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Materia: Consulenze e incarichi professionali
Deliberazione della Giunta Regionale n. 4080 del 29 dicembre 2009
Disciplina comunitaria in materia di qualità delle acque e tutela dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole. DGR n. 1755/2004, DGR n. 4174/2006 e DDR n. 535/2007: prosecuzione delle attività di monitoraggio agronomico. Affidamento incarico di studio al Dipartimento di Agronomia Ambientale e Produzioni Vegetali, Facoltà di Agraria dell'Università di Padova.
(La parte di testo racchiusa fra parentesi quadre, che si riporta per completezza di informazione, non compare nel Bur cartaceo, ndr) [Il vice Presidente e Assessore regionale per le Politiche dell'Agricoltura e del Turismo Franco Manzato, riferisce quanto segue.
Le politiche pubbliche in favore della salvaguardia ambientale attuano strategie di intervento che prevedono molto spesso approcci integrati ed applicano strumenti diversificati.
Si possono ricordare le politiche di "comando e controllo", che applicano divieti o vincoli alle attività potenzialmente dannose, a cui succedono i controlli - generalmente svolti dagli Enti pubblici - e eventualmente la sanzione; diversamente, possono essere adottate politiche di "incentivo" in favore dei potenziali operatori del settore, affinché questi assumano comportamenti virtuosi nei confronti dell'ambiente e delle risorse naturali.
Le Misure Agroambientali, finanziate dapprima con i regolamenti di accompagnamento della riforma della PAC, successivamente con il Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006, ed ora con il Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013, hanno dato un forte impulso, sia alla diffusione di un'agricoltura che è per lo più identificata con il termine di "ecocompatibile", sia al ritorno a pratiche di rinaturalizzazione dello spazio rurale.
Nell'ambito delle attività di studio e monitoraggio dell'applicazione delle suddette politiche di incentivo comunitarie, nazionali e regionali a tutela dell'ambiente, la Regione del Veneto realizza ormai da diversi anni programmi di analisi scientifiche finalizzate a valutare quali siano l'effetto e la portata degli interventi agroambientali messi in atto dagli Enti pubblici e dai soggetti privati.
Se da un lato, pertanto, sono stati resi disponibili incentivi finanziari a beneficio degli agricoltori, con l'obiettivo - tra gli altri - di una maggiore tutela delle acque dall'inquinamento determinato dalle pratiche agricole "convenzionali", dall'altro lato agli agricoltori stessi sono stati imposti, in applicazione della direttiva 91/676/CEE, dei rigidi vincoli gestionali nell'utilizzo agronomico degli effluenti di allevamento e dei fertilizzanti contenenti azoto, finalizzati alla protezione delle acque destinate al consumo umano dall'inquinamento da nitrati.
Si è così avviata una combinazione tra gli strumenti di incentivo e quelli di vincolo, con il fine di produrre sinergie tra i diversi tipi di interventi per la tutela ed il miglioramento della qualità delle acque.
Gli studi realizzati al fine di valutare l'effetto delle suddette Misure "incentivanti" del Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 sono stati integrati con ricerche complementari, che hanno come specifico oggetto di indagine la qualità delle risorse naturali e la concentrazione di nitrati nelle acque, attraverso la stima dei rilasci provenienti dagli appezzamenti coltivati, anche a seguito dell'introduzione dei Programmi d'Azione, che hanno dato recepimento alla direttiva 91/676/CEE - Direttiva Nitrati; detti Programmi d'Azione, in conformità alle disposizioni comunitarie, hanno individuato limiti severi e condotte rigorose a cui debbono attenersi gli allevatori utilizzatori di effluenti zootecnici per la fertilizzazione delle colture agrarie.
La rilevazione sistematica delle concentrazioni dei nitrati nelle acque e nei terreni agrari - ed in particolare nella "soluzione circolante" del suolo - ha avuto ufficialmente inizio nel Veneto nel 2004 e si sta avviando ora a superare il quinto anno di monitoraggio. La stessa Direttiva Nitrati, infatti, richiede il proseguimento continuativo delle attività di monitoraggio lungo un arco di tempo pluriennale, perché solo in tal modo è possibile quantificare, attraverso stime progressivamente più precise, il reale beneficio recato dall'introduzione dei vincoli e delle pesanti restrizioni imposte ai comportamenti degli allevatori.
Ciò dovrà permettere, alla luce della quantificazione degli effetti della fertilizzazione azotata conseguenti all'introduzione della richiamata disciplina in materia di utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, di rivedere, argomentandole dal punto di vista scientifico, le disposizioni e le prescrizioni tecnico-agronomiche più restrittive, rendendo maggiormente corrispondente alla realtà della zootecnia e al territorio del Veneto le precauzioni per il rispetto dell'ambiente introdotte in Italia dall'applicazione puntuale della direttiva comunitaria con il DM 7 aprile 2006.
Sulla base delle precedenti considerazioni, pertanto, con il presente provvedimento si intende finanziare la prosecuzione delle rilevazioni dei dati e degli effetti ambientali derivanti dall'applicazione del Programma d'Azione per le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola del Veneto, impegnando l'importo di euro 100.000,00 in favore del Dipartimento di Agronomia Ambientale e di Produzioni Vegetali, Facoltà di Agraria, dell'Università degli Studi di Padova.
Tale incarico sarà svolto secondo le modalità contenute nella convenzione - allegato A alla presente deliberazione e parte integrante della stessa - e sarà efficace a decorrere dalla data di pubblicazione sul sito web istituzionale dell'Amministrazione regionale, ai sensi del comma 18, articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
Tutto ciò premesso, il presente atto verrà inviato alla Sezione regionale della Corte dei Conti per il Veneto, ai sensi del comma 173, articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il presente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione, ai sensi dell'articolo 33, secondo comma dello Statuto, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente normativa regionale, statale e comunitaria;
VISTA la direttiva 91/676/CEE, approvata dal Consiglio delle Comunità europee in data 12 dicembre 1991, relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato da nitrati originati da fonti agricole;
VISTA la legge regionale 10 giugno 1991, n. 12, "Organizzazione amministrativa e ordinamento del personale della Regione", all'articolo 184 "Consulenze regionali - Limiti di applicabilità" e all'articolo 185 "Le diverse forme di svolgimento della consulenza";
VISTO il regolamento (CE) n. 1257/99, adottato dal Consiglio europeo il 17 maggio 1999 allo scopo di tutelare e promuovere un alto valore naturale e un'agricoltura sostenibile che rispetti le esigenze ambientali;
VISTA la Decisione CE/2079/2000 del 29 settembre 2000 con la quale la Commissione U.E. ha approvato il Piano di Sviluppo Rurale del Veneto;
VISTA la deliberazione n. 3079 del 29 settembre 2000 con la quale la Giunta regionale ha approvato il testo definitivo del Piano di Sviluppo Rurale.
VISTO il regolamento (CE) n. 2075/2000 della Commissione, approvato il 29 settembre 2000, che modifica il regolamento (CE) n. 1750/1999 recante disposizioni di applicazione del regolamento (CE) n. 1257/1999 del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale;
VISTE le DGR n. 3611/2001, n. 3989/2002, n. 3953/2003, n. 4128/2004 e n. 3925/2005, con le quali la Giunta regionale, ai sensi del regolamento (CE) n. 1257/99 e del successivo regolamento (CE) n. 1698/2005, ha provveduto ad affidare l'incarico all'Azienda regionale Veneto Agricoltura, per un periodo complessivo di cinque anni, della collaborazione per gli interventi di monitoraggio nell'ambito delle Azioni previste dal Piano di Sviluppo Rurale del Veneto per il periodo di programmazione 2000-2006;
VISTA la legge regionale 10 gennaio 1997, n. 1, ed in particolare gli articoli 23 e 24;
CONSIDERATA l'opportunità di approfondire, sia dal punto di vista tecnico-scientifico che in ordine alle normali pratiche colturali, le relazioni esistenti tra gli effetti degli interventi agroambientali attuati agli agricoltori in applicazione del regolamento (CE) n. 1257/99 e gli impegni a cui gli stessi sono sottoposti ai fini della tutela della qualità delle acque da talune norme cogenti comunitarie e nazionali;
CONSIDERATA l'esigenza di individuare modalità colturali e pratiche agronomiche ambientalmente sostenibili, tali da supportare motivate richieste di deroga alla Commissione europea riguardo agli attuali vincoli posti per la Regione del Veneto dall'applicazione della Direttiva Nitrati;
VISTA la deliberazione della Giunta regionale 18 giugno 2004, n. 1755, con la quale la Giunta regionale ha approvato il progetto esecutivo "Strumenti per l'applicazione ed il monitoraggio della Direttiva Nitrati";
VISTA la deliberazione 28 dicembre 2006, n. 4174, "Programmi interregionali. Legge 23.12.1999, n. 499. DGR 18 giugno 2004, n. 1755. Approvazione progetto esecutivo 'Strumenti per l'applicazione ed il monitoraggio della Direttiva Nitrati'. Aggiornamento del programma e rimodulazione degli interventi", che ha consentito la prosecuzione delle attività di monitoraggio in argomento per un ulteriore biennio;
VISTO il decreto del Dirigente della Direzione Agroambiente e Servizi per l'Agricoltura n. 535 del 27.12.2007 - "Valutazione degli interventi agroambientali realizzati in applicazione delle direttive e dei regolamenti comunitari e loro effetti sulle Zone Vulnerabili ai nitrati di origine agricola del Veneto. Affidamento incarico all'Azienda Regionale Veneto Agricoltura";
VISTO il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, "Norme in materia ambientale";
VISTO il decreto ministeriale 7 aprile 2006, concernente le norme generali ed i criteri tecnici per la disciplina regionale sull'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, di cui all'articolo 38 del D. Lgs. n. 152/99;
VISTA la DGR 7 agosto 2006, n. 2495, "Recepimento regionale del DM 7 aprile 2006. Programma d'azione per le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola del Veneto";
VISTA la DGR 7 agosto 2007, n. 2439, "DGR 7 agosto 2006, n. 2495. Approvazione dei criteri tecnici applicativi e della modulistica per la presentazione delle comunicazioni di spandimento e dei piani di utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento"e successive modifiche ed integrazioni, e, in particolare, l'allegato F alla deliberazione medesima, come modificato dalla DGR 8 agosto 2008, n. 2217;
VISTA la DGR 16 settembre 2008, n. 2436, Direttiva 91/676/CEE, del 12 dicembre 1991, relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento dai nitrati provenienti da fonti agricole. Predisposizione della documentazione per la richiesta di deroga al limite, stabilito dai vigenti Programmi d'Azione, allo spargimenti effluenti zootecnici nelle Zone Vulnerabili ai Nitrati;
VISTO la legge regionale 12 gennaio 2009, n. 2, "Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2009", al capitolo 10084 "Spese per la realizzazione di attività di monitoraggio e valutazione degli effetti dell'attuazione dei regolamenti CE";
ATTESO che, in considerazione della specificità del fenomeno dell'inquinamento delle acque dai nitrati provenienti da fonti agricole, è indispensabile svolgere un'attività costante di monitoraggio agronomico, sulla base di ripetizioni pluriennali sull'efficacia delle misure di vincolo ed incentivo introdotte dalla politica comunitaria, nazionale e regionale sulla qualità dei corpi idrici superficiali e profondi;
CONSIDERATE la necessità e l'inderogabilità di assicurare la continuità operativa agli interventi descritti in dar corso agli interventi descritti in premessa.]
delibera
(seguono allegati)
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