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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 19 del 21 febbraio 2017


Materia: Sanità e igiene pubblica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 114 del 07 febbraio 2017

Approvazione delle linee generali del "Progetto di Change Management" a supporto del processo di trasformazione del Servizio Socio-Sanitario del Veneto. L.R. n. 19 del 25/10/2016.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento si approvano le linee generali del "Progetto di Change Management", a supporto del processo di trasformazione del Servizio Socio-Sanitario del Veneto di cui alla L.R. n.19 del 25/10/2016.
Il Progetto ha il fine di supportare i soggetti coinvolti, fornendo gli strumenti teorico metodologici per governare l'avvio delle nuove Aziende sanitarie e supportare la messa a regime della nuova organizzazione della sanità veneta.

L'Assessore Luca Coletto di concerto con l'Assessore Manuela Lanzarin, riferisce quanto segue.

Il Piano Socio-Sanitario Regionale, approvato con L.R. 23/2012, invita a ripensare all'offerta del servizio sanitario in una logica di sistema e di rete, nonché di ambiti territoriali più estesi rispetto agli attuali, in vista di una ottimizzazione delle risorse organizzative e finanziarie, che trovano conferma anche nelle disposizioni della legge di stabilità 2016, la quale detta norme per il conseguimento di risparmi di spesa mediante processi di aggregazione delle strutture e delle attività dei soggetti preposti all'erogazione del servizio sanitario, nello specifico, mediante l'unificazione di organismi e accorpamenti nelle acquisizioni e nell'espletamento delle funzioni.

Con Legge Regionale del 25 ottobre 2016 n.19 recante "Istituzione dell'ente di governance della sanità regionale veneta denominato "Azienda per il governo della sanità della Regione del Veneto - Azienda Zero". Disposizioni per la individuazione dei nuovi ambiti territoriali delle Aziende ULSS" il Consiglio Regionale ha approvato la riforma del sistema sanitario del Veneto il quale prevede due ambiti fondamentali di innovazione:

  • l'istituzione dell'Azienda Zero,
  • l'accorpamento delle Aziende Ulss,

regolandone principi guida, funzioni e aspetti organizzativi.

I principi guida del progetto di cambiamento, volti a garantire un'unica visione d'insieme e un approccio comune, si riferiscono a:

  • cittadino al centro: definire un sistema di offerta commisurato ai bisogni della popolazione per fornire assistenza e servizi con risposte veloci ed appropriate per la salute dei cittadini;
  • governo clinico: definire e utilizzare un sistema di «standard», sostenuto dalla letteratura e dall'applicazione sul campo, che permetta di programmare e monitorare l'organizzazione dei servizi, dei processi, delle performances, delle risorse umane, della tecnologia e dei risultati di salute del Servizio Socio-Sanitario regionale;
  • meno burocrazia più salute: creazione dell'Azienda Zero come infrastruttura di supporto tecnico amministrativo per permettere alle Aziende sanitarie di essere dedicate all'attività istituzionale (prevenzione e cura della salute dei cittadini veneti);
  • misurare, controllare, verificare, sanzionare, premiare: applicare un sistema di verifica monitoraggio e controllo, su più livelli, per il rispetto degli standard e della programmazione regionale da parte delle Aziende sanitarie.

In tale contesto, in capo all'Area Sanità e Sociale, permangono le funzioni a supporto della programmazione, la vigilanza in capo alla Giunta regionale, finalizzate a:

  • garantire un livello omogeneo di assistenza socio-sanitaria su tutto il territorio Regionale;
  • definire le performance attese nell'erogazione dell'assistenza socio-sanitaria secondo sistemi e standard definiti;
  • definire le strategie di investimento e governare l'innovazione;
  • definire i criteri per il riparto delle risorse finanziarie, anche al fine di tutelare aree svantaggiate mediante adeguati meccanismi di perequazione;
  • progettare e verificare il funzionamento del sistema dei controlli.

La costituzione dell'Azienda Zero risponde, invece, all'esigenza di operare una forte semplificazione e razionalizzazione del sistema, trasferendo le attività di natura gestionale (c.d. "gestione sanitaria accentrata") dall'amministrazione regionale ad un nuovo ente del servizio socio sanitario regionale (l'Azienda Zero, per l'appunto), il quale assorbirà anche una quota rilevante delle attività tecnico - amministrative oggi replicate, in modo non sempre efficiente, presso tutte le Aziende del Servizio Socio-Sanitario regionale.

Con riferimento, infine, agli indirizzi di politica sanitaria formalizzati nel Piano Socio-Sanitario Regionale, la L.R. n.19/2016 ne proroga la validità fino al 31/12/2018.

La cornice normativa appare quindi completa per avviare il ridisegno del Servizio Socio-Sanitario regionale del Veneto.

Il PCM si focalizza sullo start up e la messa a regime delle due tipologie di Aziende previste dalla L.R. n.19/2016. Il Progetto prende dunque spunto dalla constatazione che cambiare le organizzazioni è difficile: il modo in cui si interpreta il cambiamento è spesso troppo semplicistico, si guarda in modo disgiunto ai fattori che lo producono, come la leadership, la tecnologia, gli stimoli esterni, senza coglierne l'effetto combinato. Oltre a ciò, si tende ad ignorare che il cambiamento delle organizzazioni procede secondo una logica completamente diversa da quella del loro normale funzionamento. Così, ad esempio, se l'omogeneità e la coesione culturale di un gruppo di operatori aziendali è considerata positiva per l'efficacia organizzativa, una prospettiva di cambiamento richiede invece di stimolare e alimentare le diversità, come fonte di innovazione organizzativa; allo stesso modo, se la coerenza (da cui discendono precisi obiettivi, piani, regole, ...) è considerata condizione di efficacia organizzativa, incoerenza e ambiguità giocano un ruolo importante per il cambiamento, dando spazio alle possibilità di miglioramento e di innovazione.

Tutto questo mette in luce la necessità di affrontare il cambiamento delle organizzazioni da una prospettiva complessiva e multidisciplinare, ponendo contemporaneamente attenzione alla dimensione individuale (gestione delle resistenze, coinvolgimento e promozione dei comportamenti innovativi), alla dimensione organizzativa (analisi del contesto e della cultura organizzativa, comprensione delle leve di cambiamento culturale, leadership per il cambiamento), nonché alla dimensione manageriale (pianificazione, sponsorship e governo dei processi di cambiamento).

Come si legge all'interno del Rapporto OASI 2015, nel capitolo dedicato ai processi di fusione aziendale nel Servizio Sanitario nazionale, "le azioni che possono conseguire a una "concentrazione" di aziende sono potenzialmente molte e su diversi fronti: costi, servizi, accesso, ecc. Spesso gli obiettivi da perseguire non sono definiti. Per sfruttare appieno le potenzialità offerte dalla concentrazione, serve sviluppare fin dal principio un piano articolato con il portafoglio azioni da attuare, in modo da costruire il master plan e la road map del processo di cambiamento atteso".

Ogni intervento di reingegnerizzazione da operare per adempiere a quanto previsto dalla L.R. 19/2016, richiede una prioritaria analisi sia del modello organizzativo che dei processi sanitari - tecnico - amministrativi, per ciascuna Azienda del Servizio Socio-Sanitario regionale.

La dimensione dei processi, la numerosità delle attività ivi ricomprese, le ore lavorate dal personale sanitario - amministrativo - tecnico - professionale e la rilevanza degli output prodotti, necessari al funzionamento quotidiano dei servizi sanitari e socio-sanitari, evidenziano l'elevata complessità del lavoro di reingegnerizzazione avviato con la legge di riforma.

Pertanto, alla luce di quanto specificato, l'attività di riorganizzazione del Servizio Socio-Sanitario regionale, che avrà avvio dal prossimo 1° gennaio 2017, ed il PCM a suo supporto, dovrà considerare e monitorare alcuni aspetti cruciali quali: mission e vision dell'Azienda Zero e delle nuove Aziende sanitarie, modelli organizzativi, portafoglio dei servizi, skill mix e capacità di generare innovazione. In sostanza, il PCM si pone l'obiettivo generale di supportare i soggetti coinvolti, fornendo gli strumenti teorico metodologici per governare lo start up delle nuove Aziende e supportare la messa a regime della nuova organizzazione della sanità veneta.

Il Progetto proposto si svilupperà nel corso del 2017 prevedendo quattro fasi: le prime due, lo start up e la progettazione esecutiva, mirano a definire nel dettaglio il piano formativo da attuare nelle diverse tipologie di Aziende coinvolte (Aziende territoriali, Aziende ospedaliere, Azienda Zero); la terza fase prevede l'intervento formativo vero e proprio per l'attuazione delle strategie delle nuove Aziende sanitarie, nonché per la razionalizzazione dei servizi, al fine di assicurarne una gestione unitaria, un'equa distribuzione delle risorse e la progressiva integrazione di processi e attività; la quarta fase, che accompagnerà e sosterrà il progetto per tutto il suo ciclo di vita, consiste nel monitoraggio e nella valutazione dei risultati di progetto.

Il PCM è stato immaginato come un intervento di formazione sul campo, dove è prevista la massima valorizzazione delle risorse professionali e delle competenze interne al sistema socio sanitario veneto, sotto la supervisione di figure esterne di riferimento regionale e nazionale nel campo del management e della formazione. Tale percorso rappresenta anche un'evidente occasione di ricerca nei campi organizzativi, manageriali, finanziari e contabili, applicati alla Sanità con un livello di innovazione unico in Italia. Per tale motivo si ritiene opportuno affiancare al management della sanità regionale, le migliori competenze professionali presenti sul territorio sui temi gestionali organizzativi e di ricerca, offrendo quel solido supporto metodologico, ancor più necessario in questo momento di transizione e di innovazione gestionale ed organizzativa.

Per il suo funzionamento, il PCM prevede l'istituzione dei seguenti organismi di riferimento:

  1. il Board regionale,
  2. lo Steering Committee - Comitato guida,
  3. il Comitato Scientifico,
  4. il Coordinatore del progetto.

Il Board regionale ha il compito di assicurare la piena coerenza tra gli obiettivi regionali e lo svolgimento del processo di scorporo/fusione, coinvolgendo direttamente il livello regionale e le direzioni generali aziendali e individuando le attività generali di supporto utili al successo del progetto. Garantisce inoltre che il progetto formativo, affidato alla Fondazione SSP, e il progetto di riorganizzazione tecnico-amministrativa, affidato all'Azienda Zero, siano tra loro coerenti e si raccordino vicendevolmente.

Il Board regionale è composto da:

  • il Direttore Generale dell'Area Sanità e Sociale, con funzioni di Presidente;
  • il Direttore Generale/Commissario dell'Azienda Zero;
  • i Dirigenti regionali dell'Area Sanità e Sociale della Regione del Veneto;
  • i Direttori generali delle Aziende del Servizio Sanitario regionale.

Lo Steering Committe ha il compito di definire le linee strategiche del progetto e di rifinalizzarlo in base alle necessità che emergeranno in tutto l'arco della sua realizzazione; ha inoltre il compito di assicurare un elevato e costante impegno delle alte direzioni aziendali verso gli obiettivi del PCM.

Lo Steering Committee è composto da:

  • dott. Domenico Mantoan, Direttore generale dell'Area Sanità e Sociale della Regione del Veneto, con funzioni di Presidente;
  • prof. Elio Borgonovi, Università Bocconi;
  • prof. Giovanni Costa, Università degli Studi di Padova;
  • prof. Stefano Campostrini, Università degli studi Ca' Foscari di Venezia;
  • dott. Josep Figueras, Osservatorio europeo per i sistemi e le politiche sanitarie;
  • Direttore generale Programmazione Sanitaria, Ministero della Salute;
  • Direttore Ragioneria Generale dello Stato - Ispettorato generale per la spesa sociale - Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Lo Scientific Committee ha il compito di presidiare la dimensione teorico-metodologica del PCM, formulando linee guida e suggerendo l'impiego degli strumenti più adeguati per il successo delle attività progettuali, nonché valutare i risultati di quanto realizzato.

Lo Scientific Committee è composto da:

  • dott. Claudio Costa, Direttore della Direzione Risorse Strumentali SSR - CRAV della Regione del Veneto, nonchè Presidente del Comitato Scientifico Fondazione SSP, con funzioni di Presidente;
  • prof.ssa Chiara Cacciavillani, Università degli Studi di Padova;
  • prof.ssa Anna Comacchio, Università Ca' Foscari di Venezia;
  • prof. Mario Del Vecchio, Università Bocconi;
  • prof. Francesco Longo, Università Bocconi;
  • prof. Niccolò Persiani, Università di Firenze;
  • prof.ssa Sabina Nuti, Scuola Universitaria Superiore Sant'Anna di Pisa, Responsabile Laboratorio Management e Sanità.

Il Coordinatore del progetto ha il compito di raccordo operativo tra gli organismi precedenti e tra questi e l'equipe che sarà direttamente chiamata ad operare sul campo. Per questa attività viene individuato il dott. Valerio Vergadoro, Direttore della Fondazione SSP.

Oltre agli organismi sopra citati, il progetto prevede di impegnare le seguenti tipologie di risorse professionali:

  • formatori: sviluppano le competenze delle diverse figure target del processo di razionalizzazione (top management, middle management, project manager, ecc.). I formatori verranno individuati sulla base delle specifiche esperienze e conoscenze di progetti complessi e del mondo sanitario. Sarà loro compito precipuo svolgere anche un attività di formazione formatori, in grado di favorire l'assunzione di questo ruolo anche da parte di risorse interne del Servizio Socio-Sanitario regionale;
  • consulenti: affiancano il top management nel pianificare e valutare l'andamento del progetto e affiancano i project manager nell'analisi e razionalizzazione dei principali processi critici. I consulenti verranno individuati sulla base delle specifiche esperienze e conoscenze di progetti complessi e del mondo sanitario e potranno essere esterni od interni al Servizio Socio-Sanitario regionale;
  • facilitatori: supportano i project manager nell'esecuzione dei progetti. I facilitatori verranno individuati sulla base di specifiche esperienze di analisi e riprogettazione organizzativa nei settori chiave dei sistemi gestionali aziendali e potranno essere esterni o, in misura maggiore, interni al Servizio Socio-Sanitario regionale.

Invece, visti gli obiettivi della riorganizzazione come sopra descritti ed il ruolo assegnato dalla LR 19/2016 all'Azienda Zero, si propone di assegnare a quest'ultima lo sviluppo operativo del progetto di reingegnerizzazione dei processi tecnico - amministrativi, in un quadro di governance complessiva in capo all'Area Sanità e Sociale e partecipazione del Comitato dei Direttori Generali delle Aziende del SSR. Il progetto di riorganizzazione sarà approvato con separato provvedimento di Giunta.

Lo schema di seguito riportato, rappresenta il modello organizzativo per il progetto di riorganizzazione e change management, come sopra sintetizzato.

 

 

(Per lo schema si rimanda al file pdf  "MODELLO ORGANIZZATIVO DI PROGETTO.pdf"  inserito come allegato, ndr)

 

 

 

Alla Fondazione SSP, che dovrà operare coinvolgendo in primis le stesse Aziende sanitarie regionali, e gli Atenei interessati, spetterà il compito di:

  • individuare le risorse interne ed esterne a supporto del progetto;
  • organizzazione l'attività di formazione e formazione sul campo;
  • analizzare e verificare gli output derivanti dalle attività previste dal progetto ed il loro stato di avanzamento;
  • individuare/monitorare le principali criticità, suggerendo eventuali proposte di superamento.

Il PCM prevede complessivamente l'erogazione di giornate di formazione e formazione sul campo, con il coinvolgimento delle figure professionali del Servizio Socio-Sanitario regionale maggiormente interessate, come già anticipato, nell'arco del 2017. L'eventuale prosecuzione del progetto nel corso del 2018 sarà richiesta dalla Giunta Regionale sulla base degli esiti dell'attività del I° anno.

L'approvazione della definizione articolata del Progetto, della determinazione puntuale delle attività previste dei tempi e delle risorse professionali coinvolte nel Progetto stesso, viene demandata ad un successivo atto del Direttore della Direzione Risorse Strumentali SSR-CRAV.

Si demandano, altresì, ad atti del Direttore della Direzione Risorse Strumentali SSR-CRAV la materiale esecuzione del presente provvedimento, nonché l'eventuale sostituzione dei componenti dello Steering Committee e dello Scientific Committee.

Per quanto riguarda il finanziamento del Progetto lo stesso viene ricompreso nel contributo annuale per le attività ordinarie della Fondazione SSP determinato dalla Regione del Veneto in base a quanto stabilito nella deliberazione di Giunta regionale che ne approva il Piano Formativo relativo al triennio 2017 - 2019, approvato altresì dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione in data 20 ottobre 2016.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTO il Piano Socio-sanitario regionale approvato con L.R. n. 23/2012;

VISTA la L.R. n. 19 del 25 ottobre 2016 recante: "Istituzione dell'ente di governance della sanità regionale veneta denominato "Azienda per il governo della sanità della Regione del Veneto - Azienda Zero". Disposizioni per la individuazione dei nuovi ambiti territoriali delle Aziende ULSS";

VISTA la DGR n. 437 del 04/04/2014 "Fondazione per l'Incremento dei Trapianti d'Organo e Tessuti - FITOT - Presa d'atto delle modifiche statutarie approvate dal C.d.A. nella seduta del 14/03/2014 e nomina del nuovo Consiglio di amministrazione";

VISTA la DGR n. 2166 del 18/11/2014 "Fondazione Scuola di sanità pubblica, management delle aziende socio sanitarie e l'Incremento dei trapianti d'organo e tessuti (Fondazione Ssp)" - approvazione piano d'attività anno 2014 e biennio 2015/2016 - determinazioni conseguenti";

VISTO l'art. 2, comma 2, lett. o) della Legge Regionale n. 54 del 31 dicembre 2012 recante "Legge regionale per l'ordinamento e le attribuzioni delle strutture della Giunta regionale in attuazione della Legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1 "Statuto del Veneto";

VISTO il D.lgs n. 33 del 14/03/2013;

VISTO il D.Lgs. 118/2011, Titolo II, articolo 20 e ss.mm.ii. ed in particolare il D.lgs n. 126 del 10/08/2014;

VISTO l'art. 2, comma 2, lett. o) della Legge Regionale n. 54 del 31 dicembre 2012 recante "Legge regionale per l'ordinamento e le attribuzioni delle strutture della Giunta regionale in attuazione della Legge regionale statutaria 17 aprile 2012, n. 1 "Statuto del Veneto";

VISTA la L.R. n. 1 del 7 gennaio 2011;

VISTA la L.R. n. 39 del 29 novembre 2001 "Ordinamento del bilancio e della contabilità della regione";

VISTA la L.R. n. 8 del 24 febbraio 2016 "Bilancio di previsione 2016-2018";

delibera

1.  di approvare le premesse come parti integranti e sostanziali del presente provvedimento;

2.  di approvare le linee generali del "Progetto di Change Management" come in premessa dettagliatamente descritto e che qui si intendono integralmente riportate;

3.  di demandare ad atti del Direttore della Direzione della Direzione Risorse Strumentali SSR-CRAV l'approvazione della definizione puntuale ed operativa del Progetto di cui al precedente punto 2.;

4.  di demandare ad atti del Direttore della Direzione Risorse Strumentali SSR, la materiale esecuzione del presente provvedimento, nonché l'eventuale sostituzione dei componenti delloSteering Committee e dello Scientific Committe;

5.  di rinviare a separato provvedimento di Giunta la definizione del progetto di riorganizzazione tecnico - amministrativa da assegnare alla esecuzione operativa di Azienda Zero;

6.  di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

7.  di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.

(seguono allegati)

MODELLO_ORGANIZZATIVO_DI_PROGETTO_339837.pdf

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