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Scarica versione stampabile Deliberazione della Giunta Regionale

Bur n. 119 del 16 dicembre 2014


Materia: Emigrazione ed immigrazione

Deliberazione della Giunta Regionale n. 2192 del 27 novembre 2014

Attuazione della linea strategica 4 "Assistenza all'immigrazione di ritorno per il rientro volontario nel Paese di origine dei cittadini stranieri legalmente residenti in Veneto" del Programma annuale 2014 in materia di immigrazione. Affidamento incarico e approvazione schema di convenzione.

Note per la trasparenza

Con la presente deliberazione si dà avvio, nell'ambito della linea strategica 4 "Assistenza all'immigrazione di ritorno per il rientro volontario nel Paese di origine dei cittadini stranieri legalmente residenti in Veneto" del Programma annuale 2014 in materia di immigrazione, ad un progetto sperimentale di rientro volontario assistito da realizzarsi in Marocco. Si affida inoltre l'incarico a Veneto Lavoro per la gestione delle attività necessarie all'attuazione del progetto stesso, approvando nel contempo il relativo schema di convenzione.

Estremi dei principali documenti dell'istruttoria:
Piano Triennale di massima 2013-2015 di iniziative ed interventi nel settore dell'immigrazione.
Programma annuale di iniziative ed interventi in materia di immigrazione anno 2014 approvato con D.G.R. n. 1844 del 14.10.2014.
Protocollo di intesa tra la Regione del Veneto e la Regione di Marrakesh Tensift Al Haouz (Marocco), sottoscritto in data 07.02.2012.

Il Presidente, dott. Luca Zaia, riferisce quanto segue.

Le spinte globalizzatrici che caratterizzano l'attuale fase storica hanno determinato la manifestazione di un tipo di immigrazione strettamente connessa all'esigenza di trovare lavoro e migliorare la qualità di vita rispetto al Paese d'origine. Il Veneto pertanto ha sempre avuto una carica attrattiva molto forte per via delle opportunità di lavoro che ha saputo offrire: il settore manifatturiero, il settore edilizio, il settore agricolo, la doppia stagionalità turistica, così come le occupazioni legate al turismo delle città d'arte hanno garantito, ed in parte garantiscono ancora, impiego ad un numero elevato di cittadini immigrati. Tuttavia, a partire dal 2008, anno di inizio della crisi economica, ad oggi è innegabile che la contrazione del mercato occupazionale abbia portato a situazioni di criticità lavorativa e di fuoriuscita occupazionale di numerosi lavoratori, tra cui si valutano in circa 90.000 le posizioni lavorative perdute, molte delle quali rappresentate da manodopera immigrata impiegata perlopiù in quei settori colpiti maggiormente dalla crisi quali il manifatturiero e l'edilizio. In Regione il numero assoluto di occupati nati all'estero ha avuto, dopo il 2009, la più forte riduzione proprio nello scorso anno: nel 2013 si è verificato infatti il decremento annuale massimo con una riduzione di 17.000 unità nel lavoro dipendente.

Sia i dati più generali dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) che quelli dell'edizione 2014 del Rapporto annuale dell'Osservatorio Immigrazione della Regione del Veneto confermano dunque una tendenza che va via via consolidandosi: nei Paesi dell'Europa meridionale, mete privilegiate delle più recenti ondate di arrivi dall'estero, vi è una significativa contrazione dei flussi in ingresso accompagnata da un crescente numero di rientri verso il Paese d'origine e/o di movimenti migratori "secondari", spesso all'interno dell'ambito europeo. Questo ridimensionamento ha interessato anche la nostra Regione: a fine 2013 vi è stato sì un incremento della componente immigrata di circa 27.500 unità ma si tratta di un trend in progressiva flessione che conferma il passaggio da una fase di crescita impetuosa della componente straniera ad una fase di consolidamento e radicamento.

A fronte della situazione che è si venuta a creare sul territorio regionale e, in particolare, della riduzione strutturale della domanda di lavoro, molti cittadini extracomunitari che, nell'ambito dei propri progetti migratori, avevano scelto il Veneto quale punto di arrivo e di residenza per sé e per le proprie famiglie, si trovano oggi a dover optare, da una parte, per una permanenza sul territorio priva di certezze occupazionali, dall'altra per un rientro nel Paese d'origine ove, nonostante la situazione non sia sempre migliorata rispetto a quando sono partiti, possono comunque contare su una rete di sostegno familiare.

Ciò porta alla necessità di individuare percorsi di sostegno e di affiancamento volti ad aiutare i cittadini stranieri immigrati, non solo per quanto attiene gli ambiti dell'accoglienza e dell'integrazione successive all'arrivo sul territorio ma anche, nel caso di coloro che decidano di rientrare nel proprio Paese d'origine, per assicurare un insieme di servizi integrati e sviluppati in rete su tutto il territorio finalizzati a rispondere alla sempre maggiore richiesta da parte degli stessi di rientrare in Patria.

L'Unione europea ha, da tempo ormai, sottolineato l'importanza di promuovere un approccio circolare ai flussi migratori che interessano il Continente, con particolare riferimento anche alla possibilità per cittadini dei Paesi terzi residenti nell'Unione di tornare nel proprio Paese d'origine per avviare un'attività imprenditoriale e ovviare così alla carenza di lavoro che investe l'Unione. La promozione di Mobility Partnership, partenariati strategici di cooperazione con le istituzioni dei Paesi terzi, si inserisce in quest'ottica di sostegno alla migrazione circolare

In Italia esiste l'istituto del Ritorno Volontario Assistito (RVA) che è previsto dalla legge 129/2011 di recepimento della Direttiva comunitaria n. 115 del 2008 sul rimpatrio dei cittadini di Paesi terzi. Il RVA è una misura che permette ai migranti non comunitari cosiddetti "vulnerabili" di ritornare in modo volontario nel proprio Paese d'origine in condizioni di sicurezza e dignità, garantendo anche una maggiore efficienza economica rispetto al rimpatrio forzato. Le azioni di sostegno al RVA, possibili anche grazie all'attivazione, dal 2009, del Fondo Europeo per i Rimpatri, prevedono l'assistenza per l'organizzazione del rientro e, in alcuni casi, anche il supporto a progetti individuali di reintegrazione sociale e lavorativa nel Paese d'origine.

È ormai chiaro che il fenomeno del ritorno è profondamente cambiato: da scelta sporadica è diventata una risposta non più residuale, a fronte della perdurante crisi economica del nostro Paese e dei livelli di crescita di alcuni Paesi d'origine spesso più significativi delle performance economiche nazionali. Il rientro - quale fase conclusiva del progetto migratorio - non rappresenta quindi necessariamente il fallimento dell'esperienza migratoria, ma una nuova fase del proprio progetto di vita, specie se accompagnato da progettualità di natura economica. Per tali ragioni prevedere non solo il ritorno ma anche interventi di reinserimento socio-economici nei luoghi di rientro sarebbe una misura innovativa nei processi di sviluppo e di internazionalizzazione economica con i Paesi terzi, in grado di rafforzare collaborazioni bilaterali e multilaterali e favorire la circolarità della migrazione. I vantaggi nell'adottare un simile approccio, in tema di politiche per la migrazione, per la Regione del Veneto sarebbero molteplici: creando infatti una collaborazione inter-istituzionale, costruendo partnership strategiche a livello bilaterale con i Paesi di maggiore flusso migratorio e promuovendo ulteriori scambi di competenze e risorse si favorirebbe la crescita dell'Italia e, in particolare, della Regione del Veneto, quarta regione italiana per presenza di immigrati.

Le politiche regionali in materia di immigrazione, alla luce dell'evoluzione del fenomeno che nell'ultimo decennio ha assunto caratteristiche circolari, devono quindi prevedere un insieme organico di interventi in grado, qualora venga espressa dal migrante l'intenzione di ritornare da solo o con la propria famiglia nel luogo da cui ha avuto inizio il proprio progetto migratorio, di accompagnarlo fattivamente e in maniera sostenibile fino all'uscita definitiva per il rientro nel proprio Paese di origine

Il tema del rientro nei Paesi d'origine risulta quindi prioritario per la nostra Regione che, nell'ambito dei propri piani programmatici di settore - Piano Triennale di massima 2013-2015 di iniziative ed interventi in materia di immigrazione, approvato dal Consiglio regionale con provvedimento n. 86 del 29.10.2013 e Programma annuale di iniziative ed interventi in materia di immigrazione anno 2014 approvato con D.G.R. n. 1844 del 14.10.2014 - ha previsto una specifica linea strategica di intervento volta ad assicurare una risposta alla sempre maggiore richiesta da parte dei cittadini extracomunitari di attivazione di percorsi di sostegno e affiancamento al ritorno.

Per l'annualità 2014 il rientro volontario produttivo è stato dunque individuato quale obiettivo specifico prioritario delle politiche migratorie regionali. In particolare il rientro produttivo - in qualità di strumento qualificato di re-integrazione lavorativa e sociale - deve concretizzarsi nella creazione di "attività economiche sostenibili e fonti di reddito duraturo", che, oltre a "contribuire a diminuire movimenti secondari dopo i ritorni", possano rappresentare un'occasione di sviluppo per la comunità locale di appartenenza del migrante stesso. Per il pieno raggiungimento di tale obiettivo, l'orientamento strategico emerso è quello di, in primo luogo, privilegiare schemi di cooperazione rafforzata con i Paesi di maggiore rilevanza per la politica di rientro - strutturando accordi istituzionali di partenariato con referenti dei Paesi di provenienza dei flussi - e, in secondo luogo, qualificare i servizi informativi e consulenziali a supporto del rientro offerti dalla rete regionale e implementare esperienze pilota di rientro produttivo. A tal proposito il già citato Programma Annuale 2014 ha previsto € 150.000,00 di dotazione finanziaria per l'avvio e la sperimentazione di progettazioni di ritorno produttivo in uno dei Paesi di origine di provenienza di una delle comunità straniere maggiormente presenti in Veneto.

In linea con i dati nazionali, anche in Veneto la prima comunità straniera extra-comunitaria residente è quella marocchina con 54.252 presenze, pari al 11% dell'intera componente straniera residente sul territorio regionale (dati al 31 dicembre 2012). Il Marocco è dunque il principale gruppo nazionale di cittadini di Paesi terzi presenti in Regione, sia per numero di uomini che di donne, a testimonianza del lungo radicamento di questa comunità straniera sul nostro territorio. Con il Paese nordafricano la Regione del Veneto già da tempo ha avviato contatti per strutturare rapporti di collaborazione volti a promuovere lo sviluppo economico, sociale e culturale reciproco. In quest'ottica si inserisce la firma di un Protocollo di Intesa che la Regione del Veneto ha firmato con la Regione di Marrakech Tensift Al Haouz nel mese di febbraio 2012.

La sponda Sud del Mediterraneo è, del resto, un'area sempre più strategica per l'Italia e per il Veneto. Tutta la regione sta infatti attraversando, negli ultimi anni, una fase di profonde trasformazioni e il Marocco, nello specifico, è riuscito a progredire economicamente e istituzionalmente senza subire rivolgimenti violenti ma anzi consolidando il suo ruolo di Paese politicamente stabile e in costante crescita. Anche alla luce di questa peculiare situazione, la stessa Unione Europea ha instaurato un dialogo continuo con il Paese, specialmente nel settore della mobilità umana e della migrazione, processo che ha portato alla firma, nel 2013, del Partenariato di Mobilità con il Regno marocchino, una dichiarazione congiunta che prevede una serie di obiettivi politici comuni e una serie di iniziative per un'efficiente gestione dei flussi migratori in entrata e in uscita.

Non da ultimo è essenziale sottolineare la grande propensione all'imprenditorialità dimostrata dalla comunità marocchina presente in Italia e nella nostra Regione. I cittadini marocchini rappresentano infatti il gruppo più numeroso di titolari d'imprese individuali, a riprova del loro interesse a sviluppare esperienze imprenditoriali produttive. Supportare questa volontà potrebbe rappresentare un potenziale beneficio per l'internazionalizzazione del nostro territorio e una possibilità di co-sviluppo non solo per il cittadino rientrante e il Marocco ma anche per la Regione del Veneto.

Per le ragioni sopraelencate la Regione del Veneto ritiene opportuno orientare il proprio interesse, nella promozione di interventi sperimentali di rientro produttivo, verso la comunità marocchina residente sul territorio regionale. L'azione promossa, il cui valore aggiunto risiede appunto nella sua natura sperimentale ed innovativa, è da intendersi come una progettualità pilota da estendere eventualmente, in futuro, ad altre comunità straniere residenti nella nostra Regione.

A questo proposito si rileva che il supporto a cittadini di Paesi non aderenti all'Unione Europea intenzionati a ritornare stabilmente nel proprio territorio di origine e ad ivi avviare attività imprenditoriali, rappresenta la mission dello Sportello Informativo Rientro (SIR), la cui gestione è stata affidata all'Ente strumentale Veneto Lavoro a partire dall'anno 2011, e recentemente rinnovata, nell'ambito delle attività in capo all'Osservatorio Regionale Immigrazione con D.G.R. n. 1544 del 26.08.2014.

La gestione dell'"Osservatorio Regionale Immigrazione" è stata infatti affidata, a partire dall'anno 2007, a Veneto Lavoro, Ente strumentale della Regione Veneto, istituito con L.R. n. 31/98, e già ente gestore dell'Osservatorio Regionale sul Mercato del Lavoro, consentendo il collegamento tra Osservatorio Immigrazione e Osservatorio sul Mercato del Lavoro e quindi unificandone la gestione e favorendo un più razionale impiego delle risorse umane necessarie e una minore incidenza delle spese gestionali e di struttura.

Il citato Ente strumentale, ha inoltre già realizzato, dietro incarico da parte della Regione del Veneto, in attuazione della D.G.R. 3974 del 20.12.2005, un progetto di rientro nei Paesi di origine denominato "Return of Migrants - REM", conclusosi alla fine del 2007 che ha consentito l'approvazione di n. 7 progetti di rientro, coinvolgendo n. 21 cittadini extracomunitari.

Si propone dunque, in ragione degli elementi sopra evidenziati, di affidare all'Ente strumentale Veneto Lavoro, che ha già fornito la propria disponibilità, in virtù della competenza dimostrata e dell'esperienza acquisita, una serie di attività per la realizzazione di Progetti di Rientro Volontario Produttivo da parte di nuclei familiari di nazionalità marocchina legalmente residenti in Veneto.

Le attività di Veneto Lavoro e i rapporti tra quest'ultimo e la Regione del Veneto-Sezione Flussi Migratori saranno disciplinati da apposita Convenzione che avrà durata sino al 30.09.2016, il cui schema è allegato come parte integrante e sostanziale al presente provvedimento (Allegato A).

Tali attività, che dovranno concretizzarsi nell'emanazione di un avviso pubblico per la concessione di contributi per il Rientro Volontario Produttivo nel Paese d'origine, nella gestione operativa dello stesso, ivi compresa la sua adozione, pubblicazione ed attuazione, nonché delle attività correlate e conseguenti, saranno comunque concordate con la Regione del Veneto-Sezione Flussi Migratori, nell'ambito di un Piano Operativo ove saranno definite le concrete modalità di realizzazione, ivi comprese le tipologie di spesa ammesse a contributo, nonché di utilizzo delle risorse assegnate.

Come innanzi accennato, il già citato Programma Annuale 2014 ha previsto € 150.000,00 di dotazione finanziaria per l'avvio e la sperimentazione di progettazioni di ritorno produttivo in uno dei Paesi di origine di provenienza di una delle comunità straniere maggiormente presenti in Veneto. Il medesimo documento di programmazione prevede inoltre, nell'ambito della linea strategica 6 "Rafforzamento delle politiche regionali in materia di immigrazione" la realizzazione da parte della Giunta regionale di iniziative, anche sperimentali, mirate ad intercettare problematiche particolari rispondenti a fabbisogni specifici, e/o a tematiche di particolare rilevanza, con un finanziamento complessivo di € 39.000,00. Per tal motivo, quantificando il costo totale dell'iniziativa volta alla realizzazione dei progetti di Rientro Volontario Produttivo in complessivi € 179.000,00, si ritiene di destinare € 150.000,00 per la copertura delle spese vive di rientro di circa 30 nuclei familiari, considerando un contributo alle spese di rientro e di avvio di attività produttiva nel paese d'origine non superiore ad € 5.000,00 a nucleo familiare, mentre per le spese sostenute da Veneto Lavoro per lo svolgimento delle attività correlate all'attuazione di quanto affidato, la cui realizzazione richiede, verosimilmente, anche viaggi e attività in Marocco, si prevede di destinare la somma di € 29.000,00, quota parte del budget complessivo previsto per la linea strategica 6 del Programma Immigrazione 2014.

Tale somma non costituisce onere finanziario così come definito dalla D.G.R. n. 418 del 10.04.2013 e conseguentemente non è soggetta al contenimento della spesa di cui all'art. 20 della L.R. n. 47 del 21.12.2012, così come attuato dalla D.G.R. n. 911 del 18.06.2013.

L'Ente Veneto Lavoro, con nota del 18.11.2014 prot. n. 6416/2014, non disponendo al proprio interno di sufficiente personale in possesso di specifici requisiti di studio e professionali idonei a garantire la gestione continuativa delle attività affidate, ha segnalato la necessità del supporto di n. 1 unità di personale esterno. Per tale motivo è necessaria, in ossequio a quanto disposto con la D.G.R. n. 907 del 18.06.2013, la preventiva autorizzazione della Giunta Regionale per poter dar corso a tale collaborazione. Va sottolineato, a questo proposito, che nessun onere finanziario verrà a gravare sul bilancio ordinario dell'Ente, perché la collaborazione attivata sarà completamente a carico delle risorse finanziarie derivanti dalle attività affidate.

Il finanziamento verrà erogato con le seguenti modalità: un anticipo pari al 50 % - a seguito dell'approvazione del piano operativo da parte del Direttore della Sezione Flussi Migratori - e un saldo finale pari al 50 % ad avvenuta approvazione, da parte Direttore della Sezione Flussi Migratori, del rendiconto finale e della relazione sugli interventi.

Le attività progettuali dovranno concludersi entro il termine del 30.06.2016. La liquidazione del saldo finale avverrà a conclusione del progetto, su presentazione della rendicontazione analitica delle spese sostenute e della relazione dettagliata dell'attività svolta, redatte nei modi previsti dal DPR. 445/2000. La rendicontazione dovrà essere presentata entro 60 giorni dal completamento dell'iniziativa e comunque entro e non oltre il 30.09.2016, dovrà comprendere l'elenco dettagliato delle spese con l'indicazione per ciascuna spesa dei relativi documenti contabili che ne attestino l'effettivo sostenimento. La rendicontazione finale sarà sottoposta all'approvazione del Direttore della Sezione Flussi Migratori.

Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;

VISTA la deliberazione del Consiglio Regionale n. 86 del 29.10.2013 di approvazione del "Piano Triennale di massima 2013-2015 degli interventi nel settore dell'immigrazione";

VISTA la propria deliberazione n. 1844 del 14 ottobre 2014 di approvazione del "Programma di iniziative e di interventi in materia di immigrazione anno 2014";

VISTA la Legge Regionale n. 39/2001;

VISTA la Legge Regionale n. 1/2011;

VISTA la Legge Regionale n. 47/2012;

VISTO il Protocollo di intesa tra la Regione del Veneto e la Regione di Marrakesh Tensift Al Haouz (Marocco), sottoscritto in data 07.02.2012;

VISTA la nota di Veneto Lavoro prot. n. 6416 del 18.11.2014.

VISTA la legge regionale n. 9/1990;

VISTE le DD.GG.RR. nn. 418 del 10.04.2013, 907 e 911 del 18.06.2013;

VISTO l'art. 2 comma 2 della Legge Regionale n. 54 del 31 dicembre 2012.

delibera

1.   di approvare le premesse quali parte integrante del presente provvedimento;

2.   di avviare il progetto sperimentale di rientro volontario assistito nel Paese di origine finalizzato al rientro volontario assistito e produttivo di circa 30 nuclei familiari di cittadini marocchini regolarmente residenti in Veneto in attuazione della Linea Strategica 4 "Assistenza all'immigrazione di ritorno per il rientro volontario nel Paese di origine dei cittadini stranieri legalmente residenti in Veneto" del Programma annuale 2014 in materia di immigrazione;

3.   di affidare, per le motivazioni specificate in premessa, a Veneto Lavoro, tenuto conto della sussistenza dei criteri richiesti per la sua configurazione quale Ente strumentale della Regione del Veneto, l'incarico per la gestione delle attività necessarie e correlate alla realizzazione del progetto sperimentale di rientro di cui al precedente punto 2 e da attuarsi nei modi e termini definiti nella schema di convenzione di cui al successivo punto 4;

4.   di approvare la stipula della Convenzione con Veneto Lavoro, con sede in Mestre - Venezia, Via Ca' Marcello 67/B, che regola i rapporti tra Regione e Veneto Lavoro per le attività di gestione di cui al precedente punto 3, nel testo di cui allo schema allegato alla presente deliberazione (Allegato A) incaricando alla sottoscrizione, per conto della Regione del Veneto, il Direttore della Sezione Flussi Migratori;

5.   di far obbligo all'Ente Veneto Lavoro di trasmettere alla competente Struttura il piano operativo delle attività comprensivo delle risorse umane impiegate e delle modalità di utilizzo delle risorse finanziate assegnate, che sarà sottoposto all'approvazione del Direttore della Sezione Flussi Migratori. Veneto Lavoro dovrà inoltre trasmettere entro il 30.09.2016 la relazione sulle attività svolte e la rendicontazione delle spese sostenute.

6.   di autorizzare l'Ente strumentale Veneto Lavoro ad avvalersi, per la realizzazione degli adempimenti progettuali, dell'apporto di 1 unità di personale esterno, attraverso incarico di collaborazione da instaurarsi nelle forme previste dalla normativa vigente, dando atto che la spesa relativa graverà esclusivamente sulle risorse previste dal progetto;

7.   di determinare in € 179.000,00 l'importo massimo delle obbligazioni di spesa alla cui assunzione provvederà con propri atti il Direttore regionale della Sezione Flussi Migratori, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo n. 61356 ad oggetto "Trasferimenti regionali nel settore dell'Immigrazione. L.R. 30/01/1990, n. 9. Finanziamento regionale autonomo" per € 139.000,00 e sul capitolo n. 61355 ad oggetto "Iniziative e attività concernenti l'immigrazione (L. R. 30/01/1990, n. 9 - art. 45, D.lgs. 25/07/1998, n. 286 - art. 80, C. 17, lett. M, L. 23/12/2000, n. 388)" per € 40.000,00 del bilancio annuale di previsione dell'esercizio finanziario corrente;

8.   di disporre che la liquidazione degli importi previsti avvenga con le seguenti modalità:

  • un anticipo pari al 50% a seguito dell'approvazione del piano operativo da parte del Direttore della Sezione Flussi Migratori;
  • un saldo finale pari al 50% ad avvenuta approvazione, da parte Direttore della Sezione Flussi Migratori, del rendiconto finale, da redigersi nei modi previsti dal D.P.R. 445/2000, e della relazione sugli interventi che dovranno pervenire alla competente Sezione Flussi Migratori entro il 30.09.2016;

9.    di dare atto che la spesa di cui si prevede l'impegno con il presente atto non costituisce onere finanziario così come definito dalla D.G.R. n. 418 del 10.04.2013 e conseguentemente non è soggetta al contenimento della spesa di cui all'art. 20 della L.R. n. 47 del 21.12.2012, così come attuato dalla D.G.R. n. 911 del 18.06.2013;

10.   di dare atto che la spesa di cui si prevede l'impegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della L.R. 1/2011;

11.   di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell'art. 23 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33;

12.   di incaricare il Direttore della Sezione Flussi Migratori dell'esecuzione del presente atto;

13.   di pubblicare il presente atto nel Bollettino ufficiale della Regione.

(seguono allegati)

2192_Allegato A _286923.pdf

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