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Bur n. 56 del 03 giugno 2014


Materia: Acque

Decreto DEL DIRETTORE DELLA SEZIONE BACINO IDROGRAFICO ADIGE PO - SEZIONE DI ROVIGO n. 258 del 19 maggio 2014

Società Polesine Acque S.p.a. derivazione d'acqua pubblica da falda sotterranea in Comune di CASTELNOVO BARIANO, località Cibo-fg. 22 mapp.136, per uso Potabile.

Note per la trasparenza

Con il presente decreto si autorizza la ricerca di acqua sotterranea e la terebrazione di un nuovo pozzo fg. 22 mapp. 136 in sostituzione di uno non più produttivo fg. 22 mapp. 353 in loc. Golena Cibo nel Comune di CASTELNOVO BARIANO, per uso Potabile ai sensi del testo unico 1775/1933 e s.m.i.

Estremi dei principali documenti dell'istruttoria:
Nulla osta A.I.Po n.12405 del 7.5.2014.

Il Direttore

VISTA la domanda di variante in data 19.03.2014 della società Polesine Acque S.p.a., intesa ad ottenere l’autorizzazione alla ricerca di acque sotterranee e la terebrazione di un nuovo pozzo in sostituzione di un pozzo non più produttivo, senza aumento della portata concessa in località Cibo-Fg 22 Mapp.136 nel Comune di CASTELNOVO BARIANO ad uso Potabile;  

VISTI il titolo II del T.U. 11/12/1933  n. 1775, il D.Lgs. n. 152/2006, il D.Lgs n. 112/98 , la L.R. n. 11/2001, il D.P.R. n. 238/99, la D.G.R. n. 2928 del 19.9.2004; 

VISTO il parere n. 138216 in data 22.3.2012 del Dirigente Regionale della Direzione Geologia e attività estrattive; 

VISTO il nulla-osta di A.I.Po n. 12405 del 7.5.2014

 

 

decreta

1 Salvi i diritti dei terzi, la Società Polesine Acque S.p.a. (P.I. 01063770299) con sede a ROVIGO, Viale  Benvenuto Tisi da Garofolo 11, è autorizzata ad effettuare la ricerca di acque sotterranee, mediante la terebrazione di un pozzo al fg. 22 mapp. 136 in sostituzione di un pozzo non più produttivo al fg. 22 mapp. 353 in località Golena Cibo nel Comune di CASTELNOVO BARIANO (RO) nei limiti della portata complessivamente concessa di mod. 0,55 medi e mod. 0,60 max ad uso Potabile. 

2 La presente autorizzazione ha validità di mesi 12 (dodici) dalla data di emissione e viene rilasciata alle seguenti condizioni: 

  • la ricerca dovrà essere effettuata sino alla profondità minima compatibile con l’uso richiesto;
  • il pozzo non dovrà provocare danni ai pozzi vicini, pubblici o privati, debitamente autorizzati o denunciati, né turbative di alcun genere alle falde acquifere della zona;
  • la portata massima emunta verrà comunicata all’amministrazione concedente che, se necessario potrà disporre l’inserimento di idonee apparecchiature atte ad evitare maggiori prelievi;
  • qualora il livello piezometrico dell’acqua del pozzo risultasse superiore a quello del piano campagna, al pozzo stesso dovranno essere applicate idonee apparecchiature atte ad evitare, durante l’esercizio , lo sperpero continuo di acqua e le sovrapressioni dovute alle manovre di apertura e chiusura;
  • a norma del D.L.gvo 152/06 il pozzo dovrà essere dotato di idonei strumenti misuratori–registratori della portata estratta ed utilizzata.
  • la ditta dovrà rivolgersi al Comune in cui è ubicato il pozzo, per l'eventuale denuncia annuale di approvvigionamento idrico autonomo
  • qualora l'acqua scoperta sia classificata come risorsa geotermica (temperatura superiore ai 15 °C) l'uso è disciplinato dal D.Lg.vo 11 febbraio 2010 n. 22 pertanto la Ditta dovrà interrompere tutte le fasi della ricerca oggetto del presente dispositivo e darne comunicazione all'amministrazione concedente;
  • la ditta dovrà tempestivamente segnalare all’Ufficio Minerario per gli Idrocarburi – Sezione di Bologna – Via Zamboni n.1, eventuali manifestazioni di gas idrocarburi che si verificassero durante i lavori;
  • In ottemperanza a quanto disposto dalla Legge 04/08/1984 n. 464, qualora la terebrazione in argomento risultasse al di sotto dei trenta metri dal piano campagna, codesta ditta ha l’obbligo di comunicare all’ISPRA Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale via Vitaliano Brancati, 48 – 00144 Roma e alla Segreteria Regionale Ambiente e Territorio – Direzione Tutela Ambiente – Calle Priuli – Cannaregio, 99 – VENEZIA, la data di inizio dei lavori, entro trenta giorni dall’inizio stesso, indicando l’esatta ubicazione su carta topografica I.G.M. al 25.000 e come previsto dal D.M. 11/03/1988  ai punti A.- B.-L.;
  • dovrà  inoltre trasmettere sempre, ai succitati indirizzi, entro 30 (trenta) giorni dal termine dei lavori, il progetto di emungimento con allegata una dettagliata relazione geotecnica e geologica;
  • copia della medesima documentazione dovrà altresì essere trasmessa all’amministrazione concedente;
  •  ai sensi del D.M.11.3.1988 n.47 la Ditta è obbligata all’applicazione delle norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle zone di cui all’art.1 del D.M. succitato ed in particolare alle lettere “A”, “B” e “L” (progetto di emungimento con relazione geologica e geotecnica);
  • gli interventi di ricerca e la conseguente terebrazione del pozzo dovranno rispettare le aree di salvaguardia  e le distanze in zone di tutela assoluta e di rispetto, relative ai punti di captazione delle acque destinate al consumo umano, ai sensi dell’art. 21 del D.Lgvo n. 152/06. 

3 - Il nuovo pozzo identificato con il n. 10 negli elaborati progettuali a firma del Dott. Ing. Mauro Ceccolin datati 19.3.2014 dovrà essere realizzato secondo le prescrizioni di A.I.Po – Ufficio Operativo di Rovigo espresse con il nulla-osta prot. n.12405 del 7.5.2014 che forma parte integrante del presente atto ed in particolare:

            a) il pozzo dovrà essere realizzato ad una distanza dall'unghia arginale a fiume non inferiore a m 58;

            b) prima dell'inizio dei lavori dovrà essere contattato il titolare del tronco di custodia 1 di A.I.Po il quale, anche per il tramite di altro personale idraulico, potrà impartire disposizioni di Polizia Idraulica alle quali codesta ditta dovrà attenersi verificando in contradditorio la conformità dei lavori eseguiti rispetto a quanto autorizzato;

            c) per quanto attiene la distanza del pozzo dalle opere di fondazione del locale ponte stradale il concessionario Polesine Acque s.p.a. dovrà ottenere l'autorizzazione da parte dell'ente proprietario del ponte stesso (amministrazione Provinciale di Rovigo); 

4 – Gli interventi che saranno realizzati in fase di ricerca sono da considerarsi a totale ed esclusivo rischio della ditta richiedente, la quale dovrà provvedere all'immediata riparazione di qualsiasi danno eventualmente arrecato alle opere idrauliche, tenendo sollevata ed indenne da ogni responsabilità, onere, protesta o molestia, anche giudiziale, l'amministrazione concedente ed A.I.Po da qualsiasi danno che potesse essere arrecato alla proprietà pubblica o privata, nonché a persone animali o cose per effetto di quanto autorizzato. 

5 – Il presente decreto di autorizzazione fa salvi tutti i pareri di altri Enti eventualmente interessati e solleva l’Amministrazione da eventuali danni che potessero provenire a terzi, persone, animali o cose per effetto di quanto autorizzato. 

6 – di dare atto che il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi della lett. a) dell'art. 23 del D.Lgs. 14 marzo 2013, n. 33; 

7 – di stabilire che il presente decreto sia pubblicato integralmente nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto. 

8 - avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche nei modi e termini previsti dalla normativa vigente.

Umberto Anti

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