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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 64 del 05 luglio 2016


Materia: Sanità e igiene pubblica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 927 del 22 giugno 2016

Istituzione della Rete Endocrinologica Veneta. Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR) 2012-2016. Deliberazione n. 118/CR del 23 dicembre 2015 di riassunzione della DGR n. 36/CR del 7 aprile 2015.

Note per la trasparenza

Viene istituita la Rete Endocrinologica Veneta, in attuazione ai principi sanciti dal Piano Socio Sanitario Regionale 2012-2016.

L'Assessore, Luca Coletto, riferisce quanto segue.

Nel Piano Socio Sanitario Regionale (PSSR) 2012-2016, promulgato con legge regionale 29 giugno 2012, n. 23, è riportato come le reti cliniche integrate con il territorio debbano rispondere a due principi cardine garantendo a tutti i cittadini del Veneto una uguale ed uniforme accessibilità alle migliori cure sanitarie, nel luogo e con una tempistica adeguati, e garantendo allo stesso tempo la sicurezza delle prestazioni al paziente, strettamente correlata all'expertise clinica e ad una appropriata organizzazione.

Per quanto riguarda l'ambito della endocrinologia le patologie ad essa correlate sono una problematica sanitaria ad alta prevalenza (basti pensare che la patologia nodulare della tiroide è presente nel 30 % della popolazione generale, la sindrome dell'ovaio policistico in almeno il 10% delle donne in età riproduttiva e l'infertilità nel 20% delle coppie in età riproduttiva), con una complessità variabile a seconda del quadro clinico considerato, talora importante (come nel caso dell'ipertiroidismo in gravidanza, dei tumori aggressivi ipofisari, della sindrome di Cushing e del feocromocitoma), e con un rischio di inappropriatezza clinica elevato. Trattandosi di patologie a prevalente gestione ambulatoriale, se si escludono le situazioni neoplastiche avanzate o quelle che richiedono un trattamento chirurgico o radio-metabolico, oppure i quadri correlati alle complicanze, specie cardiovascolari, vi è purtroppo una disomogeneità dei dati epidemiologici. Tale problema ha reso sempre difficile l'attuazione di misure di razionalizzazione, soprattutto in ambito diagnostico.

Nell'ottica di un costante processo di ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse si ritiene perciò importante, per il paziente, ma anche per il Sistema Sanitario Regionale, prevedere un percorso organizzato riguardante la gestione diagnostica e terapeutica delle patologie endocrine, che tenga conto del necessario approccio integrato delle problematiche endocrinologiche e che, all'occorrenza, possa usufruire anche di specifiche competenze multidisciplinari in grado di affrontare le complessità cliniche, diagnostiche e terapeutiche, che si riscontrano non raramente in queste patologie.

In particolare è necessario definire:

  • l'organizzazione territoriale, e i diversi livelli di competenze;
  • i percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali fruibili in maniera eguale su tutto il territorio del Veneto;
  • la formazione, sia quella rivolta verso i medici che quella rivolta verso i pazienti o, quando presenti, le associazioni dei pazienti.

Poiché la specialità di Endocrinologia si occupa di patologie assai diverse sia nella presentazione clinica che nella dimensione epidemiologica (da forme molto comuni a forme molto rare) e queste per loro natura sono spesso caratterizzate da ricadute sistemiche, la diagnostica di molte patologie endocrine ha un alto grado di complessità e richiede l'accesso ad una rete integrata di servizi e la capacità del medico di saper effettuare una appropriata ed oculata scelta degli strumenti da utilizzare a questo fine. Anche gli aspetti terapeutici presentano, in molti casi, un elevato grado di complessità.

Queste peculiari caratteristiche rendono necessaria un'organizzazione sanitaria che, nell'ambito di tali malattie, possa offrire una facile e rapida accessibilità ad un percorso diagnostico e terapeutico organizzato per a) livelli, b) tipologia, c) specificità delle singole patologie endocrine, secondo le più appropriate ed aggiornate procedure diagnostico-terapeutiche.

La definizione della "Rete Endocrinologica" consente di strutturare percorsi omogenei per specifiche patologie, ad esempio le patologie tiroidee, surrenaliche, andrologiche, etc. con la possibilità di indirizzare i pazienti affetti da tali patologie con un elevato grado di complessità a Centri di eccellenza con riconosciuta esperienza in ambito nazionale ed internazionale, specifici per le singole patologie.

In tal modo è possibile garantire che specifiche competenze possano essere fruibili nel territorio del Veneto in maniera più omogenea e qualificata, rispetto alla realtà attuale, e che possano essere definiti e implementati dei Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali (PDTA) condivisi e basati sulle evidenze, oltre ad assicurare un'attività di aggiornamento/informazione/formazione capillare per tutti i professionisti coinvolti nel settore endocrinologico, la messa a punto di piani di educazione sanitaria, la prevenzione delle patologie endocrine a carattere ereditario o ambientale, la definizione di canali diretti con le associazioni dei pazienti affetti da patologia endocrina e l'utilizzo dei mezzi più efficaci per la diffusione delle notizie riguardanti tali attività (mediante internet, mezzi di comunicazione di massa etc.).

Per quanto sopra espresso è stata approvata la DGR n. 36/CR del 7 aprile 2015 con la quale sono stati individuati i livelli ed il ruoli all'interno della Rete in parola.

La DGR n. 36/CR/2015 è stata trasmessa al Consiglio regionale per l'acquisizione del parere della competente Commissione consiliare previsto dall'art. 2, comma 3, della legge regionale 29 giugno 2012, n. 23, ma l'iter non si è perfezionato con l'espressione del citato parere. Con la fine della IX legislatura i disegni di legge, le deliberazioni di proposta di provvedimento al Consiglio Regionale e le deliberazioni della Giunta Regionale di richiesta parere alle Commissioni consiliari competenti, il cui iter non si sia perfezionato nel corso della citata legislatura, sono decaduti, così come previsto dall'articolo 133 del Regolamento del Consiglio Regionale. La DGR n. 36/CR/2015 rientra tra le tipologie di atto citate.

Dando atto che non sono intervenute variazioni dei presupposti di fatto e di diritto afferenti all'originaria deliberazione n. 36/CR/2015, la Giunta Regionale, con DGR n. 118/CR del 23 dicembre 2015, ha approvato la sua riassunzione.

La DGR n. 118/CR/2015 è stata trasmessa al Consiglio regionale per l'acquisizione del parere della competente Commissione consiliare previsto dall'art. 2, comma 3, della legge regionale 29 giugno 2012, n. 23.

La Quinta Commissione consiliare, nella seduta n. 22 del 16 febbraio 2016, ha esaminato la DGR n. 118/CR/2015 ed ha espresso parere favorevole all'unanimità (PAGR n. 57).

Con il presente atto, recependo il sopra citato parere, si propone l'istituzione della Rete Endocrinologica Veneta, individuando - in coerenza con il modello hub and spoke e con l'integrazione Ospedale-Territorio di cui al Piano Socio Sanitario Regionale 2012-2016 ed alla DGR n. 2122 del 19 novembre 2013 - i livelli ed i ruoli all'interno della Rete in parola.

Il Medico di Medicina Generale (MMG) rappresenta il primo elemento coinvolto nella identificazione della patologia endocrina e rappresenta, a sua volta, il punto di riferimento per altri professionisti che operino nel territorio e che vengano in contatto con pazienti con potenziali problematiche endocrine attraverso le visite mediche scolastiche, le visite mediche per idoneità sportiva e gli ambulatori di Igiene Pubblica.

Il MMG, se necessario anche sulla base di protocolli diagnostici condivisi, indirizza il paziente, nel sospetto di una patologia endocrina, alla diagnostica laboratoristica (semplice), ad una diagnostica di imaging (ecografia, TAC o RMN) e successivamente, quando necessario, ad accertamenti ulteriori in centri o servizi specialistici.

Il MMG rappresenta il riferimento per il paziente che necessiti di valutazioni endocrinologiche e terapeutiche semplici, secondo le linee guida della specifica patologia (es.: diagnosi e follow-up dell'ipotiroidismo primitivo, etc).

Possono essere previsti percorsi facilitati (programmabili direttamente anche per via informatica) sia per le indagini laboratoristiche o di imaging più semplici, sia per visite specialistiche in Centri di livello superiore, organizzabili secondo un criterio che evidenzi l'urgenza e/o la complessità del caso clinico oltre che consultazioni rapide con i Centri di riferimento per consulenze, indirizzi sulle linee guida diagnostico-terapeutiche, etc.

Primo Livello - Endocrinologia di I Livello o Territoriale

È garantito da professionisti specialisti in Endocrinologia che operano ambulatorialmente in condizione di convenzione (territorio/distretto) e che dispongono di accesso facilitato a strutture o di organizzazione (personale dedicato, strumenti, logistica) in condizione di autonomia funzionale per poter gestire percorsi di diagnostica laboratoristica e morfologica per immagini.

Il suo compito è quello di gestire patologie endocrinologiche di bassa-moderata complessità, stabilire percorsi terapeutici semplici (non necessitanti la compilazione di Piani Terapeutici specifici gestiti dai Centri di livello superiore) e/o compilare piani di esenzione per patologie endocrine.

In presenza di patologie endocrine a più elevato grado di complessità, lo specialista territoriale, coinvolge i centri specialistici di 2° e 3° Livello.

Lo specialista territoriale collabora con gli specialisti operanti in Centri dei Livelli superiori, nelle attività di informazione/aggiornamento territoriale sia scientifico (per i MMG) che educativo-comportamentale (soprattutto per i pazienti con patologie croniche), attivando contatti con le associazioni dei pazienti endocrinologici (quando presenti) e facendo presenti, al Comitato di coordinamento regionale, eventuali criticità sia operative (problemi laboratoristici, con i reparti, etc..) che amministrativo-gestionali (liste di prenotazione ambulatoriale eccessivamente lunghe, difficoltà nel reperimento farmaci, utilizzo farmaci orfani, problematiche di farmaci off-label, etc..).

Secondo Livello - Endocrinologia di II Livello

È garantito da professionisti specialisti in Endocrinologia che operano in una struttura ospedaliera, coadiuvata da una organizzazione che gli consenta di affrontare un percorso diagnostico-terapeutico specialistico di complessità medio-elevata, integrato da collaborazioni specialistiche che comprendano il Laboratorio analisi, la Diagnostica per immagini, la Medicina Nucleare e l'Anatomia Patologica.

Tale attività deve essere ricondotta ad una Unità Operativa Semplice o Complessa, diretta da un Dirigente Medico che abbia la specialità in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, o a strutture ospedaliere private accreditate, che abbiamo le stesse caratteristiche organizzative e strutturali delle unità operative pubbliche e che possano pertanto occupare un ruolo nella Gestione Integrata Territoriale, seguendo gli indirizzi e la programmazione regionale dell'Endocrinologia.

L'organizzazione operativa delle strutture di secondo livello prevede la possibilità di applicare:

  • percorsi clinici integrati, in collaborazione con i MMG e gli endocrinologi di primo livello, per patologie endocrinologiche anche di complessità medio-elevata;
  • percorsi diagnostici in ambito:
  1. laboratoristico, con programmazione e gestione di prelievi ematici anche seriati ed eventualmente test dinamici specifici
  2. morfologico, con studio ecografico (tiroide, paratiroide, surrene, gonadi)
  3. morfologico-istologico, con l'organizzazione di agoaspirati ecoassistiti (FNAC tiroideo, etc)
  • percorsi terapeutici che prevedano anche la possibilità di utilizzo di farmaci erogabili con Piano Terapeutico Regionale.
  • percorsi di educazione e prevenzione, rispetto alle diverse forme di patologia endocrinologica, in collaborazione con il MMG o referenti endocrinologi di primo livello.

La struttura di Secondo Livello deve operare in sinergia e in maniera coordinata con il Comitato di coordinamento regionale, quando presente, e comunque con i rappresentanti delle Strutture di 3° Livello e/o dell'Azienda Ospedaliera di Padova, dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e dell'Istituto Oncologico Veneto (IOV) - IRCCS.

Terzo Livello - Endocrinologia di III Livello

È garantito da professionisti specialisti in Endocrinologia che operano in una struttura ospedaliere che abbia nella propria organizzazione aziendale:

  • Laboratorio che possa garantire:
  • diagnostiche biochimiche endocrinologiche con tecnologie avanzate
  • diagnostica Molecolare dedicata all'endocrinologia
  • diagnostica Genetica
  • Radiologia in grado di eseguire:
  • sampling venosi/arteriosi delle strutture dell'apparato endocrino
  • manovre di sclero-embolizzazione
  • Neuroradiologia
  • Medicina Nucleare
  • Anatomia Patologica
  • Chirurgia
  • Radioterapia.

Deve essere prevista la possibilità di:

  • collegamenti funzionali strutturati con i professionisti che fanno parte del team endocrinologico allargato a livello ospedaliero e territoriale (SAI e strutture private accreditate), costituito da medici specialisti in endocrinologia, medicina di laboratorio, radiologia medica, medicina nucleare, radioterapia, chirurgia generale o specialistica, anatomia patologica, come pure in altre discipline (esempio, oculista per l'oftalmopatia tiroidea, ginecologo per la sindrome dell'ovaio policistico e le patologie endocrine in gravidanza) con interesse ed esperienza specifica in ambito endocrinologico
  • predisporre piani di coordinamento dell'attività endocrinologica per tutto il bacino di riferimento, indicativamente rappresentato dalla provincia
  • gestire e definire l'organizzazione di tutte le attività formative/informative riguardanti le endocrinopatie sul proprio territorio, destinate a medici (PDTA) e pazienti/associazioni
  • avere contatti e attività di coordinamento con le diverse associazioni dei pazienti e le Società scientifiche dell'area endocrino-metabolica (SIE, AME, AIT, SIO, SID, AMD, SIAMS, SIA, SIOMMMS, etc.).

La complessità dell'organizzazione della rete endocrinologica regionale, nelle differenti realtà organizzative e con il fine di mantenere il miglior stato di efficienza operativa (valutazione dei migliori e più adeguati percorsi diagnostico-terapeutici, risoluzione di criticità operative distrettuali, locali o generali, riconoscimento di esigenze specifiche o particolari, etc...) rende necessario prevedere l'istituzione di un Comitato di coordinamento regionale.

Il Comitato di coordinamento regionale è composto da specifiche figure che rappresentino le tipologie di professionisti coinvolti nei vari livelli organizzativi della suddetta organizzazione della rete ed è pertanto costituito da:

  • un coordinatore
  • due referenti dell'attività endocrinologica di I livello
  • due referenti dell'attività endocrinologica di II livello
  • due referenti dell'attività endocrinologica di III livello.
  • Il Comitato dura in carica due anni e ad esso spetta:
  • predisporre, per la valutazione ed approvazione da parte delle strutture regionali competenti, i PDTA e il loro eventuale aggiornamento secondo le più aggiornate e qualificate linee guida nazionali e internazionali e in rapporto alle specifiche opportunità e necessità del servizio sanitario regionale (in interazione con le Società di riferimento Nazionale)
  • validare i PDTA proposti dalle singole aziende
  • pianificare un percorso formativo regionale rivolto agli operatori sanitari sia ospedalieri che extra-ospedalieri, ivi compresi i medici di medicina generale, la cui gestione è affidata alla Fondazione S.S.P. - "Scuola di Sanità Pubblica, Management delle Aziende Socio-Sanitarie e per l'Incremento dei Trapianti d'Organo e di Tessuti", istituita con DGR n. 437 del 4 aprile 2014.

Si incarica il Direttore Generale dell'Area Sanità e Sociale di provvedere alla nomina dei componenti del citato Comitato.

Si dà atto che quanto disposto con il presente provvedimento non comporta spese a carico del bilancio regionale.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura proponente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;

Vista la L.R. 29 giugno 2012, n. 23 ed il Piano Socio Sanitario 2012-2016;

Vista la DGR n. 2122 del 19 novembre 2013;

Vista la DGR n. 118/CR del 23 dicembre 2015 di riassunzione della DGR n. 36/CR del 7 aprile 2015;

Visto l'art. 2, comma 3, della l. r. 29 giugno 2012, n. 23 e successive modifiche ed integrazioni;

Visto il parere della Quinta Commissione consiliare rilasciato nella seduta n. 22 del 16 febbraio 2016 (PAGR 57);

Visto l'art. 2 co. 2 lett. o) della legge regionale n. 54 del 31 dicembre 2012;

delibera

1.    di istituire, per le motivazioni e secondo le modalità espresse in premessa, la Rete Endocrinologica Veneta;

2.    di approvare le disposizioni e i principi contenuti in premessa, non richiamati espressamente nel presente dispositivo;

3.    di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

4.    di incaricare il Settore Assistenza Ospedaliera Pubblica e Privata, afferente alla Sezione Attuazione Programmazione Sanitaria, dell'esecuzione del presente atto;

5.    di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

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