Menu veloce: Pagina iniziale | Consultazione | Filtri di selezione | Contenuto
Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 83 del 17 agosto 2018


Materia: Ambiente e beni ambientali

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1101 del 31 luglio 2018

Adozione del Piano irriguo regionale ai sensi dell'art. 29 bis della legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 "Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio". (DGR n. 63/CR dell'8 giugno 2018).

Note per la trasparenza

Acquisito il parere favorevole n. 324 del 4 luglio 2018 della Terza Commissione consiliare, viene adottato il Piano irriguo regionale previsto dall’art. 29 bis “Piano irriguo regionale” della legge regionale 8 maggio 2009, n. 12.

L'Assessore Giuseppe Pan riferisce quanto segue.

Deve essere preliminarmente evidenziato che la legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 “Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio” all’art. 1, comma 2, prevede che “l’esercizio delle funzioni in materia di bonifica, in cui ricade anche l’irrigazione, si deve esprimere in forma coerente e integrata con le attività per  la difesa del suolo e la gestione sostenibile del territorio, nel rispetto del minimo deflusso vitale e dell’equilibrio del bilancio idrico, tenuto conto delle peculiarità degli ecosistemi presenti nel Veneto”.

In materia di gestione della risorsa idrica, si è consolidato il principio che l’acqua sia una risorsa scarsa, avente un valore economico da gestire secondo criteri di efficienza; in agricoltura, ciò si è tradotto nell’obiettivo di garantire la massima efficienza possibile delle infrastrutture di adduzione e distribuzione dell’acqua nella attività irrigua.

Tale attività viene esercitata dai Consorzi di bonifica attraverso concessioni di derivazione ad uso irriguo le cui portate ammontano nel territorio regionale a complessivi 400 mc/s suddivisi in oltre 700 punti di prelievo; ciò esprime l’enorme importanza dell’attività di irrigazione a carattere collettivo compiuta dai Consorzi di bonifica che si estende su oltre 600.000 ettari di superficie agricola. Nei comprensori di bonifica circa 250.000 ettari sono dotati di una rete irrigua dedicata, mentre la residua superficie irrigua è caratterizzata da irrigazione non strutturata, praticata attingendo l’acqua da canali ad uso promiscuo di scolo e irrigazione.

Negli ultimi anni si è espressa da parte dei Consorzi di bonifica veneti la necessità di una trasformazione della attività irrigua praticata, al fine di adattarla alle mutate esigenze del settore agricolo e del territorio, riguardanti principalmente il contenimento dei consumi idrici e l’estensione delle superfici irrigate con tecniche specialistiche, anche negli ambiti collinari.

Il territorio veneto di pianura è caratterizzato da un reticolo idraulico naturale a cui si è progressivamente affiancato un complicatissimo tessuto artificiale che integra e spesso sostituisce il sistema naturale stesso.

Tale “complessità” ha di fatto caratterizzato il paesaggio veneto, con benefici anche di natura ambientale ed ecologica; tale sistema esercita una importante funzione di accumulo idrico. Vaste aree ne beneficiano con sistemi irrigui che in taluni casi sono ancora per sommersione o scorrimento, sistemi, questi ultimi, caratterizzati da un impiego d’acqua decisamente superiore ad altre pratiche irrigue.

La eccezionale e drammatica siccità che ha interessato parte del territorio regionale durante la primavera-estate del 2017 ha causato gravi danni alle produzioni agricole di pregio nella Regione del Veneto. Ciò ha messo in evidenza ancora una volta l’importanza dell’irrigazione quale fattore produttivo indispensabile per la stabilizzazione dei redditi agricoli, attraverso il conseguimento di produzioni agricole quantitativamente e qualitativamente corrispondenti alle esigenze dei mercati; peraltro, l’irrigazione costituisce un potente strumento di sviluppo economico in quanto, garantendo redditi agricoli stabili, consentendo la formazione di risparmi da investire in altri settori della vita economica.

Va evidenziato che nel territorio regionale l’attività irrigua viene svolta con modalità differenti, in ragione delle diverse condizioni ambientali, della disponibilità di risorsa idrica e delle diverse colture; tali differenze portano a poter distinguere nel territorio regionale interessato dall’irrigazione le aree ad irrigazione strutturata, dove l’impianto consortile garantisce l’apporto del fabbisogno irriguo, dalle aree a irrigazione non strutturata, dove l’apporto di acqua irrigua avviene attraverso strutture non dedicate e non è in grado di garantire il fabbisogno irriguo alle colture presenti.

Allo scopo di definire lo stato dell’irrigazione nel Veneto e di analizzare le sue esigenze e tendenze evolutive, anche ai fini della programmazione regionale degli interventi di settore, è stata condotta nel recente passato, inserendola nell’ambito del “Programma Interregionale di Monitoraggio dei Sistemi Irrigui – SIGRIA”, una indagine attraverso acquisizione ed elaborazione di dati sulla bonifica e sull’irrigazione. Sono stati analizzati gli schemi irrigui presenti nella Regione, definiti come superfici comprensoriali alimentate da una o più fonti di approvvigionamento; in tale occasione è stato accertato che per alcune porzioni di territorio le aree irrigue risultino ad alimentazione multipla.

Al fine di ottimizzare l’uso della risorsa idrica, soprattutto nelle aree che presentano carenze significative e al fine di migliorare la protezione ambientale mediante riduzione delle perdite e l’incremento di efficienza nella distribuzione dell’acqua, la Regione del Veneto, in occasione dell’avvio del Piano Irriguo Nazionale e dei suoi aggiornamenti compiuti nel corso degli anni successivi, è stata chiamata a formulare un proprio programma generale per interventi irrigui a breve, medio e lungo termine. Sono state, pertanto, individuate le principali priorità infrastrutturali del proprio territorio e segnalati al MIPAAF i relativi progetti, che sono andati a costituire il cosiddetto “patrimonio progetti” regionale.

Va da sé che l’insorgere delle problematiche legate al cambiamento climatico in atto (diversa distribuzione delle piogge, accentuazione dei fenomeni siccitosi e degli eventi atmosferici eccezionali, risalita del cuneo salino nelle aste terminali dei fiumi) e le trasformazioni del territorio verso una utilizzazione non agricola, richiedono da parte della Regione del Veneto un costante monitoraggio degli investimenti nel settore irriguo  e l’adozione di un “Piano Irriguo Regionale”.

Allo scopo, l’art. 63 della legge regionale 29 dicembre 2017, n. 45 “Collegato alla legge di stabilità regionale 2018” che ha aggiunto l’art. 29 bis “Piano irriguo regionale” dopo l’art. 29 della legge regionale 8 maggio 2009, n. 12, ha disposto che la Giunta regionale adotti, entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge medesima, sentita la competente Commissione consiliare, il Piano irriguo regionale che individua gli interventi prioritari sulla rete irrigua necessari per garantire i fabbisogni delle colture nei frequenti e perduranti periodi siccitosi, conseguenza del cambiamento climatico in atto. Il comma 2 del medesimo art. 63 ha destinato, per l’esercizio 2018, un milione di Euro alla realizzazione di tali interventi che costituiscono opere pubbliche di bonifica di competenza regionale di cui al comma 2, dell’art. 2 della legge regionale 7 novembre 2003, n. 27 “Disposizioni generali in materia di lavori pubblici di interesse regionale e per le costruzioni in zone classificate sismiche”.

Gli Uffici regionali si sono, pertanto, attivati al fine di dare avvio all’aggiornamento del “Piano Irriguo Regionale” della Regione del Veneto per quanto attiene gli interventi di irrigazione, raccogliendo le proposte progettuali dei Consorzi di bonifica relative agli interventi finalizzati al superamento degli effetti dei fenomeni siccitosi legati al cambiamento climatico; tali proposte hanno riguardato la riproposizione della riconversione irrigua verso la pluvirrigazione e la ristrutturazione della rete di bonifica perché possa garantire il servizio irriguo utilizzando anche le acque di pioggia. Quest’ultima proposta, fortemente innovativa, porta a intravedere la perdita della distinzione fra opera di bonifica per lo scolo delle acque meteoriche e le opere irrigue.

Nell’opera di bonifica del futuro dovranno convivere le finalità di scolo con quelle irrigue e ambientali legate alla vivificazione; ciò comporterà una differente modalità gestionale a seconda del periodo, potendo cambiare in pochi attimi la priorità verso lo scolo o verso l’irrigazione o la vivificazione. Si può ragionevolmente sostenere che nel futuro la integralità della bonifica riguarderà le modalità gestionali della rete idraulica, che perderà nel tempo la destinazione specialistica che ora ne è propria.

Sulla base di tale Piano la Giunta regionale affiderà ai Consorzi di bonifica la realizzazione degli interventi valutandone l’efficacia e l’efficienza sull’utilizzo della risorsa idrica irrigua, riconoscendo ai medesimi un contributo nella misura massima del novanta per cento della spesa ammissibile.

Fermo restando tale limite contributivo, qualora nel bilancio regionale per l’esercizio 2019 si rendessero disponibili ulteriori risorse per il finanziamento degli interventi del Piano irriguo regionale, i Consorzi di bonifica potranno chiedere un ulteriore quota di finanziamento, a copertura della spesa complessivamente sostenuta per la realizzazione degli interventi, rimasta originariamente a carico del bilancio consortile.

Gli interventi inseriti nel Piano irriguo regionale costituiscono opere pubbliche di competenza regionale di cui al comma 2, dell’art. 2 della legge regionale 7 novembre 2003, n. 27 “Disposizioni generali in materia di lavori pubblici di interesse regionale e per le costruzioni in zone classificate sismiche”.

Gli Uffici della Direzione Difesa del Suolo, in collaborazione con ANBI Veneto, hanno redatto il documento che costituisce allegato A al presente provvedimento denominato “Piano Irriguo Regionale” nel quale, dopo un’ampia descrizione delle diverse forme di irrigazione presenti nel territorio regionale, vengono individuati gli interventi da attuare già nel corso del 2018 da parte dei Consorzi di bonifica attraverso l’istituto della concessione. Tali interventi, da eseguirsi nell’immediato, trovano completamento nell’elenco degli interventi da realizzare nel medio periodo. E’ importante evidenziare che in quest’ultimo raggruppamento sono presenti anche interventi che presentano un forte grado di sperimentazione, al fine di verificare la validità di alcuni modelli irrigui fortemente innovativi nella valorizzazione della risorse idrica irrigua, sia per quanto attiene la distribuzione attuata dai Consorzi che per quella che si compie all’interno dell’azienda agricola.  

Al fine di garantire la massima valorizzazione delle risorse finanziarie disponibili, si reputa opportuno prevedere che gli interventi che danno completamento alle opere previste nel primo anno di programmazione avranno la priorità di finanziamento nella successiva annualità, sempre che non si siano manifestate nel territorio ulteriori prioritarie necessità.

Deve essere inoltre evidenziato che, su richiesta del competente Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali, è stato di recente redatto il documento “Banca dati dei progetti infrastrutturali irrigui”, nel quale sono stati riportati per ciascun Consorzio di bonifica gli interventi irrigui che per entità della spesa devono concorrere alla assegnazione delle risorse finanziarie disponibili a livello nazionale e comunitario, tra le quali sono degne di nota quelle relative alla applicazione dell’art. 46 del Regolamento n. 1305 del 2013 e della legge 27 dicembre 2017, n. 205 “Legge finanziaria 2018”, art. 1, comma 1072. Tale documento costituisce allegato B al presente provvedimento.

Si valuta, inoltre, opportuno che, al fine di assicurare il miglior esito in termini di valorizzazione delle risorse disponibili, il Piano Irriguo Regionale di cui all’allegato A venga annualmente aggiornato anche alla luce delle diverse esigenze che potranno essersi manifestate nel corso della stagione irrigua.

Dando adempimento a quanto disposto dall’art. 29 bis “Piano irriguo regionale” della legge regionale 8 maggio 2009, n. 12, la Giunta regionale, con deliberazione n. 63/CR dell’8 giugno 2018, ha preso atto dei documenti “Piano irriguo regionale” e “Banca dati dei progetti infrastrutturali irrigui”, rispettivamente allegati A e B, incaricando la Segreteria della Giunta della trasmissione del medesimo provvedimento al Consiglio regionale per l’acquisizione del parere della competente Commissione consiliare.

Con parere alla Giunta regionale n. 324 del 4 luglio 2018 la Terza Commissione consiliare ha espresso ad unanimità parere favorevole a quanto proposto dalla Giunta regionale con la sopracitata deliberazione n. 63/CR/2018.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTO l’art. 2 comma 2 della legge regionale n. 54 del 31 dicembre 2012 “Legge regionale per l’ordinamento e le attribuzioni delle strutture della Giunta regionale in attuazione della legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1 - Statuto del Veneto”;

VISTO l’art. 63, comma1, della legge regionale 29 dicembre 2017, n. 45 “Collegato alla legge di stabilità 2018”;

VISTA la deliberazione della Giunta regionale n. 63/CR dell’8 giugno 2018 “Piano irriguo regionale ai sensi dell’art. 29 bis della legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 “Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio”. Richiesta di parere alla Commissione consiliare ai sensi dell’art. 63 della legge regionale 29 dicembre 2017, n. 45”;

VISTO il parere della Terza Commissione consiliare n. 324 del 4 luglio 2018;

VISTO il Decreto Legislativo n. 33/2013;

delibera

  1. di adottare, sulla scorta del parere della Terza Commissione consiliare n. 324 del 4 luglio 2018, ai sensi dell’art. 29 bis della legge regionale 8 maggio 2009, n. 12, il “Piano irriguo regionale” che costituisce allegato A al presente provvedimento;
  2. di prendere atto che, su richiesta del competente Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali, è stato redatto il documento “Banca dati dei progetti infrastrutturali irrigui”, nel quale sono stati riportati per ciascun Consorzio di bonifica del Veneto gli interventi irrigui che per entità della spesa devono concorrere alla assegnazione delle risorse finanziarie disponibili a livello nazionale e comunitario. Tale documento costituisce allegato B al presente provvedimento;
  3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;
  4. di incaricare il Direttore della Direzione Difesa del Suolo all’esecuzione del presente atto;
  5. di incaricare gli Uffici competenti della Direzione Difesa del Suolo della trasmissione del presente atto ai soggetti interessati;
  6. di pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino ufficiale della Regione.

(seguono allegati)

1101_AllegatoA_375590.pdf
1101_AllegatoB_375590.pdf

Torna indietro