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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 5 del 19 gennaio 2016


Materia: Servizi sociali

Deliberazione della Giunta Regionale n. 2009 del 23 dicembre 2015

Interventi a favore di organismi che promuovono l'attività non lucrativa di utilità sociale, di solidarietà e di volontariato. Finanziamento progettualità finalizzate al recupero e reinserimento sociale e/o lavorativo delle fasce deboli RIA - Reddito Inclusione Attiva.

Note per la trasparenza

Con il presente provvedimento si intende garantire la continuità ai programmi di intervento "RIA - Reddito Inclusione Attiva" per il reinserimento sociale e/o lavorativo delle fasce socialmente deboli realizzati dai Comuni capoluogo ai sensi della DGR 2669/2014 attraverso un finanziamento specifico.

L'Assessore Manuela Lanzarin riferisce quanto segue.

Il mutamento socio - economico in atto ha fatto emergere anche nella nostra regione, nuove forme di marginalità sociale in aggiunta a quelle tradizionalmente intese, basti pensare a chi perde il lavoro con il conseguente crollo del reddito famigliare o alla famiglia mono genitoriale.

Il Veneto ha favorito negli anni una tipologia di intervento che privilegia la valorizzazione della persona, non limitata all'assistenzialismo mediante contributi economici, sostenendo quei progetti che, per prevenire ed affrontare i casi a rischio di marginalità sociale, prevedono la costruzione di un sistema di rete e la partecipazione di diversi attori sociali (associazioni, cooperative, privati, etc.).

La Giunta regionale, con DGR n. 2897 del 30.12.2013 ha previsto di estendere la realizzazione del Progetto "Reddito di ultima istanza", sperimentato inizialmente nell'area rodigina, a tutti i Comuni capoluogo di provincia, affidando agli stessi il ruolo di promotore nell'istituzione di un coordinamento che diventi gestore della progettualità nel territorio di competenza, nonché il compito di estendere il progetto al maggior numero possibile di altri Comuni dell'ambito provinciale.

Il progetto "RUI" è rivolto alle categorie di persone più deboli, che difficilmente possono trovare collocazione nel mondo lavorativo per patologie, scarsa formazione, disoccupati da lungo tempo, con età tali (oltre i 55 anni) da precluderne il reinserimento e che solo attraverso politiche di sostegno, di formazione, di recupero delle capacità residue, possono evitare il progressivo decadimento. Si tratta di persone il cui supporto, anche economico può, tra le altre cose, facilitare il contatto con servizi indispensabili (Sert, Servizio Alcologia, Salute mentale, ecc.) o con le organizzazioni di volontariato che hanno nella loro mission un'attenzione particolare verso queste persone o con organismi, prevalentemente cooperative sociali, che possono favorire un percorso di inserimento lavorativo senza escludere, se possibile, inserimenti più impegnativi in imprese profit.

Con Decreto Direttoriale n. 49 del 26.02.2014 è stato istituito il tavolo permanente di monitoraggio stabilito dalla DGR 2897/2013 e con successivo provvedimento direttoriale n. 189 del 18 giugno 2014 sono stati approvati i relativi programmi di intervento.

In ogni ambito provinciale il progetto è stato presentato alle realtà del territorio, si è costituito il tavolo di coordinamento con associazioni del terzo settore, di categoria, sindacali e sono stati coinvolti Comuni limitrofi, alcuni dei quali hanno già espresso l'adesione definendo la quota di cofinanziamento.

Con DGR 2669/2014 è stata finanziata la seconda annualità del progetto RUI, per consentire ai Comuni capoluogo la realizzazione concreta di interventi per il reinserimento sociale e/o lavorativo, nel rispetto delle specificità dei diversi territori coinvolti e delle iniziative già in essere e con appositi provvedimenti direttoriali, nell'arco temporale da agosto a novembre, sono stati approvati i programmi presentati dai Comuni.

I rappresentanti del Tavolo di monitoraggio, periodicamente riunito, hanno più volte manifestato la volontà di modificare la denominazione del progetto per adeguarla alle reali attività poste in essere e non ultimo accostare gli interventi a livello regionale alla sperimentazione ministeriale SIA - sostegno per l'inclusione attiva.

Con Decreto Direttoriale n. 347 del 16.12.2015 la denominazione del progetto RUI - reddito di Ultima Istanza è stata variata in RIA - Reddito Inclusione Attiva.

Si rende ora necessario assicurare ai Comuni capoluogo e ai loro Comuni aderenti la continuità dei programmi di intervento per il reinserimento sociale e/o lavorativo delle fasce socialmente deboli, con un adeguato finanziamento.

Il contributo assegnabile a ciascun Comune capoluogo sarà composto da una quota fissa pari a € 50.000,00 e da una quota proporzionale al numero di residenti nel Comune capoluogo e nei Comuni ufficialmente coinvolti, aggiornato ai dati ISTAT del 1/1/2015.

Con il Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 3.10.2013, in attuazione dell'art. 59, comma 44 della Legge 27/12/1997 n. 449, con il quale sono state emanate disposizioni circa l'istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri del "Fondo per le politiche sociali" L. 328/2000 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato dei servizi sociali" e dell'art. 80, comma 17 della Legge 388/2000, che stabilisce la composizione del Fondo nazionale per le politiche sociali a decorrere dal 2001, si è provveduto alla ripartizione delle risorse finanziarie del Fondo nazionale per le politiche sociali 2015, assegnando alla Regione del Veneto l'ammontare di Euro 20.586.278,52.

A seguito di tale riparto le Regioni sono tenute a programmare gli impieghi delle risorse loro destinate per le aree di utenza e secondo i macrolivelli e gli obiettivi di servizio indicati nell'Allegato 1 del Decreto Interministeriale in data 26 giugno 2013.

Uno dei macrolivelli individuati in tale allegato è quello denominato 5 - Misure di inclusione sociale - Sostegno al reddito e, nell'ambito di quest'ultimo, è presente l'Obiettivo di servizio "Misure di sostegno al reddito", linea di intervento cruciale in questa fase storica che vede settori crescenti della società costretti ad affrontare difficoltà di ordine economico.

In tale ambito si inseriscono i programmi e le progettualità inerenti al "RUI", che trovano, pertanto, copertura per un ammontare pari a Euro 1.800.000,00 sullo stanziamento del capitolo 102039 "Fondo nazionale per le Politiche sociali (art. 20, L. 8/11/2000, n. 328 - art.80, co. 17, L.23/12/2000, n. 388) UPB U0156.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura proponente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

VISTI gli artt. n. 20 della L.328/2000 e n. 80 della L. 388/2000;

VISTO il Decreto Interministeriale 26 giugno 2013;

VISTO il D.M. Lavoro e Politiche sociali 3 ottobre 2013;

VISTA la Legge regionale n. 11 del 13.04.2001, art. 133 lett. a);

VISTA la legge regionale 29 novembre 2001, n. 39, artt. 42 e 44;

VISTO l'art. 2 co. 2 della legge regionale n. 54 del 31 dicembre 2012;

VISTA la Legge regionale 27 aprile 2015 n. 7;

VISTA la DGR n. 2897 del 30.12.2013;

VISTI i DDR n. 49 del 26.02.2014 e n. 189 del 18 giugno 2014;

VISTA la DGR n. 2669 del 29.12.2014;

delibera

1.      di considerare le premesse parti integranti ed essenziali del presente provvedimento;

2.      di determinare in Euro 1.800.000,00 l'importo massimo delle obbligazioni di spesa alla cui assunzione provvederà con proprio atto il Direttore del Dipartimento per i Servizi Sociosanitari e Sociali, entro il corrente esercizio, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo n. 102039 "Fondo nazionale per le Politiche sociali (art. 20, L. 8/11/2000, n. 328 - art.80, co. 17, L.23/12/2000, n. 388) UPB U0156;

3.      di dare atto che il Dipartimento per i Servizi Sociosanitari e Sociali a cui è stato assegnato il capitolo di cui al precedente punto, ha attestato che il medesimo presenta sufficiente capienza;

4.      di dare atto che la spesa di cui si prevede l'impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della L. R. 1/2011 e non ha natura di debito commerciale;

5.      di incaricare il Dipartimento per i Servizi Sociosanitari e Sociali dell'esecuzione del presente atto;

6.      di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi degli articoli 26 e 27 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33;

7.      di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.

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