperazione territoriale europea;
  • Regolamento (UE) n. 288/2014 di esecuzione della Commissione del 25 febbraio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari maritti3mi e la pesca per quanto riguarda il modello per i programmi operativi nell’ambito dell'obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione e recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea per quanto riguarda il modello per i programmi di cooperazione nell'ambito dell'obiettivo di cooperazione territoriale europea;
  • Regolamento di Esecuzione (UE) n. 215/2014 della Commissione del 7 marzo 2014 che stabilisce norme di attuazione del Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda le metodologie per il sostegno in materia di cambiamenti climatici, la determinazione dei target intermedi e dei target finali nel quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione e la nomenclatura delle categorie di intervento per i fondi strutturali e di investimento europei;
  • Regolamento (UE) n. 821/2014 di esecuzione della Commissione del 28 luglio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le modalità dettagliate per il trasferimento e la gestione dei contributi dei programmi, le relazioni sugli strumenti finanziari, le caratteristiche tecniche delle misure di informazione e di comunicazione per le operazioni e il sistema di registrazione e memorizzazione dei dati;
  • Regolamento di esecuzione (UE) n. 1011/2014 della Commissione del 22 settembre 2014 recante modalità di esecuzione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i modelli per la presentazione di determinate informazioni alla Commissione e le norme dettagliate concernenti gli scambi di informazioni tra beneficiari e autorità di gestione, autorità di certificazione, autorità di audit e organismi intermedi;
  • il Regolamento “Omnibus” (UE, Euratom) 1046 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 luglio 2018 che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012;
  • il Regolamento (UE) n. 1407 della Commissione del 18 dicembre 2013 relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti «de minimis»;
  • Regolamento (UE) n. 460 del 30 marzo 2020, di modifica dei Regolamenti (UE) n. 1301/2013 e (UE) n. 1303/2013 e n. 508/2014 per quanto riguarda misure specifiche volte a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari degli Stati membri e in altri settori delle loro economie in risposta alla pandemia di COVID-19;
  • Regolamento (UE) 558 del 23 aprile 2020, di modifica dei regolamenti (UE) n. 1301/2013 e (UE) n. 1303/2013 per quanto riguarda misure specifiche volte a fornire flessibilità eccezionale nell'impiego dei fondi strutturali e di investimento europei in risposta all'epidemia di COVID-19;
  • Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del consiglio del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati);
  • Decisione Comunitaria C (2014) 8021 final del 29 ottobre 2014 di esecuzione della Commissione che approva l’Accordo di partenariato con l’Italia;
  • Decisione CE (2014) 9751 definitivo del 12 dicembre 2014 di approvazione del programma operativo “Regione Veneto Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020” per il sostegno del Fondo sociale europeo nell'ambito dell’obiettivo “Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione” per la Regione Veneto in Italia e s.m.i. (quali ad esempio la Decisione di Esecuzione della Commissione C82018 final del 07 dicembre 2018 o la successiva C (2020) 1863 del 19 marzo 2020 e s.m.i.);
  • Comunicazione "Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19 " C (2020) 1863 del 19 marzo 2020 e ss.mm.ii, che consente agli Stati membri di adottare misure di sostegno temporaneo al tessuto economico in deroga alla disciplina ordinaria sugli aiuti di Stato;
  • Comunicazione CE COM (2010) 2020 definitivo, “EUROPA 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”;
  • Comunicazione CE COM (2020) 274 final “Un’Agenda per le competenze per l’Europa per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza”;
  • Legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)”, art. 1, comma 821;
  • Legge 22 maggio 2017, n. 81 “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”;
  • Legge n. 241 del 7 agosto 1990 “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”;
  • Legge n. 223 del 23 luglio 1991 “Norme in materia di cassa integrazione, mobilità, trattamenti di disoccupazione, attuazione di direttive della Comunità Europea, avviamento al lavoro ed altre disposizioni in materia di mercato del lavoro”;
  • Legge n. 34 del 25 febbraio 2008 “Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - (Legge comunitaria 2007)”;
  • Legge n. 92 del 28 giugno 2012 recante “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”, così come modificata dal D.Lgs. n. 83 del 2012 (cd. decreto sviluppo) convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 134 del 7 agosto 2012;
  • Legge n. 183 del 10 dicembre 2014, recante Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro;
  • Decreto Legislativo n. 181 del 21 aprile 2000 “Disposizioni per agevolare l’incontro fra domanda e offerta di lavoro” e s.m.i.;
  • Decreto-legge del 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, nella Legge 30 luglio 2010, n. 122, e s.m.i. in materia di politiche di coesione;
  • Decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88 e, in particolare, l’art. 4, il quale dispone che il citato Fondo per le aree sottoutilizzate sia denominato Fondo per lo sviluppo e la coesione, di seguito FSC, e sia finalizzato a dare unità programmatica e finanziaria all’insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale rivolti al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese;
  • Decreto Legislativo n. 118 del 23 giugno 2011, “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42.”;
  • Decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, e, in particolare, l’art. 10 che istituisce l’Agenzia per la coesione territoriale, la sottopone alla vigilanza del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro delegato e ripartisce le funzioni relative alla politica di coesione tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la stessa Agenzia;
  • Decreto Legislativo n. 22 del 4 marzo 2015, “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183”;
  • Decreto Legislativo n. 150 del settembre 2015, n. 150, “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”;
  • Decreto legislativo n.34/2019 (cd. Decreto crescita) l'art. 35 del convertito in L. 58/2019 che ha modificato l’art. 1, commi da 125 a 129 della L. n.124/2017;"
  • Decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, recante «Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni» convertito, con modificazioni, dalla Legge 28 marzo 2019, n. 26;
  • Decreto Legge del 17 marzo 2020 n. 18 del 17/03/2020 (c.d. Decreto “Cura Italia” successivamente convertito con modificazioni, in Legge 24 aprile 2020, n.27);
  • Decreto Legge del 8 aprile 2020 n. 23 (c.d. Decreto “Liquidità” convertito con modificazioni nella Legge 5 giugno 2020 n.40);
  • Decreto Legge del 19 maggio 2020 n. 34, (c.d. Decreto “Rilancio” convertito in legge 17 luglio 2020 n. 17);
  • Decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 28 dicembre 2000,” Disposizioni in materia di documentazione amministrativa (Testo A)”;
  • Decreto del Presidente della Repubblica n. 22 del 5 febbraio 2018 “Regolamento recante i criteri sull'ammissibilità delle spese per i programmi cofinanziati dai Fondi strutturali di investimento europei (SIE) per il periodo di programmazione 2014/2020”;
  • Delibera CIPE n. 39/2020 del 28 luglio 2020 - Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020. Nuove assegnazioni per emergenza Covid ai sensi degli artt. 241 e 242 del DECRETO LEGGE 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 - Accordo Regione del Veneto Ministro per il Sud e la coesione territoriale;
  • Circolare ANPAL n. 1 del 23 luglio 2019 recante “Regole relative allo stato di disoccupazione alla luce del Dec. Lgs. n. 4/2019 (convertito con modificazioni dalla legge. n. 26/2019)”;
  • Circolare del 31 agosto 2020 n. 8013 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l’adozione del “Quadro di riferimento per gli interventi FSE da attuare in risposta al Covid 19”;
  • Legge Regionale n. 19 del 9 agosto 2002, “Istituzione dell’elenco regionale degli Organismi di Formazione accreditati” e s.m.i;
  • Legge Regionale n. 3 del 13 marzo 2009 “Disposizioni in materia di occupazione e mercato del lavoro”, e s.m.i.;
  • Legge Regionale n. 54 del 31 dicembre 2012 e s.m.i., art. 2, comma 2, “Legge regionale per l'ordinamento e le attribuzioni delle strutture della Giunta regionale in attuazione della legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1 "Statuto del Veneto";
  • Legge Regionale n. 39 del 29 novembre 2001 “Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione”;
  • Legge Regionale n. 41 del 29/12/2020 “Bilancio di previsione 2021-2023”;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 669 del 28 aprile 2015 di approvazione del documento “Sistema di Gestione e di Controllo” della Regione del Veneto e s.m.i. (versione in vigore DDR. n. 20 del 15/05/2020). Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 670 del 28 aprile 2015 di approvazione del documento “Testo Unico dei Beneficiari” e s.m.i. (versione in vigore DDR. n. 38 del 18/09/2020). Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 671 del 28 aprile 2015 di approvazione delle Unità di Costo Standard e s.m.i. Fondo Sociale Europeo. Regolamenti UE n. 1303/2013 e n. 1304/2013;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n 404 del 31/03/2020 – Priorità di investimento perseguibili nell'ambito della politica di coesione della Regione del Veneto 2014-2020 con le risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e del Fondo Sociale Europeo per potenziare i servizi sanitari, tutelare la salute e mitigare l'impatto socio-economico del COVID-19, alla luce della proposta di Regolamento relativa alla "Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus adottata dalla Commissione europea" (COM(2020) 113) e prime ipotesi di iniziative regionali;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 2120 del 30 dicembre 2015 “Aggiornamento delle disposizioni regionali in materia di accreditamento degli Organismi di Formazione ai sensi della L.R. 19/2002 e s.m.i.”;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n 745 del 16/06/2020 - Riprogrammazione dei Programmi Operativi 2014-2020 della Regione del Veneto POR FSE e POR FESR in risposta all'emergenza COVID-19;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del 23 giugno 2020 n. 783 “Accordo per la riprogrammazione dei Programmi Operativi dei fondi strutturali 2014-2020 ai sensi del comma 6 dell'art. 242 del D.L. 34/2020";
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n 786 del 23/06/2020 - Approvazione dello schema di Accordo tra il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale ed il Presidente della Regione del Veneto per la riprogrammazione dei Programmi Operativi dei Fondi strutturali 2014-2020 ai sensi del comma 6 dell'articolo 242 del decreto legge 34/2020;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del 29 dicembre 2020 n. 1839 "Approvazione del documento tecnico di accompagnamento al Bilancio di previsione 2021-2023";
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 30 del 19/01/2021 - Direttive per la gestione del Bilancio di Previsione 2021-2023;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 241 del 09/03/2021 - Accordo per la riprogrammazione dei Programmi Operativi dei fondi strutturali 2014-2020 ai sensi del comma 6 dell’art. 242 del D.L. 34/2020” di cui alla DGR n. 786/2020 e individuazione delle azioni del Piano Sviluppo e Coesione misure ex FESR e misure ex FSE da attuare con le risorse FSC di cui alla DGR n. 1332/2020. Ulteriori determinazioni;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 2238 del 20 dicembre 2011 “Approvazione del sistema di accreditamento allo svolgimento dei Servizi per il lavoro nel territorio della Regione Veneto (art. 25 legge regionale 13 marzo 2009 n. 3)”;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 1816 del 7 novembre 2017 “Disposizioni in materia di tirocini, ai sensi dell'accordo Conferenza Stato Regioni e Province autonome del 25 maggio 2017. Deliberazione/CR n. 104 del 12 ottobre 2017”;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 2895 del 28 dicembre 2012, Allegato A, “Linee guida per la validazione di competenze acquisite in contesti non formali e informali”;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 787 del 14 maggio 2015 “Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020. Asse I Occupabilità, Obiettivo Tematico 8 Promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori. Reg. UE n. 1303/2013 e Reg. UE n. 1304/2013. Asse I Occupabilità - Avviso pubblico per la realizzazione di Percorsi di riqualificazione e outplacement per lavoratori a rischio di disoccupazione - Modalità a sportello - Anno 2015”;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 1842 del 9 dicembre 2015 “Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020. Asse I Occupabilità, Obiettivo Tematico 8 – Promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori. Reg. UE n. 1303/2013 e Reg. UE n. 1304/2013. Direttiva per la presentazione di Percorsi di riqualificazione e outplacement per lavoratori a rischio di disoccupazione - Modalità a sportello - Anno 2016";
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 2288 del 30 dicembre 2016 “Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020. Asse I Occupabilità, Obiettivo Tematico 8 - Promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori. Reg. UE n. 1303/2013 e Reg. UE n. 1304/2013. Direttiva per la presentazione di Percorsi di riqualificazione e outplacement per lavoratori a rischio di disoccupazione - Modalità a sportello - Anno 2017”;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 1925 del 27 novembre 2017 “Interventi urgenti a sostegno dell'occupazione. Direttiva per la presentazione di Politiche attive a favore di lavoratori coinvolti in processi di crisi aziendale – 2018. Legge n. 236 del 19 luglio 1993”;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 455 del 19 aprile 2018 “Obiettivo Reimpiego. Direttiva per la presentazione di Politiche attive a favore di lavoratori coinvolti in processi di crisi aziendale – Modalità a sportello – Anno 2018. Legge n. 236 del 19 luglio 1993”;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 1680 del 12 novembre 2018 “Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020. Asse I Occupabilità, Obiettivo Tematico 8 "Promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori". Reg. UE n. 1303/2013 e Reg. UE n. 1304/2013. Direttiva per la presentazione di "Percorsi di reimpiego per lavoratori a rischio di disoccupazione - Modalità a sportello - Anno 2019";
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 204 del 26 febbraio 2019 - Area di Crisi industriale complessa di Venezia. Direttiva per la presentazione di Politiche attive e percorsi di innovazione aziendale a supporto del Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale (PRRI). Legge n. 236 del 19 luglio 1993 e Legge n. 53 del 8 marzo 2000;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 604 del 12 maggio 2020 “Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020. Asse I Occupabilità, Obiettivo Tematico 8 “Promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori”. Reg. UE n. 1303/2013 e Reg. UE n. 1304/2013. Direttiva per la presentazione di “Percorsi di reimpiego per lavoratori a rischio di disoccupazione - Modalità a sportello - Anno 2020”;
  • Decreto del Segretario Generale della Programmazione n. 1 del 08/01/2021 di approvazione del “Bilancio Finanziario Gestionale 2021-2023”.

delibera

  1. di stabilire che le premesse al presente dispositivo sono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
  2. di approvare l’Avviso pubblico per la presentazione di progetti a valere sul bando “Il Lavoro che cambia– anno 2021, di cui all’ Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto;
  3. di approvare la Direttiva per la realizzazione di progetti a valere sul bando “Il Lavoro che cambia – anno 2021, di cui all’ Allegato B, parte integrante e sostanziale del presente atto;
  4. di determinare in Euro 2.000.000,00 a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 assegnate alla Regione del Veneto con Delibera CIPE n. 39 del 28/07/2020 di cui alla DGR n. 241/2021, l’importo massimo delle obbligazioni di spesa per il finanziamento dell’iniziativa denominata Direttiva per la realizzazione di progetti “Il Lavoro che cambia” - Anno 2021.
  5. di stabilire che la spesa trova copertura finanziaria nel capitolo 104222 "FSC-ACCORDO REGIONE - MINISTRO PER IL SUD E LA COESIONE - AZIONI PER IL SOSTEGNO ALL'OCCUPAZIONE - TRASFERIMENTI CORRENTI (ARTT. 241, 242, D.L. 19/05/2020, N.34 - DEL. CIPE 28/07/2020, N.39), che presenta sufficiente capienza, per Euro 2.000.000,00;
  6. di stabilire che, nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.lgs. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, le obbligazioni di spesa, per un importo massimo di complessivi Euro 2.000.000,00 saranno assunte sul Bilancio Regionale di previsione approvato con L.R. n. 41 del 29/12/2020 “Bilancio di previsione 2021-2023, nei seguenti termini massimi:
    1. Esercizio di imputazione 2021 – Euro 800.000,00;
    2. Esercizio di imputazione 2022 – Euro 1.200.000,00.
  7. di disporre che i progetti della LINEA 1 “Il Lavoro che cambia” devono essere presentati nell’ambito dei tre sportelli come da calendario sotto riportato:

 

Periodo di presentazione

Data di pubblicazione istruttoria

Scadenza avvio progetto

Scadenza termine progetto

Apertura sportello

Giorni/mesi di apertura

Anno di riferimento

1

10 – 31 maggio

2021

30/06/2021

15/09/2021

15/09/2022

2

1 luglio – 2 agosto

2021

30/09/2021

15/11/2021

15/11/2022

3

1 - 30 settembre

2021

02/11/2021

15/12/2021

15/12/2022


  1. di disporre che i progetti della LINEA 2 “Workers buyout WBO” potranno essere presentati in qualsiasi momento (bando “sempre aperto”) a partire dal 10 maggio 2021 e fino al 2 novembre 2021 fino all’esaurimento delle risorse previste per tale linea d’intervento;
  2. di disporre che alla scadenza dei termini per la presentazione delle proposte la Direzione Lavoro potrà, se del caso, valutare l’opportunità di redistribuire sulla LINEA 1 le risorse non utilizzate dalla LINEA 2, con la conseguente apertura di ulteriori sportelli.
  3. di disporre che, qualora se ne ravvisasse la necessità, la dotazione finanziaria del bando potrà essere integrata con ulteriori risorse specificatamente individuate, con la conseguente apertura di ulteriori sportelli della LINEA 1 o, se del caso, eventuale riapertura dei termini previsti per la LINEA 2, fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
  4. di confermare che per la presente direttiva la gestione finanziaria dei progetti prevede l’erogazione di una prima anticipazione per un importo del 40% coerentemente a quanto previsto al punto 4 “Aspetti finanziari” – procedure per l’erogazione dei contributi – DGR n. 670/2015 “Testo Unico beneficiari” e s.m.i. (versione in vigore DDR. n. 38 del 18/09/2020);
  5. di dare atto che le liquidazioni sono subordinate anche alla effettiva disponibilità di cassa nei correlati capitoli di spesa;
  6. di incaricare il Direttore della Direzione Lavoro dell’esecuzione del presente atto, ivi compresa l’adozione degli impegni di spesa e dei correlati accertamenti in entrata, e di quanto ritenuto necessario ai fini dell’efficace gestione dell’attività, anche in relazione al sopravvenire di eventuali aggiornamenti normativi, nonché ai fini delle modifiche del cronoprogramma della spesa e delle fonti di finanziamento;
  7. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’art. 26, comma 1 del D. Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 e s.m.i;
  8. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.

(seguono allegati)

Dgr_540_21_AllegatoA_447039.pdf
Dgr_540_21_AllegatoB_447039.pdf

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