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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 35 del 07 aprile 2017


Materia: Acque

Deliberazione della Giunta Regionale n. 329 del 22 marzo 2017

Incarico ad ARPAV per il monitoraggio del mercurio nelle falde acquifere della provincia di Treviso. D.Lgs. 31/2001; D.M. 260/2010.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento si incarica ARPAV della prosecuzione del monitoraggio per lo studio della propagazione del plume di inquinamento da mercurio delle acque sotterranee in alcuni comuni della provincia di Treviso, nonché della messa in atto di azioni volte ad individuarne le cause, anche al fine di prevenire l'inquinamento di pozzi per uso acquedottistico o per attingimenti per scopi potabili.

L'Assessore Gianpaolo E. Bottacin riferisce quanto segue.

A seguito di consueti controlli periodici della rete acquedottistica che serve i comuni di Preganziol e Mogliano Veneto, effettuati il 17.02.2010 nell'ambito dell'attività che il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione del Dipartimento di Prevenzione dell'ULSS 9 di Treviso in base alle disposizioni vigenti è tenuto ad effettuare, il Laboratorio ARPAV di Treviso evidenziava la presenza di Mercurio con concentrazione di 0,7 microgrammi/L al terminale di via Feruglio n. 9 − Comune di Preganziol. Il suddetto terminale afferisce al campo pozzi che si trova nel Comune di Preganziol (Via Marconi) e di Treviso Via Giuriati (al confine con Preganziol − loc. San Trovaso).

Sebbene la concentrazione fosse sotto il limite previsto dalla normativa sulla qualità delle acque destinate al consumo umano, di cui al D.Lgs. 31/2001, pari a 1,0 microgrammi/L, l'ULSS 9 chiedeva all'Ente Gestore dell'acquedotto di avviare ulteriori indagini, che evidenziavano un aumento della concentrazione del Mercurio presso il campo pozzi di San Trovaso, in particolare in un pozzo profondo circa 250 metri.

Seppure a valori più bassi, si evidenziava inoltre una tendenza all'innalzamento delle concentrazioni di mercurio anche alla profondità di circa 220 metri. Tale presenza non veniva riscontrata nei pozzi meno profondi, pescanti in un'area compresa entro un raggio di circa 100 metri dai punti di campionamento precedenti.

Nei precedenti controlli effettuati nel marzo 2009 presso i punti di approvvigionamento del campo pozzi suddetto, non era mai stata riscontrata una concentrazione rilevabile, ossia superiore a 0,5 microgrammi/L di mercurio.

In base ai dati disponibili, comunque, si evidenziava che nell'acqua in distribuzione nella rete acquedottistica, le concentrazioni massime non superavano mai la concentrazione limite stabilita dalla normativa citata.

Nei successivi monitoraggi di routine, effettuati nel frattempo nella rete di distribuzione dell'acquedotto dei Comuni di Preganziol e Mogliano Veneto, si rilevava tuttavia ancora una concentrazione di mercurio attorno a 0,6 − 0,7 microgrammi/L.

Veniva quindi attivato anche un controllo presso alcuni pozzi privati pescanti alla profondità tra 200 e 300 metri, ubicati tra la zona di S.Angelo/Canizzano e di Preganziol: il mercurio non risultava presente.

Nell'agosto 2010 è stata riscontrata una concentrazione di 1,0 microgrammi/L di mercurio in località “Le Grazie” di Preganziol, in un pozzo profondo circa 250 metri.

In data 19.11.10 tre campioni d’acqua analizzati da ARPAV e provenienti da fontane pubbliche nei comuni di Mogliano e Preganziol, evidenziavano ancora presenza di mercurio con concentrazioni tra 0,7 e 0,9 microgrammi/L.

Nei successivi controlli analitici le concentrazioni si mantenevano costantemente attorno a 0,5 microgrammi/L in tutti i punti. E' stato costantemente monitorato anche il monometilmercurio che è sempre risultato assente.

Nel febbraio 2011 in un pozzo privato a Preganziol veniva riscontrata una concentrazione di 2,6 microgrammi/L.

Nei successivi controlli, su circa 30 campioni di acqua attinta da diversi pozzi nella zona, 6 nel territorio di Preganziol e 2 in quello di Casier hanno evidenziato valori superiori al limite di legge; tutti i pozzi esaminati attingono dalla falda profonda attorno ai 240−270 metri. Controlli effettuati in falde meno profonde hanno confermato l'assenza di mercurio. Al momento non era stata rilevata presenza di mercurio nei pozzi del territorio comunale di Treviso.

In sintesi quindi il territorio interessato dalla presenza di mercurio in falda, tra la parte settentrionale del comune di Quinto di Treviso e la porzione centrale del comune di Preganziol, è situato in una zona di pianura che, dal punto di vista idrogeologico, è caratterizzata da una successione verticale di acquiferi confinati ed in pressione. Questi acquiferi traggono alimentazione da un unico serbatoio, definito acquifero indifferenziato, situato più a nord. Il territorio compreso, quindi, tra la porzione settentrionale del comune Quinto di Treviso ed il comune di Paese rappresenta un'area di transizione tra gli acquiferi in pressione a valle, e l'acquifero indifferenziato freatico a monte.

Le analisi a disposizione nel 2011, rese disponibili dall'ARPAV a seguito dei campioni d'acqua prelevati dall'ULSS, riguardano pozzi che, nel territorio comunale di Preganziol, intercettano tre diversi acquiferi a profondità comprese tra 190 e 310 metri: VII° acquifero tra 190 m e 210 m, VIII° acquifero tra 220 m e 240 m e IX° acquifero tra 280 m e 310 m. I risultati delle analisi mostrano che la presenza di mercurio riguarda prevalentemente l'acquifero VIII°, caratterizzato da spessori che da circa 8 m nella porzione meridionale del comune di Preganziol passano ad almeno 18 m nella porzione settentrionale del comune di Preganziol. Il moto della falda in questo acquifero procede grossomodo da NO verso SE con velocità di spostamento, secondo i dati disponibili, comprese tra 1 e 2 m al giorno.

Allo stato delle conoscenze nel 2011 è risultato pertanto indispensabile approfondire le informazioni fino a quel momento acquisite relativamente alla reale estensione del fenomeno, all’epoca individuabile su una fascia di territorio che si estende per circa 8,5 Km di lunghezza e 2,5 Km di larghezza, anche al fine della ricerca dell'eventuale sorgente della contaminazione. La ricerca doveva necessariamente interessare la porzione di acquifero indifferenziato posto a monte dell'inizio del plume inquinante, sia ricercando eventuali fonti di pressione esistenti e/o presenti in passato, che campionando in profondità la falda freatica presente nell'acquifero indifferenziato di alta pianura.

ARPAV ha proposto, per affrontare l'emergenza, le seguenti indagini:

  • indagini ed analisi su pozzi esistenti e su punti della rete di monitoraggio delle acque superficiali;
  • indagini ed analisi su pozzi appositamente terebrati in aree idrogeologicamente afferenti;
  • indagini ambientali orientate alla ricerca delle possibili fonti di pressione che possono aver originato il fenomeno;
  • studio e mappatura su GIS dei risultati.

Con DGR n. 962 del 05 luglio 2011 è stato attribuito all'ARPAV un finanziamento pari a 65.000,00 euro per il monitoraggio d’indagine del mercurio nelle acque sotterranee e lo studio delle modalità di propagazione del plume di inquinamento da parte dello stesso in alcuni comuni della provincia di Treviso, individuarne le cause e le eventuali modalità di intervento di risanamento, anche al fine di prevenire l'inquinamento di pozzi per uso acquedottistico o per attingimenti per scopi potabili. La Giunta Regionale ha approvato allo scopo uno schema di convenzione tra i due Enti ed ha istituito il Progetto denominato MeMo (Monitoraggio d’indagine del Mercurio nelle acque sotterranee in provincia di Treviso). Il progetto si è concluso nel 2013 e la relazione conclusiva è disponibile sul sito internet dell’Agenzia.

Accanto all’attività di monitoraggio delle falde, è stata potenziata l’attività di controllo sulle possibili fonti di pressione, con l’intento di ricercare le cause della contaminazione. ARPAV ha allo scopo predisposto un rapporto tecnico datato novembre 2011. Non è ancora possibile stabilire se si tratti di una contaminazione di origine antropica o di un fenomeno naturale.

L’ipotesi di una sorgente di contaminazione che si origini dalla superficie (scarichi da attività produttive, percolato da discariche, ecc.) comporterebbe comunque l’alterazione della prima falda e sarebbe rilevabile. Al novembre 2011 non risultavano notizie di attività produttive, in zona, che utilizzassero mercurio o suoi composti.

Peraltro l’area di ricarica dell’acquifero da cui potrebbe derivare la contaminazione, potrebbe essere molto più a monte dei comuni limitrofi (come Paese o Quinto). Si è quindi ritenuto opportuno controllare le discariche note, poste genericamente a monte dell’area interessata in direzione di falda, anche se i dati storici di queste non avevano evidenziato problemi per il Mercurio. Sono stati eseguiti controlli sui piezometri (pozzi spia) delle seguenti discariche e sul relativo percolato: Vaston (Paese); Tiretta (Paese); Geo Nova S.p.A. (Istrana); Busta (Montebelluna). In questi campioni non è stata riscontrata la presenza di Mercurio.

Per quanto riguarda le ipotesi circolate sull’ex-Simmel di Paese, si trattava di uno stabilimento militare nato nel 1917, dedicato alla produzione di materiale esplodente e illuminante (utilizzando tritolo, tetryl, fosforo ecc.) e alla produzione di fumogeni. Dopo la dismissione dello stabilimento, l’area è stata oggetto di una bonifica, approvata con decreto della Provincia di Treviso n° 1851 S del 20.9.1996. Dai documenti agli atti, risulta che la campagna di prelievi eseguita nel 1996-97 presso i pozzi spia all’interno dell’area Simmel e presso alcuni pozzi privati non aveva rilevato tracce di Mercurio nella falda superficiale. Cautelativamente sono stati prelevati due campioni di acque di falda, presso pozzi nella falda superficiale già controllati all’epoca, che non hanno rilevato presenza di mercurio.

Riguardo all’area ex-Montini (ora IPPA) di Paese (ex fonderia e smalteria di grandi dimensioni) è in corso (all’epoca della relazione ARPAV – novembre 2011) un progetto di bonifica, che prevede la movimentazione di notevoli volumi di terreno e rifiuti. La caratterizzazione analitica eseguita finora non ha tuttavia riscontrato contaminazioni da Mercurio.

È da rilevare, secondo le indicazioni dei tecnici dell’AATO (ora Consiglio di Bacino), che, se l’origine fosse antropica, la contaminazione attuale potrebbe aver avuto origine circa una decina di anni fa: il punto di sversamento potrebbe oggi essere difficilmente rintracciabile potendo il fatto risalire come anzidetto a tempo addietro ed essersi spostata la zona inquinata lungo la corrente della falda.

Concluso il progetto MeMo, ARPAV ha proseguito il monitoraggio del mercurio nelle acque sotterranee al fine di tenere sotto controllo l’evoluzione della contaminazione. A tal fine, nel 2014, 2015 e 2016 sono state realizzate tre campagne di monitoraggio all’anno su una ventina di punti individuati tra quelli della rete di controllo del progetto MeMo. Anche in questo caso i risultati sono disponibili sul sito internet dell’ARPAV e vengono regolarmente inviati alla Regione Veneto. Le relazioni, denominate “Monitoraggio delle acque sotterranee in alcuni comuni della provincia di Treviso per il controllo dell’ inquinamento da mercurio (Hg)”, contengono l’elenco e la mappa dei punti di monitoraggio, le concentrazioni di mercurio rilevate in ogni punto e l’andamento temporale delle concentrazioni stesse. La più recente di dette relazioni si spinge ad analizzare i dati fino ad ottobre 2016 ed è stata inviata per le vie brevi alla Regione Veneto nel gennaio 2017.

In alcuni casi, al fine di ottimizzare il monitoraggio, è stato necessario operare delle sostituzioni di alcuni punti di monitoraggio con altri.

L’analisi statistica delle serie temporali per il periodo 2012-2016 conferma il trend crescente di concentrazione, già evidenziato nel precedente rapporto (giugno 2016), per i pozzi 6598 e 6036 di Preganziol, posti nella parte inferiore della rete di controllo, e per i pozzi 6061 e 6488 di Treviso, posti nella parte centro/occidentale del plume. Nel pozzo 6061 (Treviso - Via Maleviste), nonostante la tendenza complessiva risulti in crescita, la concentrazione, sempre ampiamente al di sotto del valore limite di 1 microgrammo/L, è tornata inferiore al limite di quantificazione di 0,002 microgrammi/L. Si segnala inoltre il primo superamento del valore di 1 microgrammo/L per il pozzo 6085 di Treviso - via Boiago (posto nella parte nord del plume) (1,5 microgrammi/L) e il ritorno oltre il limite (2,2 microgrammi/L), della concentrazione di mercurio nel pozzo 6488 di Treviso - via Comunale San Vitale (parte centro/occidentale del plume).

Per i 3 punti aggiuntivi di via Schiavonia Nuova in comune di Preganziol (punti 6642, 6645 e 6646 che sostituiscono il punto 6599 di via Schiavonia Nuova 1/A che nell’ultima campagna non è stato possibile analizzare), le concentrazioni sono simili tra loro (1,8; 1,8 e 1,4 microgrammi/L). Per il punto più a valle (6653, Preganziol – Via Carducci), vista la distanza e la maggior profondità, i valori sono al di sotto del limite di quantificazione.

Il pozzo che presenta le concentrazioni più elevate (che oscillano, nel 2016, da 4,2 a 5,6 microgrammi/L) risulta il n. 6516, in comune di Treviso, Via San Trovaso, nella zona centrale del plume; in tale punto comunque il trend risulta in leggera diminuzione.

In generale, dagli ultimi rapporti (2016) risulta complessivamente in diminuzione il trend di mercurio nella zona centrale del plume, quella caratterizzata da valori più elevati di mercurio. Risulta invece in aumento il trend nella parte meridionale del plume, specialmente nei punti 6598 (Preganziol – Via Marconi) e 6599 (Via Schiavonia Nuova 1/A, che non si è potuto analizzare nell’ultima campagna) e in quella occidentale, specialmente nel punto 6488 (Treviso, via Comunale San Vitale).

Infine, l’ARPAV ha recentemente avviato le procedure per un approfondimento del controllo degli isotopi presenti nell’acqua contaminata, allo scopo di supportare lo studio delle possibili cause dell’inquinamento.

Visto il perdurare della presenza di mercurio nelle falde nei Comuni in questione, è quindi necessario incaricare ARPAV del prosieguo del monitoraggio e dello studio, anche al fine di prevedere il movimento del plume inquinante, e di stabilire se possibile le cause della contaminazione - anche al fine di intraprendere eventuali azioni nei confronti del responsabile dell’inquinamento, qualora fosse possibile individuarlo - e gli interventi di risanamento più efficaci da adottare.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTA la Direttiva 98/83/CE sulla qualità delle acque destinate al consumo umano;

VISTO il D.Lgs. 31/2001 sulla qualità delle acque destinate al consumo umano;

VISTO il D.M. 260/2010;

VISTA la DGR n. 962 del 05 luglio 2011;

VISTO   l’art. 2, comma 2 della Legge Regionale n. 54 del 31 dicembre 2012;

delibera

  1. di approvare le premesse come parte integrante e sostanziale del presente atto;
  2. di disporre che ARPAV prosegua il monitoraggio del mercurio nelle acque sotterranee nelle zone interessate e potenzialmente interessate dall’inquinamento da mercurio, nei Comuni di Preganziol, Treviso, Quinto di Treviso e Casier nonché se del caso in eventuali altri Comuni interessati o potenzialmente interessati, e che fornisca ogni utile supporto tecnico alla Provincia di Treviso, ai Comuni, alle AULSS e ai Consigli di Bacino, ai Gestori del Servizio Idrico Integrato ed altri Enti interessati, continuando altresì a garantire i massimi livelli di operatività tecnica sul tema in esame, con particolare riguardo alle acque sotterranee;
  3. di disporre che ARPAV prosegua nella ricerca della fonte primaria dell’inquinamento;
  4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;
  5. di incaricare la Direzione Difesa del Suolo all’esecuzione del presente atto;
  6. di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.

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