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Bur n. 45 del 28 maggio 2013


Materia: Ambiente e beni ambientali

Decreto DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE TUTELA AMBIENTE n. 102 del 07 maggio 2013

REGOLA - COMUNIONE FAMILIARE DI CAMPOLONGO - Interventi di messa in sicurezza della S.P. 465 con profilatura delle scarpate franose - Comune di localizzazione: Santo Stefano di Cadore (BL) - Procedura di verifica di assoggettabilità (art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.) Esclusione dalla Procedura di V.I.A. con prescrizioni.

Il Dirigente

VISTO l’art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.;

VISTA  la L.R. n. 10 del 26/03/1999 ”Disciplina dei contenuti e delle procedure di valutazione d’impatto ambientale”;

VISTA  la Legge Regionale n. 44 del 7 Settembre 1982 “Norme per la disciplina dell’attività di cava”;

VISTA la DGRV n. 1539 del 27 settembre 2011 “Decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128 "Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69". Disposizioni applicative”.

VISTA la D.G.R. n. 652 del 20/03/2007 “Determinazioni, indirizzi e linee guida per l’applicazione della L.R. 07/09/1982, n. 44 in ordine alle attività di cava e ai criteri e procedure di adeguamento dei progetti di coltivazione già autorizzati”;

VISTA l’istanza di verifica, ai sensi del succitato art. 20 del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii., presentata da Regola – Comunione Familiare di Campolongo, con sede legale in Via Nazionale 46 – 32045 Santo Stefano di Cadore (BL), acquisita dall’UC VIA con prot. n. 560210 del 10/12/2012, relativa all’intervento in oggetto specificato;

PRESO ATTO che il proponente ha provveduto, ai sensi dell’art. 20, comma 2 del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii, al deposito di copia integrale degli atti presso il comune di localizzazione dell’intervento e alla pubblicazione di un sintetico avviso dell’avvenuta trasmissione nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto, a seguito del quale l’Unità Complessa V.I.A. ha comunicato, con nota prot. n. 72337 del 18/02/2013, l’avvio del procedimento a decorrere dal 08/02/2013;

PRESO ATTO che il proponente ha depositato nuova documentazione aggiuntiva volontaria con nota del 17/01/2013, acquisita dall’UC VIA con prot. n. 54103 del 05/02/2013;

PRESO ATTO che l'istanza di progetto presentata riguarda la messa in sicurezza dei versanti di un tratto della SP 465 ricadente nel Comune di S. Stefano di Cadore (BL), mediante la riprofilatura degli stessi con inclinazione inferiore a 35° ed interruzioni con gradoni intermedi dotati di canalette per lo smaltimento delle acque meteoriche;

PRESO ATTO che l’intervento prevede l’asportazione del materiale franoso per un volume complessivo di circa 593.000 mc, con cronoprogramma di circa 3 anni;

PRESO ATTO che il Soggetto proponente ha stipulato in data 10/06/2006 un accordo di programma con la Provincia di Belluno, Veneto Strade SpA ed il Comune di S.Stefano di Cadore per la realizzazione di “Opere di presidio idrogeologico per l’apertura al traffico della SP 465/Val Frison (ai fini del miglioramento ambientale). Tale accordo è stato successivamente integrato con atto del 04/09/2012, stipulato tra Regola, Veneto Strade e Comune di S.Stefano di Cadore, con cui si precisa inoltre che la Regola di Campolongo risulta soggetto attuatore dell’intervento di sistemazione complessiva del versante e si riconosce che l’opera risulta di pubblico interesse ed a tutela della incolumità e sicurezza umana e garantisce il miglioramento della sicurezza per la SP 465.

CONSIDERATO che il progetto è stato sottoposto all’esame della Commissione Regionale V.I.A. nella seduta del 27/03/2013, durante la quale è stato nominato un Gruppo Istruttorio, incaricato dell’approfondimento del progetto;

PRESO ATTO che la Direzione Geologia e Georisorse ha trasmesso, con nota prot. n. 150822 del 09/04/2013, un parere favorevole sul progetto di messa in sicurezza.

CONSIDERATO che il gruppo istruttorio, in data 02/04/2013, ha effettuato un sopralluogo presso l’area di intervento con la partecipazione degli enti interessati;

PRESO ATTO delle valutazioni presentate da parte del Gruppo Istruttorio nella seduta della Commissione Regionale VIA del 10/04/2013, che hanno evidenziato in particolare i seguenti elementi:

-       l’area di progetto è soggetta a fenomeni franosi che pregiudicano l’incolumità di persone e cose in transito lungo la S.P. 465;

-       l’unica soluzione tecnicamente ed economicamente sostenibile per ovviare ai problemi di cui al punto precedente è quella di ridurre l’inclinazione del versante nel tratto considerato, ripristinando in modo solerte la copertura vegetale;

-       complessivamente, richiamato il fatto che risulta di primaria importanza garantire il transito in sicurezza di persone lungo l’arteria stradale classificata di secondo livello dal PTCP (esistente e da potenziare), l’analisi condotta ha evidenziato che le previsioni di progetto consentono di ottenere benefici dal punto di vista ambientale superiori rispetto agli impatti potenziali generabili per l’implementazione dei lavori di messa in sicurezza.

SENTITA la Commissione Regionale VIA, la quale, nella seduta del 10/04/2013, atteso che l’intervento per caratteristiche, tipologia ed entità dello stesso rientri fra le opere dell’Allegato IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii., sentito il parere del gruppo istruttorio incaricato e valutato che l’intervento non comporta impatti significativi negativi sulle componenti ambientali, all’unanimità dei presenti, ha ritenuto che il medesimo debba essere escluso dalla procedura di VIA di cui al Titolo III della Parte II del D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. con le seguenti prescrizioni:

1.    I mezzi di cantiere e di mezzi di trasporto pesanti da e verso il cantiere dovranno essere omologati e rispondere alla normativa più recente, almeno Stage IIIB  e  Euro 4,  per quanto riguarda le emissioni di rumore e gas di scarico;

2.    Il materiale rimosso dovrà essere gestito in conformità alla vigente normativa in materia ed in particolare secondo le direttive del Decreto 10 Agosto 2012 n. 161 contenente il “Regolamento per la disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo” e del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.;

3.    Dovranno essere individuati idonei siti di stoccaggio temporaneo del materiale asportato atti a contenere i volumi di movimentazione in progetto, tenendo in considerazione la morfologia del territorio, adottando inoltre un protocollo d’intervento al fine di evitare o limitare fenomeni di intorbidamento delle acque dell'adiacente Torrente Frison sia in fase di asporto che di deposito;

4.    Tutte le aree interessate temporaneamente a vario titolo dall’infrastruttura di progetto, con particolare attenzione alle aree di cantiere e/o di stoccaggio provvisorio del materiale asportato, dovranno essere al termine dei lavori ripristinate nello stato originario.

decreta

1)      Di prendere atto del parere espresso dalla Commissione Regionale VIA nella seduta del 10 Aprile 2013 in merito al progetto, così come descritto nella documentazione allegata alla predetta istanza di verifica, e di assoggettarlo alla procedura di V.I.A. di cui al Titolo III della Parte II del D. Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. con le seguenti prescrizioni:

1.    I mezzi di cantiere e di mezzi di trasporto pesanti da e verso il cantiere dovranno essere omologati e rispondere alla normativa più recente, almeno Stage IIIB  e  Euro 4,  per quanto riguarda le emissioni di rumore e gas di scarico;

2.    Il materiale rimosso dovrà essere gestito in conformità alla vigente normativa in materia ed in particolare secondo le direttive del Decreto 10 Agosto 2012 n. 161 contenente il “Regolamento per la disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo” e del D.Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii.;

3.    Dovranno essere individuati idonei siti di stoccaggio temporaneo del materiale asportato atti a contenere i volumi di movimentazione in progetto, tenendo in considerazione la morfologia del territorio, adottando inoltre un protocollo d’intervento al fine di evitare o limitare fenomeni di intorbidamento delle acque dell'adiacente Torrente Frison sia in fase di asporto che di deposito;

4.    Tutte le aree interessate temporaneamente a vario titolo dall’infrastruttura di progetto, con particolare attenzione alle aree di cantiere e/o di stoccaggio provvisorio del materiale asportato, dovranno essere al termine dei lavori ripristinate nello stato originario.

2)      Avverso il presente provvedimento, è ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) oppure in via alternativa al Presidente della Repubblica, nei termini e nelle modalità previste dal Decreto Legislativo n° 104/2010.

3)      Di comunicare il presente provvedimento alla Regola – Comunione Familiare di Campolongo, con sede legale in Via Nazionale 46 – 32045 Santo Stefano di Cadore (BL),  e di comunicare l’avvenuta adozione dello stesso alla Provincia di Belluno, al Comune di S.Stefano di Cadore (BL), alla Direzione Regionale Geologia e Georisorse e all’Unità Periferica Servizio Forestale di Belluno.

4)      Di pubblicare integralmente il presente decreto nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.

Alessandro Benassi

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