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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 46 del 08 maggio 2015


Materia: Sanità e igiene pubblica

Deliberazione della Giunta Regionale n. 571 del 21 aprile 2015

Protocollo per la prevenzione delle patologie da elevate temperature nella popolazione anziana della Regione Veneto - Estate 2015.

Note per la trasparenza

La presente deliberazione propone per l'approvazione il protocollo operativo contenente le azioni che la Regione Veneto intende porre in essere al fine di fronteggiare il disagio fisico, specialmente riferito alla popolazione anziana, determinato dalle elevate temperature estive, per l'anno 2015.

L'Assessore Luca Coletto, riferisce quanto segue.

Tra le situazioni di emergenza, la cui gestione deve avvenire attraverso un'attività di coordinamento delle strutture di volta in volta interessate, rientrano le ondate di calore e gli effetti sulla salute della popolazione. Sia a livello internazionale, che a livello nazionale e regionale è riconosciuta la criticità dell'effetto delle condizioni climatiche estive estreme sulla mortalità, in particolar modo, della popolazione ultrasettantacinquenne. Negli ultimi decenni e nelle varie zone del mondo, le ondate di calore, un tempo considerate eccezionali, sono divenute più frequenti, anche a causa del progressivo riscaldamento cui va incontro il nostro pianeta. Alla luce di ciò e al fine di prevenire e contenere eventuali danni alla salute è necessario predisporre adeguate linee d'azione.

L'elemento centrale da considerare nell'ambito delle conseguenze sulla salute umana è il cosiddetto effetto "isola di calore urbana". In condizioni di elevata temperatura ed umidità, le persone che vivono nelle città hanno un rischio maggiore di mortalità rispetto a coloro che vivono in ambiente suburbano o rurale. Inoltre è stato osservato e documentato come quest'effetto sia maggiore nelle città in cui il clima è solitamente temperato o fresco.

Il Ministro della Salute, già dall'estate 2003, in seguito all'ondata di calore che ha investito il nostro Paese, ha disposto un'indagine epidemiologica sulla mortalità estiva, affidandola all'Istituto Superiore di Sanità. L'indagine, basata sul confronto della mortalità nei mesi di luglio ed agosto fra il 2002 ed il 2003, ha stimato un eccesso di mortalità negli anziani con più di 75 anni di quasi 8.000 persone. Molte regioni, a seguito di ciò, hanno avviato, tra l'altro, attività di pianificazione, di educazione e di comunicazione, oltre alla elaborazione di progetti, raccomandazioni e linee guida locali.

A partire dal 2004, il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato il progetto "Sistema Nazionale di Sorveglianza, previsione e di allarme per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute della popolazione". Si tratta di un programma nazionale che prevede l'attivazione, nelle città italiane tra cui anche Venezia e Verona, di sistemi di previsione e di allarme per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute (Heat Health Watch Warming Systems, HHWWS) e che individua il Dipartimento di epidemiologia della ASL Roma/E quale Centro di Competenza Nazionale (CCN).

La Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile attiva, ogni anno, le Amministrazioni regionali e locali al fine di organizzare un sistema di comunicazione con il Centro di Competenza Nazionale per il monitoraggio delle condizioni climatiche e la previsione e prevenzione degli effetti delle ondate di calore. Le modalità operative che possono essere adottate nelle varie aree prevedono due opzioni:

1.      L'amministrazione regionale/locale si avvale del sistema di prevenzione nazionale.
2.      L'amministrazione regionale/locale si avvale di un sistema di allarme sviluppato localmente - (il bollettino nazionale verrà comunque reso disponibile alla lettura).

La Regione del Veneto si è impegnata, fin dall'anno 2004, a rispondere a tale necessità attraverso l'elaborazione di un "Protocollo Sanitario Operativo" per la prevenzione della mortalità causata da elevate temperature nella popolazione anziana al di sopra dei 75 anni o ultrasessantacinquenne con patologie croniche invalidanti, e con l'attivazione di piani operativi sociali al fine di intervenire prontamente negli stati di rischio e "fragilità". In particolare, nell'anno 2005, la Giunta regionale con DGRV n. 1826 del 12/07/2005 ha approvato ed attuato un protocollo operativo che contempla il coinvolgimento di diversi attori, quali: l'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto - ARPAV, il Sistema Regionale della Prevenzione, i Distretti e i Medici di Medicina Generale, i Servizi Sociali e le Amministrazioni Comunali, i Servizi Ospedalieri e il Sistema dell'Urgenza/Emergenza, il Sistema Epidemiologico Regionale - SER e le Aziende sanitarie. Visti i risultati positivi conseguiti, la Giunta regionale annualmente provvede ad adottare il protocollo specifico.

In ottica di continuità con quanto realizzato, si propone:

a) di adottare il "Protocollo per la prevenzione delle patologie da elevate temperature nella popolazione anziana della Regione Veneto - estate 2015", che si riporta nell'Allegato A quale parte integrante del presente provvedimento, avvalendosi, quindi, di un sistema di allarme sviluppato localmente;
b) di implementare l'interfaccia operativa del Protocollo medesimo.

Anche per il corrente anno, si propone di affidare alla sala operativa di protezione civile - COREM - Coordinamento regionale in emergenza, il compito di inviare l'allarme presso le strutture deputate a porre in essere gli interventi di contrasto agli effetti dell'ondata di calore.

L'Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto - ARPAV provvederà all'emissione di un bollettino sullo stato climatico delle aree geografiche e all'implementazione dell'interfaccia operativa del Protocollo, di cui all'Allegato A, e svilupperà anche per quest'anno, sulla base del sistema di allerta nazionale HHWW del Dipartimento di Protezione Civile e dei modelli di previsione utilizzati dal Dipartimento medesimo, un sistema che integrerà: le previsioni del tempo, il monitoraggio dell'ozono all'indice di disagio fisico e la previsione della qualità dell'aria, al fine di fornire al Servizio Sanitario Regionale uno strumento di "allarme climatico" in grado di far scattare a cascata i provvedimenti previsti dal citato protocollo. Il Centro Meteorologico di Teolo formulerà, quotidianamente, una previsione sul disagio fisico e sulla qualità dell'aria, con particolare riferimento all'inquinante tipico della stagione estiva (ozono), specifica per la Regione Veneto ed articolata sulle quattro aree sub-regionali individuate nel Protocollo. Il bollettino previsionale sarà emesso quotidianamente, entro le ore 15,00, per tutta la durata del periodo estivo, cioè dal 1° giugno 2015 al 15 settembre 2015, giorni festivi compresi, e sarà trasmesso dall'ARPAV, a mezzo e- mail, ai referenti istituzionali ed operativi individuati nel Protocollo stesso nonché alle strutture sanitarie, sociosanitarie e sociali della Regione Veneto.

Qualora il Bollettino ARPAV indichi una previsione di disagio intenso prolungato, la Sala operativa di protezione civile - COREM - Coordinamento regionale in emergenza, sentito il medico reperibile, invia in tempo reale l'avviso di allarme climatico alle strutture in grado di rispondere attivamente ai bisogni di ordine sanitario della popolazione, così come schematizzato nella Tabella A dell'Allegato A.

A questo scopo il Responsabile del Coordinamento Regionale Emergenza ed Urgenza individuerà i medici reperibili e ne definirà i turni di reperibilità. A conclusione delle attività predette, l'ARPAV produrrà un elaborato relativo alle attività svolte, completo di tutte le rilevazioni effettuate.

Si rende necessario, pertanto, che ogni Azienda ULSS elabori uno specifico Piano di emergenza caldo per il territorio di competenza, la cui attuazione è responsabilità del Direttore Sanitario e del Direttore dei Servizi Sociali e della Funzione territoriale, come descritto nell'Allegato A. Detto Piano dovrà contenere la procedura di attivazione che comprenda le modalità con cui è assicurata la ricezione dell'allarme h24 e 7 giorni su 7, nonché le conseguenti modalità di allerta delle strutture interessate.

Inoltre, per rendere omogenea e uniforme la comunicazione ai soggetti interessati, considerato che la comunicazione si configura come una dimensione essenziale della partecipazione dei cittadini, si è ritenuto opportuno predisporre un format contenente le "Informazioni standard sull'emergenza caldo per le Aziende UU.LL.SS.SS. da diffondere alla popolazione", che si allega al presente provvedimento Allegato B quale parte integrante e sostanziale dello stesso. Il documento sintetizza le indicazioni contenute nel Protocollo Operativo per l'anno 2015, ad uso delle Aziende UU.LL.SS.SS, che potranno essere stampate e diffuse alla popolazione di riferimento.

In quest'ambito si inserisce anche l'attività svolta dal Sistema Epidemiologico Regionale - SER che, a partire dal 2003, ha sviluppato un protocollo per il monitoraggio degli effetti delle condizioni climatiche avverse sulle condizioni di salute della popolazione, con particolare riferimento alla popolazione anziana.

Si propone che il SER continui anche quest'anno il monitoraggio dei decessi nei Comuni capoluogo di provincia e nei Comuni non capoluogo con più di 25.000 abitanti per il periodo dal 1° giugno al 15 settembre.

Il monitoraggio in questione consentirà di valutare l'effetto di eventuali condizioni climatiche estreme sulla mortalità generale delle aree metropolitane.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

Udito il relatore, il quale dà atto che la struttura proponente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

-        Vista la L.R. n. 39 del 29 novembre 2001;

-        Vista la D.G.R.V. n. 1826 del 12/07/2005;

-        Visto l'art. 2, c. 2 lett. o) della L.R. 54/2012.

delibera

1.      di ritenere le premesse parte integrante ed essenziale del presente atto;

2.      di approvare il "Protocollo per la prevenzione delle patologie da elevate temperature climatiche nella popolazione anziana della Regione Veneto - estate 2015", di cui all'Allegato A, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

3.      di approvare il documento "Informazioni standard sull'emergenza caldo per le Aziende UU.LL.SS.SS. da diffondere alla popolazione", di cui all'Allegato B, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

4.      di disporre che ogni Azienda ULSS elabori uno specifico Piano di emergenza caldo per il territorio di competenza, la cui attuazione è responsabilità del Direttore Sanitario e del Direttore dei Servizi Sociali e della Funzione territoriale, come descritto nell'Allegato A. Detto Piano dovrà contenere la procedura di attivazione che comprenda le modalità con cui è assicurata la ricezione dell'allarme h24 e 7 giorni su 7, nonché le conseguenti modalità di allerta delle strutture interessate;

5.      di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale;

6.      di incaricare il Settore Assistenza Distrettuale e Cure primarie della Sezione Attuazione Programmazione Sanitaria dell'esecuzione del presente provvedimento;

7.      di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.

(seguono allegati)

571_AllegatoA_297456.pdf
571_AllegatoB_297456.pdf

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