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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 84 del 01 settembre 2015


Materia: Cultura e beni culturali

Deliberazione della Giunta Regionale n. 1050 del 11 agosto 2015

Approvazione dello Schema di Protocollo d'Intesa per la celebrazione del Cinquecentenario del Ghetto di Venezia tra Regione del Veneto e Comunità Ebraica di Venezia.

Note per la trasparenza

La deliberazione approva il testo dello schema di Protocollo d’Intesa tra Regione del Veneto e la Comunità Ebraica di Venezia, con il quale si approva l’avvio e la formalizzazione di una collaborazione al fine di avviare momenti di riflessione, culturali, informativi e formativi nonché percorsi di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e artistico dell’antico Ghetto Ebraico di Venezia.

Il relatore riferisce quanto segue.

La presenza degli ebrei nel territorio che sarebbe divenuto della Repubblica Veneta viene documentata sin dai primi secoli dell'era volgare. A Venezia, grande centro di scambi fra l'oriente e l'occidente, gli ebrei giunsero, secondo la tradizione, verso gli inizi del secolo XI°. Nel tempo, nonostante l'alternarsi di permessi e divieti di soggiorno in città, gli ebrei divennero a Venezia un nucleo considerevole. Avvertendo la necessità di organizzare la presenza ebraica in Venezia, il governo della Repubblica, con decreto del 29 marzo 1516, stabilì che questi dovessero abitare tutti in una sola zona della città, nell'area dove anticamente erano situate le fonderie, “geti” in veneziano; inoltre, stabilì che dovessero portare un segno di identificazione e li obbligò a gestire banchi di pegno a tassi stabiliti dalla Serenissima, nonché a sottostare a molte altre gravose regole, per avere in cambio libertà di culto e protezione in caso di guerra. I primi ebrei a uniformarsi al decreto provenivano dall'Europa Centrorientale e fu proprio a causa della loro pronuncia, (secondo una non documentata tradizione lagunare), che il termine veneziano “geto” venne storpiato in “gheto” originando il termine che oggi viene usato per indicare diversi luoghi di emarginazione. Il "Gheto" veniva chiuso durante la notte mentre custodi cristiani percorrevano in barca i canali circostanti per impedire eventuali sortite notturne: nacque così il primo vero ghetto d'Europa.

Le sinagoghe, o "Scole", del ghetto veneziano vennero fatte costruire, tra la prima metà del 1500 e la metà del 1600 dai vari gruppi etnici: sorsero così le Scole ashkenazite Tedesca e Canton, la Scola Italiana, le Scole sefardite Levantina e Spagnola. Rimaste intatte nel tempo, malgrado alcuni interventi posteriori, queste sinagoghe testimoniano il valore del ghetto di Venezia, le cui altissime case, divise in piani più bassi della norma, dimostrano quanto fosse aumentata attraverso gli anni la densità della popolazione.

Nel 1797, dopo la caduta della Serenissima, Napoleone decretò la fine della segregazione e l'equiparazione degli ebrei agli altri cittadini; tale disposizione divenne definitiva con l'annessione di Venezia al Regno d'Italia.

Il 1938, anno di promulgazione delle leggi razziali fasciste, vide gli ebrei privati dei diritti civili e l'inizio delle persecuzioni nazifasciste che colpirono duramente anche la popolazione degli ebrei veneziani.

Quello che fu il primo ghetto d'Europa è oggi un vivo e frequentato rione della città dove permangono tuttora le istituzioni religiose e amministrative ebraiche e cinque sinagoghe. Il Ghetto veneziano, durante i tre secoli della sua esistenza, (1516-1797), non fu soltanto il serraglio di un’umiliante segregazione, ma pure luogo di intensa elaborazione culturale e di partecipazione alla vita letteraria della società italiana. I secoli XVI e XVII videro non solo il fiorire della stamperia in ebraico, con edizioni che fecero di Venezia il più importante centro editoriale d’Europa, ma anche la nascita di opere letterarie, accanto alla tradizionale produzione religiosa, che distinsero la città lagunare nel contesto culturale ebraico  contemporaneo.

Oggi il Ghetto veneziano è non solo luogo di memoria ma anche spazio mentale prim’ancora che fisico, volto alla promozione della cultura, della storia e della tradizione ebraica. Il Ghetto veneziano non è solo dimensione storica: non è, cioè, solo passato. È presente e, ancor di più, è un futuro in continuo divenire.

Dopo gli anni bui, il legame e il senso di appartenenza, che hanno contraddistinto nei secoli gli abitanti del ghetto si sono rafforzati nello sforzo di ricostruzione. Oggi Venezia è una comunità vivace sul piano culturale, tanto da divenire spesso il punto di riferimento per la vita cittadina. Grande è la ricchezza delle iniziative che vengono realizzate: una volta all’anno viene organizzata una giornata internazionale di studi sull’ebraismo, con riferimento alla storia e alla cultura venete. Intorno a questo evento ruotano manifestazioni minori, lungo tutto l’anno: mostre, conferenze, seminari. Oltre alle funzioni di culto, la Comunità Ebraica, assicura lezioni per i bambini e adulti: dallo studio dei testi sacri e del Talmud, a corsi di ebraico moderno. Esistono un asilo, una casa di riposo, una foresteria, la Kosher House Giardino dei Melograni, un panettiere. Oltre al nucleo monumentale, la comunità vanta il Museo e la Biblioteca-archivio Renato Maestro. Passato e presente si fondono nel Ghetto veneziano dando vita a un connubio di storia, arte e cultura che da sempre colpisce per l’intensità, anche dolorosa, la bellezza e la ricchezza che lo connotano.

Nel 2016 ricorre il Cinquecentenario dalla nascita del Ghetto di Venezia. Tale ricorrenza costituisce occasione per approfondire, promuovere e diffondere la conoscenza della cultura del Ghetto di Venezia e di tutto il patrimonio storico, artistico, letterario, filosofico, ecc., che lo caratterizza. A tal riguardo, è opportuno ricordare che la valorizzazione dei beni culturali, la promozione e l’organizzazione delle attività culturali costituiscono compito primario dei diversi livelli istituzionali della Repubblica, come sancisce la Costituzione, attraverso forme e strumenti di collaborazione. Il principio di sussidiarietà è sancito, tra gli altri, dall’art. 118 della Costituzione e dall’art. 5, commi 3 e 4, dello Statuto regionale, (approvato con Legge Regionale del Veneto n. 1 del 2012). Tra le finalità istituzionali della Regione rientra la promozione del territorio e della cultura; in particolare, ai sensi dell’art. 8, comma 3, dello Statuto della Regione del Veneto, “La Regione, consapevole dell’inestimabile valore del patrimonio storico, artistico, culturale e linguistico del Veneto e di Venezia, si impegna ad assicurarne la tutela e la valorizzazione ed a diffonderne la conoscenza nel mondo”.

Il Centro Comunitario del Ghetto ebraico, nel 2016, diverrà ancor più di quanto oggi non sia polo culturale destinatario di eventi di rilievo che contribuiranno ad ampliare l’offerta culturale veneziana. La Comunità Ebraica rappresenta il soggetto portatore degli interessi collettivi di tale Comunità, anche in ragione della stretta collaborazione con il Comitato per “I 500 anni del Ghetto di Venezia”, alla stessa afferente, e del quale esprime istituzionalmente il Presidente.

Difatti, per valorizzare al meglio questa storica data, è stato costituito a Venezia il Comitato “I 500 anni del Ghetto di Venezia”, presieduto dal Presidente della Comunità Ebraica di Venezia. Scopo primario del Comitato è l’organizzazione e la promozione di manifestazioni e iniziative che affrontino temi di interesse internazionale, nazionale, cittadino, prendendo spunto dalla storia ebraica veneziana e dal Ghetto.

È interesse della Regione del Veneto così come della Comunità Ebraica di Venezia avviare una formale collaborazione che veda tra le proprie finalità specifici ambiti di intervento:

  • ambito culturale: si intende promuovere e realizzare attività culturali, quali, ad esempio, momenti espositivi e pubblicazioni di cataloghi, ricerche, elaborazioni multimediali, convegni  e giornate di studio nazionali e internazionali, eventi teatrali, musicali ed artistici in eventuale collaborazione con altre istituzioni culturali cittadine;
  • ambito di conservazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare, culturale e artistico con particolare attenzione al Centro Comunitario del Ghetto Ebraico, quale veicolo di diffusione e contenitore delle attività culturali citate in premessa.

La collaborazione che la Regione del Veneto intende formalmente avviare con la Comunità Ebraica Veneziana, si snoderà, in particolare, secondo:

a) linee di intervento di interesse culturale.

La Regione condivide gli obiettivi e le finalità del programma di iniziative presentato dalla Comunità Ebraica con particolare riferimento alle manifestazioni culturali che qualificano e promuovono il territorio.

b) linee di intervento di restauro e conservazione del patrimonio edilizio.

La Regione condivide l’obiettivo di valorizzazione e restauro del Centro Comunitario sia per il valore storico artistico che per la valenza aggregativa nel territorio. La Regione ritiene di importanza fondamentale che nel novero delle iniziative vi sia spazio anche per l’opera di restauro delle strutture quali il Museo Ebraico e il Centro Culturale, quest’ultimo ritenuto strategico anche in previsione del suo utilizzo futuro per eventi culturali di interesse pubblico e momenti di aggregazione a beneficio della comunità.

In tal modo si andranno a tutelare, valorizzare e promuovere l’intero patrimonio culturale del Ghetto di Venezia.

Al fine di formalizzare e consolidare, nel contempo, la collaborazione tra la Regione del Veneto e la Comunità Ebraica di Venezia, appare opportuno un Protocollo d’Intesa che individui, in via prioritaria, le finalità condivise e gli impegni che le parti intendono, reciprocamente, assumere.

Tale Protocollo d'Intesa, avendo un contenuto programmatico, non comporta oneri a carico della Regione; è previsto per una durata biennale, eventualmente prorogabile.

Scopo precipuo del Protocollo d'Intesa è avviare una collaborazione che potrà trovare concreta attuazione tramite specifiche linee d’intervento, come sopra indicate, volte a garantire la tutela, la promozione e la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale del Ghetto di Venezia.

L’approvazione di un Protocollo d'Intesa con la Comunità Ebraica di Venezia evidenzia l’intento della Regione del Veneto di aderire e partecipare alle azioni di tutela, promozione e valorizzazione del suddetto patrimonio che da sempre vede impegnata la stessa Comunità Ebraica.

Si propone, pertanto, di approvare il testo del Protocollo d’Intesa di cui all’Allegato A che, allegato al presente atto, ne costituisce parte integrante e sostanziale.

In ragione della nuova articolazione organizzativa della Regione del Veneto, attuata con DGR n. 2611 del 30 dicembre 2013, si individua quale struttura competente, alla quale affidare il coordinamento delle azioni previste nel Protocollo d'Intesa, il Dipartimento EE.LL. Persone Giuridiche e Controllo Atti, Gestioni Commissariali e Post Emergenziali, Statistica e Grandi Eventi.

Il citato Dipartimento si avvarrà, ai fini della concreta attuazione dei programmi e delle iniziative da realizzarsi in attuazione del Protocollo d'Intesa, del Dipartimento Cultura, della Sezione Lavori Pubblici, nonché delle altre strutture regionali che dovessero individuarsi quali competenti per materia. Tali strutture regionali provvederanno, nel rispetto degli ambiti di competenza e secondo la normativa di settore, a dare concreta attuazione alle attività e azioni definite in sede di coordinamento delle stesse.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura proponente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

VISTA la Legge Regionale del Veneto n. 1 del 2012 “Statuto del Veneto”;

VISTA la Legge Regionale del Veneto n. 4 del 16 marzo 2006 “Interventi regionali per celebrazioni speciali in occasione della commemorazione di eventi storici di grande rilevanza o di personalità venete di prestigio nazionale o internazionale”;

VISTA la DGR n. 2611 del 30 dicembre 2013;

delibera

  1. di approvare l’intesa di collaborazione tra la Regione del Veneto e la Comunità Ebraica di Venezia, secondo il Protocollo d'Intesa di  cui all’Allegato A che ne stabilisce contenuti, finalità e condizioni, incaricando il Presidente della Giunta regionale, o un suo delegato, alla sottoscrizione dello stesso Protocollo;
  2. di individuare quale struttura competente alla quale affidare il coordinamento delle attività volte a dare attuazione ai contenuti programmatici del Protocollo d'Intesa, per le ragioni evidenziate in premessa, il Dipartimento EE.LL. Persone Giuridiche e Controllo Atti, Gestioni Commissariali e Post Emergenziali, Statistica e Grandi Eventi. Il citato Dipartimento potrà avvalersi, ai fini della concreta attuazione dei programmi e delle iniziative da realizzarsi in attuazione del Protocollo, dei Dipartimenti e delle Sezioni regionali competenti per materia.
  3. di demandare a successivi provvedimenti del Direttore del Dipartimento EE.LL. Persone Giuridiche e Controllo Atti, Gestioni Commissariali e Post Emergenziali, Statistica e Grandi Eventi, il coordinamento, per parte regionale, delle attività di cui alle linee di intervento previste dal Protocollo d’Intesa;
  4. di demandare, altresì, a successivi provvedimenti dei Direttori del Dipartimento Cultura e della Sezione Lavori Pubblici, nonché delle altre strutture di volta in volta individuabili quali competenti per materia che, secondo le linee individuate in sede di Coordinamento e nel rispetto della normativa di settore, dovessero rendersi necessari, la concreta attuazione e esecuzione del Protocollo d’Intesa;
  5. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;
  6. di incaricare il Direttore del Dipartimento EE.LL. Persone Giuridiche, Controllo Atti, Gestioni Commissariali e Post Emergenziali, Statistica e Grandi Eventi dell'esecuzione del presente atto;
  7. di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell'articolo 23 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33;
  8. di pubblicare il presente atto nel Bollettino Ufficiale della Regione.

(seguono allegati)

1050_AllegatoA_305171.pdf

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