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Scarica versione stampabile Decreto del Presidente della Giunta regionale

Bur n. 29 del 14 marzo 2014


Materia: Protezione civile e calamità naturali

Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 32 del 27 febbraio 2014

Eccezionali eventi atmosferici verificatisi dal 30 gennaio al 18 febbraio 2014 nella Regione del Veneto per i quali è stato decretato lo "Stato di Crisi". Chiusura delle attività emergenziali e delimitazione temporale degli eventi al fine della successiva richiesta di dichiarazione dello "Stato di emergenza".

Note per la trasparenza

A completamento dei precedenti Decreti del Presidente della Giunta Regionale n. 15 del 3 febbraio 2014 e n. 23 dell’8 febbraio 2014 relativi alla dichiarazione dello “Stato di Crisi” per fronteggiare l’emergenza verificatasi sul territorio regionale a partire dal 30 gennaio 2014, si rende necessario evidenziare il termine di cessazione delle attività di prima emergenza, nonché di delimitare temporalmente la durata dello Stato di Crisi, anche al fine della presentazione della richiesta di dichiarazione dello “Stato di Emergenza” alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il Presidente

PRESO ATTO che con proprio decreto n. 15 del 3 febbraio 2014 è stato dichiarato lo “Stato di Crisi” per le eccezionali avversità atmosferiche verificatesi a partire dal 30 gennaio 2014 interessanti l’intero territorio della Regione, integrato con il successivo decreto n. 23 dell’8 febbraio 2014 concernente l’integrazione temporale degli eventi verificatisi nonché la ridefinizione dell’ambito territoriale maggiormente interessato, all’interno di tutto il territorio regionale; 

PREMESSO che i suindicati provvedimenti erano stati adottati sulla base delle abbondanti precipitazioni conseguenti alle previsioni di condizioni meteorologiche avverse di cui all’avviso in data 29 gennaio 2014 emesso dall’ARPAV – CFD – Servizio Meteorologico, che prevedeva precipitazioni diffuse in tutto il territorio regionale a partire dalla mattinata di giovedì 30 gennaio 2014, precipitazioni previste in abbondanza anche a carattere nevoso nelle valli dolomitiche e con pericolo valanghe elevato, previsto sempre a partire dalla stessa data e di fatto protrattosi fino alle settimane successive; 

CONSIDERATE al riguardo le innumerevoli segnalazioni pervenute da parte della popolazione colpita presso le varie strutture decentrate a livello territoriale della rete regionale di Protezione Civile, soprattutto a livello comunale, che hanno evidenziato una varietà, estensione e persistenza di situazioni di criticità senza precedenti a livello regionale per cause derivanti dal maltempo e consistenti almeno in: interruzioni della corrente elettrica per crollo delle linee di rete, disagi alla viabilità e alla comunicazione, sospensione della fornitura di servizi pubblici di rete, chiusura dei passi dolomitici, sfondamento di tetti per eccessivo peso della neve, pericolo massimo e manifestazione di valanghe e slavine anche a ridosso di centri abitati per l’anomalo innalzamento delle temperature, difficoltà di rimozione della eccezionale massa nevosa, temporanea chiusura di stabilimenti e disagi alle attività legate al turismo in piena stagione invernale, smottamenti ed altri eventi franosi senza precedenti, morìa di animali selvatici e di allevamento con carcasse sparse sul territorio da rimuovere, allagamenti persistenti di campagne e centri abitati a causa di quantitativi di pioggia accumulatisi in pochi giorni anche superiori ai 300 mm. che hanno fatto esondare la rete secondaria di fiumi e canali della pianura veneta, nonché fatto innalzare il livello della falda freatica, con conseguenti allagamenti di cantine e spazi interrati su tutta la fascia pedemontana della regione, erosione di spiagge e deterioramento degli arenili anche a causa dell’anomalo accumulo di detriti portati dalle mareggiate; 

VISTA, in particolare la relazione-scheda evento del 27 febbraio 2014 sul quadro meteo redatta da ARPAV, i dati relativi agli effetti al suolo da parte della Protezione civile, nonché le ulteriori informazioni circa i danni riportati dal sistema idraulico principale e minore e a molte infrastrutture di contenimento delle acque; 

CONSIDERATO l’imponente dispiegamento di uomini e mezzi resi disponibili per lungo tempo, a partire dai Vigili del Fuoco, dalle Società di gestione di infrastrutture di servizi a rete, dai Gruppi e Associazioni di Volontari di Protezione Civile, dai reparti dell’Esercito con mezzi tecnici opportunamente allertati dalle Prefetture; 

CONSTATATO che è stata aperta ininterrottamente la Sala Operativa Regionale a cura del Coordinamento Regionale in Emergenza – Co.R.Em. della Protezione Civile Regionale a partire dalle ore 9,00 del giorno 29 gennaio fino alle ore 18 dell’11 febbraio 2014, e successivamente con una attivazione/presidio giornaliero in orario diurno, tutt'ora in corso, per lo svolgimento delle conseguenti attività di primo censimento e stima dei danni alle persone, ai mezzi e al patrimonio pubblico e privato. Inoltre, vi è stata  l’attivazione di n. 3 Centri Coordinamento Soccorsi presso le Prefetture-UTG del Veneto di Belluno, Treviso e Vicenza, di n. 3 Centri Operativi Misti (Cencenighe Agordino, Val Boite e Comelico-Sappada) e di n. 141 Centri Operativi Comunali, che hanno garantito il soccorso e le azioni di aiuto alle popolazioni colpite, assicurando mezzi e risorse sufficienti per fronteggiare le situazioni più gravi determinatesi di pericolosità e di rischio di incolumità alla persone; 

RITENUTO di dover delimitare temporalmente la durata degli eccezionali fenomeni atmosferici e delle principali tipologie di danni verificatesi anche al fine di integrare la richiesta della dichiarazione dello “Stato di Emergenza”, non essendo possibile farlo in precedenza a causa dell’anomalo prolungamento degli eventi emergenziali in essere, specificando che la decorrenza del già dichiarato “Stato di Crisi” con DPGR n. 15 del 3 febbraio 2014 è da considerare dal 30 gennaio al 18 febbraio 2014; 

DATO ATTO che alcuni fenomeni idrologici locali, la cui gestione è in capo alle Autorità locali di Protezione Civile, sono ancora in atto e la relativa quantificazione dei danni è al momento non definibile; 

VISTI gli articoli 105, comma 1, della L.R. n. 11/2001, con cui si stabilisce che, per interventi urgenti in caso di crisi determinata da eventi calamitosi, si procede anche con opere di pronto intervento, secondo le modalità  della L.R. n. 58/84 e s.m.i. e 106, comma 1, lett. a), della stessa L.R. n. 11/2001, con cui si dispone che, al verificarsi di eventi calamitosi di rilevanza regionale, il Presidente provvede alla dichiarazione dello Stato di Crisi per calamità ovvero per eccezionali avversità atmosferiche, allo scopo di attivare le componenti utili per interventi di protezione civile; 

VISTA la L.R. n. 58/84 e s.m.i; 

VISTA la L. n. 225/92 e s.m.i; 

VISTO il D.Lgs. n.112/98; 

VISTA la L.R. n. 11/01

decreta

1. Per le motivazioni espresse in premessa e costituenti parte integrante del seguente dispositivo, di delimitare temporalmente la durata degli eccezionali fenomeni atmosferici e delle principali tipologie di danni verificatesi specificando, in particolare, che la dichiarazione dello “Stato di Crisi” di cui al Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 15 del 3 febbraio 2014 è da intendersi riferita al periodo dal 30 gennaio al 18 febbraio 2014; 

2. Di confermare i contenuti dei propri precedenti decreti n. 15 del 3 febbraio 2014 e n. 23 dell’8 febbraio 2014, per quanto riguarda sia l’estensione territoriale degli eventi che la tipologia dei disagi e dei danni provocati e soprattutto per quanto riguarda la necessità di avanzare, ai sensi dell’art. 106, comma 1, lett. c) della L.R. n. 11/2001, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la dichiarazione dello “Stato di Emergenza” di cui alla Legge n. 225/1992 e s.m.i.; 

3. Di ribadire che l'elenco dei Comuni di cui ai precedenti provvedimenti n. 15 del 3 febbraio 2014 e n. 23 dell’8 febbraio 2014 non è da ritenersi in alcun modo esaustivo; 

4. Di confermare quanto disposto dai punti 2, 4 e 6 del dispositivo del Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 15 del 3 febbraio 2014 

5. Di incaricare la Sezione Protezione Civile di dare esecuzione al presente atto; 

6. Di pubblicare il presente decreto sul BURVET.

Luca Zaia

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