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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 12 del 29 gennaio 2021


Materia: Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)

Deliberazione della Giunta Regionale n. 74 del 26 gennaio 2021

Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 - Delibera CIPE n. 39 del 28/07/2020 di assegnazione alla Regione del Veneto delle risorse destinate al finanziamento di iniziative di contrasto all'emergenza da Covid-19 e a garantire la prosecuzione dell'attuazione della strategia del POR FSE Veneto 2014-2020 -"Direttiva per la realizzazione di Percorsi per il rafforzamento delle competenze e per l'inserimento occupazionale - Work Experience SMART 21"- Anno 2021.

Note per la trasparenza

Si propone di finanziare con 5 milioni di euro gli interventi di formazione e tirocinio, rivolti a persone disoccupate con età superiore a 30 anni, denominati “Work Experience” e si prevede l’apertura di tre sportelli per la presentazione delle domande di finanziamento.

L'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.

Nel 2020 l'effetto della pandemia da Covid-19 in Veneto ha causato una riduzione di circa 38.000 posti di lavoro dipendente rispetto allo scorso anno. Il risultato è frutto principalmente del forte calo delle assunzioni (fino a -47% durante la fase più acuta della crisi) e della conseguente diminuzione anche delle cessazioni, soprattutto dei contratti a tempo determinato venuti a mancare in maniera prevalente nei settori legati al turismo. Le donne (-27%) e i giovani (-28%), categorie molto coinvolte nel lavoro stagionale, risultano i più penalizzati.

Nel 2020 i contratti a tempo indeterminato hanno segnato un saldo positivo (+ 26.500), ma molto inferiore al 2019 (-40%) e con un calo delle assunzioni del 26%. L’apprendistato ha registrato una flessione del 34% delle assunzioni rispetto al 2019, mentre i contratti a tempo determinato hanno fatto registrare una riduzione delle assunzioni del 23%. Il saldo negativo del tempo determinato è ormai esclusivamente imputabile ai rapporti stagionali. Per tutti i contratti, esaurito il tempo della stagionalità estiva, è emersa ormai chiaramente un raffreddamento della domanda.

Le ultime indicazioni di ottobre 2020 vedono una flessione del Pil del -10%. Ad incidere in negativo sullo stato di salute dell'economia regionale sono il significativo peso del settore turistico e del manifatturiero veneto tradizionalmente orientato all’export, due tra i fattori che la pandemia ha messo maggiormente in difficoltà.

Alla fine di settembre 2020 i disoccupati registrati presso i Centri per l’impiego e domiciliati in Veneto risultavano essere pari a circa 375.000, dei quali 50.000 inoccupati. Si tratta soprattutto di donne (211.000, pari al 56%); gli stranieri sono 100.000 (27%).I disoccupati erano in prevalenza adulti fra i 30 e i 54 anni (52%), anziani (24%) e giovani (23%). Oltre il 10% erano laureati, mentre il 31,5%erano diplomati. La distribuzione territoriale dei disoccupati oscilla tra i 58.500 disoccupati di Vicenza, i 68.000 circa di Treviso, Padova e Verona, mentre Venezia tocca i 79.300 disponibili; Rovigo (20.100 disoccupati) e Belluno (14.400 disoccupati) (fonte: Veneto Lavoro).

Nel 2020 il flusso delle dichiarazioni di immediata disponibilità DID (circa 118.000) è diminuito del 17% rispetto all’anno precedente, a causa di vari fattori tra loro concatenati: dal lockdown, dall’effetto scoraggiamento, soprattutto da parte dei giovani che hanno rinunciato a cercare un'occupazione a causa delle attuali difficoltà del mercato del lavoro e dalle misure di salvaguardia dei posti di lavoro. I provvedimenti governativi di tutela dell'occupazione, in particolare il blocco dei licenziamenti per motivo oggettivo e la larga estensione della cassa integrazione a buona parte della platea di lavoratori dipendenti, hanno limitato il flusso di nuovi disoccupati prevalentemente a quanti avevano visto concludersi nel periodo un rapporto di lavoro a tempo determinato (il 69% delle DID risulta infatti rilasciata dopo la conclusione di un rapporto di lavoro a tempo determinato o di somministrazione). Ogni analisi sull’andamento del mercato del lavoro in Veneto richiede in ogni caso adeguata cautela finché tali provvedimenti saranno ancora in vigore.

In questo scenario, la Regione del Veneto ha voluto dare una risposta tempestiva a sostegno delle persone in cerca di lavoro e delle imprese, prevedendo alcune misure emergenziali tra le quali citiamo il contributo alla riduzione del costo del lavoro delle imprese venete dei settori particolarmente colpiti dalla pandemia, di cui alla DGR 958 del 14 luglio 2020,nel quadro di quanto previsto a livello nazionale dall’art. 60 del decreto legge 19 maggio 2020 n. 34 (“Decreto Rilancio”) e il Bonus per l'occupazione dei giovani e la stabilizzazione dei dipendenti nelle imprese colpite dalla pandemia di cui alla DGR n. 933 del 9 luglio 2020.In questa fase, pur permanendo le difficoltà legate ai provvedimenti di contenimento della pandemia, anche l’iniziativa denominata “Work Experience” rappresenta certamente una leva per sostenere i percorsi di inserimento lavorativo dei soggetti disoccupati. L’iniziativa promossa dal 2012, risulta infatti essere un importante strumento per rafforzare i profili professionali dei disoccupati ai fini di un primo o nuovo ingresso nel mercato del lavoro, attraverso un’offerta formativa in linea con le specifiche e reali esigenze delle imprese del territorio. La peculiarità del dispositivo consiste, infatti, nel rispondere all’esigenza di adeguare i profili di competenze delle persone escluse dal mercato del lavoro ai fabbisogni emergenti delle imprese venete per realizzare una forte valenza occupazionale, con il coinvolgimento delle imprese sin dalla fase di individuazione dei fabbisogni formativi e produttivi per la presentazione delle proposte progettuali e la possibilità di sperimentare quanto appreso attraverso il tirocinio. Nelle ultime iniziative (DDGR nr. 1358/2015, 717/2018 e 256/2020) sono state presentate proposte progettuali per un totale di circa 47 milioni di euro, in esito alle valutazioni sono stati finanziati 872 progetti che hanno coinvolto circa 8.700 destinatari (53% donne e 47% uomini).

Il 56,4% dei destinatari dei progetti finanziati nell’ambito della DGR 1358/2015 ha sperimentato almeno un’occasione di lavoro in un periodo predefinito, mentre il 40,7% ha sperimentato un’occasione di impiego più stabile. La percentuale di occupati sul numero totale dei destinatari dei progetti finanziati nell’ambito della DGR 717/2018 è invece pari al 39,8% (di cui 54,3% donne e 45,7% uomini), dato che possiamo considerare positivo se si considera il periodo di contrazione del mercato del lavoro.

Nell’ambito dei progetti finanziati dalla DGR 256/2020 sono stati coinvolti al momento 1.406 destinatari.

In generale, l’utenza delle work experience si contraddistingue per livelli di istruzione medio alti, e ciò vale sia in senso assoluto, sia in chiave di analisi comparativa rispetto agli altri dispositivi messi in campo dalla Regione del Veneto a fini di contenimento della disoccupazione (a valere sull’Asse Occupabilità del POR FSE 2014-2020) e, ancora di più, di prevenzione dell’esclusione sociale (interventi finanziati, invece, a valere sulla priorità di investimento 9i dell’Asse Inclusione sociale). Complessivamente, oltre il 45% dei destinatari finali delle Work experience ha un’istruzione secondaria superiore che consente l’accesso all’istruzione accademica (un diploma di scuola secondaria di secondo grado) e poco meno di un terzo possiede un’istruzione terziaria (in larghissima misura, di natura universitaria). Anche fra gli uomini, che pure in media risultano in possesso di titoli di studio più bassi, a possedere un’istruzione secondaria o terziaria è comunque oltre il 70% dei destinatari delle Work experience (con una quota pressoché analoga a quella femminile di diplomati e una percentuale minore di laureati).

Il necessario presupposto per il progressivo riassorbimento della disoccupazione e per offrire concrete prospettive occupazionali ai cittadini richiede una forza lavoro che sappia da una parte sfruttare appieno le potenzialità delle nuove tecnologie, dall’altra adeguarsi tempestivamente alle rapide trasformazioni dell’economia. In base agli obiettivi di crescita sostenibile della politica di coesione 2021-27 e del programma Next Generation EU, già anticipati dalla comunicazione del 1° luglio della Commissione europea “Un'agenda per le competenze per l'Europa per la competitività sostenibile, l'equità sociale e la resilienza”, le competenze e l'apprendimento permanente sono fondamentali per la crescita a lungo termine e sostenibile, per la produttività e per l'innovazione; sono quindi un fattore fondamentale per la competitività delle imprese di tutte le dimensioni, in particolare le piccole e medie imprese (PMI). Dotare le persone delle giuste competenze permette loro di lavorare con più efficacia e di trarre vantaggio dalle tecnologie avanzate, abbatte i principali ostacoli noti agli investimenti economici, previene gli squilibri tra domanda e offerta nel mercato del lavoro e getta le basi per la ricerca e sviluppo (R&S) e per l'innovazione aziendale.

La Regione del Veneto intende pertanto continuare ad investire nel capitale umano e proseguire nell’offerta di percorsi professionalizzanti anche con riferimento ai profili definiti nel Repertorio Regionale degli Standard Professionali (http://repertorio.cliclavoroveneto.it/) che costituisce di fatto uno strumento in grado di  favorire la progettazione di percorsi  più rispondenti ai fabbisogni formativi dei destinatari e del sistema socio-economico veneto atti a favorire un’occupazione sostenibile e di qualità attraverso standard riconosciuti a livello regionale, nazionale ed europeo.

La DGR 256/2020 Work Experience ha infatti favorito una maggiore consultazione del Repertorio Regionale degli Standard Professionali della Regione del Veneto (RRSP) che contiene l’elenco dei profili professionali peculiari del contesto veneto. La DGR 256/2020 ha ingenerato inoltre un maggiore ricorso da parte degli enti accreditati alla procedura per la richiesta di inserimento di nuovi profili professionali definita con DGR 675 del 26/05/2020. L’obiettivo è quindi quello di favorire la “spendibilità” delle qualificazioni stesse agevolando il matching tra domanda e offerta di lavoro, rendere percorribile il sistema dei crediti formativi, valorizzando le competenze acquisite dalla persona, collegare la programmazione dell’offerta formativa al mondo del lavoro, favorendo i processi di individuazione delle competenze acquisite in percorsi non formali e informali di apprendimento, ed, infine, di consentire la costruzione delle prove di valutazione degli apprendimenti ai fini della validazione e della certificazione delle competenze acquisite. Percorso questo che la Regione del Veneto ha promosso anche attraverso un’altra misura dedicata alle persone in cerca di lavoro (DGR 527 del 28 aprile 2020 “Percorsi - Sostegno all’occupabilità dei soggetti svantaggiati attraverso percorsi di riqualificazione e aggiornamento delle competenze per il lavoro").

Alla luce di quanto indicato in premessa si intende proseguire nell’iniziativa.

In considerazione del nuovo quadro di riferimento che si è venuto a creare a seguito della sottoscrizione da parte della Regione del Veneto del cosiddetto “Accordo Provenzano”, avvenuta lo scorso 10 luglio, le risorse che si intende stanziare a sostegno dell’iniziativa in oggetto “Work Experience SMART 21” riguardano le disponibilità finanziarie di nuova assegnazione sul Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020, di cui alla Delibera CIPE n. 39 del 28 luglio 2020.

L’Accordo, più precisamente denominato “Accordo per la riprogrammazione dei Programmi Operativi dei Fondi strutturali 2014-2020 ai sensi del comma 6 dell’articolo 242 del decreto legge 34/2020”, il cui schema è stato adottato dalla Giunta Regionale con il provvedimento n. 786/2020, prevede infatti la possibilità di riorientare le risorse dei POR FSE Veneto 2014-2020 e POR FESR Veneto 2014-2020, al finanziamento delle iniziative di contrasto all’emergenza riconducibili alle quattro priorità previste dall’Accordo stesso: 1.Emergenza Sanitaria, 2. Attività Economiche, 3. Lavoro, 4. Sociale.

A fronte del trasferimento di tali risorse dei fondi FSE e FESR a misure emergenziali, definito con DGR n. 404/2020 e DGR n. 745/2020, a seguito dell’Accordo, con la Delibera Cipe n. 39 del 28/07/2020 è stata infatti assegnata alla Regione del Veneto una corrispondente quota di risorse FSC destinata alla copertura degli interventi a suo tempo programmati nel contesto dei POR, la cui prima individuazione è stata definita con la DGR n. 1332/2020 e che saranno inseriti nel Piano Sviluppo e Coesione di cui all’art. 44 della legge 58/2019 in ottemperanza a quanto stabilito dagli artt. 241 e 242 del Decreto Legge n. 34/2020 convertito con modificazioni dalla L. 28 giugno 2019, n. 58 e della Delibera Cipe recante “Disposizioni quadro per il Piano Sviluppo e Coesione” in corso di adozione.

Stante tale nuovo quadro di riferimento, nelle more dell’adozione delle disposizioni nazionali volte a definire le procedure di gestione e monitoraggio delle operazioni finanziate a valere sui fondi FSC e considerando che la presente iniziativa rientra tra gli interventi a sostegno dell’accesso all’occupazione per le persone in cerca di lavoro a suo tempo programmate nell’ambito del POR FSE Veneto 2014-2020, si farà riferimento al sistema di gestione e controllo attualmente vigente (DGR n. 669 del 28 aprile 2015 e s.m.i).

Il fine è concorrere al raggiungimento della crescita inclusiva, promuovendo un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale.

Le risorse disponibili per la realizzazione di interventi di Work Experience afferenti all’Avviso di riferimento alla presente Direttiva ammontano ad un totale di Euro 5.000.000,00 a valere sulle risorse assegnate alla Regione del Veneto con Delibera CIPE n. 39 del 28/07/2020 di cui al Piano Sviluppo e Coesione.

Nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.lgs. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa, per un importo massimo di complessivi € 5.000.000,00 saranno assunte sul Bilancio Regionale di previsione approvato con L.R. n. 41 del 29/12/2020 Bilancio di previsione 2021-2023, nei seguenti termini massimi:

  • Esercizio di imputazione 2021 – € 2.000.000,00;
  • Esercizio di imputazione 2022– € 3.000.000,00.

Tali risorse sono ripartite all’interno delle aperture di sportello per un importo massimo pari ad Euro 2.000.000,00 ciascuno.

Con il nuovo stanziamento si intende provvedere alla copertura finanziaria di tre sportelli secondo il calendario sotto riportato:

 

Periodo di presentazione

Data di pubblicazione istruttoria

Scadenza avvio progetto

Scadenza termine progetto 

Apertura sportello

Giorni/mesi di apertura

Anno di riferimento

1

15febbraio – 15marzo

2021

15/04/2021

31/05/2021

31/03/2022

2

1 - 30 aprile

2021

31/05/2021

15/07/2021

15/05/2022

3

1 - 30 giugno

2021

31/07/2021

15/10/2021

15/08/2022

 

Qualora la scadenza dei termini di presentazione dei progetti coincida con il sabato o con giornata festiva il termine sarà posticipato al primo giorno lavorativo successivo.

Per la presente direttiva la gestione finanziaria dei progetti prevede l’erogazione di una prima anticipazione per un importo del 40% coerentemente a quanto previsto al punto 4 “Aspetti finanziari” – procedure per l’erogazione dei contributi – DGR n. 670/2015 “Testo Unico beneficiari” e s.m.i. (versione in vigore DDR. n. 38 del 18/09/2020).

Inoltre " In caso di finanziamento, il soggetto beneficiario è tenuto agli obblighi informativi previsti dall’art. 35 del D.L. 34/2019 (cd. Decreto crescita) convertito in L. 58/2019 che ha modificato l’art. 1, commi da 125 a 129 della L. n.124/2017".

Si tratta pertanto di approvare, quali parti integranti e sostanziali del presente provvedimento:

  • l’avviso relativo alla presentazione delle domande di ammissione agli interventi, Allegato A;
  • la direttiva per la realizzazione di “Work Experience SMART 21” – modalità a sportello – Anno 2021, Allegato B.

Si propone di demandare al Direttore della Direzione Lavoro l’esecuzione del presente atto, ivi compresa l’adozione degli impegni di spesa, e di quanto ritenuto necessario ai fini dell’efficace gestione dell’attività.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

Visti:

  • Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, pubblicato sulla GUE del 20 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e definisce disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e abroga il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;
  • Regolamento (UE) n. 1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, pubblicato sulla GUE del 20 dicembre 2013, relativo al Fondo sociale europeo e abrogante il Regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio, che sostiene l’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile per la lotta alla disoccupazione giovanile;
  • Regolamento (UE - EURATOM) n. 1311/2013 del Consiglio del 2 dicembre 2013 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020;
  • Regolamento delegato (UE) n. 480/2014 della Commissione del 3 marzo 2014 che integra il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca;
  • Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014 che precisa le categorie di aiuti compatibili con il mercato comune di applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato;
  • Regolamento delegato (UE) n. 240/2014 della Commissione del 7 gennaio 2014 recante un codice europeo di condotta sul partenariato nell’ambito dei fondi strutturali e d’investimento europeo;
  • Regolamento (UE) n. 184/2014 di esecuzione della Commissione del 25 febbraio 2014 che stabilisce, conformemente al Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, i termini e le condizioni applicabili al sistema elettronico di scambio di dati fra gli Stati membri e la Commissione, e che adotta, a norma del Regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea, la nomenclatura delle categorie di intervento per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale nel quadro dell'obiettivo Cooperazione territoriale europea;
  • Regolamento (UE) n. 288/2014 di esecuzione della Commissione del 25 febbraio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda il modello per i programmi operativi nell’ambito dell'obiettivo Investimenti in favore della crescita e dell’occupazione e recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1299/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeo di sviluppo regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea per quanto riguarda il modello per i programmi di cooperazione nell'ambito dell'obiettivo di cooperazione territoriale europea;
  • Regolamento di Esecuzione (UE) n. 215/2014 della Commissione del 7 marzo 2014 che stabilisce norme di attuazione del Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda le metodologie per il sostegno in materia di cambiamenti climatici, la determinazione dei target intermedi e dei target finali nel quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione e la nomenclatura delle categorie di intervento per i fondi strutturali e di investimento europei;
  • Regolamento (UE) n. 821/2014 di esecuzione della Commissione del 28 luglio 2014 recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le modalità dettagliate per il trasferimento e la gestione dei contributi dei programmi, le relazioni sugli strumenti finanziari, le caratteristiche tecniche delle misure di informazione e di comunicazione per le operazioni e il sistema di registrazione e memorizzazione dei dati;
  • Regolamento di esecuzione (UE) n. 1011/2014 della Commissione del 22 settembre 2014 recante modalità di esecuzione del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i modelli per la presentazione di determinate informazioni alla Commissione e le norme dettagliate concernenti gli scambi di informazioni tra beneficiari e autorità di gestione, autorità di certificazione, autorità di audit e organismi intermedi;
  • Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del consiglio del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati)
  • Decisione Comunitaria C(2014) 8021 final del 29 ottobre 2014 di esecuzione della Commissione che approva l’accordo di partenariato con l’Italia;
  • Decisione Comunitaria C(2014), 9751 final del 12 dicembre 2014 di approvazione del programma operativo “Regione Veneto Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020” per il sostegno del Fondo sociale europeo nell'ambito dell’obiettivo “Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione” per la Regione Veneto in Italia;
  • Comunicazione della Commissione COM (2010) 2020 definitivo, “EUROPA 2020 Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”;
  • Accordo di Partenariato 2014/2020 per l'impiego dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei, adottato con Decisione di Esecuzione della Commissione Europea C (2014) 8021 del 29 ottobre 2014;
  • Legge n. 241 del 7 agosto 1990 “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”;
  • Legge n. 223 del 23 luglio 1991 “Norme in materia di cassa integrazione, mobilità, trattamenti di disoccupazione, attuazione di direttive della Comunità Europea, avviamento al lavoro ed altre disposizioni in materia di mercato del lavoro”;
  • Legge n. 34 del 25 febbraio 2008 “Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - (Legge comunitaria 2007)”;
  • Legge n. 92 del 28 giugno 2012 recante “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”, così come modificata dal D.Lgs. n. 83 del 2012 (cd. decreto sviluppo) convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 134 del 7 agosto 2012;
  • Legge n. 183 del 10 dicembre 2014, recante Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro;
  • Decreto Legislativo n. 181 del 21 aprile 2000 “Disposizioni per agevolare l’incontro fra domanda e offerta di lavoro” e s.m.i.;
  • Decreto Legislativo n. 118 del 23 giugno 2011, “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42.”;
  • Decreto Legislativo n. 22 del 4 marzo 2015, “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183”;
  • Decreto Legislativo n. 150 del settembre 2015, n. 150, “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”;
  • Decreto legislativo n.34/2019 (cd. Decreto crescita) l'art. 35 del convertito in L. 58/2019 che ha modificato l’art. 1, commi da 125 a 129 della L. n.124/2017;"
  • Decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, recante «Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni» convertito, con modificazioni, dalla Legge 28 marzo 2019, n. 26;
  • Circolare ANPAL n. 1 del 23 luglio 2019 recante “Regole relative allo stato di disoccupazione alla luce del D.Lgs. n. 4/2019 (convertito con modificazioni dalla legge. n. 26/2019)”;
  • Decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 28 dicembre 2000,” Disposizioni in materia di documentazione amministrativa (Testo A)”;
  • Decreto del Presidente della Repubblica n. 22 del 5 febbraio 2018 “Regolamento recante i criteri sull'ammissibilità delle spese per i programmi cofinanziati dai Fondi strutturali di investimento europei (SIE) per il periodo di programmazione 2014/2020”;
  • Decreto Legislativo n. 88 del 31 maggio 2011, Disposizioni in materia di risorse aggiuntive ed interventi speciali per la rimozione di squilibri economici e sociali, a norma dell'articolo 16 della legge 5 maggio 2009, n. 42 e s.m.i.;
  • Decreto Legge n. 101 del 31 agosto 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, che istituisce l'Agenzia per la coesione territoriale, la sottopone alla vigilanza del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro delegato e ripartisce le funzioni relative alla politica di coesione tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la stessa Agenzia;
  • Decreto Legge n. 34 del 30 aprile 2019, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, recante " Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi " e s.m.i.;
  • Decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19”;
  • Delibera CIPE n. 39/2020 del 28 luglio 2020 - Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020. Nuove assegnazioni per emergenza Covid ai sensi degli artt. 241 e 242 del DECRETO LEGGE 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 - Accordo Regione del Veneto Ministro per il Sud e la coesione territoriale;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n 404 del 31/03/2020 – Priorità di investimento perseguibili nell'ambito della politica di coesione della Regione del Veneto 2014-2020 con le risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e del Fondo Sociale Europeo per potenziare i servizi sanitari, tutelare la salute e mitigare l'impatto socio-economico del COVID-19, alla luce della proposta di Regolamento relativa alla "Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus adottata dalla Commissione europea" (COM(2020) 113) e prime ipotesi di iniziative regionali;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n 745 del 16/06/2020 - Riprogrammazione dei Programmi Operativi 2014-2020 della Regione del Veneto POR FSE e POR FESR in risposta all'emergenza COVID-19;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n 786 del 23/06/2020 - Approvazione dello schema di Accordo tra il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale ed il Presidente della Regione del Veneto per la riprogrammazione dei Programmi Operativi dei Fondi strutturali 2014-2020 ai sensi del comma 6 dell'articolo 242 del decreto legge 34/2020;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n 1332 del 16/09/2020 - Attuazione degli interventi a valere sul Piano Sviluppo e Coesione - art. 44 della legge 58/2019 - a seguito dell'Accordo tra Regione del Veneto e Ministro per il Sud e la coesione territoriale - Delibera CIPE n. 39 del 28/07/2020;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 669 del 28 aprile 2015 di approvazione del documento “Sistema di Gestione e di Controllo” della Regione del Veneto e s.m.i. (versione in vigore DDR. n. 20 del 15/05/2020). Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014-2020;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 670 del 28 aprile 2015 di approvazione del documento “Testo Unico dei Beneficiari” e s.m.i. (versione in vigore DDR. n. 38 del 18/09/2020). Programma Operativo Regionale Fondo Sociale Europeo 2014-2020;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 671 del 28 aprile 2015 di approvazione delle Unità di Costo Standard e s.m.i. Fondo Sociale Europeo. Regolamenti UE n. 1303/2013 e n. 1304/2013;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 2120 del 30 dicembre 2015 “Aggiornamento delle disposizioni regionali in materia di accreditamento degli Organismi di Formazione ai sensi della L.R. 19/2002 e s.m.i.”;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 2238 del 20 dicembre 2011 “Approvazione del sistema di accreditamento allo svolgimento dei Servizi per il lavoro nel territorio della Regione Veneto (art. 25 legge regionale 13 marzo 2009 n. 3)”;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 1816 del 7 novembre 2017 “Disposizioni in materia di tirocini, ai sensi dell'accordo Conferenza Stato Regioni e Province autonome del 25 maggio 2017. Deliberazione/CR n. 104 del 12 ottobre 2017”;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 2895 del 28 dicembre 2012, Allegato A, “Linee guida per la validazione di competenze acquisite in contesti non formali e informali”;
  • Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 675 del 26 maggio 2020 che ha ridefinito la procedura di aggiornamento del Repertorio Regionale degli Standard Professionali (RRSP);
  • Legge Regionale n. 54 del 31 dicembre 2012 e s.m.i., art. 2, comma 2, “Legge regionale per l'ordinamento e le attribuzioni delle strutture della Giunta regionale in attuazione della legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1 "Statuto del Veneto";
  • Legge Regionale n. 39 del 29 novembre 2001 “Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione”;
  • Legge Regionale n. 19 del 9 agosto 2002, “Istituzione dell’elenco regionale degli Organismi di Formazione accreditati” come modificata dalla L.R. n. 23/2010;
  • Legge Regionale n. 3 del 13 marzo 2009 “Disposizioni in materia di occupazione e mercato del lavoro”, e s.m.i.;
  • Legge Regionale n. 41 del 29/12/2020 “Bilancio di previsione 2021-2023”.

delibera

  1. di stabilire che le premesse al presente dispositivo sono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
  2. di approvare l’avviso pubblico per la presentazione di progetti per la realizzazione di “Work Experience SMART 21” – modalità a sportello – anno 2021, di cui all’ Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente atto;
  3. di approvare la relativa Direttiva per la realizzazione di “Work Experience SMART 21” – modalità a sportello – anno 2021, di cui all’ Allegato B, parte integrante e sostanziale del presente atto;
  4. di determinare in Euro 5.000.000,00 a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 assegnate alla Regione del Veneto con Delibera CIPE n. 39 del 28/07/2020, l’importo massimo delle obbligazioni di spesa per il finanziamento dell’iniziativa denominata “Direttiva per la realizzazione di Percorsi per il rafforzamento delle competenze e per l’inserimento occupazionale - Work Experience SMART 21” – Anno 2021;
  5. di stabilire che la spesa trova copertura finanziaria nel capitolo104222 "FSC-ACCORDOREGIONE - MINISTRO PER IL SUD E LA COESIONE - AZIONI PER IL SOSTEGNO ALL'OCCUPAZIONE - TRASFERIMENTI CORRENTI (ARTT. 241, 242, D.L. 19/05/2020, N.34 - DEL. CIPE 28/07/2020, N.39), che presenta sufficiente capienza, per Euro5.000.000,00;
  6. di stabilire che, nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.lgs. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, le obbligazioni di spesa, per un importo massimo di complessivi €5.000.000,00 saranno assunte sul Bilancio Regionale di previsione approvato con L.R. n. 41 del 29/12/2020 “Bilancio di previsione 2021-2023, nei seguenti termini massimi:
    • Esercizio di imputazione 2021 – € 2.000.000,00;
    • Esercizio di imputazione 2022– € 3.000.000,00;
  7. di disporre degli sportelli indicati nel calendario sotto riportato:

 

Periodo di presentazione

Data di pubblicazione istruttoria

Scadenza avvio progetto

Scadenza termine progetto 

Apertura sportello

Giorni/mesi di apertura

Anno di riferimento

1

15 febbraio – 15 marzo

2021

15/04/2021

31/05/2021

31/03/2022

2

1 - 30 aprile

2021

31/05/2021

15/07/2021

15/05/2022

3

1 - 30 giugno

2021

31/07/2021

15/10/2021

15/08/2022


  1. di stabilire che tali risorse sono ripartite all’interno delle aperture di sportello per un importo massimo pari ad Euro 2.000.000,00 ciascuno;
  2. di confermare che per la presente direttiva la gestione finanziaria dei progetti prevede l’erogazione di una prima anticipazione per un importo del 40% coerentemente a quanto previsto al punto 4 “Aspetti finanziari” – procedure per l’erogazione dei contributi – DGR n. 670/2015 “Testo Unico beneficiari”e s.m.i. (versione in vigore DDR. n. 38 del 18/09/2020);
  3. di dare atto che le liquidazioni sono subordinate anche alla effettiva disponibilità di cassa nei correlati capitoli di spesa;
  4. di incaricare il Direttore della Direzione Lavoro dell’esecuzione del presente atto, ivi compresa l’adozione degli impegni di spesa e dei correlati accertamenti in entrata, e di quanto ritenuto necessario ai fini dell’efficace gestione dell’attività, anche in relazione al sopravvenire di eventuali aggiornamenti normativi, nonché ai fini delle modifiche del cronoprogramma della spesa e delle fonti di finanziamento;
  5. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’art. 26, comma 1 del D. Lgs. 14 marzo 2013, n. 33 e s.m.i;
  6. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.

(seguono allegati)

Dgr_74_21_AllegatoA_439797.pdf
Dgr_74_21_AllegatoB_439797.pdf

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