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Materia: Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)
Deliberazione della Giunta Regionale n. 73 del 26 gennaio 2021
Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020 in continuità con POR FSE Veneto 2014-2020 - Asse II Inclusione Sociale, Obiettivo Tematico 9. "Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione". Reg. UE n. 1303/2013 e Reg. UE n. 1304/2013. Direttiva per la presentazione di progetti di "Azioni Integrate di Coesione Territoriale - AICT - Anno 2021".
Apertura dei termini per la presentazione di progetti di inclusione sociale attiva finalizzati a promuovere le pari opportunità ed il miglioramento dell’occupabilità attraverso interventi per la modellizzazione delle pratiche della rete territoriale per l’inclusione sociale anche sperimentando interventi e modalità innovative per contrastare il rischio di esclusione sociale e povertà. Il provvedimento viene emanato in attuazione della DGR 1332 del 16 settembre 2020 relativa all’attuazione degli interventi sul Piano Sviluppo e Coesione (art. 44 della legge 58/2019) a seguito dell'Accordo tra Regione del Veneto e Ministro per il Sud e la coesione territoriale (Delibera CIPE n. 39 del 28/07/2020) le cui risorse sono destinate al finanziamento di iniziative di contrasto all’emergenza "COVID-19" e al contempo a garantire la prosecuzione dell’attuazione della strategia del POR FSE Veneto 2014-2020.
L'Assessore Elena Donazzan riferisce quanto segue.
La drammatica crisi sanitaria, economica e sociale innescata dalla pandemia da COVID-19 all’inizio del 2020 continua a manifestare i suoi effetti. L’aumento delle disuguaglianze sociali ha determinato l’allargamento della forbice tra i più ricchi e i più poveri, col rischio che a pagare il prezzo maggiore siano i soggetti più deboli. In Veneto si contano ancora circa 721 mila persone in difficoltà che non riescono a vivere dignitosamente e che, nei casi più gravi, non sono in grado di provvedere ai bisogni fondamentali della vita. Nello specifico, il 3,6% della popolazione si trova in una condizione di grave deprivazione materiale, l’11% ha un reddito inferiore alla soglia di povertà nazionale e il 4,8% delle persone vive in famiglie a bassa intensità lavorativa.
In questi anni, la Regione del Veneto, partendo dal presupposto che il tema della povertà è trasversale e non è contrastabile con la sola erogazione monetaria, ma si presenta come intervento complesso su cui devono convergere una molteplicità di attori, ha adottato un approccio multidimensionale, l’unico che può rispondere alle diverse forme di povertà (educativa, abitativa, sociale), che possono essere causa ed effetto della povertà economica. Sconfiggere la povertà e lavorare per una crescita sostenibile significa anche prevenire e interrompere la trasmissione di questa condizione di disagio alle generazioni future e, soprattutto, significa lavorare sulla comunità e sulla rete sociale.
E’ questo il senso con cui vanno letti i vari interventi messi in campo negli ultimi anni da parte della Regione del Veneto: dalle azioni del Piano regionale per il contrasto alla povertà (approvato con DGR n. 1504/2018), alle molteplici iniziative finanziate sull’asse Inclusione Sociale del POR FSE 2014-2020 (Azioni innovative di coesione territoriale - DGR n. 151/2013, 316/2016, 1269/2017, 985/2018), sino all’iniziativa finanziata nell’ambito dell’asse capacità istituzionale del POR FSE 14-20 finalizzata al rafforzamento degli Ambiti Territoriali Sociali quali soggetti chiamati non solo a prestare il proprio servizio ad un numero crescente di persone che a causa dell'emergenza sanitaria si troveranno sempre più in condizioni di fragilità e povertà, ma anche ad organizzare in maniera nuova, capillare e più incisiva il servizio stesso (DGR n. 865/2020).
Inoltre, in linea con le sfide della Programmazione 2014-2020 e al fine del raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Commissione Europea nell’ambito della Strategia “Europa 2020”, e in particolare all’obiettivo di “crescita inclusiva”, finalizzato a promuovere un’economia con un alto tasso di occupazione che favorisca la coesione sociale e territoriale, la Regione del Veneto ha promosso diverse iniziative atte a favorire l'inclusione attiva, la promozione delle pari opportunità nonché la partecipazione attiva ed il miglioramento dell'occupabilità.
La presente iniziativa intende contribuire alla riduzione della disuguaglianza, della povertà e del rischio di marginalità sociale dei soggetti maggiormente vulnerabili, composti sia da soggetti svantaggiati già presi in carico dai servizi territoriali, sia da nuovi gruppi a rischio di esclusione la cui situazione, economica e sociale, si è aggravata per effetto della pandemia da COVID-19. Inoltre, si intende potenziare la governance complessiva degli interventi rafforzando la rete degli attori sociali coinvolti nei processi di case management degli utenti e favorendo la sinergia tra i servizi al lavoro regionale con gli ambiti territoriali sociali, i servizi sociali delle AULSS (SIL in particolare) e altri operatori pubblici e privati competenti che operano in sussidiarietà con i servizi pubblici.
Tra gli obiettivi generali si inscrive la necessità di sperimentare un’offerta di servizi “tailor made” per le persone a rischio di esclusione sociale attraverso l’attuazione di interventi ad hoc che mirino a migliorare la capacità capillare e tempestiva di intercettare in tempi rapidi l’utenza, di rafforzare l’occupabilità dei soggetti e di rispondere alle molteplici esigenze di inclusione sociale delle nuove fragilità.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del Piano Sviluppo e Coesione di cui all'art. 44 della legge 58/2019, a seguito dell'Accordo tra Regione del Veneto e Ministro per il Sud e la coesione territoriale (DGR 786 del 23 giugno 2020) a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 assegnate alla Regione del Veneto con Delibera CIPE n. 39 del 28/07/2020, destinate al finanziamento di iniziative di contrasto all’emergenza "COVID-19" e al contempo a garantire la prosecuzione dell’attuazione della strategia del POR FSE Veneto 2014-2020.
Il provvedimento si pone, pertanto, nella cornice delle azioni del POR FSE Veneto 2014-2020 a sostegno dell'Obiettivo Tematico 9 e della priorità d’investimento 9.1 - Asse Inclusione Sociale. Gli interventi, si collocano nel quadro delle azioni per la promozione dell’inclusione attiva, anche per promuovere le pari opportunità e la partecipazione attiva, e migliorare l'occupabilità e, pur ponendosi in una prospettiva di continuità con le precedenti edizioni delle Azioni Integrate di Coesione Territoriale (AICT), intendono rappresentare l’occasione per modellizzare un progetto di lavoro di rete territoriale per l’inclusione sociale e per sperimentare interventi innovativi di inclusione rivolti a diversi target di soggetti a rischio di esclusione sociale e povertà.
Tra gli elementi di novità e peculiari dell’iniziativa vi è il coinvolgimento territoriale delle ULSS attraverso gli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) per il raggiungimento dei destinatari e l’introduzione di due linee di azione integrate, tra loro complementari denominate “UNITI” e “INSIEME”.
L’azione “UNITI” è finalizzata a contribuire al rafforzamento della rete di servizi pubblici e privati al fine di definire una modalità di intervento mirata che favorisca l’incremento della capacità di risposta della rete stessa nei confronti dell’utenza a rischio di esclusione, anche in ragione dell'emergere di nuove povertà e fragilità. Tale azione si rivolge agli operatori della rete dei servizi territoriali coinvolti a diverso titolo e a vari livelli nella gestione e nell’erogazione delle prestazioni. La collaborazione è finalizzata a modellizzare e co-progettare la rete pubblico-privata per definire servizi taylor-made nei confronti dei destinatari dell’azione “INSIEME”.
La finalità dell’azione “INSIEME” consiste nell’attuazione e concretizzazione dei modelli di intervento personalizzati condivisi sin dalla fase di progettazione delle proposte progettuali e declinati nell’azione di ricerca-modellizzazione (Azione “UNITI”). L’obiettivo consiste nel contribuire ad aumentare l’occupabilità dei destinatari ovvero soggetti svantaggiati, disoccupati e non, in condizione di fragilità a rischio di esclusione sociale così come definiti dal Reg. 651/2014. All’interno di tale azione potranno essere combinati una molteplicità di interventi che permettano la realizzazione di percorsi “su misura”. Potranno, quindi, essere realizzati percorsi di upskilling e/o di reskilling relativi all’acquisizione sia di competenze di base sia trasversali. E potranno essere sperimentati altri servizi di accompagnamento e di supporto mirati a ridurre i rischi di esclusione sociale e di povertà educativa, favorendo iniziative territoriali che coinvolgano i destinatari in un percorso virtuoso di attivazione personale (ad es. percorsi di supporto alla genitorialità, iniziative di educazione alla cittadinanza, interventi di sostegno per i minori dei nuclei familiari coinvolti nei percorsi, ecc.). I destinatari finali di tale azione sono i soggetti svantaggiati con particolare attenzione ai giovani (18-35 anni), alle donne e agli adulti (over 50); gli effetti di tali interventi avranno ricadute sull’intero nucleo familiare di appartenenza, compresi i minori nella fascia 0-17 anni (cosidette “famiglie fragili”).
L'accesso dei destinatari agli interventi previsti dall’azione “INSIEME” avviene mediante procedura di selezione operata nell'ambito del partenariato coinvolgendo gli ATS e i Centri per l'Impiego.
Gli interventi realizzati sulla base della Direttiva, Allegato B al presente provvedimento che ne forma parte integrante, saranno finanziati con le risorse di cui all'art. 44 della legge 58/2019, a seguito dell'Accordo tra Regione del Veneto e Ministro per il Sud e la coesione territoriale a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 assegnate alla Regione del Veneto con Delibera CIPE n. 39 del 28/07/2020.
Lo stanziamento proposto per l’intervento è pari a Euro 4.000.000,00 a valere sul cap. n. 104222 “FSC – Accordo Regione – Ministro per il Sud e la Coesione – Azioni per il sostegno all’occupazione – Trasferimenti correnti /artt. 241, 242, D.L. 19/05/2020, n. 34 – Del. CIPE 28/07/2020, n. 39” e nel rispetto del principio della competenza finanziaria potenziata, di cui all’Allegato 4/2 del D.lgs. 118/2011 e s.m.i., punto 5.2, lett. c, si prevede che le obbligazioni di spesa siano assunte a valere sul Bilancio Regionale di previsione approvato con L.R. n. 41 del 29/12/2020, nei seguenti termini massimi:
La gestione finanziaria dei progetti prevede l’erogazione di una prima anticipazione per un importo pari al 60% in linea con previsto al punto D “Aspetti finanziari” - procedure per l’erogazione dei contributi - DGR 670 del 28/04/2015 “Testo Unico dei beneficiari” e s.m.i.
Per quanto concerne le procedure ed i criteri di valutazione dei progetti presentati si procederà in analogia con i criteri di selezione già esaminati ed approvati nella seduta del Comitato di Sorveglianza del 30 giugno 2015 per il POR FSE 2014/2020, come previsto ai sensi dell’art. 110 del Regolamento UE n. 1303/2013.
La presentazione della domanda/progetto attraverso l’apposita funzionalità del sistema (SIU) dovrà avvenire entro e non oltre entro le ore 13.00 del sessantesimo giorno dalla pubblicazione del presente provvedimento sul BURV.
Il provvedimento si avvale delle opzioni di semplificazione sulla base di Unità di Costo Standard (UCS), di cui al Regolamento (UE) n. 1303/2013 e al Regolamento (UE) n. 1304/2013. La metodologia di calcolo delle Unità di Costo Standard cui si riferiscono gli interventi oggetto della Deliberazione è stata approvata con la Dgr n. 671 del 28 aprile 2015 e s.m.i.
Si tratta pertanto di approvare, quali parti integranti e sostanziali del presente provvedimento:
La Direzione Lavoro è incaricata dell’esecuzione del presente atto. Con specifico e successivo Decreto del Direttore della Direzione Lavoro sarà approvato ogni ulteriore provvedimento necessario per l’attuazione del presente deliberato, ivi compresa l’assunzione degli impegni di spesa.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
Visti:
delibera
(seguono allegati)
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