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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 29 del 21 marzo 2017


Materia: Veterinaria e zootecnia

Deliberazione della Giunta Regionale n. 214 del 28 febbraio 2017

Istituzione del Tavolo regionale di partecipazione ed informazione per la gestione del Lupo e dei Grandi Carnivori.

Note per la trasparenza

Viene istituito il “Tavolo regionale di partecipazione ed informazione per la gestione del Lupo e dei Grandi Carnivori”, coordinato dall’Assessore competente in materia di Agricoltura Caccia e Pesca e formato da rappresentanti degli Enti coinvolti istituzionalmente nella gestione dei grandi carnivori e delle principali categorie di portatori di interesse.

L'Assessore Giuseppe Pan riferisce quanto segue.

In materia faunistica si è andato sviluppando negli ultimi anni un dibattito ed un confronto sulle problematiche poste dal ritorno, sull’arco alpino, dei grandi carnivori ed in particolare dell’orso bruno e del lupo. Trattasi di una dinamica che deve essere opportunamente assecondata nel rispetto dei regimi di protezione sanciti a livello comunitario e nazionale per dette specie, in un contesto fortemente improntato:

  • da trasparenza conoscitiva a beneficio della collettività (che deve essere sensibilizzata sul significato ecologico di detta presenza e sulla sussistenza, accanto alle problematiche gestionali, di opportunità di valorizzazione dell’immagine dei territori che ospitano le specie in questione);
  • dall’apprestamento delle idonee strategie amministrativo-gestionali atte a prevenire/risolvere gli impatti che possono derivare dalla presenza di detti carnivori, in una dinamica di espansione numerica e territoriale oggi in netta evoluzione e destinata a consolidarsi nel medio-lungo periodo.

La Regione Veneto ha da tempo fatto propria, in stretta collaborazione con Provincie e Corpo Forestale dello Stato (oggi Comando Unità per la Tutela forestale, ambientale e agroalimentare Carabinieri), la strategia gestionale assunta a livello nazionale avuto riguardo alla specie orso con l’approvazione e l’adozione del Piano d’azione per la Conservazione dell’Orso bruno nelle Alpi centro-orientali (PACOBACE). A tale proposito, spiccano senza dubbio il sistema di monitoraggio/allerta e la “corsia preferenziale” riservata al pagamento sollecito ed integrale dei danni arrecati alle produzioni agro-zootecniche.

Per quanto concerne il Lupo, la specie, scomparsa dalle Alpi nel corso del XX secolo rimanendo con nuclei residui solamente nell’Appennino centro-meridionale, ha ripreso ad espandersi a partire dalla seconda metà del ‘900, grazie alle mutate condizioni ecologiche ed ambientali ed in modo particolare all’aumento delle popolazioni ungulate nonché grazie al regime di protezione garantito dalle normative comunitarie e nazionali, ricomparendo ad inizio degli anni ’90 sulle Alpi occidentali italiane e francesi.

La presenza del Lupo si è successivamente consolidata in detta parte dell’arco alpino, attestandosi attualmente ad oltre trenta branchi stabili dai quali, secondo un comportamento tipico della specie, i soggetti giovani si dipartono in dispersione alla ricerca di nuovi territori, compiendo migrazioni anche di diverse centinaia di chilometri, creando quindi le condizioni per l’espansione della specie verso est in ambiti territoriali ancora non occupati.

Va ascritto a questo naturale fenomeno di dispersione l’arrivo di un primo esemplare di lupo femmina nelle montagne della Lessinia ad inizio 2012, a cui ha fatto seguito nella primavera dello stesso anno l’arrivo nella stessa area di un secondo esemplare, maschio, proveniente invece dalla popolazione balcanico-dinarica, la cui dispersione si era potuta seguire in quanto dotato di radio collare nell’ambito di un progetto di ricerca condotto dall’Università di Ljubliana (SLO).

L’incontro dei due soggetti ed i successivi eventi di riproduzione, accertati a partire dal 2013, ha dato origine così alla formazione del primo branco di lupo delle Alpi centro-orientali, caratterizzato peraltro dalla peculiarità di essere formato da soggetti fondatori provenienti da due popolazioni distinte (quella italiana e quella balcanica) separate tra loro da oltre due secoli.

Ulteriori segnalazioni di altri soggetti di lupo nel territorio regionale e nelle vicine regioni del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia concorrono a definire chiaramente un contesto di progressiva espansione della specie nei settori centro-orientali dell’arco alpino.

Per questa specie sono state quindi riproposte le strategie sviluppate per la specie orso: garanzia del regime di protezione; azione di sensibilizzazione nei confronti delle comunità locali; apprestamento di un idoneo sistema gestionale, a partire dalla problematica rappresentata dai possibili danni causati da questi animali alle produzioni zootecniche.

Nell’ambito delle attività istituzionali regionali, la Giunta regionale ha infatti garantito, sin dai primi casi accertati di predazioni a carico delle produzioni zootecniche ascrivibili a grandi predatori selvatici (anno 2007), il pieno supporto alle aziende danneggiate, riconoscendo alle stesse l’indennizzo pari al 100% del danno subito e una “linea veloce” (di norma entro l’anno in cui si verifica il danno) di erogazione dei corrispondenti contributi.

Non v’è dubbio che il lupo e l’orso, nell’immaginario collettivo, possono ancora evocare, più di altre specie, situazioni di vulnerabilità nei confronti della predazione. Ne consegue che, parallelamente agli interventi concreti finalizzati al monitoraggio delle specie e alla prevenzione dei danni, si rendere indispensabile un’azione di informazione che, attraverso una “lettura” del passato ed una conoscenza del fenomeno al giorno d’oggi, favorisca il diffondersi della curiosità più che lo svilupparsi di preoccupazioni infondate.

E’ sulla base di dette premesse che la Regione del Veneto, valutate le potenzialità e le ricadute positive sia in termini di disponibilità finanziaria per investimenti e servizi, non altrimenti finanziabili dal Bilancio regionale, sia in termini di scambio con un partenariato nazionale e internazionale, ha aderito a due Progetti, co-finanziati dalla Comunità Europea attraverso il programma LIFE +: Progetto LIFE 12 NAT/IT/000807 LIFE WOLFALPS “Wolf in the Alps: implementation of coordinated wolf conservation actions in core areas and beyond” (Il Lupo nelle Alpi: implementazione di azioni coordinate per la conservazione del Lupo in core aree e nell’intero arco alpino: DGR n. 2298 del 10.12.2013) e Progetto LIFE 13 NAT/SI/000550 LIFE DINALP BEAR “Population level management and conservation of brown bears in northern Dinaric Mountains and in the Alps” (Gestione e conservazione della popolazione di orso bruno nel nord dei Monti Dinarici e nelle Alpi: DGR n. 2298 del 10.12.2013). Si rimanda alle succitate deliberazioni, con le quali la Giunta regionale ha autorizzato la partecipazione ai due progetti, per i rispettivi contenuti, azioni e budget.

In parallelo alle iniziative gestionali, ordinarie o a carattere progettuale che siano, è comunque fondamentale garantire un confronto aperto e costante con le diverse categorie dei portatori di interesse, con finalità di partecipazione ai processi decisionali e di comunicazione trasparente e tempestiva dell’evoluzione del fenomeno in corso sul territorio. A questo ultimo proposito, con particolare riferimento alla presenza del lupo nel territorio della Lessinia, già con prot. 97781 del 10.03.2016 il competente Assessore regionale ha formalizzato l’istituzione di un Tavolo tecnico finalizzato ad un confronto permanente tra i principali attori, istituzionali e rappresentativi delle varie categorie di portatori di interesse, affidandone il coordinamento alla locale Comunità Montana – Parco naturale della Lessinia.

Nel corso dell’ultimo anno, da un lato i dati di monitoraggio della specie evidenziano presenze del Lupo in aree regionali anche diverse dalla Lessinia (in relazione al naturale fenomeno di dispersione dei lupi dai branchi di origine, caratteristico della specie), dall’altro il dibattito sulla presenza e la gestione della specie ha assunto un carattere molto più generale, in particolare in relazione alla definizione del nuovo Piano di conservazione del lupo in Italia, attualmente in discussione in Conferenza Stato Regioni.

Alla luce di quanto sopra, si ritiene opportuno ampliare ad una scala regionale il confronto sia con i principali attori coinvolti istituzionalmente nella gestione della specie, sia con le principali categorie di portatori di interesse, attraverso l’istituzione di un tavolo regionale permanente di partecipazione ed informazione per la gestione del Lupo e dei Grandi Carnivori.

Tutto ciò premesso, con il presente provvedimento viene attivato il “Tavolo regionale di partecipazione ed informazione per la gestione del Lupo e dei Grandi Carnivori”, coordinato dall’Assessore competente in materia di Agricoltura Caccia e Pesca, o suo delegato, e formato da:

  1. rappresentanti istituzionali:
    • Regione del Veneto: Direzione Agroambiente, Caccia e Pesca, Servizio regionale di Vigilanza, Struttura di Progetto Strategia regionale della Biodiversità e dei Parchi, Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare e Veterinaria;
    • Parco nazionale Dolomiti bellunesi, Parco naturale regionale della Lessinia, Parco naturale delle Dolomiti d’Ampezzo;
    • Unione dei Comuni ex Comunità Montane dei territori interessati / potenzialmente interessati alla presenza delle specie in questione;
    • Comando regionale Unità per la Tutela Ambientale, Agroalimentare e Forestale dei Carabinieri;
    • Servizi veterinari delle ULSS n. 1 - Dolomiti, n. 2 – Marca Trevigiana, n. 7 – Pedemontana e n. 9 – Scaligera;
  2. rappresentanti di categoria e portatori di interesse:
    • Organizzazioni professionali agricole regionali e Associazioni regionali degli Allevatori;
    • Associazioni ambientaliste riconosciute presenti in Veneto;
    • Associazioni venatorie regionali;
    • Federturismo;
    • Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche (AIGAE Veneto).

Compete alla Direzione Agroambiente, Caccia e Pesca:

  1. la costituzione con proprio atto del tavolo, previa acquisizione dei nominativi del rappresentante designato da ciascuno degli Enti e Soggetti di cui alle precedenti lettere a) e b);
  2. l’eventuale ampliamento del tavolo ad ulteriori Enti / rappresentanti di categoria e di portatori di interesse, non inclusi alle precedenti lettere a) e b), sulla base di istanza motivata dall’effettiva competenza e /o interesse nella specifica tematica;
  3. la gestione dei lavori del tavolo, aventi finalità di informazione e confronto sulle principali tematiche concernenti la gestione, tutela e conservazione dei Grandi Carnivori selvatici a livello regionale.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTA la legge 11 febbraio 1992, n. 157;
VISTA la legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50;
RICHIAMATE le DGR n. 2298 del 10.12.2013 e n. 311 del 18.03.2015;
VISTA la legge regionale 31 dicembre 2012, n. 54 “Legge regionale per l’ordinamento e le attribuzioni delle strutture della giunta regionale in attuazione della legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1 “Statuto del Veneto”;
RIASSUNTE le valutazioni di cui alla premessa, facente parte integrante del presente provvedimento,

delibera

  1. di istituire il “Tavolo regionale di partecipazione ed informazione per la gestione del Lupo e dei Grandi Carnivori”, finalizzato all’informazione e al confronto sulle principali tematiche concernenti la gestione, la tutela e la conservazione dei grandi carnivori selvatici a livello regionale, coordinato dall’Assessore competente in materia di Agricoltura Caccia e Pesca, o suo delegato, e formato da:
    1. rappresentanti istituzionali:
      • Regione del Veneto: Direzione Agroambiente, Caccia e Pesca, Servizio regionale di Vigilanza, Struttura di Progetto Strategia regionale della Biodiversità e dei Parchi, Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare e Veterinaria;
      • Parco nazionale Dolomiti bellunesi, Parco naturale regionale della Lessinia, Parco naturale delle Dolomiti d’Ampezzo;
      • Unione dei Comuni ex Comunità Montane dei territori interessati / potenzialmente interessati alla presenza delle specie in questione;
      • Comando regionale Unità per la Tutela Ambientale, Agroalimentare e Forestale dei Carabinieri;
      • Servizi veterinari delle ULSS n. 1 - Dolomiti, n. 2 – Marca Trevigiana, n. 7 – Pedemontana e n. 9 – Scaligera;
    2. rappresentanti di categoria e portatori di interesse:
      • Organizzazioni professionali agricole regionali e Associazioni regionali degli Allevatori;
      • Associazioni ambientaliste riconosciute presenti in Veneto;
      • Associazioni venatorie regionali;
      • Federturismo;
      • Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche (AIGAE Veneto).
  2. di dare atto che compete al Direttore della Direzione Agroambiente, Caccia e Pesca:
    1. la costituzione con proprio atto del tavolo, previa acquisizione dei nominativi del rappresentante designato da ciascuno degli Enti e Soggetti di cui alle precedenti lettere a) e b);
    2. l’eventuale ampliamento del tavolo ad ulteriori Enti / rappresentanti di categoria e di portatori di interesse, non inclusi alle precedenti lettere a) e b), sulla base di istanza motivata dall’effettiva competenza e /o interesse nella specifica tematica;
    3. la gestione dei lavori del tavolo, aventi finalità di informazione e confronto sulle principali tematiche concernenti la gestione, tutela e conservazione dei Grandi Carnivori selvatici a livello regionale.
  3. di dare atto che la presente Deliberazione non comporta spese a carico del Bilancio regionale;
  4. di incaricare la Direzione Agroambiente, Caccia e Pesca dell’esecuzione del presente atto;
  5. di pubblicare il presente atto nel Bollettino ufficiale della Regione.

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