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Bur n. 96 del 23 novembre 2012


Materia: Protezione civile e calamità naturali

Decreto DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO n. 200 del 16 novembre 2012

Eventi meteo eccezionali periodo dal 10 al 13 novembre 2012 per l'intero territorio del Veneto. L.R. n. 11/2001 - art. 106: Dichiarazione dello "STATO DI CRISI".

Il Presidente

VISTA la relazione del Centro Funzionale Decentrato del 13 novembre 2012 con cui si descrive che nei giorni da sabato 10 a domenica 11 novembre 2012 il territorio del Veneto è stato interessato da precipitazione diffuse e molto abbondanti, con forti rovesci anche a carattere temporalesco.

La fase più intensa della perturbazione si è avuta tra la tarda serata di sabato e fino al primo pomeriggio di domenica. In questo periodo le precipitazioni sono state diffuse, con forti rovesci anche temporaleschi che hanno interessato in particolare le zone montane, pedemontane e la pianura settentrionale registrando in alcune zone intensità anche di 20-30 mm/h per alcune ore. I venti, in prevalenza di scirocco, si sono manifestati in modo intenso, sia sui rilievi che sulle zone costiere, che sulla pianura limitrofa.

I quantitativi di precipitazione caduti nelle 24 ore tra sabato e domenica possono essere schematizzati indicativamente come segue:

•          compresi in genere tra 20 e 100 mm sui Lessini centro occidentali e sulla pianura centrale, con un forte gradiente da sud-est verso nord-ovest;

•          superiori 100 mm su zone montane, pedemontane e pianura più settentrionale. In particolare sulle Dolomiti meridionali e sulla maggior parte delle Prealpi vicentine, bellunesi e trevigiane e parte della pedemontana trevigiana i quantitativi sono stati superiori a 150 mm.

•          locali massimi superiori a 200 mm sono stati registrati nelle seguenti stazioni: Valpore-Seren del Grappa (295 mm); Valstagna (238 mm); Cansiglio-Tramedere (233 mm); Col Indes-Tambre (217 mm); Castana-Arsiero (215 mm); Feltre (212 mm); Quero (206 mm); Soffranco (205 mm).

DATO ATTO che a seguito degli eventi meteo sopra descritti si sono verificate situazioni di emergenza diffuse.

Infatti, sono stati rilevati livelli di criticità idraulica, sia nei tratti pedemontani che di pianura, di molti corsi d’acqua quali: Fratta-Gorzone, Adige, Brenta, Bacchiglione, Piave, Livenza e Tagliamento. I suddetti corsi sono stati interessati da livelli idrometrici elevati, che hanno investito l’intero reticolo idrografico, sia quello principale che quello secondario, anche con ondate di piena, costantemente monitorate dagli uffici regionali del Genio Civile e Consorzi di Bonifica. In alcuni casi le diverse strutture arginali sono state interessate da infiltrazioni, erosioni e sormonti arginali. Ciò ha provocato allagamenti in alcune città del trevigiano, vicentino, veronese e padovano con danni a infrastrutture, beni pubblici e privati; altresì i paesi costieri sono stati interessati da intense mareggiate causate anche dal forte vento di scirocco. Anche nelle zone montane e pedemontane le intense precipitazioni hanno causato fenomeni franosi che hanno danneggiato, in particolare, le infrastrutture della viabilità, interrompendo la circolazione.

Per affrontare l’emergenza sono state aperte le strutture di coordinamento dei soccorsi (CCS) delle Prefetture di Treviso e Vicenza, la Sala Operativa unificata di Belluno, Treviso, la sala operativa della provincia di Padova, COM e numerosi COC di livello intercomunale e comunale.

VISTO il documento del Centro Funzionale decentrato n. 5 del 13/11/2010 che dichiara, dalla giornata medesima, il ritorno ad una criticità idraulica e idrogeologica ordinaria per il territorio Veneto, giacché è stato rilevato che i livelli dei principali fiumi erano in fase di calo, (fatta eccezione per il fiume Po) e che non era prevista una marea di livello sostenuto.

PRESO ATTO che sulle zone colpite dal fenomeno sono immediatamente intervenute le Istituzioni, il Sistema di Protezione Civile, i Vigili del Fuoco e le Forze dell’Ordine per portare i primi soccorsi alle popolazioni e per garantire la sicurezza del territorio e la pubblica incolumità;

VISTE, le note fino ad oggi pervenute, con le quali i seguenti Comuni segnalano, a causa degli eventi meteorici sopra descritti, situazioni critiche, danni al patrimonio pubblico-privato e richiedono la dichiarazione dello “Stato di Crisi”, ai sensi della L.R. n. 11/01: Auronzo di Cadore (BL), Cesiomaggiore (BL), Seren del Grappa (BL), Feltre (BL); Canale D’agordo (BL), S. Pietro di Cadore (BL); Loreggia (PD), Veggiano (PD), San Giorgio delle Pertiche (PD), Follina (TV), Farra di Soligo (TV), Moriago della Battaglia (TV), San Pietro di Feletto (TV), San Vendemiano (TV), Tarzo (TV), Vazzola (TV), Conegliano (TV); Montebelluna (TV), Santa Lucia di Piave (TV); Caldogno (VI), Molvena (VI), Lusiana (VI), Schiavon (VI), Villaverla (VI), Mason Vicentino (VI), Marostica (VI), Nove (VI), Pianezze (VI), Montegaldella (VI), San Michele al Tagliamento (VE), Jesolo (VE), San Bonifacio (VR);

RITENUTO necessario, pertanto, attivare, secondo la normativa vigente, le procedure necessarie per fronteggiare l’emergenza al fine di affrontare con mezzi e risorse adeguate le situazioni di rischio causate dagli eventi sopra descritti;

VISTO, l’art. 106, comma 1°, lettera a), della L.R. n. 11/2001, con cui si dispone che, al verificarsi di eventi calamitosi di rilevanza regionale, il Presidente provvede alla dichiarazione dello Stato di Crisi per calamità ovvero per eccezionali avversità atmosferiche, allo scopo di attivare le componenti utili per interventi di protezione civile;

VISTO anche l’art. 105, comma 1°, della medesima L.R. n. 11/2001, con cui si stabilisce che, per interventi urgenti in caso di crisi determinata da eventi calamitosi, si procede anche con opere di pronto intervento, secondo le modalità stabilite dalla L.R. n. 58/1984 e successive modifiche ed integrazioni;

VISTA la L.R. n.58/1984;

VISTA la Legge n. 225/1992;

VISTO il D.Lgs. n. 112/1998;

VISTA la L.R. n. 11/2001;

decreta

1.         E’ dichiarato lo “Stato di crisi” per gli eccezionali eventi meteo verificatesi nei giorni dal 10 al 13 novembre 2012, che hanno interessato l’intero territorio del Veneto;

2.         Lo Stato di Crisi, ai sensi della L.R. n. 11/2001, art. 106, comma 1°, lettera a), costituisce declaratoria di evento eccezionale;

3.         E’ riconosciuta l’attivazione delle componenti professionali e volontarie del Sistema Regionale di Protezione Civile per garantire il coordinamento e l’assistenza agli Enti Locali per l’intervento di soccorso e superamento dell’emergenza;

4.         Vengono attivati e garantiti i benefici per il personale volontario attivato, come definito dalla L.R. 11/2001, art. 106, comma 1°, lettera d);

5.         L’Unità di Progetto Protezione Civile è incaricata dell’esecuzione del presente atto;

6.         La struttura regionale Unità di progetto Protezione Civile è autorizzata a ricorrere alle risorse cui al “Fondo regionale di Protezione civile” nei limiti delle disponibilità di bilancio al fine di:

a)         consentire l’attivazione del Volontariato, ove necessario, in affiancamento all’opera delle strutture periferiche regionali nonché delle Amministrazioni provinciali e comunali;

b)         consentire l’esecuzione di interventi di carattere urgente;

c)         acquisire, con procedure d’urgenza, eventuali attrezzature e mezzi necessari per fronteggiare situazioni di emergenza;

7.         Si fa riserva di trasmettere, ai sensi della L.R. n. 11/2001, art. 106, comma 1°, lettera c), il presente decreto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri al fine di richiedere l’eventualmente dichiarazione dello “stato di emergenza” di cui alla Legge n. 225/1992;

8.         Di pubblicare il presente decreto nel BURVET.

                       

                                                                                                                  

Luca Zaia

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