Menu veloce: Pagina iniziale | Consultazione | Filtri di selezione | Contenuto
Scarica versione stampabile Decreto

Bur n. 27 del 07 marzo 2014


Materia: Ambiente e beni ambientali

Decreto DEL SEGRETARIO DELLA SEGRETERIA REGIONALE PER L' AMBIENTE n. 36 del 31 maggio 2013

Ditta AL VENTO S.r.l., con sede legale e ubicazione impianto in Via Torricelli, 14 -37135 VERONA Autorizzazione integrata ambientale Punto 6.5 dell'Allegato VIII alla Parte II del D.Lgs. n. 152/06 del 03/04/2006: Impianti per l'eliminazione o il recupero di carcasse e di residui di animali con una capacità di trattamento di oltre 10 tonnellate al giorno.

Note per la trasparenza

Autorizzazione integrata ambientale rilasciata alla Ditta AL VENTO S.r.l con sede legale e ubicazione impianto in Via Torricelli, 14 a Verona

Punto 6.5 dell’Allegato  VIII  alla Parte II del D.Lgs. n. 152/06 del 03/04/2006: Impianti per l’eliminazione o il recupero di carcasse e di residui di animali con una capacità di trattamento di oltre 10 tonnellate al giorno.

Il Segretario

VISTE le Direttive del Consiglio dell’Unione Europea 96/61/CE del 24/09/1996 e 2008/1/CE del 15.01.2008, sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento;

VISTO il Decreto Legislativo n° 152 del 03/04/2006, “Norme in materia ambientale”;

VISTA la deliberazione della Giunta Regionale n° 668 del 20/03/2007 “Autorizzazione ambientale per la prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento. Modalità di presentazione delle domande da parte dei gestori degli impianti soggetti all’autorizzazione integrata ambientale - Approvazione della modulistica e dei calendari di presentazione delle domande previsti dall’art. 5 comma 3 del D. Lgs n° 59/2005” e le successive deliberazioni integrative;

VISTO il Decreto Ministeriale del 27/01/2007, recante “Emanazione di linee guida per l’individuazione e l’identificazione delle migliori tecniche disponibili in materia di allevamenti, macelli e trattamento di carcasse, per le attività elencate nell’Allegato I del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n°59” pubblicate sulla S.O. n°127 della G.U.R.I. n°125 del 31/05/2007;

VISTA la Delibera della Giunta Regionale n°1519 del 26/05/09 recante “Tariffe da applicare alle istruttorie finalizzate al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale ex Decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59.”, che sostituisce la precedente D.G.R.V. 3826/08;

VISTO il Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto, approvato con deliberazione del Consiglio Regionale Veneto n. 107 del 05/11/2009;

VISTO che, sulla base di istanza presentata dalla ditta ed a seguito di verifica di conformità ai sensi del punto 5 della DGRV n° 668/2007, con decreto del Segretario Regionale all’Ambiente e Territorio n°153 del 30/10/2007 è stata rilasciata alla ditta AL VENTO S.r.l., l’autorizzazione integrata ambientale “provvisoria”, ricognitiva delle autorizzazioni ambientali in essere, relativa all’impianto di cui trattasi per l’attività prevista dall’ dell’Allegato  VIII  alla Parte II del D.Lgs. n. 152/06;

VISTO che in data 18/03/2008 la Ditta AL VENTO S.r.l., ha presentato domanda di autorizzazione in versione completa per ottenere l’AIA definitiva, ricevuta con protocollo n. 165525 del 28/03/2008;

VISTO che in data 25 febbraio 2008 la struttura regionale competente ha dato avviso dell’avvio del procedimento ai sensi dell’art.7 e seguente della Legge 7/8/1990 n.241.

VISTO che la ditta ha provveduto in data 11/03/2008 alla pubblicazione su idoneo quotidiano “Il Corriere di Verona” , pag. 10 dell’annuncio di cui all’art. 5, comma 7, del D.lgs. n. 59/2005, oggi sostituito dall’art. 29 quater comma 3 del D.lgs. 152/2006, dandone riscontro agli uffici con apposita comunicazione in data 12/03/2008, prot. Reg. n°154531 del 20/03/2008;

PRESO ATTO che a seguito della pubblicazione di cui al punto precedente, non sono pervenute osservazioni da parte dei soggetti interessati nei termini fissati dall’art. 29 quater, comma 3, del D.lgs. n. 152/2006;

VISTI il decreto del Segretario Regionale all’Ambiente n° 81 del 29/10/2012 e n°23 del 29/04/2013, con i quali, è stata prorogata alla data del 31/05/2013 la validità della sopraccitata Autorizzazione Integrata Ambientale provvisoria rilasciata con provvedimento n° 153/2007;

VISTA la documentazione integrativa alla domanda di AIA presentata dalla ditta e ricevuta con prot.n°.372875 del 20.08.2012, prot.n°437192 del 01/10/2012, prot.n°556638 del 13/12/2012, prot.n°176314 del 17/04/2013 e prot.n°225696 del 28/05/2013;

VISTO  che dalla documentazione agli atti risulta che la Ditta non applica le migliori tecnologie previste per gli impianti di abbattimento alle emissioni per la specifica tipologia di impianto;

VISTO che dalla documentazione agli atti risulta che la Ditta garantisce comunque limiti emissivi a camino paragonabili a quelli ottenibili applicando le migliori tecnologie di cui al punto precedente;

VISTO il parere espresso dal Comune di Verona con nota del 26/05/2013, ricevuto con prto.n°225514 del 28/05/2013;

VISTA il parere espresso da ARPAV  Dipartimento Provinciale di Verona, con nota del 29/05/2013, ricevuta con prot.n°226641 del 29/05/2013 in merito al Piano di Monitoraggio e Controllo  presentato dalla ditta;

VISTO che, ai sensi del’art. 29 quater comma 12, D.lgs. n. 152/2006 ogni autorizzazione integrata ambientale deve includere, tra l’altro, l'indicazione delle autorizzazioni sostituite;

RITENUTO di sostituire, in conformità a quanto detto al punto precedente, l’autorizzazione alle  emissioni in atmosfera e l’autorizzazione allo scarico idrico;

PRESO ATTO che la ditta ha versato gli oneri istruttori secondo quanto previsto dalla Delibera della Giunta regionale n. 1519 del 26/05/2009, e ne ha dato comunicazione con note ricevute con prot.n°15719 del 23/01/2009 e prot.n°478999 del 01/09/2009;

RITENUTO pertanto di rilasciare, in base alla documentazione presentata dalla ditta e da quella acquisita dall’Autorità competente durante l’espletamento della fase istruttoria, l’Autorizzazione Integrata Ambientale alla ditta AL VENTO S.r.l., per l’attività prevista al punto 6.5 dall’Allegato  VIII  alla Parte II del D.Lgs. n. 152/06 per un periodo di anni 5 come previsto dall’articolo 29 octies comma 3 del D,lgs n. 152/2006,  subordinatamente all’osservanza delle prescrizioni elencate nel successivo dispositivo

decreta

1.   Alla Ditta AL VENTO S.r.l., con sede legale in Via Torricelli, 14 - 37135 VERONA, è rilasciata l’autorizzazione integrata ambientale relativa all’impianto ubicato in Via Torricelli, 14 - 37135 VERONA per le attività previste dal punto 6.5 dell’Allegato  VIII  alla Parte II del D.Lgs. n. 152/06.

2.   Ai sensi dell’articolo 29 octies del D.Lgs 152/2006, la presente Autorizzazione è rilasciata per un periodo di anni 5 e pertanto fino al 1/06/2018.

3.   Per l'eventuale rinnovo dell'autorizzazione integrata ambientale il gestore, conformemente a quanto stabilito dall'art. 29-octies del titolo II bis della Parte II del D.Lgs.152/2006, dovrà presentare istanza, corredata da una relazione contenente un aggiornamento delle informazioni di cui all'art.29-ter del titolo II bis della Parte II del D.Lgs.152/2006, nonché una relazione riepilogativa relativa all'andamento degli indicatori di performance ambientale e dei vari dati di monitoraggio relativi ai 5 anni di validità dell'AIA almeno sei mesi prima della scadenza della medesima autorizzazione.

4.   Ai sensi dell’articolo 29 quater comma 11, del D.lgs. 152/2006, la presente Autorizzazione Integrata Ambientale risulta comprensiva delle seguenti autorizzazioni ambientali di settore:

  • Autorizzazione alle emissioni in atmosfera e all’esercizio ai sensi dell’articolo 269 del D.lgs. 152/2006;
  • Autorizzazione allo scarico ai sensi dell’articolo 101 e successivi del D.lgs. 152/2006.

5.   L’impianto autorizzato è descritto sinteticamente in Allegato A

6.   La validità dell’Autorizzazione Integrata Ambientale è subordinata al rispetto delle seguenti prescrizioni:

PRESCRIZIONI GENERALI

6.1.   Il gestore deve attuare gli interventi previsti nell’Allegato B “interventi di miglioramento” secondo il cronoprogramma indicato, dandone immediata comunicazione alla Regione Veneto.

6.2.   La data di inizio dell’attuazione di quanto previsto dall’Allegato C Piano di Monitoraggio e Controllo (PMC), che dovrà essere comunicata alla Regione del Veneto  ai sensi dell’art.29-decies comma 1 del D.Lgs. 152/06, dovrà essere entro il 30/07/2013.

6.3. Il gestore dell'impianto è tenuto a comunicare entro 8 ore dall’evento a Regione del Veneto – Unità Complessa Tutela Atmosfera, alla Provincia di Verona, al Comune di Verona e al Dipartimento Provinciale ARPAV di Verona eventuali inconvenienti o incidenti che influiscano in modo significativo sull' ambiente, nonché anomalie o guasti agli impianti tali da non permettere il rispetto dei valori limite di emissione, motivandone le cause e programmando le successive azioni correttive e monitoraggi; contemporaneamente il gestore attiva tutte le procedure e gli interventi necessari a ripristinare la corretta funzionalità dell'impianto. Il gestore sospende l'esercizio dell'attività o l’impianto dai quali si originano le emissioni fino a che la conformità non è ripristinata qualora il fatto possa arrecare pregiudizio alla salute e/o all’ambiente.

6.4.   Le Autorità di Controllo sono autorizzate ad effettuare all’interno dello stabilimento tutte le operazioni che ritengono necessarie per l’accertamento delle condizioni che danno luogo alla formazione di emissioni (in tutte le matrici). Il gestore è tenuto a consentire l’accesso ai luoghi dai quali originano le emissioni, a fornire le informazioni richieste e l’assistenza necessaria per lo svolgimento delle verifiche tecniche, e a garantire la presenza o l’eventuale possibilità di reperire un incaricato che possa assistere all’ispezione; qualora il gestore si opponga all’accesso delle autorità di controllo ai luoghi adibiti all’attività, si procederà alla diffida e sospensione ai sensi del D.Lgs.152/06.

6.5.   Il gestore deve mantenere efficienti tutte le procedure e gli impianti per prevenire gli incidenti e garantire la messa in atto dei sistemi individuati per ridurre le conseguenze degli impatti sull’ambiente.

6.6.   Il soggetto autorizzato dovrà provvedere al ripristino finale e al recupero ambientale dell'area anche in caso di chiusura dell'attività autorizzata. La dismissione dell'impianto deve avvenire nelle condizioni di massima sicurezza; il ripristino finale e il recupero finale dell'area ove insiste l'impianto devono essere effettuati ai sensi della normativa vigente e in accordo con le previsioni contenute nello strumento urbanistico vigente.

6.7.   Resta fatto salvo l’obbligo da parte della Ditta, pena la decadenza del provvedimento di A.I.A., l’eventuale integrazione degli oneri istruttori di cui all’art. 33, comma 3-bis del Titolo V della parte seconda del D.Lgs. n. 152/2006, secondo le tariffe individuate dal Decreto interministeriale 24 aprile 2008 (pubblicato sulla G.U. n. 222 del 22.09.2008) e con le modalità indicate nella D.G.R. n. 1519 del 26/05/2009.

EMISSIONI IN ATMOSFERA

6.8.   I valori di emissione per gli inquinanti emessi in atmosfera non devono essere superiori al valore limite autorizzato:

Camino

Portata* 
(Nm3/h)

Inquinanti

Limite autorizzato
(mg/ Nm3)

1

16000

NOx

350 (O2 rif. 3%)

2

15200

NOx

350 (O2 rif. 3%)

3

49000

NH3

5

H2S

1

COT

10


 * Si ritengono rispettati i valori di portata se il valore misurato non supera il valore limite aumentato del 20%

6.9.   Le bocche dei camini devono risultare ad asse verticale, più alte di almeno un metro rispetto al colmo dei tetti, ai parapetti ed a qualunque altro ostacolo o struttura distante meno di 10 metri.

6.10.   Deve essere apposta su tutti i camini presenti nell’impianto apposita targhetta inamovibile riportante la numerazione del camino stesso.

6.11.   I camini, al fine di consentire i controlli di legge degli inquinanti emessi devono avere le seguenti caratteristiche:

  • essere dotati di adeguate strutture fisse, o mobili, di accesso e permanenza, per gli operatori incaricati al controllo in conformità alle norme di sicurezza di cui al D. Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008.
  • essere dotati di appositi fori normalizzati per consentire la verifica delle emissioni  da parte delle autorità di controllo osservando le prescrizioni delle specifiche norme     tecniche (UNI EN 10169/2001 – UNI EN 13284-1/2003), in relazione agli accessi in sicurezza e alle caratteristiche del punto di prelievo (numero di tronchetti in funzione del diametro e posizione degli stessi).
  • I fori di prelievo devono trovarsi possibilmente in tratti verticali, ad una distanza da qualsiasi ostacolo a monte e a valle pari al numero di diametri previsti dalle norme UNI. Le zone di accesso ai camini devono essere tenute sgombre.

6.12.   Una volta realizzato quanto previsto dal punto 3 degli “Interventi di miglioramento” in allegato B, dovrà essere rispettata la prescrizione prevista dal  punto da 6.13, in sostituzione di quanto previsto dal punto 6.11;

6.13.   I camini, al fine di consentire i controlli di legge degli inquinanti emessi devono avere le seguenti caratteristiche:

  • essere dotati di adeguate strutture fisse di accesso e permanenza per gli operatori    incaricati al controllo in conformità alle norme di sicurezza di cui al D. Lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 ed alla Appendice A della Norma UNI EN 13284-1; è opportuno, inoltre, predisporre una presa elettrica alimentata a 220 V per il collegamento in sicurezza della strumentazione di campionamento, adeguatamente protetta contro i rischi di natura elettrica
  • essere dotati di appositi fori normalizzati per consentire la verifica delle emissioni  da parte delle autorità di controllo osservando le prescrizioni delle specifiche norme     tecniche (UNI EN 10169/2001 – UNI EN 13284-1/2003), in relazione agli accessi in sicurezza e alle caratteristiche del punto di prelievo (numero di tronchetti in funzione del diametro e posizione degli stessi).
  • I fori di prelievo devono trovarsi possibilmente in tratti verticali, ad una distanza da qualsiasi ostacolo a monte e a valle pari al numero di diametri previsti dalle norme UNI. Le zone di accesso ai camini devono essere tenute sgombre.

6.14.   Per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valori limite di emissioni in atmosfera, le emissioni convogliate si considerano conformi se, nel corso di una misurazione, la concentrazione calcolata come media di almeno tre campionamenti consecutivi e riferita  ad un’ora di funzionamento dell’impianto nelle condizioni di esercizio più gravose, non supera i valori limite autorizzati.

6.15.   I sottoprodotti di origine animale (SOA) vanno conferiti nelle vasche di ricevimento e va evitato l’accumulo nella vicinanza della vasche stesse.

6.16.   I SOA dovranno essere inviati al trattamento nei tempi e nei modi previsti dall’art.5 comma 8 delle “Linee guida operative per l’applicazione del regolamento (CE) 1069/2009” di cui all’Allegato A della DGR n. 1337 del 17 luglio 2012, pubblicata sul BUR n°61 del 3/08/2012.

6.17.   Tutte le porte e i portoni dei locali di lavorazione dovranno essere mantenuti chiusi in modo da consentire agli impianti di aspirazione di creare una depressione che convogli le emissioni diffuse odorigene all’impianto di trattamento.

6.18.   Nella zona di ricevimento dei residui della macellazione devono essere sempre mantenuti chiusi i portoni di accesso, limitando l’apertura al solo passaggio dei mezzi di trasporto.

6.19.   Le emissioni provenienti dagli impianti di produzione dovranno essere convogliate all’impianto di abbattimento,   per un periodo non inferiore a  2 ore dopo lo spegnimento degli stessi.

6.20.   Tutte le operazioni di manutenzione programmata o straordinaria degli impianti di abbattimento dovranno essere svolte in condizioni di disattivazione degli impianti di lavorazione connessi.

SCARICHI IDRICI

6.21.   Il gestore è autorizzato a scaricare le acque reflue industriali e le acque di prima pioggia in fognatura a condizione che i parametri di emissione allo scarico siano conformi ai limiti previsti dal gestore del servizio idrico integrato.

6.22.   I valori limite di emissione non possono in alcun caso essere conseguiti mediante diluizione con acque prelevate esclusivamente allo scopo.

6.23.   Per gli autocontrolli periodici deve essere raccolto un campione medio composito nell’arco di tre ore. Per ogni prelievo o serie di prelievi dovrà essere trascritto un verbale di prelevamento a firma del tecnico abilitato. I verbali dovranno essere raccolti in apposito schedario, assieme ai rapporti di prova, a disposizione dell’Autorità di Controllo.

6.24.   Lo scarico deve essere reso sempre accessibile per il campionamento nel punto assunto per la misurazione, ai sensi dell'art. 101 del citato D.Lgs 152/2006, a mezzo di idoneo pozzetto ubicato immediatamente a monte dello scarico.

6.25.   I contenitori utilizzati per lo stoccaggio degli eventuali  reagenti dell’impianto devono essere a tenuta, posti in aree pavimentate e coperte. Lo stoccaggio deve essere dotato degli opportuni sistemi di contenimento (cordolature, pedane grigliate, bacino di contenimento ecc.) atti a prevenire la dispersione dei liquidi.

RIFIUTI

6.26.   Il gestore dovrà rispettare le disposizioni di cui alla parte IV del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i, in particolare:

  • i rifiuti prodotti devono essere gestiti alle condizioni del “deposito” temporaneo” di cui all’art. 183, comma 1 lettera m del D. Lgs. 152/2006;
  • i rifiuti devono essere accumulati per categorie omogenee e devono essere contraddistinti da un codice cer, in base alla provenienza ed alle caratteristiche del rifiuto stesso; è vietato, ai sensi dell’art. 187 del D.Lgs 152/2006 miscelare categorie diverse di rifiuti pericolosi  ovvero rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi. I rifiuti incompatibili tra loro devono essere separati; le aree adibite all’accumulo devono essere contrassegnate al fine di rendere nota la natura e la eventuale pericolosità del rifiuto;
  • il gestore dovrà effettuare le registrazioni e compilare i documenti previsti dagli artt. 189, 190, e 193, del D.Lgs 152/2006.

RUMORE

6.27.   Le rilevazioni fonometriche, previste dal PMC, dovranno essere realizzate nel rispetto delle modalità previste dal DM 16/3/98 e delle linee guida di cui all’Allegato 2 del DM 31.01.2005 “Emanazione di linee guida per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, per le attività elencate all’allegato 1 del d.lgs. 4.8.1999 n.372”.

MONITORAGGIO E CONTROLLO

6.28.   Il controllo delle emissioni degli inquinanti in tutte le matrici, dei parametri di processo e il monitoraggio dei dati dovranno essere eseguiti con le modalità e le frequenze previste nel PMC di cui all’Allegato C, che costituisce parte integrante del presente provvedimento.

6.29.   Tutti i dati ottenuti dall’autocontrollo devono poter essere verificati in sede di sopralluogo ispettivo. I dati originali (es. bollette, fatture, documenti di trasporto, rapporti di prova etc.) ed eventuali registrazioni devono essere conservati almeno per 5 anni in modo da garantire la rintracciabilità del dato stesso; è facoltà del gestore registrare i dati su documenti ad approvazione interna, appositi registri o con l’ausilio di strumenti informatici.

6.30.   Il gestore dell’impianto deve inviare all’Autorità competente, al Comune di Verona e al Dipartimento Provinciale ARPAV di Verona, entro il 30 aprile di ogni anno un documento contenente i dati caratteristici dell’attività dell’anno precedente costituito da:

  • un report informatico sul modello reperibile nel sito ARPAV (http://www.arpa.veneto.it/servizi-ambientali/ippc/servizi-alle-aziende/report-annuale) contenente i dati previsti dalle tabelle del “Piano di Monitoraggio e Controllo” ossia quelli a cui è stato assegnato “SI’” nella colonna 'Reporting'; il report dovrà essere trasmesso su supporto informatico;
  • una relazione di commento dei dati dell’anno in questione e i risultati nel monitoraggio; la relazione deve contenere la descrizione dei metodi di calcolo dei utilizzati e, se del caso, essere corredata da grafici o altre forme di rappresentazione illustrata per una maggior comprensione del contenuto.La suddetta relazione dovrà essere trasmessa su supporto informatico.

6.31.   Le metodiche utilizzate dal Servizio Laboratori di ARPAV faranno fede in fase di contradditorio e sono reperibili nel sito internet
http://www.arpa.veneto.it/servizi-ambientali/ippc/servizi-alle-aziende/metodiche-analitiche-di-arpav .

6.32.   Per la tariffazione dei controlli è previsto quanto disposto dalla DGRV 1519 del 26 maggio 2009.

6.33.   In occasione delle effettuazione dei controlli analitici previsti dal PMC di cui all’allegato C la ditta deve comunicare alla Regione del Veneto e ad ARPAV, con almeno 15 giorni naturali e consecutivi di preavviso, le date di esecuzione delle attività di autocontrollo pianificabili. Per quelle non pianificabili, la ditta dovrà comunicare entro le 24 ore successive l’avvenuto campionamento.

6.34.   Ai sensi dell'art. 29-sexies, punto 6, del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, l' ARPAV come criterio minimo, effettuerà nell’arco della validità dell’Autorizzazione Integrata Ambientale,  almeno due ispezioni ambientali intese come controlli documentali, tecnici, gestionali relativamente agli aspetti indicati con “SI” nel quadro sinottico, di cui una comprensiva anche del controllo analitico.

7. Ai sensi dell'art. 29 - nonies del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, il gestore è tenuto a comunicare alla Regione del Veneto – Unità Complessa Tutela Atmosfera, alla Provincia di Verona, al Comune di Verona e al Dipartimento Provinciale ARPAV di Verona variazioni della titolarità della gestione dell'impianto ovvero modifiche progettate dell' impianto, così come definite dall' articolo 5, lettera l) del Decreto stesso.

8. Il presente provvedimento è accordato restando comunque salvi gli eventuali diritti di terzi nonché l'obbligo di acquisire le eventuali autorizzazioni di competenza di altri Enti.

9. Il presente provvedimento è soggetto a pubblicazione ai sensi dell’art.23 del D.Lgs 14 marzo 2013 n.33.

10. Il presente provvedimento è comunicato alla ditta con sede legale e ubicazione impianto a Verona,  in Via Torricelli 14, al Comune di Verona alla Provincia di Verona, ad A.R.P.A.V.- Dipartimento Provinciale di Verona ed al Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto per la sua pubblicazione.

11. Avverso il presente provvedimento, è ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) oppure in via alternativa al Presidente della Repubblica, nel termine rispettivamente di 60 o 120 giorni dalla notificazione dello stesso, così come disposto dall’art. 1 , 1° comma, della L. 205/2000 “Disposizioni in materia di giustizia amministrativa”.

Mariano Carraro

(seguono allegati)

36_Allegato A_DDR_36_31-05-2013_269207.pdf
36_Allegato B_DDR_36_31-05-2013_269207.pdf
36_Allegato C_DDR_36_31-05-2013_269207.pdf

Torna indietro