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Materia: Veterinaria e zootecnia
Deliberazione della Giunta Regionale n. 456 del 14 aprile 2020
Accordo di collaborazione tra la Regione del Veneto, la Regione Lombardia, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Provincia Autonoma di Bolzano, la Provincia Autonoma di Trento, la Fondazione Edmund Mach e l'ISPRA ai fini del monitoraggio genetico dell'orso bruno sull'arco alpino (art. 1 comma 2 L.R. 9 dicembre 1993, n. 50). Modifiche alla DGR n. 1726 del 29 novembre 2019.
A seguito dello slittamento al 2020 della stipula dell’accordo di collaborazione tra la Regione del Veneto, la Regione Lombardia, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Provincia Autonoma di Bolzano, la Provincia Autonoma di Trento, la Fondazione Edmund Mach e l’ISPRA ai fini del monitoraggio genetico dell’orso bruno sull’arco alpino, di cui alla DGR 1726 del 29.11.2019, si procede alla riapprovazione dello schema di accordo aggiornato, nonché all’autorizzazione delle risorse per la copertura degli oneri in capo alla Regione del Veneto, per un importo complessivo di € 1.740, a valere sul Bilancio pluriennale 2020-2022.
L'Assessore Giuseppe Pan riferisce quanto segue.
L’articolo 1, comma 2 della Legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio” affida alla Regione la promozione e l’attuazione di studi sull’ambiente e sulla fauna selvatica e l’adozione di opportune iniziative atte allo sviluppo delle conoscenze ecologiche e biologiche del settore.
In materia faunistica si è andato sviluppando negli ultimi anni un acceso e complesso dibattito e confronto sulle problematiche poste dal ritorno, sull’arco alpino, dei grandi carnivori ed in particolare dell’orso bruno e del lupo. Trattasi di una dinamica che deve essere opportunamente assecondata nel rispetto dei regimi di protezione sanciti a livello comunitario e nazionale per dette specie, in un contesto gestionale connotato:
- da trasparenza conoscitiva a beneficio della collettività (che deve essere sensibilizzata sul significato ecologico di detta presenza e sulla sussistenza, accanto alle problematiche gestionali, di opportunità di valorizzazione dell’immagine dei territori che ospitano le specie in questione);
- dall’apprestamento di idonee strategie amministrative ed operative atte a prevenire/risolvere gli impatti che possono derivare dalla presenza di detti carnivori, che si connotano per una dinamica di espansione numerica e territoriale destinata a consolidarsi nel medio-lungo periodo.
Per quanto riguarda l’orso, le presenze in Veneto sono attualmente rappresentate da individui maschi in fase di dispersione dalla vicina popolazione stabile del trentino, che si stima essere composta da circa 60-78 soggetti (fonte del dato: Provincia Autonoma di Trento – Rapporto Grandi Carnivori 2018 www.gramndicarnivori.provincia.tn.it) e che origina dal progetto di ripopolamento LIFE Ursus -1997/2001 messo in atto per dare continuità alla relitta popolazione alpina di orso bruno, e da quella della Slovenia, dove è presente una popolazione stabile in continuità con quella dinarico-balcanica stimata in diverse migliaia di individui. Fin dalla fine degli anni ’90 il territorio regionale veneto è stato sporadicamente interessato dalla presenza di alcuni soggetti, presenze che con gli anni si sono fatte sempre più frequenti e prolungate, pur trattandosi comunque di singoli esemplari (per lo più maschi giovani) in fase di dispersione, che possono frequentare un territorio per periodi più o meno lunghi, anche di alcuni anni, senza peraltro stabilirvisi permanentemente. Mai è stata documentata la presenza di femmine, la cui dispersione dal territorio di origine è invece molto limitata, come parimenti non sono mai stati registrati eventi di riproduzione.
La gestione della popolazione alpina di Orso, a tutt’oggi prevalentemente in capo alla Provincia Autonoma di Trento, si caratterizza comunque da sempre per il forte coordinamento tra la stessa Provincia Autonoma e le Regioni del Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e la Provincia Autonoma di Bolzano, interessate progressivamente negli anni dall’espansione della popolazione di orso al di fuori del territorio trentino, coordinamento sancito nel Piano d’Azione per la Conservazione dell’Orso Bruno nelle Alpi Centro-orientali (PACOBACE), ratificato per quanto di competenza della Regione del Veneto con DGR n. 2131 del 29.07.2008 e approvato con Decreto del Direttore generale della Direzione per la Protezione della Natura del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 1810 del 5 novembre 2008.
La stretta collaborazione tra le suddette Amministrazioni si realizza anche nell’ambito del monitoraggio della specie, con il coinvolgimento e coordinamento dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, confluito dal 2009 nell’ISPRA, presso il quale Istituto è detenuta la banca dati genetica della popolazione alpina, collaborazione che è stata formalizzata e attuata negli anni sulla base di accordi di collaborazione interistituzionale.
A tale proposito e al fine di garantire il proseguimento nei prossimi anni del monitoraggio genetico coordinato della popolazione alpina di Orso, con DGR n. 1726 del 29 novembre 2019 si è provveduto, per le motivazioni espresse nella premessa al provvedimento che qui si intende richiamata integralmente, ad approvare lo schema di Accordo di collaborazione, ai sensi dell’articolo 15 c. 1 della legge 7 agosto 1990, n. 241, tra la Regione del Veneto, la Regione Lombardia, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Provincia Autonoma di Bolzano, la Provincia Autonoma di Trento, la Fondazione Edmund Mach e l’ISPRA (di seguito, “le Parti”) ai fini del monitoraggio genetico dell’orso bruno sull’arco alpino, autorizzando, per la copertura degli oneri in capo alla Regione del Veneto derivanti dall’Accordo stesso, l’importo di € 1.740,00 a carico dei fondi stanziati per l’esercizio 2019 sul pertinente capitolo del bilancio regionale di previsione 2019-2021, stante la previsione del perfezionamento dell’obbligazione, sulla base di quanto concordato tra le Parti, entro la conclusione dell’anno 2019.
Tuttavia, in data 18.12.2019 il Responsabile del Servizio Coordinamento Fauna Selvatica di ISPRA ha comunicato alle Parti l’impossibilità di finalizzare l’accordo stesso entro il 2019, a causa del ritardo intervenuto nella sottoscrizione ed invio dell’Accordo da parte dello stesso ISPRA, manifestando peraltro l’intenzione di attivare l’accordo stesso nel 2020.
A seguito di un ulteriore confronto tecnico tra i referenti delle Parti, con successiva nota prot. 11663 del 10 marzo 2020 ISPRA ha quindi provveduto a trasmettere il testo dello Schema di Accordo aggiornato alla luce dello slittamento al triennio 2020-2022 del programma delle attività e dei relativi pagamenti, ai fini della condivisione formale tra le Parti e la sua successiva sottoscrizione.
Tutto ciò premesso, con il presente atto si provvede, a parziale modifica della DGR n. 1726 del 29 novembre 2019, a riapprovare lo schema di Accordo di collaborazione tra la Regione del Veneto, la Regione Lombardia, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Provincia Autonoma di Bolzano, la Provincia Autonoma di Trento, la Fondazione Edmund Mach e l’ISPRA ai fini del monitoraggio genetico dell’orso bruno sull’arco alpino, nei termini di cui alla richiamata nota dell’ISPRA prot. n. 11663 del 10 marzo 2020 come riportato nell’Allegato A, facente parte integrante del presente provvedimento.
Dando atto che si confermano in € 1.740,00 gli oneri in capo alla Regione del Veneto derivanti dall’Accordo di cui trattasi, si provvede quindi ad autorizzare il suddetto importo complessivo di € 1.740,00 a carico del Bilancio regionale di previsione 2020-2022, di cui € 580,00 a valere sull’annualità 2020, € 580,00 a valere sull’annualità 2021 ed € 580,00 a valere sull’annualità 2022, a favore della Fondazione Edmund Mach, quale contributo a copertura parziale delle spese sostenute dalla Fondazione stessa secondo quanto previsto dagli articoli 5 e 7 dell’Accordo stesso.
Infine, confermando quanto già disposto con la citata DGR 1726 del 29.11.2019, si affida al Direttore della Direzione Agroambiente, Programmazione e Gestione ittica e faunistico-venatoria ogni successivo adempimento relativo all’attuazione dell’Accordo di cui trattasi, e in particolare:
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
LA GIUNTA REGIONALE
UDITO il relatore, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato, con i visti rilasciati a corredo del presente atto, l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale, e che successivamente alla definizione di detta istruttoria non sono pervenute osservazioni in grado di pregiudicare l'approvazione del presente atto;
RICHIAMATA la Legge 157/1992;
VISTO l’art. 1 comma 2 della L. R. 50/1993;
VISTA la DGR n. 2131 del 29.07.2008 di ratifica da parte della Regione del Veneto del Piano d’Azione per la Conservazione dell’Orso Bruno nelle Alpi Centro-orientali (PACOBACE);
RICHIAMATA la DGR n. 311 del 18.03.2015 concernente l’autorizzazione alla partecipazione della Regione del Veneto al Progetto LIFE 13 NAT/SI/000550 LIFE DINALP BEAR “Population level management and conservation of brown bears in northern Dinaric Mountains and in the Alps”;
RICHIAMATE le DDGR n. 2522 del 29.11.2011, n. 2964 del 28.12.2012, n. 2413 del 16.12.2013 e n. 2800 del 29.12.2014;
RICHIAMATA la DGR n. 1746 del 7.11.2017 concernente l’approvazione dello schema di accordo di collaborazione tra la Regione del Veneto, la Regione Lombardia, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Provincia Autonoma di Bolzano e l’ISPRA ai fini del monitoraggio genetico dell’orso bruno sull’arco alpino;
VISTA la DGR n. 1726 del 29 novembre 2019;
VISTO l’art. 15 c. 1 della legge 7 agosto 1990, n. 241;
VISTO l’art. 5, c. 6, 7 e 8 del Decreto legislativo 18 aprile 2016 n. 50 (Codice degli Appalti);
VISTA la L.R. n. 46 del 25.11.2019 “Bilancio di previsione 2020-2022”;
VISTA la DGR n. 30 del 21.01.2019 “Direttive per la gestione del bilancio di previsione 2020-2022”;
VISTA la legge regionale 39/2001;
VISTO l’art.2, c.2 lett. f) della legge regionale n. 54 del 31 dicembre 2012;
DATO ATTO che il Direttore di Area ha attestato che il Vicedirettore di Area Sviluppo Economico nominato con DGR n. 1138 del 31/07/2018, ha espresso in relazione al presente atto il proprio nulla osta senza rilievi, agli atti dell’Area medesima;
RIASSUNTE le valutazioni di cui alla premessa, facente parte integrante del presente provvedimento,
delibera
(seguono allegati)
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