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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 145 del 29 settembre 2020


Materia: Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1347 del 16 settembre 2020

Approvazione del Progetto di ricerca e studio "T.I. 2.1.1 - Utilizzo dei servizi di consulenza da parte delle aziende - del PSR 2014-2020 del Veneto: analisi qualitativa e nuove proposte di percorsi di consulenza per un rafforzamento delle imprese e dell'AKIS regionale" e dello schema di accordo di collaborazione con il Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TESAF), il Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute (MAPS), il Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente (DAFNAE) - Università del degli Studi di Padova - ai sensi dell'articolo 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241. Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2014-2020. DGR n. 1657 del 17.10.2017 Misura 20 Assistenza tecnica.

Note per la trasparenza

Con la deliberazione la Giunta regionale approva il Progetto di ricerca e studio “T.I. 2.1.1 - Utilizzo dei servizi di consulenza da parte delle aziende - del PSR 2014-2020 del Veneto: analisi qualitativa e nuove proposte di percorsi di consulenza per un rafforzamento delle imprese e dell’AKIS regionale” e lo schema di accordo di collaborazione con il Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TESAF), il Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute (MAPS), il Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente (DAFNAE) - Università del degli Studi di Padova, da stipulare ai sensi dell’articolo 15 della legge n. 241/1990 per l’attuazione del citato progetto, con il sostegno delle risorse messe a disposizione dal Programma Operativo PO.2 della misura 20 Assistenza tecnica del Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2014-2020 (DGR n. 1657 del 17 ottobre 2019).

L'Assessore Giuseppe Pan riferisce quanto segue.

Nell’ambito dell’attività di Assistenza tecnica al Programma di Sviluppo Rurale della Regione del Veneto 2014-2020, sostenuta dalla Misura 20, è prevista una specifica azione a supporto della preparazione e programmazione delle Misure.

A tale riguardo, con DGR n. 1657 del 17 ottobre 2017 è stato approvato il Programma Operativo PO.2 che prevede, tra le altre, anche l’iniziativa ID 21 Supporto alla gestione e monitoraggio delle attività della consulenza, rispetto alla cui attivazione è intervenuta anche apposita comunicazione, da parte dell'Autorità di gestione del PSR, con nota protocollo n. 335525 del 27 agosto 2020.

I servizi di consulenza indirizzati al settore agricolo forestale e allo sviluppo rurale, previsti e sostenuti dal Tipo Intervento (T.I.) 2.1.1 del PSR, hanno la finalità di stimolare la competitività delle aziende agricole, in quanto permettono agli imprenditori agricoli di avvalersi di servizi per migliorare la gestione sostenibile, la performance economica e ambientale della loro impresa.

I beneficiari del T.I. 2.1.1 sono gli Organismi di consulenza che erogano il servizio. Questi attivano, in fase di avvio, l’analisi e la valutazione della specifica situazione aziendale di partenza e attestano l’effettiva prestazione ed erogazione della consulenza attraverso dei documenti di output, che oltre a consentire di tracciare le attività svolte dal consulente, permettono di raccogliere e ritornare agli imprenditori una serie di dati e informazioni che possono aiutarli nella gestione e svolgimento della loro attività.

Sulla base dell’esperienza maturata nel corso del primo bando del T.I. 2.1.1, attivato con DGR n. 1940/2018, è emersa l’esigenza di approfondire l’approccio metodologico e i contenuti dei servizi di consulenza. L’Allegato tecnico 1 al bando sopra citato ha individuato, infatti, diciotto percorsi di consulenza, descrivendone i protocolli di realizzazione, le motivazioni, gli obiettivi e gli output. Ogni percorso di consulenza approvato con il bando è riferibile ad una delle Priorità e ad una delle Focus Area individuate dal Regolamento sullo sviluppo rurale n. 1305/2013, oltre che ad uno dei quindici ambiti di consulenza ammissibili ai sensi della Scheda del T.I. 2.1.1 del PSR del Veneto 2014-2020 approvato dalla Commissione Europea.

In sintesi, l’obiettivo finale degli interventi di consulenza è riuscire a fornire all’imprenditore gli elementi che possono aiutarlo ad iniziare i cambiamenti necessari per il superamento delle specifiche criticità o per lo sviluppo di nuove opportunità. L’efficacia dei servizi di consulenza dipende, da una parte, dall’approfondimento dell’analisi della situazione aziendale e pertanto, dalla capacità degli indicatori e dei dati raccolti dal consulente di essere rappresentativi delle criticità o dei punti di forza dell’impresa; dall’altra, dalla competenza del consulente e dal grado di conoscenza delle soluzioni tecniche e/o economiche disponibili.

La qualità di entrambi questi aspetti è tanto maggiore quanto questi risultano suffragati da studi e dai risultati delle ricerche che Enti ed Istituti di ricerca, in particolare le Università, hanno sviluppato sugli argomenti correlati agli ambiti oggetto della consulenza. Infatti, gli indicatori e i set di dati da raccogliere derivano da studi e ricerche che ne hanno messo in evidenza la significatività e la rappresentatività nel descrivere gli aspetti tecnici ed economici correlati a specifici problemi dell’attività. Inoltre, i risultati delle ricerche fanno progredire la conoscenza dei fenomeni e dei fattori in grado di influenzare i processi di produzione agricola e la loro sostenibilità, intesa nel significato più ampio del termine, economica, ambientale e sociale.

Peraltro, le Università sono i luoghi in cui si è formata e si formerà buona parte dei professionisti che operano nei servizi di consulenza. Tradizionalmente, ricerca e didattica sono le due principali funzioni individuate in capo alle Università. A seguito della Comunicazione della Commissione Europea “L’Innovazione in una economia basata sulla conoscenza” (COM(2000) 567), a partire dai primi anni 2000, accanto a queste ha cominciato ad affermarsi il concetto di “terza missione” delle Università.

La Comunicazione, infatti, stabiliva che le Università avrebbero dovuto svolgere un’ulteriore fondamentale missione: “promuovere la diffusione della conoscenza e delle tecnologie, soprattutto nell’ambiente imprenditoriale locale”. Il termine “terza missione” include in sé una molteplicità di attività di trasferimento scientifico, tecnologico e culturale e di trasformazione produttiva delle conoscenze, attraverso le quali le Università attivano processi di interazione diretta con le istituzioni, la società civile e il tessuto imprenditoriale, con l’obiettivo di promuovere la crescita economica e sociale del territorio. In questo modo la conoscenza viene capitalizzata diventando strumentale per l’ottenimento di benefici di natura economica, sociale e culturale.

Uno degli obiettivi strategici dell’Unione Europea è di sviluppare un’economia basata sulla conoscenza, più competitiva e dinamica, in grado di realizzare una crescita sostenibile. Inoltre, l’innovazione rappresenta un obiettivo trasversale del PSR 2014-2020 del Veneto. Per il raggiungimento di questi obiettivi, le Università che producono innovazione nella conoscenza scientifica ricoprono un ruolo fondamentale in funzione proprio della loro terza missione.

E’ noto che, per innovare prodotti, processi produttivi o servizi, il trasferimento tecnologico rappresenta un passaggio di fondamentale importanza. Il trasferimento tecnologico può essere considerato come un “processo tramite il quale la tecnologia e/o la conoscenza tecnologica si spostano dal suo detentore (persona o organizzazione che detiene la conoscenza) a un ricettore, attraverso uno o più canali di trasferimento”. Per attuare questo trasferimento il ruolo della consulenza è di fondamentale importanza e a livello comunitario sta assumendo sempre più riconoscimento.

Infatti, la proposta di Regolamento per la Politica Agricola Comunitaria (PAC) 2015-2021 riconosce ai servizi di consulenza un ruolo strategico sia nella co-creazione di innovazione sia nell’adozione delle innovazioni a livello di azienda agricola. I servizi di consulenza, nella visione della nuova PAC, rappresentano il ponte tra gli imprenditori e gli altri attori nel cosiddetto AKIS (Agricultural Knowledge Innovation System) ovvero nel sistema della conoscenza e della consulenza in agricoltura.

L’AKIS può essere definito come "l’insieme di organizzazioni e soggetti che operano in agricoltura, e di legami e interazioni fra loro, impegnati nella produzione, trasformazione, trasmissione, conservazione, recupero, integrazione, diffusione e utilizzo della conoscenza e dell'informazione, con lo scopo di lavorare sinergicamente per supportare il processo decisionale e di risoluzione di problemi e l'innovazione in agricoltura" (Röling e Engel, IT from a knowledge system perspective: concepts and issues, 1991).

Tra gli attori principali dell’AKIS regionale rientra l’Università degli Studi di Padova con il Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute, il Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente, il Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali. Questi sono stati individuati tra i soggetti componenti del Tavolo regionale del Partenariato del sistema agricolo e rurale per la PAC 2021-2027 e lo sviluppo sostenibile 2030 (DGR. n. 723 del 9 giugno 2020).

Peraltro, i sopra citati Dipartimenti compaiono come partner scientifici in molti Piani di attività dei Gruppi Operativi del Partenariato Europeo per l'Innovazione "Produttività e sostenibilità dell'agricoltura" (PEI-AGRI) finanziati con i T.I. 16.1. e 16.2 del PSR Veneto 2014-2020, i cui risultati possono rappresentare il punto di partenza per la definizione di percorsi di consulenza finalizzati alla diffusione e quindi all’adozione delle innovazioni sviluppate con tali progettualità.

Pertanto, l’Amministrazione regionale, tramite la Direzione Agroalimentare, responsabile dell’attuazione della Misura 2, ha interloquito con i suddetti Dipartimenti fin dall’avvio del T.I. 2.1.1 “Utilizzo dei servizi di consulenza da parte delle aziende” per definire al meglio i contenuti di alcuni percorsi di consulenza, con un approccio di tipo scientifico che tenesse conto anche delle ricerche finora svolte in ambito Universitario. Da parte loro, i suddetti Dipartimenti hanno manifestato fin da subito la disponibilità a condividere il loro know-how e operare in stretta collaborazione con la Direzione regionale.

Dopo il primo bando del T.I 2.1.1 (DGR n. 1940/2018), in particolare negli ultimi mesi dopo il passaggio alla Fase 2 dell’emergenza COVID- 19, si sono tenuti degli incontri informali tra la struttura regionale e i sopra citati Dipartimenti finalizzati alla valutazione di una possibile collaborazione per lo sviluppo di un progetto di studio e ricerca volto ad analizzare quanto finora realizzato con il T.I. 2.1.1 e all’individuazione di nuove traiettorie di consulenza, in esito anche alle più recenti acquisizione scientifiche.

Considerate le caratteristiche di questa attività di studio e ricerca e le competenze necessarie per la sua realizzazione, è stato valutato, nell’interesse pubblico, di poterla attuare mediante le possibilità offerte dall’articolo 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241, in collaborazione con i tre Dipartimenti succitati che possiedono, in modo complementare, le competenze tecniche e scientifiche correlate agli ambiti di consulenza oggetto di studio e ricerca e che sono interessati ad approfondire l’argomento, in considerazione che tali ambiti rientrano tra quelli oggetto di ricerca e sperimentazione.

Pertanto, la Direzione Agroalimentare ha prodotto una prima bozza di Progetto, trasmettendola ai tre Dipartimenti con nota n. 332058 del 25 agosto 2020. In risposta alla suddetta comunicazione, i tre Dipartimenti (nota MAPS prot. 334245 del 26 agosto 2020 e n. 350508 del 7 settembre 2020; nota DAFNAE prot. n. 350513 del 7 settembre 2020; nota TESAF prot. n. 348466 del 4 settembre 2020 e n. 341426 dell'8 settembre 2020) hanno manifestato la loro disponibilità a collaborare alla realizzazione, apportando alcune opportune integrazioni, permettendo così di predisporre il Progetto di ricerca e studio “T.I. 2.1.1 - Utilizzo dei servizi di consulenza da parte delle aziende - del PSR 2014-2020 del Veneto: analisi qualitativa e nuove proposte di percorsi di consulenza per un rafforzamento delle imprese e dell’AKIS regionale” che si sottopone alla Giunta regionale per l’approvazione, come Allegato A al presente provvedimento

Gli obiettivi principali del progetto sono i seguenti:

  1. produrre una mappatura aggiornata del fabbisogno di consulenza negli ambiti previsti dal PSR 2014-2020;
  2. verificare e migliorare i protocolli di consulenza approvati con il bando di cui alla DGR n. 1940/2018;
  3. ampliare il numero dei percorsi di consulenza finanziabili con il T.I. 2.1.1;
  4. contribuire alla creazione di un ambiente favorevole all’adozione da parte dell’imprenditore agricolo di soluzioni efficaci, scientificamente provate, anche innovative;
  5. contribuire al rafforzamento della cosiddetta terza missione dell’Università;
  6. favorire il collegamento tra gli attori dell’AKIS regionale.

Per quest’ultimo obiettivo, risulta opportuno ricordare che l’Amministrazione regionale sta già collaborando, sempre per l’implementazione del T.I. 2.1.1 anche con il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia e con ISMEA. In particolare, con i primi collabora per l’utilizzo dello strumento informatizzato del Bilancio Semplificato (BS) come supporto per gli Organismi di consulenza che operano con il T.I 2.1.1, per i percorsi che prevedono la rilevazione del bilancio aziendale; con i secondi collabora per l’utilizzo dello strumento BPOL per la preparazione del Business Plan. Infine, la Regione ha individuato l’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario – Veneto Agricoltura, come beneficiario del T.I. 2.3.1 Formazione dei consulenti.

Regione del Veneto, Università, CREA e ISMEA compongono, assieme ad altri soggetti, la parte istituzionale dell’AKIS regionale e il Progetto può contribuire a comporre, con il coordinamento dell’amministrazione regionale, una sorta di “tavolo di confronto” tra questi soggetti.

Per il raggiungimento dei suddetti obiettivi, il progetto prevede le seguenti attività:

  1. realizzazione di un’indagine tra gli Organismi di consulenza, le Organizzazioni professionali agricole, le Organizzazioni dei produttori, le Associazioni di agricoltori, l’Ordine dei Dottori agronomi e forestali, l’Ordine dei Medici Veterinari, il Collegio degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati, il Collegio dei Periti agrari e dei Periti agrari laureati, finalizzata a raccogliere il fabbisogno di consulenza nei diversi ambiti previsti dal PSR del Veneto;
  2. analisi dei contenuti e degli obiettivi dei percorsi di consulenza attivati con il bando di cui alla DGR n. 1940/2018, compresa la verifica ed eventuale miglioramento dell’impostazione e dei contenuti dei documenti di output (check - list e report tecnici);
  3. predisposizione di nuovi percorsi di consulenza (definizione dei relativi protocolli e degli output finali);
  4. approfondimento dei Piani di attività dei Gruppi Operativi (PAGO) partecipati dai tre Dipartimenti ed individuazione di possibili percorsi di consulenza correlati alle innovazioni sviluppate;
  5. organizzazione e realizzazione di un “Tavolo di confronto tra gli attori istituzionali dell’AKIS”
  6. attività di divulgazione dei risultati

I tre Dipartimenti hanno altresì trasmesso con le succitate note la dichiarazione di soddisfare i requisiti di cui all’articolo 5, comma 6 del decreto legislativo n. 50/2016.

L’Amministrazione regionale partecipa al progetto mettendo a disposizione le competenze e la professionalità del personale della Direzione Agroalimentare per la realizzazione delle azioni necessarie al raggiungimento dei risultati, anche tramite il coordinamento istituzionale delle attività, l’analisi del contesto, il collegamento con gli Organismi di consulenza finanziati con i bandi del PSR, nonché con gli altri soggetti istituzionali dell’AKIS regionale e la partecipazione alle attività di comunicazione e diffusione dei risultati.

Inoltre, in relazione alle molteplicità degli ambiti interessati dalle analisi e dalle proposte di nuovi percorsi di consulenza, la stessa Direzione Agroalimentare provvederà ad attivare le necessarie collaborazioni e consultazioni con le Direzioni tecniche regionali per i rispettivi ambiti di competenza.

Inoltre, partecipa finanziariamente, attraverso la Misura 20 “Assistenza tecnica” del Programma di Sviluppo Rurale del Veneto 2014-2020, con un importo pari ad euro 75.000,00, quale ristoro delle spese sostenute dai tre dipartimenti, per l’attivazione da parte di ciascuno di un assegno di ricerca.

I suddetti Dipartimenti partecipano al costo complessivo del progetto, pari ad euro (75.000 + cofinanziamento dei tre dipartimenti), con un importo di euro 10.000 MAPS, 10.000 DAFNAE, 10.000 TESAF.

L’importo previsto sarà liquidato ai tre Dipartimenti previa presentazione di domanda di pagamento e di idonea documentazione giustificativa della spesa sostenuta, secondo le modalità stabilite dalla convenzione di cui all’Allegato B al presente provvedimento e sulla base delle procedure definite dalla deliberazione n. 993/2016 e s.m.i. (Piano di attività di Assistenza tecnica al PSR), attraverso l’organismo pagatore AVEPA. La somma a carico della Regione trova la necessaria copertura nelle risorse programmate con deliberazione n. 1657 del 17 ottobre 2017, che approva il Programma Operativo 2 della Misura 20 "Assistenza Tecnica" al PSR 2014-2020 (iniziativa n. 21).

Tutto ciò premesso, alla luce dell’interesse comune da raggiungere in collaborazione con i Dipartimenti dell’Università degli studi di Padova MAPS, DAFNAE e TESAF, si rende necessario approvare:

a) il Progetto di ricerca e studio “T.I. 2.1.1 - Utilizzo dei servizi di consulenza da parte delle aziende - del PSR 2014-2020 del Veneto: analisi qualitativa e nuove proposte di percorsi di consulenza per un rafforzamento delle imprese e dell’AKIS regionale”. “di cui all’Allegato A al presente provvedimento, di cui costituisce parte integrante e sostanziale;

b) lo schema di accordo di collaborazione tra Regione del Veneto, TESAF, MAPS e DAFNAE ai sensi di quanto previsto dall’articolo 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241, di cui all’Allegato B al presente provvedimento, di cui costituisce parte integrante e sostanziale.

Il Direttore della Direzione Agroalimentare, struttura regionale competente, deve essere incaricato di sottoscrivere l’accordo di collaborazione con i tre Dipartimenti e dell’esecuzione del presente provvedimento, compresa la gestione tecnico-amministrativa del progetto di cui all’Allegato A, nonché l’approvazione di eventuali modifiche non sostanziali del progetto e dello schema di accordo di collaborazione di cui all’Allegato B.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTO l’articolo 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241 “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi” e ss.mm.ii.;

VISTO l’articolo 5, comma 6 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 “Codice dei contratti pubblici” e ss.mm.ii.;

VISTO l’articolo 2, comma 2 della legge regionale 31 dicembre 2012, n. 54 e ss.mm.ii.;

VISTO il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del 18 dicembre 2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;

VISTO il Regolamento (UE) n. 1305/2013 del 18 dicembre 2013 del Parlamento europeo e del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005;

VISTO il Regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga i regolamenti del Consiglio (CEE) n. 352/78, (CE) n. 165/94, (CE) n. 2799/98, (CE) n. 814/2000, (CE) n. 1290/2005 e (CE) n. 485/2008;

VISTO il Regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, recante norme sui pagamenti diretti agli agricoltori nell'ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune e che abroga il regolamento (CE) n. 637/2008 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio;

VISTO l’Accordo di Partenariato per l’Italia sull'uso dei fondi strutturali e di investimento per la crescita e l'occupazione nel 2014-2020 trasmesso alla Commissione europea il 22 aprile 2014 e adottato il 29 ottobre 2014 dalla Commissione europea a chiusura del negoziato formale;

VISTA la Deliberazione n. 71/CR del 10 giugno 2014, con cui la Giunta regionale ha approvato la proposta di Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2014-2020 (PSR 2014-2020);

VISTA la Deliberazione amministrativa del Consiglio regionale n. 41 del 9 luglio 2014, di adozione del Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2014-2020;

VISTA la decisione di esecuzione C(2015) 3482 del 26.05.2015 con cui la Commissione europea ha approvato il programma di sviluppo rurale della Regione Veneto e ha concesso il sostegno da parte del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale FEASR;

VISTA la Deliberazione della Giunta Regionale n. 1992 del 30/12/2019 di approvazione dell’ultima versione del testo del Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2014-2020 ai sensi del Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio;

VISTA la Deliberazione della Giunta Regionale n. 993 del 29 giugno 2016 (Assistenza tecnica PSR, Misura 20, Piano di attività) e s.m.i.;

VISTA la Deliberazione della Giunta Regionale n. 1657 del 17 ottobre 2017, che approva il Programma Operativo 2 della Misura 20  Assistenza Tecnica al PSR 2014-2020 (iniziativa n. 21);

VISTA la nota della Direzione Agroalimentare prot. n. 332058 del 25 agosto 2020;

PRESO ATTO delle note dell’Università degli Studi di Padova, Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TESAF) prot. n. 1909 del 4 settembre 2020 (ns. prot. n. 348466 del 4 settembre 2020) e prot. n. 1923 dell'8 settembre 2020 (ns. prot. 351426 dell'8 settembre 2020), Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute (MAPS) prot. n. 4943 del 26 agosto 2020 (ns. prot. n. 334245 del 26 agosto 2020) e prot. n. 5142 del 7 settembre 2020 (ns. prot. n. 350508 del 7 settembre 2020), il Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente (DAFNAE) prot. n. 2882 del 7 settembre 2020 (ns. prot. n. 350513 del 7 settembre 2020);

VISTE le Deliberazioni della Giunta Regionale n. 802 e 803 del 27 maggio 2016 e s.m.i. relative all’organizzazione amministrativa della Giunta regionale in attuazione dell'art. 17 della legge regionale n. 54 del 31.12.2012, come modificato dalla legge regionale 17 maggio 2016, n. 14;

DATO ATTO che il Direttore di Area Sviluppo Economico ha attestato che il Vicedirettore di Area nominato con DGR n. 1138 del 31/07/2018, ha espresso in relazione al presente atto il proprio nulla osta senza rilievi, agli atti dell’Area medesima;

RAVVISATA l'opportunità di accogliere la proposta del relatore facendo proprio quanto esposto in premessa;

delibera

  1. di approvare le premesse, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
  2. di approvare il Progetto di ricerca e studio “T.I. 2.1.1 - Utilizzo dei servizi di consulenza da parte delle aziende - del PSR 2014-2020 del Veneto: analisi qualitativa e nuove proposte di percorsi di consulenza per un rafforzamento delle imprese e dell’AKIS regionale”, di cui all’Allegato A al presente provvedimento, di cui costituisce parte integrante e sostanziale;
  3. di dare atto che è interesse comune della Regione e del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TESAF), del Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute (MAPS), del Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente (DAFNAE) - Università del degli Studi di Padova -, la realizzazione del progetto di cui al punto 2, con le modalità previste dall’articolo 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241;
  4. di approvare lo schema di accordo di collaborazione tra Regione del Veneto e Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TESAF), Dipartimento di Medicina Animale, Produzioni e Salute (MAPS), del Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente (DAFNAE) - Università del degli Studi di Padova, ai sensi dell’articolo 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241, di cui all’Allegato B al presente provvedimento, di cui costituisce parte integrante e sostanziale, incaricando il Direttore della Direzione Agroalimentare alla sottoscrizione del medesimo;
  5. di determinare in euro 75.000,00 l’importo massimo delle obbligazioni di spesa a carica della Regione per la realizzazione delle attività previste dal presente provvedimento attraverso le risorse rese disponibili dal Programma Operativo 2 della Misura 20 “Assistenza tecnica” del Programma di Sviluppo Rurale del Veneto 2014-2020 (DGR n. 1657 del 17/12/2017), quale ristoro delle spese sostenute dai tre dipartimenti, per l’attivazione da parte di ciascuno di un assegno di ricerca, alla cui assunzione di impegno e liquidazione provvederà con propri atti il Direttore della Direzione Agroalimentare;
  6. di incaricare la Direzione Agroalimentare dell’esecuzione del presente provvedimento, compresa la gestione tecnico-amministrativa del progetto di cui al punto 2, nonché l’approvazione di eventuali modifiche non sostanziali del progetto e dello schema di accordo di collaborazione di cui al punto 4;
  7. di dare atto che la spesa di cui si prevede l’impegno da parte del Direttore della Direzione Agroalimentare non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della L.R. n. 1/2011;
  8. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’articolo 23 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33;
  9. di pubblicare il presente atto nel Bollettino ufficiale della Regione.

(seguono allegati)

Dgr_1347_20_AllegatoA_428687.pdf
Dgr_1347_20_AllegatoB_428687.pdf

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