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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 4 del 15 gennaio 2016


Materia: Acque

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1955 del 23 dicembre 2015

Revisione degli agglomerati individuati, ai sensi della Direttiva 91/271/CEE, D.Lgs. 152/2006 e Piano di Tutela delle Acque, con D.G.R. n. 3856 del 15/12/2009.

Note per la trasparenza

Con DGR n. 3856 del 15/12/2009 erano stati individuati, sulla base del censimento ISTAT 2001, gli agglomerati regionali alla luce della Direttiva Comunitaria 91/271 inerente le acque reflue urbane. A seguito di proposte di modifica e revisione avanzate dalle Autorità d'Ambito Territoriale Ottimale (AATO, ora Consigli di Bacino) e dai Gestori del Servizio Idrico Integrato e della relativa istruttoria, con DGR n. 1442 del 05/08/2014 si prendeva atto delle proposte ritenute accoglibili demandando ad un successivo provvedimento l'approvazione definitiva. Con il presente provvedimento pertanto si provvede ad approvare in via definitiva la nuova configurazione degli agglomerati regionali.

L'Assessore Gianpaolo Bottacin riferisce quanto segue.

La Direttiva 91/271/CEE, relativa al trattamento delle acque reflue urbane, definisce l'agglomerato come un' "area in cui la popolazione e/o le attività economiche sono sufficientemente concentrate così da rendere possibile la raccolta e il convogliamento delle acque reflue urbane verso un impianto di trattamento di acque reflue urbane o verso un punto di scarico finale" e regolamenta il collettamento e la depurazione delle acque reflue urbane proprio sulla base del concetto di agglomerato.

La definizione di agglomerato viene poi ripresa, in modo analogo, dal D.Lgs. 152/2006, art. 74 comma 1, lettera n), nonché dal Piano di Tutela delle Acque (PTA), approvato dal Consiglio Regionale con deliberazione n. 107 del 5/11/2009 e modificato nelle sue Norme Tecniche con DGR n. 842 del 15/5/2012.

Nel D.Lgs. 152/2006 e nel Piano di Tutela delle Acque varie sono le disposizioni che, in ottemperanza alla normativa comunitaria, fanno riferimento agli agglomerati e alla loro dimensione:

•      obbligo di collettamento alla rete fognaria (art. 3 Dir. 91/271/CEE; art. 100 D.Lgs 152/2006);
•      obbligo di trattamento delle acque reflue (art. 4 Dir. 91/271/CEE; art. 105 D.Lgs. 152/2006);
•      limiti per azoto totale e fosforo totale agli scarichi di acque reflue urbane in aree sensibili (art. 5 Dir. 91/271/CEE; art. 106 D.Lgs 152/2006);
•      altri principi e linee guida stabilite negli articoli 20, 22, 23, 25, 30, 32, 39 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Tutela delle Acque. Parte di questi commi deriva proprio dalle disposizioni nazionali e comunitarie precedentemente elencate.

In particolare, l'individuazione degli agglomerati ai sensi della Direttiva 91/271/CEE è effettuata secondo quanto stabilito dall'art. 20 comma 2 delle Norme Tecniche del PTA.

Con DGR n. 3856 del 15/12/2009 erano stati individuati gli agglomerati, sulla base degli elaborati tecnici e cartografici realizzati dall'ARPAV e trasmessi alla Regione Veneto. I documenti relativi all'individuazione degli agglomerati, di cui agli allegati alla DGR n. 3856/2009, sono stati redatti in stretta collaborazione con le AATO (ora Consigli di Bacino) sulla base delle linee guida europee del 2007 "Termini e definizioni della Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane (91/271/CEE)" - Bruxelles, 16 gennaio 2007. Un primo documento di individuazione degli agglomerati era stato sottoposto all'esame di Province e delle AATO (ora Consigli di Bacino) che a riguardo, avevano provveduto a formulare osservazioni e proposte di modifica o integrazione; la Regione Veneto aveva puntualmente risposto a tali osservazioni e proposte, accogliendole ove ritenuto opportuno. Da tutto ciò era quindi scaturito il documento di individuazione degli agglomerati poi approvato con DGR n. 3856/2009.

Con nota prot. n. 546455 del 23/11/2011 le Direzioni Regionali (ora Sezioni) Tutela Ambiente e Ge-ologia e Georisorse, di concerto, inviavano alle AATO (ora Consigli di Bacino), alle Province ed all'ARPAV una nota con la quale, ravvisata la necessità di provvedere ad una parziale revisione ed aggiornamento di quanto individuato con la succitata DGR 3856/2009 in ragione delle mutate condizioni socioeconomiche, tecnologiche e territoriali nel frattempo intervenute, si invitava a formulare proposte di modifica ai rispettivi agglomerati di competenza.

Tali proposte dovevano contenere le necessarie giustificazioni sia sotto il profilo tecnico che ambientale e dovevano risultare sostenute da una opportuna documentazione sia grafica che descrittiva.

L'invito veniva riscontrato dalla quasi totalità delle AATO (ora Consigli di Bacino) con proposte di modifica per un significativo numero di agglomerati.

Successivamente, le succitate Direzioni Regionali (ora Sezioni) con nota prot. 256559 del 04/06/2012, per definire meglio nel dettaglio il carico generato da ciascun agglomerato, invitavano le AATO (ora Consigli di Bacino)ed i Gestori del Servizio Idrico Integrato (S.I.I.) a fornire informazioni di maggior dettaglio sui carichi industriali allacciati alla rete fognaria pubblica.

Quindi, con DGR n. 2216/2012, stante la necessità di operare una revisione degli agglomerati così come individuati con la citata DGR n. 3856/2009 e la mole di lavoro evidenziatasi nell'avvio di detta attività, veniva incaricata Veneto Acque S.p.A. di collaborare con gli uffici regionali per la realizzazione, fra l'altro, del progetto di individuazione e caratterizzazione degli agglomerati ai sensi della Direttiva 91/271/CEE.

Alla luce delle proposte e delle informazioni pervenute, le Direzioni regionali (ora Sezioni) Tutela Ambiente e Geologia e Georisorse con la collaborazione di Veneto Acque S.p.A. svolgevano l'istruttoria inerente le proposte di revisione, valutandone l'accoglibilità.

Con DGR n. 1442/2014 si prendeva atto delle proposte avanzate dai Consigli di Bacino (già AATO) da ritenersi accoglibili o non accoglibili avviando, sulla base di tale presa d'atto, la definizione puntuale dei confini e del carico generato degli agglomerati esistenti e di quelli di nuova individuazione.

Con lo stesso provvedimento per la definizione dettagliata della nuova configurazione degli agglomerati e del relativo carico generato la Giunta incaricava le Sezioni Geologia e Georisorse e Tutela Ambiente che potevano avvalersi, oltre che della collaborazione di Veneto Acque S.p.A. già prevista dalla DGR 2216/2012, anche del contributo di ARPAV, stabilendo che la nuova configurazione degli agglomerati doveva essere sottoposta all'approvazione della Giunta regionale.

Sulla base del mandato della Giunta e tenuto conto delle proposte di modifica ritenute accoglibili le succitate sezioni regionali in stretta collaborazione con ARPAV, con i Consigli di Bacino e con i gestori del Servizio idrico Integrato hanno provveduto a ridefinire i confini degli agglomerati regionali (Allegati D1, D2, D3, D4, D5 e D6).

Alla luce dei nuovi confini si è provveduto ad associare a ciascun agglomerato il carico generato in abitanti equivalenti come somma del carico dovuto ai residenti all'interno dell'agglomerato stesso, del carico dovuto ai fluttuanti sia in ingresso che in uscita (lavoratori, studenti e turisti) e del carico industriale comprensivo anche delle attività produttive cosiddette "assimilabili al domestico".

Nella relazione illustrativa allegata al presente provvedimento (Allegato C) vengono illustrate le metodologie e gli strati informativi di base utilizzati per il calcolo del carico generato totale riportato in Allegato A anche nelle sue tre componenti: residenziale, fluttuante e da attività produttive.

Infine a ciascun agglomerato, sulla base delle informazioni fornite dai Consigli di Bacino e dai gestori del Servizio idrico Integrato, sono stati associati gli impianti di trattamento delle acque reflue a servizio dell'agglomerato stesso (Allegato B).

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura proponente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

Udito il relatore, il quale dà atto che la struttura proponente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

VISTO l'art. 2, co. 2, della legge regionale n. 54 del 31 dicembre 2012.

VISTA la Direttiva 91/271/CEE;

VISTO il D.Lgs. 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni;

VISTE le linee guida europee del 2007 ("Termini e definizioni della Direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane (91/271/CEE)" - Bruxelles, 16 gennaio 2007;

VISTO il Piano di Tutela delle Acque approvato dal Consiglio regionale con D.C.R. n. 107 del 5/11/2009 e le Norme Tecniche di attuazione modificate con DGR n. 842 del 15/5/2012;

VISTA la DGR n. 3856 del 15/12/2009;

VISTA la DGR n. 2216 del 06/11/2012;

VISTA la DGR n. 1952 del 28/10/2013;

VISTA la DGR n. 1442 del 05/08/2014;

VISTA la DGR n. 1534 del 03/11/2015;

delibera

1.      di approvare la nuova configurazione degli agglomerati ed i relativi nuovi carichi così come riportati negli Allegati A, B, C, D1, D2, D3, D4, D5 e D6che fanno parte integrante e sostanziale del presente atto;

2.      di stabilire che il presente atto sostituisce la DGR n. 3856 del 15/12/2009 ed i relativi allegati;

3.      di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione omettendo gli allegati D1, D2, D3, D4, D5 e D6 che sono contenuti in supporto digitale e che saranno resi disponibili sul sito internet della Regione, all'indirizzo http://www.regione.veneto.it/web/ambiente-e-territorio/gestione-della-risorsa-idrica;

4.      di dare incarico alla Sezione Regionale Tutela Ambiente di trasmettere la presente deliberazione alle Province del Veneto, ai Consigli di Bacino del Veneto, ad A.R.P.A.V. , al Ministero dell'Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare e ai gestori del Servizio Idrico Integrato del Veneto;

5.      di dare incarico alla Sezione Regionale Tutela Ambiente della trasmissione della presente deliberazione alla 2a Commissione consiliare, per opportuna conoscenza e informazione e in ragione di quanto stabilito dall'art. 20 comma 2 delle Norme Tecniche di attuazione del Piano di Tutela delle Acque;

6.      di incaricare la Sezione Tutela Ambiente all'esecuzione del presente atto;

7.      di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del Bilancio Regionale.

Allegati D1, D2, D3, D4, D5 e D6 (omissis)

(seguono allegati)

1955_AllegatoA_314320.pdf
1955_AllegatoB_314320.pdf
1955_AllegatoC_314320.pdf

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