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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 54 del 23 aprile 2021


Materia: Formazione professionale e lavoro

Deliberazione della Giunta Regionale n. 497 del 20 aprile 2021

Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020 in continuità con il POR FSE Veneto 2014-2020 Asse 1 Occupabilità. Approvazione dell'Avviso pubblico "Alleniamoci al futuro. Nuove competenze per il lavoro che cambia" e della Direttiva per la presentazione di progetti per lo sviluppo di azioni di investimento sul capitale umano volte a migliorare la pertinenza dei profili di competenza dei lavoratori alle sfide della competitività sostenibile.

Note per la trasparenza

Il presente provvedimento approva l’Avviso pubblico e la Direttiva per la presentazione di progetti volti ad adeguare il profilo di competenze dei lavoratori agli obiettivi di competitività sostenibile delle imprese. I progetti devono prevedere interventi immediatamente cantierabili e finalizzati allo sviluppo o al miglioramento di specifiche competenze dei lavoratori (Linea 1) o interventi finalizzati alla definizione di strategie di rilancio aziendale attraverso l’investimento sulle competenze dei lavoratori che comprendono percorsi mirati all’innovazione strategica, organizzativa e tecnologica (Linea 2). Il provvedimento viene emanato in conformità alla DGR n. 241 del 9 marzo 2021 che individua le azioni del Piano Sviluppo e Coesione misure ex FESR e misure ex FSE da attuare con le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione di cui alla DGR n. 1332 del 16 settembre 2020 assegnate alla Regione del Veneto con Delibera CIPE n. 39 del 28 luglio 2020. Il provvedimento non prevede impegni di spesa ma ne avvia la procedura.

L'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.

Rispetto all’impatto causato dalla crisi finanziaria del 2008, l’impatto registrato a causa della crisi dell’ultimo anno «è molto più significativo e più probabile che aggravi le disuguaglianze esistenti».

Nel 2020, in Veneto si sono persi 11.500 contratti di lavoro subordinato, con un calo delle assunzioni del 24% rispetto al 2019, ovvero, tra mancate assunzioni e rapporti di lavoro cessati, si stima che a causa della pandemia siano venuti meno circa 38.000 posti di lavoro. Nell’attuale scenario di incertezza dominato dall’emergenza sanitaria, le previsioni per il PIL veneto disegnano una brusca contrazione nel 2020 (-10%), leggermente più intensa rispetto a quanto previsto a livello medio nazionale (-9,6%). 

I dati percentuali relativi ai settori in cui lo scorso anno, in Veneto, si sono registrate più assunzioni sono tutti negativi: ristorazione e alberghi rispettivamente -45% e -53% (meno 47.080 nuove assunzioni rispetto al 2019), pulizia -22% (-3.540 rispetto all’anno precedente), trasporto di merci su strada -20% (-2.775), costruzione di edifici -21% (-2.810), lavori di meccanica generale -33% (-2.250 a fronte di 4.765 nuove nel 2020). 

Il made in Italy (industria alimentare, tessile, conciaria, legno e mobilio, oreficeria, ecc.) registra un saldo occupazionale negativo (-1.575) ad eccezione del solo settore alimentare per il quale nel 2020 è stato registrato un saldo occupazionale pari a 530 nuove assunzioni (su un totale di 17.740 nuovi contratti nel settore). Lo stesso per il commercio: saldo occupazionale pari a -1.550 assunzioni, con l'unico dato positivo relativo ai contratti a tempo determinato attivati nel settore della grande distribuzione (dati osservabili in https://www.venetolavoro.it/la-geografia-del-lavoro).

Come rilevato a livello mondiale lo scorso ottobre in occasione del World Economic Forum, il continuo processo di automazione e di accelerazione tecnologica unitamente alla recessione causata dall’emergenza Covid-19, «sta creando uno scenario di “doppia interruzione” per i lavoratori. Oltre all’attuale interruzione causata dai blocchi indotti dalla pandemia e dalla contrazione economica, l’adozione tecnologica da parte delle aziende trasformerà compiti, posti di lavoro e competenze entro il 2025».

Nel documento “The Future of the Jobs” presentato a ottobre 2020, viene stimato che «il tempo dedicato alle attuali attività lavorative da uomini e macchine sarà uguale. Una quota significativa di aziende prevede inoltre di apportare modifiche alle sedi, alle catene del valore e alle dimensioni della propria forza lavoro a causa di fattori al di là della tecnologia nei prossimi cinque anni».

Su scala planetaria, si pone l’esigenza di realizzare azioni di aggiornamento e riqualificazione delle competenze delle persone, quale leva prioritaria per affrontare il mercato del lavoro in cambiamento, sia per quanto riguarda i lavoratori occupati  e che non rischiano di perdere il lavoro, ma che sono chiamati a migliorare il proprio profilo di competenze per sostenere le strategie di sviluppo competitivo sostenibile delle imprese, sia - e tanto più - per quanto riguarda i lavoratori che, invece, rischiano di perdere entrambi. 

«La quota di competenze fondamentali che cambierà nei prossimi cinque anni è del 40% e il 50% di tutti i dipendenti avrà bisogno di riqualificazione (+ 4%)». Nello stesso “The Future of the Jobs”, si valuta che le competenze che saranno più richieste dai datori di lavoro nei prossimi cinque anni sono il pensiero critico e l’analisi, la risoluzione dei problemi e le abilità nell’autogestione come l’apprendimento attivo, la resilienza, la tolleranza allo stress e la flessibilità. Infatti, «nonostante l'attuale recessione economica, la grande maggioranza dei datori di lavoro riconosce il valore dell’investimento in capitale umano». 

La pandemia di Covid-19 ha evidenziato la necessità di essere resilienti. La sfida del digitale è diventata parte della quotidianità, per dare continuità alle attività didattiche, formative, lavorative, economiche e sociali. Ha fatto emergere la necessità di migliorare la capacità delle persone e delle imprese di prepararsi e rispondere in tempi rapidi a periodi di crisi o di trasformazione del modo di apprendere, di lavorare, di vivere il quotidiano. Migliorare le proprie competenze, quindi, significa essere meno dipendenti dalle condizioni del mercato e più capaci di muoversi attraverso le transizioni professionali e della vita.

Indipendentemente da maggiori o minori carichi di responsabilità o dal settore o filiera di appartenenza, la maggior parte dei lavoratori è chiamata ad acquisire capacità di resilienza alle trasformazioni qualitative ovvero a superare la tentazione di un ritorno al ‘prima’ e a puntare su una ripartenza basata solo sulla crescita quantitativa. I lavoratori e le lavoratrici in difficoltà, pertanto, vanno tutelati puntando sulla loro formazione di qualità: disponendo delle giuste competenze è più facile mantenere il posto di lavoro e gestire le transizioni professionali, è più facile partecipare rispetto a ogni contesto lavorativo. 

Si pone, inoltre, la sfida di definire criteri e misure per nuove modalità di lavoro che mirino alla qualità del lavoro stesso anche attraverso l’adozione di parametri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance, in particolare per affrontare le sfide poste dal lavoro a distanza. Tale sfida riguarda tutti i contesti lavorativi e tutte le funzioni aziendali, dalla produzione fino alla distribuzione: il commercio al dettaglio, ad esempio, dovrà essere riorganizzato in modo da reinventarsi e non subire ulteriormente a causa dell’e-commerce.  

Lo sviluppo e la valorizzazione dei talenti dei singoli giova inoltre a tutto il territorio. Le competenze espresse dalle persone, in tutti i contesti, sono motore indispensabile per la produttività e per l’innovazione, fattore fondamentale per la competitività e la crescita a lungo termine e sostenibile delle imprese e del sistema socio-economico. “Dotare le persone delle giuste competenze permette loro di lavorare con più efficacia e di trarre vantaggio dalle tecnologie avanzate, abbatte i principali ostacoli agli investimenti economici, previene gli squilibri tra domanda e offerta nel mercato del lavoro e getta le basi per l'innovazione e la cittadinanza”. 

La capacità di recupero nei prossimi mesi varia da settore a settore ma certo dipenderà dall’investimento sulla formazione e sul capitale umano del territorio. 

Tale iniziativa ha, pertanto, l’obiettivo di incentivare e supportare l’investimento sull’aggiornamento delle competenze dei lavoratori presso le imprese venete.

L’iniziativa è attuata a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, assegnate alla Regione del Veneto con la Delibera CIPE n. 39/2020 e si inquadra nelle azioni del Piano Sviluppo e Coesione, misure ex FESR e misure ex FSE, così come individuate dall’Allegato A alla DGR n. 241/2021, con specifico riferimento all’area tematica “9 - Lavoro e occupabilità”.

Tale area tematica prevede la realizzazione di interventi volti al sostegno e allo sviluppo dell’occupazione anche favorendo l’adattabilità ai cambiamenti nel mercato del lavoro, la regolarità del lavoro, l’occupazione femminile e la conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro, il rafforzamento sul piano infrastrutturale dei servizi per l’impiego.

La stessa DGR contempla la prosecuzione degli interventi che a suo tempo erano stati programmati nell’ambito della priorità 8.5 “Adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori ai cambiamenti” del POR FSE Veneto 2014-2020 le cui risorse, a fronte dell’Accordo tra Regione del Veneto ed il Ministro per il Sud e la coesione territoriale, stipulato in data 10 luglio 2020 di cui alla DGR n. 786/2020, sono state trasferite a favore di misure emergenziali e la cui ri-allocazione è stato oggetto della riprogrammazione del Programma Operativo approvata dalla Commissione europea con decisione di esecuzione C(2020)7421 del 22/10/2020.

Il provvedimento si pone, pertanto, nella cornice delle azioni del POR FSE Veneto 2014-2020 e attua le priorità di programmazione previste dall’Obiettivo Tematico 8 Priorità di investimento 8.v. Obiettivo specifico Obiettivo specifico 4.

Possono presentare progetti i soggetti iscritti nell’elenco di cui alla L.R. n. 19 del 9 agosto 2002 (“Istituzione dell’elenco regionale degli organismi di formazione accreditati”) e s.m.i. per l’ambito della formazione continua e i soggetti non iscritti nel predetto elenco, purché abbiano già presentato istanza di accreditamento per l’ambito di riferimento ai sensi della DGR n. 359 del 13 febbraio 2004 e successive modifiche ed integrazioni di cui alla DGR n. 4198 del 29/12/2009 e alla DGR n. 2120 del 30/12/2015.

Possono, altresì, presentare progetti esclusivamente monoaziendali le imprese private che abbiano almeno un’unità operativa ubicata in Veneto. Le proposte dovranno essere progettate per rispondere ai fabbisogni di formazione, riqualificazione e adattamento delle competenze dei propri lavoratori.

Nelle more dell’adozione delle disposizioni quadro per il Piano Sviluppo e Coesione e delle relative linee guida per la gestione e controllo delle misure previste di cui alla DGR n. 241/2021 in continuità con la programmazione 2014-2020 del FSE, le procedure e i criteri di valutazione dei progetti presentati vengono individuati in coerenza con i criteri di selezione già esaminati ed approvati nella seduta del Comitato di Sorveglianza del 30 giugno 2015 del POR FSE 2014/2020.

In caso di finanziamento, il soggetto beneficiario è tenuto agli obblighi informativi previsti dall’art. 35 del Decreto Legge n. 34 del 30/04/2019 (cd. Decreto crescita) convertito in Legge n. 58 del 28/06/2019 che ha modificato l’art. 1, commi da 125 a 129 della Legge n. 124 del 04/08/2017.

Gli interventi realizzati sulla base della Direttiva, Allegato B, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, saranno finanziati con le risorse assegnate alla Regione del Veneto sulla base della sopracitata Delibera CIPE n. 39 del 28/07/2020.

Le risorse destinate all’iniziativa sono pari ad Euro 14.000.000,00, a valere sul cap. n. 104227 “FSC - Accordo Regione - Ministro per il Sud e la coesione - Formazione Professionale - Trasferimenti Correnti (artt. 241, 242, D.L. 19/05/2020, n. 34 - Del. CIPE 28/07/2020, n. 39)”. Nel rispetto del principio contabile applicato della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.Lgs. n. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa saranno assunte a valere sul Bilancio Regionale approvato con L.R. 41 del 29/12/2020, nei seguenti termini massimi:

-          Esercizio di imputazione 2021 – Euro 9.800.000,00;

-          Esercizio di imputazione 2022 – Euro 4.200.000,00.

Qualora i tempi di esecuzione dei procedimenti d’impegno di spesa, come anche i termini di avvio dei progetti finanziati, non fossero compatibili con il cronoprogramma sopra esposto, il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione potrà provvedere alle opportune modifiche.

Conformemente alle disposizioni di cui alla DGR n. 670 del 28/04/2015 “Testo Unico dei Beneficiari”, punto D “Aspetti finanziari - Procedure per l’erogazione dei contributi”, come modificato con successivo Decreto del Direttore dell’Area Capitale Umano, Cultura e Programmazione Comunitaria, ora Direttore dell’Area Politiche Economiche, Capitale Umano e Programmazione Comunitaria, n. 38 del 18/09/20, con la presente Direttiva si dispone che la gestione finanziaria dei progetti preveda l’erogazione di una prima anticipazione per un importo del 70% del contributo previsto, anziché del 40%, esigibile nel corso del 2021.

È inoltre prevista l’erogazione di pagamenti intermedi per il 25% del totale nel corso dell’esercizio 2022, così come il versamento del saldo residuo del 5%, previa rendicontazione della spesa, nel corso dello stesso anno 2022.

Tale documento costituisce il fondamento della Direttiva (Allegato B) per la presentazione dei progetti.

Si propongono all’approvazione della Giunta regionale l’Avviso pubblico “Alleniamoci al futuro. Nuove competenze per il lavoro che cambia” (Allegato A) e la Direttiva di riferimento (Allegato B), parti integranti e sostanziali del presente provvedimento.

Le domande di ammissione al finanziamento e i relativi allegati dovranno pervenire con le modalità previste dalla Direttiva (Allegato B) entro e non oltre le ore 13.00 di ciascun giorno di scadenza dell’apertura a sportello, così come riportata nella tabella che segue, pena l’esclusione:

PROGETTI LINEA 1 - IMPRESE P.R.O.

Sportello

Periodo di apertura

1

26 aprile – 20 maggio 2021

2

21 maggio – 18 giugno 2021

3

21 giugno – 16 luglio 2021

PROGETTI LINEA 2 – IMPRESE F.I.T.

Sportello

Periodo di apertura

Unico

21 maggio – 18 giugno 2021

  

La valutazione dei progetti che perverranno sarà affidata ad una Commissione di valutazione appositamente nominata dal Direttore della Direzione Formazione e Istruzione con proprio provvedimento.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTI:

  • il Regolamento (UE) n. 1303 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e definisce disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e abroga il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
  • il Regolamento (UE) n. 1304 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo sociale europeo e abrogante il Regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio;
  • il Regolamento (UE - EURATOM) n. 1311 del Consiglio del 2 dicembre 2013 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020;
  • il Regolamento delegato (UE) n. 480 della Commissione del 3 marzo 2014 che integra il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 184 della Commissione del 25 febbraio 2014 che stabilisce, conformemente al Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio i termini e le condizioni applicabili al sistema elettronico di scambio di dati fra gli Stati membri e la Commissione, e che adotta, a norma del Regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, la nomenclatura delle categorie di intervento per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale nel quadro dell'obiettivo Cooperazione territoriale europea;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 288 della Commissione del 25 febbraio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, per quanto riguarda il modello per i programmi operativi nell’ambito dell'obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione e recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 215 della Commissione del 7 marzo 2014 che stabilisce norme di attuazione del Regolamento (UE) n. 1303/2013 per quanto riguarda le metodologie per il sostegno in materia di cambiamenti climatici, la determinazione dei target intermedi e dei target finali nel quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione e la nomenclatura delle categorie di intervento per i fondi strutturali e di investimento europei;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 821/2014 della Commissione del 28 luglio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le modalità dettagliate per il trasferimento e la gestione dei contributi dei programmi, le relazioni sugli strumenti finanziari, le caratteristiche tecniche delle misure di informazione e di comunicazione per le operazioni e il sistema di registrazione e memorizzazione dei dati;
  • il Regolamento di esecuzione (UE) n. 1011 della Commissione del 22 settembre 2014 relativo al Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i modelli per la presentazione di determinate informazioni alla Commissione e le norme dettagliate concernenti gli scambi di informazioni tra beneficiari e autorità di gestione, autorità di certificazione, autorità di audit e organismi intermedi;
  • il Regolamento “Omnibus” (UE, Euratom) 1046 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 luglio 2018 che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012;
  • il Regolamento (UE) n. 1407 della Commissione del 18 dicembre 2013 relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti «de minimis»;
  • il Regolamento (UE) n. 460 del 30 marzo 2020, di modifica dei Regolamenti (UE) n. 1301/2013 e (UE) n. 1303/2013 e n. 508/2014 per quanto riguarda misure specifiche volte a mobilitare gli investimenti nei sistemi sanitari degli Stati membri e in altri settori delle loro economie in risposta alla pandemia di COVID-19;
  • il Regolamento (UE) 558 del 23 aprile 2020, di modifica dei regolamenti (UE) n. 1301/2013 e (UE) n. 1303/2013 per quanto riguarda misure specifiche volte a fornire flessibilità eccezionale nell'impiego dei fondi strutturali e di investimento europei in risposta all'epidemia di COVID-19;
  • la Decisione CE (2014), 8021 definitivo del 29 ottobre 2014 di esecuzione della Commissione che approva l’accordo di partenariato con l’Italia;
  • la Decisione CE (2014), 9751 definitivo del 12 dicembre 2014 di approvazione del programma operativo “Regione Veneto Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020” per il sostegno del Fondo sociale europeo nell'ambito dell’obiettivo “Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione” per la Regione Veneto in Italia e s.m.i. ( ed in particolare la decisione di esecuzione C(2020)7421 del 22/10/2020 che ha approvato modifiche sostanziali a specifici elementi dei POR, anche a seguito dell’attuazione di misure emergenziali in risposta agli impatti della pandemia da COVID-19);
  • la Comunicazione "Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19 " C(2020) 1863 del 19 marzo 2020 e ss.mm.ii, che consente agli Stati membri di adottare misure di sostegno temporaneo al tessuto economico in deroga alla disciplina ordinaria sugli aiuti di Stato;
  • la Comunicazione CE COM (2020) 274 final “Un’Agenda per le competenze per l’Europa per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza”; 
  • la Legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2016)”, art. 1, comma 821;
  • la Legge 22 maggio 2017, n. 81 “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”;
  • il Decreto-legge del 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, nella Legge 30 luglio 2010, n. 122, e s.m.i. in materia di politiche di coesione;
  • il Decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88 e, in particolare, l’art. 4, il quale dispone che il citato Fondo per le aree sottoutilizzate sia denominato Fondo per lo sviluppo e la coesione, di seguito FSC, e sia finalizzato a dare unità programmatica e finanziaria all’insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale rivolti al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese;
  • il Decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, e, in particolare, l’art. 10 che istituisce l’Agenzia per la coesione territoriale, la sottopone alla vigilanza del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro delegato e ripartisce le funzioni relative alla politica di coesione tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la stessa Agenzia;
  • il Decreto legislativo del 23 giugno 2011 n. 118 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42” e s.m.i.;
  • il Decreto del Presidente della Repubblica 5 febbraio 2018, n. 22 “Regolamento recante i criteri sull’ammissibilità delle spese per i programmi cofinanziati dai Fondi strutturali di investimento europei (SIE) per il periodo di programmazione 2014/2020”;
  • il Decreto Legge del 30 aprile 2019, n. 34 Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi convertito con modificazioni dalla L. 28 giugno 2019, n. 58;
  • l’art. 35 del Decreto Legge 30 aprile 2019, n. 34 (cd. Decreto crescita) convertito nella Legge 28 giugno 2019, n. 58, che ha modificato l’art. 1, commi da 125 a 129 della Legge n.124/2017;
  • l’Accordo tra Regione del Veneto ed il Ministro per il Sud e la coesione territoriale, stipulato in data 10 luglio 2020;
  • la Delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) n. 39 del 28 luglio 2020, pubblicata in GU n. 223 dell'8 settembre 2020;
  • la Circolare del 31 agosto 2020 n. 8013 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l’adozione del “Quadro di riferimento per gli interventi FSE da attuare in risposta al Covid 19”;
  • la legge regionale n. 19 del 9 agosto 2002 n. 19 “Istituzione dell’elenco regionale degli Organismi di Formazione accreditati” e s.m.i.;
  • la legge regionale n. 3 del 13 marzo 2009 “Disposizioni in materia di occupazione e mercato del lavoro”, e s.m.i.;
  • la legge regionale n. 8 del 31 marzo 2017 “Il sistema educativo della Regione Veneto”, e s.m.i. come modificata con legge regionale n. 15 del 20 aprile 2018;
  • la legge regionale n. 39 del 29 novembre 2001 “Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione” e s.m.i.;
  • la legge regionale n. 39 del 29 dicembre 2020 “Collegato alla legge di stabilità regionale 2021”;
  • la legge regionale n. 40 del 29 dicembre 2020 “Legge di stabilità regionale 2021”;
  • la legge regionale n. 41 del 29 dicembre 2020 “Bilancio di previsione 2021-2023”;
  • la DGR n. 1839 del 29/12/2020 “Approvazione del documento tecnico di accompagnamento al Bilancio di previsione 2021-2023”;
  • il Decreto del Segretario Generale della Programmazione n. 1 dell’8/1/2021 “Bilancio Finanziario Gestionale 2021-2023”;
  • la DGR n. 30 del 19/1/2021 “Direttive per la gestione del Bilancio di Previsione 2021-2023”;
  • la DGR 28 aprile 2015 n. 669 “Approvazione documento “Sistema di Gestione e di Controllo” Regione Veneto Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020” e s.m.i.;
  • la DGR 28 aprile 2015 n. 670 “Approvazione documento “Testo Unico dei Beneficiari” Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020” e s.m.i.
  • la DGR 28 aprile 2015 n. 671 “Fondo Sociale Europeo. Regolamento UE n. 1303/2013 e 1304/2013. Approvazione delle Unità di Costo Standard” e s.m.i.;
  • la DGR 30 dicembre 2015 n. 2120 “Aggiornamento delle disposizioni regionali in materia di accreditamento degli Organismi di Formazione ai sensi della L.R. 19/2002 e s.m.i.”;
  • la DGR 31 marzo 2020 n. 404 “Priorità di investimento perseguibili nell'ambito della politica di coesione della Regione del Veneto 2014-2020 con le risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e del Fondo Sociale Europeo per potenziare i servizi sanitari, tutelare la salute e mitigare l'impatto socio-economico del COVID-19, alla luce della proposta di Regolamento relativa alla "Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus adottata dalla Commissione europea" (COM(2020) 113) e prime ipotesi di iniziative regionali”;
  • la DGR 16 giugno 2020 n. 745 “Riprogrammazione dei Programmi Operativi 2014-2020 della Regione del Veneto POR FSE e POR FESR in risposta all'emergenza COVID-19”; 
  • la DGR 23 giugno 2020 n. 786 “Approvazione dello schema di Accordo tra il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale ed il Presidente della Regione del Veneto per la riprogrammazione dei Programmi Operativi dei Fondi strutturali 2014-2020 ai sensi del comma 6 dell'articolo 242 del decreto legge 34/2020”;
  • la DGR n. 1332 del 16 settembre 2020 “Attuazione degli interventi a valere sul Piano Sviluppo e Coesione - art. 44 della legge 58/2019 - a seguito dell'Accordo tra Regione del Veneto e Ministro per il Sud e la coesione territoriale - Delibera CIPE n. 39 del 28/07/2020”;
  • la DGR 9 marzo 2021 n. 241“Accordo per la riprogrammazione dei Programmi Operativi dei fondi strutturali 2014-2020 ai sensi del comma 6 dell’art. 242 del D.L. 34/2020” di cui alla DGR n. 786/2020 e individuazione delle azioni del Piano Sviluppo e Coesione misure ex FESR e misure ex FSE da attuare con le risorse FSC di cui alla DGR n. 1332/2020. Ulteriori determinazioni”;
  • il Decreto del Direttore dell’Area Capitale Umano, Cultura e Programmazione comunitaria, ora Direttore dell’Area Politiche Economiche, Capitale Umano e Programmazione Comunitaria, n. 16 del del 23 aprile 2020, e s.m.i.;
  • il Decreto del Direttore dell’Area Capitale Umano, Cultura e Programmazione Comunitaria, ora Direttore dell’Area Politiche Economiche, Capitale Umano e Programmazione Comunitaria, n. 38 del 18/09/2020;
  • l’art. 2, comma 2, lettera f, della Legge regionale 31 dicembre 2012, n. 54, come modificata con Legge regionale 17 maggio 2016, n. 14;

delibera

  1. di approvare le premesse quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
  2. di approvare, nell’ambito del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020 in continuità con POR FSE Veneto 2014-2020 Asse 1 Occupabilità. l’Avviso pubblico “Alleniamoci al futuro. Nuove competenze per il lavoro che cambia”, Allegato A, e la relativa Direttiva, Allegato B, entrambi parte integrante del presente provvedimento, per la presentazione di progetti per lo sviluppo di azioni di investimento sul capitale umano volte a migliorare la pertinenza dei profili di competenza dei lavoratori alle sfide della competitività sostenibile,
  3. di destinare all’iniziativa la somma di Euro 14.000.000,00;
  4. di determinare in Euro 14.000.000,00, l’importo massimo delle obbligazioni di spesa alla cui assunzione< provvederà con propri atti il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo n. 104227 “FSC - Accordo Regione - Ministro per il Sud e la coesione - Formazione Professionale - Trasferimenti Correnti (artt. 241, 242, D.L. 19/05/2020, n. 34 - Del. CIPE 28/07/2020, n. 39)”. Nel rispetto del principio contabile applicato della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.Lgs. n. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa saranno assunte a valere sul Bilancio regionale 2021-2023 approvato con L.R. n. 41 del 29/12/2020, nei seguenti termini:
  • Esercizio di imputazione 2021 – Euro 9.800.000,00;
  • Esercizio di imputazione 2022 – Euro 4.200.000,00;
  1. di dare atto che la Direzione Formazione e Istruzione, a cui è stato assegnato il capitolo di cui al punto precedente, ha attestato che il medesimo presenta sufficiente capienza;
  2. di stabilire che l’erogazione delle contribuzioni avverrà, conformemente alle disposizioni di cui alla DGR n. 670 del 28/04/2015 “Testo Unico dei Beneficiari”, punto D “Aspetti finanziari - Procedure per l’erogazione dei contributi” e s.m.i., nei seguenti termini:
  • una quota pari al 70% del totale in conto anticipi con esigibilità nell’esercizio 2021;
  • una quota pari al 25% del totale a titolo di acconto intermedio, esigibile nel 2022;
  • il restante 5% a titolo di saldo, previa rendicontazione della spesa, esigibile nel 2022;
  1. di precisare che le fideiussioni poste a garanzie delle eventuali anticipazioni e/o acconti intermedi, coerentemente con le disposizioni di cui al punto D della citata DGR n. 670/2015 e s.m.i., possono essere presentate da fideiussori stranieri solo qualora questi ultimi abbiamo una stabile organizzazione operativa in Italia;
  2. di prendere atto dell’approvazione del Testo unico dei beneficiari avvenuta con DGR n. 670/2015 e s.m.i. e della diretta applicazione del medesimo per il bando in premessa;
  3. di demandare al Direttore Direzione Formazione e Istruzione la predisposizione e l’adozione dei provvedimenti necessari all’attuazione del presente provvedimento, nelle more dell’approvazione da parte del CIPE della delibera recante la disciplina dei nuovi “Piani sviluppo e coesione”, secondo quanto previsto dai Si.Ge.Co del POR di cui alla DGR n. 669/2015 e ss.mm.ii, nei limiti di compatibilità;
  4. di stabilire che le domande di ammissione al finanziamento e relativi allegati dovranno pervenire con le modalità previste dalla Direttiva, Allegato B, alla Giunta regionale del Veneto – Direzione Formazione e Istruzione entro e non oltre le ore 13.00 di ciascun giorno di scadenza dell’apertura a sportello, così come riportata nella tabella che segue, pena l’esclusione:

PROGETTI LINEA 1 - IMPRESE P.R.O.

Sportello

Periodo di apertura

1

26 aprile – 20 maggio 2021

2

21 maggio – 18 giugno 2021

3

21 giugno – 16 luglio 2021

PROGETTI LINEA 2 – IMPRESE F.I.T.

Sportello

Periodo di apertura

Unico

21 maggio – 18 giugno 2021

  1. di affidare la valutazione dei progetti che perverranno ad una Commissione di valutazione appositamente nominata dal Direttore della Direzione Formazione e Istruzione con proprio provvedimento;
  2. di dare atto che la presente iniziativa è riconducibile all’obiettivo gestionale di cui al DEFR 2021-2023 15.02.01 “Sostenere lo sviluppo delle competenze del capitale umano”;
  3. di incaricare il Direttore della Direzione Formazione e Istruzione dell’esecuzione del presente atto e dell’adozione di ogni ulteriore e conseguente atto che si rendesse necessario in relazione alle attività oggetto del presente provvedimento, anche determinato dal sopravvenire di eventuali aggiornamenti normativi, nonché ai fini delle modifiche del cronoprogramma dei pagamenti e quindi delle modalità di liquidazione della spesa prevista;
  4. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’articolo 26, comma 1, del Decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, così come modificato dal Decreto Legislativo 25 maggio 2016, n. 97;
  5. di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione nonché nel sito Internet della Regione del Veneto.

(seguono allegati)

Dgr_497_21_AllegatoA_446280.pdf
Dgr_497_21_AllegatoB_446280.pdf

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