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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 19 del 21 febbraio 2017


Materia: Settore secondario

Deliberazione della Giunta Regionale n. 54 del 27 gennaio 2017

Riconoscimento della rete innovativa regionale "Veneto Green Cluster". Legge regionale 30 maggio 2014, n. 13 "Disciplina dei distretti industriali, delle reti innovative regionali e delle aggregazioni di imprese".

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento si riconosce la rete innovativa regionale nei rapporti con la Regione e le altre amministrazioni pubbliche, ai sensi della legge regionale 30 maggio 2014, n. 13, articolo 6.

l'Assessore Roberto Marcato riferisce quanto segue.

L’evoluzione economica ha portato alla definizione di nuove e differenti forme aggregative che si propongono di fornire alle imprese strumenti utili per favorire l’aumento della competitività e dell’innovazione, attraverso l’attuazione di forme di collaborazione e di integrazione idonee a rispondere alla crisi economica e alle nuove sfide dettate dall’economia globale.

Europa 2020, strategia decennale per la crescita e l’occupazione che l’Unione Europea ha adottato nel 2010, mira a rilanciare l’economia creando, al contempo, le condizioni per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. L’innovazione, pertanto, assume un ruolo fondamentale per la promozione di un modello di crescita basato sulla conoscenza.

In questo contesto, la legge regionale 30 maggio 2014, n. 13 “Disciplina dei distretti industriali, delle reti innovative regionali e delle aggregazioni di imprese” ha previsto l’istituzione delle reti innovative regionali quali sistemi di imprese e soggetti pubblici e privati, presenti in ambito regionale, non necessariamente territorialmente contigui, operanti anche in settori diversi, ma in grado di sviluppare un insieme coerente di iniziative e di progetti rilevanti per l’economia regionale, definendo, nel contempo, i criteri per l’individuazione, da parte della Giunta regionale, delle singole reti innovative regionali.

L’organizzazione reticolare costituisce, dunque, un veicolo fondamentale per consentire alle imprese di sviluppare progettualità strategiche capaci di generare benefici rilevanti per l’economia regionale attraverso investimenti in innovazione tecnologica, creazione di ecosistemi di business a favore dell’innovazione dei settori produttivi, della competitività dei prodotti, dello sviluppo di nuovi processi che consentano di sfruttare parte dei vantaggi della grande dimensione, pur senza annullare le singole identità aziendali. La territorialità e la conseguente concentrazione delle imprese non rappresentano, quindi, requisiti qualificativi della rete, la quale può anche guardare con favore a forme di collaborazione più ampie che travalicano il territorio regionale.

Sulla base di quanto previsto dalla “Strategia di Specializzazione Intelligente”, RIS3 Veneto, documento di condizionalità ex ante per l’utilizzo delle risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per le iniziative previste dall’Asse 1 “Ricerca, Sviluppo tecnologico e Innovazione”, la Giunta regionale, con provvedimento n. 1020 del 17 giugno 2014, ha approvato il “Documento di Strategia Regionale della Ricerca e l’Innovazione” in ambito di Specializzazione Intelligente RIS3 (Research and Innovation Strategy, Smart Specialisation) con il quale sono stati identificati i vantaggi competitivi e le specializzazioni tecnologiche più coerenti con il potenziale di innovazione regionale e individuati, in particolare, quattro ambiti di specializzazione tra loro interconnessi: Smart Agrifood, Sustainable Living, Smart Manufacturing e Creative Industries.

L’obiettivo della RIS3 è stato, infatti, quello di identificare gli ambiti di specializzazione del Veneto, ovvero quelle “aree dove la regione mostra un vantaggio competitivo, oppure dispone di un potenziale per generare crescita qualificata e trasformazioni economiche per affrontare sfide sociali ed ambientali”.

Per l’identificazione dei quattro citati ambiti di specializzazione regionale è stata condotta un’analisi sui seguenti fattori strategici e abilitanti:

  • le KETs (Key Enabling Technologies), in grado di favorire le innovazioni di processo, prodotto, organizzazione e marketing nelle singole aree (per esempio micro e nano elettronica, materiali avanzati, biotecnologie industriali, fotonica, nanotecnologie e sistemi avanzati di produzione);
  • i driver dell’innovazione, intesi come fattori catalizzatori o di stimolo per l’innovazione, non solo tecnologica;
  • la fertilizzazione trasversale tra aree produttive, come opportunità di innovazione attraverso l’incrocio di conoscenze applicabili in più settori o grazie alla ricerca di mercati comuni da esplorare, che porta a stimolare la collaborazione tra imprese anche di settori diversi.

Inoltre, in coerenza con gli indirizzi formulati dal “Documento di Strategia Regionale della Ricerca e l’Innovazione” in ambito di Specializzazione Intelligente RIS3, con deliberazione n. 74 del 2 marzo 2016, il Consiglio regionale ha approvato il “Piano Strategico regionale per la ricerca scientifica, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione” a valere sul triennio 2016-2018 il quale, tra l’altro, definisce i settori e i temi strategici per l’implementazione dei processi di innovazione.

I due citati documenti strategici costituiscono le basi della definizione di una strategia organica e di medio-lungo periodo in grado di costruire un reale ecosistema regionale per l’innovazione, utile a superare la frammentazione attuale partendo dalla focalizzazione sulle specializzazioni Smart Agrifood, Sustainable Living, Smart Manufacturing e Creative Industries e proseguendo sulle loro traiettorie di sviluppo.

Ogni ambito di specializzazione, infatti, è composto da una serie di settori “tradizionali” che sono già stati desunti dall’analisi di contesto effettuata per la definizione della RIS3. L’integrazione di tali settori con altri complementari e trasversali, nonché la loro combinazione con le “Tecnologie Abilitanti Chiave” (KETs), già oggetto d’individuazione da parte dell’Unione Europea, e i driver dell’innovazione consente quindi di delineare un insieme di possibili “Traiettorie di sviluppo” che possono essere presidiate dalla rete innovativa regionale.

La rete innovativa regionale si propone quindi quale strumento amministrativo di attuazione della Strategia di Specializzazione Intelligente della Regione del Veneto.

Con deliberazione n. 583 del 21 aprile 2015 avente ad oggetto “Reti Innovative Regionali. Approvazione “Disposizioni operative per il riconoscimento delle reti innovative regionali”. L.R. 30 maggio 2014, n. 13”, la Giunta regionale ha disciplinato le modalità operative per la proposizione delle istanze di riconoscimento delle reti innovative regionali e definito, all’articolo 7, la procedura di riconoscimento delle stesse.

Veneto Innovazione Spa, società in house della Regione e organo operativo per la promozione della ricerca applicata e l’innovazione all’interno del sistema produttivo veneto, in particolare nei confronti delle piccole e medie imprese, è chiamata a svolgere un ruolo attivo nella suddetta procedura di accreditamento delle reti innovative regionali. In particolare, è stata incaricata di costituire uno “Sportello delle reti innovative regionali” e un “Catalogo regionale della ricerca”, suddiviso per tematiche di specializzazione, nel quale le reti riconosciute dalla Giunta regionale vengono iscritte e registrate sulla base delle proprie caratteristiche. Per ogni domanda di riconoscimento presentata allo Sportello, Veneto Innovazione valuta il soddisfacimento dei parametri di valutazione definiti al paragrafo 8 dell’Allegato A alla DGR n. 583/2015 e, a conclusione, predispone una relazione che trasmette, congiuntamente a tutta la documentazione, alla Direzione Ricerca Innovazione ed Energia per il seguito di competenza. È chiamata, altresì, a supportare le imprese aderenti alla rete innovativa anche in fase propositiva propedeutica al riconoscimento e in fase di gestione del programma di rete.

In esecuzione dei citati provvedimenti giuntali, con decreto del Direttore della già Sezione Ricerca e Innovazione n. 107 dell’8 maggio 2015 è stata, infine, approvata la modulistica necessaria ai fini della presentazione della domanda di riconoscimento della rete innovativa regionale e del soggetto giuridico preposto alla rappresentanza nei rapporti con la Regione del Veneto.

Qualora il soggetto richiedente il riconoscimento risulti non ancora costituito in una delle forme giuridiche previste dalla citata DGR n. 583/2015, all’istanza di riconoscimento deve essere accluso l’atto di impegno alla costituzione del soggetto giuridico preposto alla rappresentanza della rete innovativa regionale.

La positiva valutazione effettuata da Veneto Innovazione Spa con assegnazione del punteggio di cui al sub paragrafo 8.1 dell’Allegato A alla deliberazione n. 583/2015 determina l’avvio dell’iter di riconoscimento del soggetto giuridico da parte della Giunta regionale.

In data 13 dicembre 2016, con nota registrata al protocollo regionale al n. 486682 il 14 dicembre 2016, Veneto Innovazione ha trasmesso alla Unità Organizzativa Ricerca Distretti e Reti il verbale di chiusura dell’istruttoria dell’istanza di riconoscimento della rete innovativa regionale denominata “Veneto Green Cluster” presentata allo sportello delle reti innovative regionali l’8 agosto 2016 e oggetto d’integrazione in data 2 dicembre 2016. L’istanza di riconoscimento viene presentata dal sig. Antonio Casotto, in qualità di legale rappresentante del contratto di rete dotato di soggettività giuridica denominato “Green Tech Italy”, soggetto giuridico iscritto al registro delle imprese della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Vicenza e designato alla rappresentanza della rete innovativa regionale in conformità alle disposizioni previste dalla citata deliberazione n. 583/2015, Allegato A, paragrafo 3, sub paragrafo 3.2.

L’Unità Organizzativa Ricerca Distretti e Reti, struttura regionale competente per la fase istruttoria prevista dal paragrafo 7 della citata deliberazione regionale, ha proceduto all’esame della documentazione trasmessa da Veneto Innovazione e a verificare i requisiti del soggetto giuridico identificato per la rappresentanza della rete innovativa regionale ai sensi dell’articolo 6, comma 1, della legge regionale 30 maggio 2014, n. 13. In particolare, in data 14 dicembre 2016, è stata acquisita la visura camerale e la copia dell’atto costitutivo dai quali non si ravvisano elementi ostativi ai fini dello svolgimento del ruolo per il quale tale soggetto viene preposto e per il raggiungimento delle finalità previste dalla menzionata normativa regionale.

Pertanto, nel dare atto dell’esito positivo del controllo effettuato sul possesso dei requisiti formali, l’attività istruttoria è proseguita sulla parte sostanziale inerente i contenuti della candidatura e la riferita valutazione effettuata da Veneto Innovazione.

La rete innovativa regionale “Veneto Green Cluster” intende sostenere la valorizzazione dei rifiuti in risorse ed energie rinnovabili, attraverso la creazione di una piattaforma tecnologica che concili la dimensione economica con quella ambientale, agendo sulla leva competitiva della “produttività delle risorse”. Questo impegno coinvolgerà i processi innovativi e le tecnologie avanzate, interessando una catena del valore trasversale a diversi ambiti settoriali tra cui l'estrazione, la trasformazione sostenibile, il riciclaggio e il trasporto intermodale, la progettazione ecocompatibile, lo sviluppo di nuovi materiali, prodotti e la pianificazione dell'utilizzo delle risorse naturali.

La rete innovativa regionale si propone di aggregare le migliori eccellenze nell’ambito della valorizzazione dei rifiuti, coinvolgendo settori industriali orientati alla fornitura di beni e servizi ambientali e imprese impegnate a ridurre l’impatto ambientale dei propri processi produttivi e dei propri prodotti. In questa direzione, risulta evidente come l’innovazione tecnologica, organizzativa e comportamentale rappresenti il vero motore di tutto il processo, per cui l’apporto offerto dagli organismi di ricerca diventa determinante.

A tal fine, la partnership retista prevede un nucleo centrale costituito dal contratto di rete dotato di soggettività giuridica che agisce quale rappresentante della rete e le imprese che sono parte della rete innovativa regionale alle quali si affiancano, in qualità di fornitori di ricerca e sviluppo, importanti soggetti della conoscenza ed enti di ricerca tra cui il Centro Studi di Economia e Tecnica dell’Energia “Giorgio Levi Cases” costituito presso l’Università degli Studi di Padova e il Dipartimento di ingegneria meccanica e ambientale dell’Università di Trento.

In totale sono 46 i soggetti coinvolti nella rete, di cui 26 PMI, 1 grande impresa, 4 tra soggetti della conoscenza ed enti di ricerca, 9 tra associazioni e consorzi di promozione, 2 società pubbliche di servizi, 1 ente pubblico locale e 3 contratti di rete.

In particolare, tra i contratti di rete annoverati si evidenzia la presenza del contratto di rete con soggettività giuridica denominato “Opice RDI” che inizialmente si era interfacciato con Veneto Innovazione per la proposizione di una propria candidatura vertente anch’essa sulla tematica dei “rifiuti come risorsa”.

Visto che l’ambito operativo di tale contratto di rete poteva rappresentare un sottoinsieme della proposta presentata allo sportello delle reti innovative regionali da parte della già citata “Green Tech Italy”, e che le potenzialità offerte da “Opice RDI” potevano essere di interesse per rafforzare la struttura della candidatura, Veneto Innovazione ha proceduto ad avviare un proficuo processo di composizione delle proposte che ha prodotto quale primo risultato concreto la sottoscrizione di un accordo di collaborazione tra i due contratti di rete.

Con rifermento agli indirizzi formulati nel “Documento di Strategia Regionale della Ricerca e l’Innovazione” in ambito di Specializzazione Intelligente RIS3, la rete innovativa regionale trova collocazione nell’ambito di specializzazione intelligente denominato “Sustainable living”, per il quale il concetto di benessere include anche le caratteristiche di efficienza e sicurezza ambientale e sono quindi fondamentali la ricerca e lo sviluppo di processi atti alla salvaguardia ambientale, i processi per la riduzione dell’inquinamento ivi inclusi innovativi sistemi tecnologici di monitoraggio, ottimizzazione e innovazione del ciclo dei rifiuti e lo sviluppo di nuove azioni indirette e politiche per affrontare il cambiamento climatico e i suoi effetti sul territorio.

Per tale ambito di specializzazione intelligente sono individuate le seguenti traiettorie di sviluppo che ben si prestano ad essere percorse da questa rete innovativa regionale.

Una prima traiettoria di sviluppo è rappresentata dal “disaccoppiamento” tra cicli economici e impatti ambientali.

La seconda traiettoria ispiratrice riguarda le città sostenibili ed intelligenti, tenuto conto che il Veneto, grazie alle sempre più numerose esperienze di gestione sostenibile dei rifiuti fondate su riciclaggio, raccolte differenziate domiciliari, sistemi di tariffazione puntuale, politiche di riuso, risparmio energetico e incentivazione delle fonti energetiche rinnovabili, ha tutte le carte in regola per essere considerato un leader europeo.

La terza traiettoria di sviluppo è nella ricerca di nuove soluzioni e la loro applicazione che consenta di recuperare e riutilizzare i rifiuti non solo ai fini energetici, ma come input di nuovi cicli produttivi, riducendone al tempo stesso la quantità destinata alle discariche e, parallelamente, di aggiornare i processi produttivi industriali tradizionali con l’obiettivo di una maggiore eco sostenibilità complessiva, sicurezza e salute per i cittadini.

Infine, un’ulteriore traiettoria trae origine dalle enormi potenzialità che oggi offre la cosiddetta “economia circolare” che assume una funzione strategica nel momento in cui è confermata la costante perdita di materiali preziosi nelle economie moderne e una rapida crescita di investimenti pubblico/privati in tecnologie alternative di back-stop.

La rete innovativa regionale si è perciò data i seguenti obiettivi:

  • essere una piattaforma tecnologica dedicata alla ricerca applicata e allo sviluppo sperimentale di applicazioni e soluzioni tecnologiche finalizzate alla trasformazione dei rifiuti in risorse e specializzata nel recupero e/o riuso dei rifiuti “pregiati” per scopi industriali e/o energetici in diversi settori produttivi;
  • sviluppare una “borsa” per lo scambio di rifiuti e materie prime seconde, attraverso l’impiego di un sistema IT che agevoli tutte le fasi propedeutiche previste dalla norma, dalla caratterizzazione chimico, fisico e merceologica del rifiuto-risorsa, alla verifica di possibili impieghi, alla fase di test con campioni di prova, fino alla regolamentazione economica dello scambio;
  • essere un hub informativo per lo scambio delle conoscenze in materia di ottimizzazione dei processi fisici di riciclaggio e termovalorizzazione dei rifiuti e di ottimizzazione dei flussi logistici.

Tali obiettivi saranno perseguiti attraverso una serie articolata di attività da realizzarsi nell’ambito di 4 macro aree identificate nelle seguenti:

  • potenziamento delle infrastrutture telematiche di rete;
  • potenziamento e integrazione dei processi di ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico;
  • creazione o consolidamento di partenariati internazionali strutturati;
  • diffusione delle informazioni e della conoscenza verso un pubblico allargato.

Per quanto rappresentato, la candidatura è stata positivamente valutata da Veneto Innovazione che, ai sensi del paragrafo 8.1 dell’Allegato A alla DGR n. 583/2015, ha proceduto ad assegnare il punteggio complessivo di 17 punti su un totale di 28, perciò sufficiente al riconoscimento della rete innovativa regionale.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

VISTE le leggi regionali 31 dicembre 2012, n. 54, articolo 2, comma 2 e 30 maggio 2014, n. 13, articolo 6;

VISTA la deliberazione del Consiglio regionale n. 74 del 2 marzo 2016;

VISTE le deliberazioni della Giunta regionale n. 1020 del 17 giugno 2014, n. 2609 del 23 dicembre 2014 e n. 583 del 21 aprile 2015, n. 802 del 27 maggio 2016, n. 1076 del 29 giugno 2016, n. 1156 del 12 luglio 2016;

VISTI il decreto del Direttore della Sezione Ricerca e Innovazione n. 107 dell’8 maggio 2015 e il decreto del Direttore della Direzione Ricerca Innovazione ed Energia n. 59 del 5 ottobre 2016;

VISTI l’istanza di riconoscimento della rete innovativa regionale “Veneto Green Cluster” presentata dal sig. Antonio Casotto allo “Sportello delle reti innovative regionali” e la relativa valutazione trasmessa da Veneto Innovazione tramite posta elettronica certificata alla Unità Organizzativa Ricerca Distretti e Reti in data 13 dicembre 2016, acquisita al protocollo regionale al n. 486682 il 14 dicembre 2016;

delibera

  1. di considerare le premesse parte integrante del presente provvedimento;
  2. di prendere atto della valutazione positiva espressa da Veneto Innovazione Spa, società in house, e comunicata con nota inviata il 13 dicembre 2016 e registrata al protocollo regionale al n. 486682 il 14 dicembre 2016;
  3. di riconoscere, per le finalità di cui alla legge regionale 30 maggio 2014, n. 13 “Disciplina dei distretti industriali, delle reti innovative regionali e delle aggregazioni di imprese” la rete innovativa regionale denominata: “Veneto Green Cluster”;
  4. di riconoscere, ai sensi della legge regionale 30 maggio 2014, n. 13, articolo 6, il soggetto costituito nella forma giuridica di contratto di rete dotato di soggettività giuridica e denominato: “Green Tech Italy”, C.F. e P.IVA 04018480246, quale soggetto giuridico rappresentante la rete innovativa regionale “Veneto Green Cluster”;
  5. di accreditare la rete innovativa regionale “Veneto Green Cluster” nel costituendo Catalogo regionale della ricerca, previsto ai sensi della deliberazione giuntale n. 2609 del 23 dicembre 2014, la cui gestione è affidata a Veneto Innovazione Spa;
  6. di dare atto che, ai sensi dell’Allegato A alla deliberazione della Giunta regionale n. 583 del 21 aprile 2015, la rete innovativa regionale è oggetto di valutazione con cadenza biennale in merito al mantenimento dei requisiti;
  7. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spese a carico del bilancio regionale;
  8. di incaricare dell’esecuzione del presente atto il Direttore dell’Unità Organizzativa Ricerca Distretti e Reti;
  9. di notificare la presente deliberazione al soggetto istante e a Veneto Innovazione Spa per il seguito di competenza;
  10. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.
  11. di informare che avverso il presente provvedimento può essere proposto ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni dall’avvenuta conoscenza ovvero, alternativamente, ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni.

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